REFERENDUM FALLITO: GELA RESTA CON CALTANISSETTA
Niente quorum alle urne per il ‘disinteresse’ di due gelesi su tre Gela resta nella provincia di Caltanissetta. Il referendum non ha raggiunto il quorum del 50% +1 dei partecipanti e in città è saltata la prima esperienza di partecipazione popolare a scelte di appartenenza territoriale. Gli elettori erano chiamati a pronunciarsi con un “Si” o con un “No”, sull’adesione al libero consorzio di comuni di Catania, abbandonando definitivamente la vecchia provincia di Caltanissetta. Ma alla chiusura dei 71 seggi della città hanno votato solo 23.725 elettori pari al 36,14% degli aventi diritto che erano quasi 68 mila persone. Scontato e di poco valore il risultato che ha sancito la vittoria dei “Sì” con il 99,9%. hanno votato più uomini che donne. Assente dalla competizione elettorale la voce dei partiti politici. In prima linea solo movimenti estemporanei e amministratori a titolo personale. I cittadini, disertando le urne, hanno vanificato la delibera con cui il consiglio comunale di Gela aveva sancito, all’unanimità, l’adesione cittadina al libero consorzio di comuni etneo. Ma la pesante situazione economia ed occupazionale determinatasi al petrolchimico con la decisione dell’Eni di revocare gli investimenti annunciando dismissioni, ha distratto i gelesi verso altre tematiche più urgenti. Profonda delusione e amarezza tra i componenti del “Comitato per lo sviluppo dell’area gelese”, diretto da Filippo Francone, che lavorava da anni a un risultato positivo, prima con la ricerca di adesioni di comuni limitrofi a una potenziale nuova provincia regionale, poi con la presentazione della prima proposta di legge su iniziativa popolare (bocciata dall’Ars in commissione), infine con gli strumenti messi a disposizione dalle recente legge regionale di riforma delle province siciliane.
 
CALDO, STOP ALLA TRATTA FERROVIARIA PALERMO-CATANIA
 
Proseguono i disagi per il forte caldo. Adesso a risentirne sono anche i trasporti: la linea ferrovia Palermo-Catania, infatti, è stata interrotta per le alte temperature. Sembra proprio che la Sicilia resti divisa in due. Dopo la chiusura dell’autostrada A19 e la frana del viadotto Himera, raggiungere Palermo o Catania diventa un'impresa sempre più ardua, soprattutto adesso che il luglio più caldo di sempre ha provocato il disallineamento dei binari. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di ieri, nel tratto tra Bicocca e Caltanissetta Xirbi: il traffico è stato sospeso fra Enna e Leonforte. Immediato il malcontento tra i passeggerei, che sono scesi fra le proteste e le spiegazioni. Nel frattempo, Trenitalia ha attivato un servizio sostitutivo, mettendo a disposizione pullman della stazione di Dittaino e Caltanissetta Xirbi. Tempo totale da percorrere? 57 chilometri. Al momento, inoltre, non si conoscono i tempi della riapertura della ferrovia. Proseguono i lavori da arte dei tecnici, anche se il tutto è reso più difficile dalle alte temperature, che hanno provocato un’alterazione dell' equilibrio dell’acciaio delle rotaie. Sicilia Occidentale e orientale restano così divise. È ancora più difficile raggiungere due delle più grandi città dell'Isola. Nel frattempo, l'Anas ha avviato le procedure per l'affidamento dei lavori sul viadotto della Palermo-Catania. Sono state inviate le lettere d’invito alle imprese esecutrici candidate ad effettuare i lavori. Adesso è cacca agli esecutori dei tre interventi secondo le procedure previste dall’ordinanza commissariale. La notizia arriva dopo li via libera da parte delle tre Conferenze di Servizi ai lavori previsti dal piano del Commissario delegato per le attività emergenziali, Marco Guardabassi. I cantieri dovrebbero aprire il 10 agosto e la consegna dei lavori è prevista dopo 115 giorni per la costruzione della bretella.
 
FINGE DI ESSERE IMPIEGATA INPS E DERUBA ANZIANO: ARRESTATA A NISCEMI
 
I carabinieri della stazione di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, hanno arrestato in flagranza, per tentato furto aggravato in concorso Fortunata Fiaschè, 48 anni di Siracusa. La donna è stata bloccata poco dopo aver sfondato la porta di casa di un anziano non autosufficiente che aveva contattato spacciandosi per impiegata dell'INPS. L'indagata è stata sorpresa in casa a rovistare nei cassetti dei mobili alla ricerca di denaro ed oggetti preziosi. È stata la moglie della vittima a chiamare i carabinieri che hanno bloccato ed arrestato la falsa impiegata. (fonte: hercole.it)