“BRASIL: UN PAÍS QUE DESAFÍA LA CRISIS”: EN GÉNOVA EL DIPUTADO PORTA Y EL SENADOR POLLASTRI INTERVIENEN EN EL SEMINARIO DE LA FUNDACIÓN CASA AMERICA

En el debate han intervenido el Presidente de la Provincia , Repetto, además de numerosos empresarios y operadores sociales, italianos y brasileños, de Liguria y del norte de Italia” A un mes de la visita del Presidente del Consejo Italiano a San Pablo y en vistas de las iniciativas previstas para el año de Italia en Brasil, el presidente de la Fundación “Casa América”, Roberto Speciale, ha promovido una conferencia-debate sobre el país sudamericano. De la iniciativa participó un nutrido público compuesto en su mayoría de empresarios y operadores económicos, pero también de representantes de ONG y del asociacionismo. Presentes también los representantes consulares de Brasil y del Perú en Génova; ha intervenido también el presidente de la Provincia de Génova, Alessandro Repetto. Después de la introducción del Presidente de la Fundación “Casa América”, el senador Pollastri ha desarrollado un relato-en su condición de Presidente de la Cámara de Comercio ítalo-brasileña de San Pablo- sobre la situación actual y sobre las perspectivas futuras de la economía brasileña también con respecto al intercambio con Italia. Ha sido después el Diputado Fabio Porta, que se ha explayado sobre el rol estratégico de la colectividad italiana residente en Brasil. “La presencia de una comunidad de treinta millones de ítalo-descendientes constituye una oportunidad única además que una ventaja competitiva evidente para nuestro país-ha destacado el parlamentar electo en América Meridional. Una oportunidad que debería ser valorizada con políticas específicas y no mortificada con la de-potenciación de la red consular, el vaciamiento de la “task force” sobre la ciudadanía o el progresivo Anulamiento de las intervenciones en el campo asistencial o cultural”. “Parece casi- se ha preguntado sorprendido el diputado- que Italia continua viendo un País como Brasil y nuestra gran colectividad que allí reside, como un peso y no como una extraordinaria oportunidad: no se explican si no las dificultades todavía sin resolver En materia de resolución de los procesos de ciudadanía para los italianos del Brasil o las tímidas políticas- si se comparan con aquellas de otros países europeos- en el campo comercial y cultural; baste pensar –ha especificado Porta- en las dificultades de los institutos italianos de cultura, en las disminuciones de los fondos para entes gestores de cursos de lengua italiana, pero también en los recortes al sistemas de las Cámaras de Comercio o-finalmente- a los irrisorios fondos que serían destinados al año de Italia en Brasil previsto para el 2011”. “Tal vez deberemos preguntarnos- concluye el vicepresidente del Comité para los italianos en el Exterior-se son todavía Brasil y los ítalo- brasileños quienes tienen necesidad de Italia o si no estamos ya frente a la situación contraria; espero que el entero “Sistema Italia” logre dar en tiempos breves una respuesta a este interrogante, antes de que sea tarde y de que otros tomen las oportunidades desperdiciadas por nuestro país”

RIEVOCAZIONE STORICA DELLO SBARCO A MESSINA DI DON GIOVANNI D’AUSTRIA - LUNEDI’ RESENTAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE AL FORTE SAN SALVATORE

MESSINA 31 luglio 2010 – Lunedì 2 agosto 2010, con inizio alle ore 10, avrà luogo presso il Forte “San Salvatore” di Messina la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione della “rievocazione dello sbarco a Messina di don Giovanni d’Austria”, evento di alta rilevanza promosso anche quest’anno dall’Associazione culturale “Aurora” insieme alla “Marco Polo System” di Venezia e coorganizzato con il Comune di Messina e la Provincia Regionale di Messina. Prevista la partecipazione dell’on. Giuseppe Buzzanca, Sindaco del Comune di Messina, del dott. Nanni Ricevuto, Presidente della Provincia Regionale di Messina, di Pippo Isgrò e Dario Caroniti, rispettivamente assessori alle “Politiche del mare, manutenzioni” e alle “Politiche della famiglia, rapporti con le Chiese, politiche per la sicurezza” del Comune di Messina, di Mario D’Agostino, assessore alle “Politiche culturali” della Provincia Regionale di Messina, del dott. Ettore Gentile dirigente dell’Autorità Portuale, del capitano di vascello Nunzio Martello, Comandante della Capitaneria di Porto di Messina, del rappresentante del Distaccamento di Messina della Marina Militare, del prof. Enzo Caruso, direttore artistico dell’Evento, del dott. Fortunato Manti, presidente dell’Associazione Aurora, dell’arch. Nino Principato, curatore della sceneggiatura, della sig.ra Irene Gitto, coordinatrice della regata velica, e delle rappresentanze dei Circoli Velici peloritani e del Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana. Nel corso della conferenza stampa sarà illustrato, nel dettaglio, il calendario degli appuntamenti con la storia e le tradizioni legate al particolare evento dell’ormai lontana estate del 1571 organizzati per i giorni 6, 7 e 8 agosto 2010. Il luogo ed il nome di Lepanto sono strettamente legati alla storia militare del Mediterraneo. Oggi, lasciata alle spalle la tragica dimensione dello scontro, può essere assunto quale punto di riferimento del Mediterraneo, delle storie e delle culture che lo compongono, perché è indiscutibile che, anche se contrapposte, quella domenica del 7 ottobre del 1571, tutte le lingue, le culture, le religioni lì, nella tragedia, si sono ritrovate. Messina, grazie alla sinergia tra i soggetti promotori e le istituzioni cittadine si prepara quindi ad accogliere, durante il periodo del Ferragosto, un nuovo evento turistico e culturale capace di attrarre migliaia di visitatori e di esportare nei paesi del Mediterraneo l’immagine della città dello Stretto e il ruolo che ebbe nella storia.

STORIE DI FIGLI DI EMIGRATI CAMPANI E LUCANI. "NON TORNANO O FORSE TORNANO O IN OGNI CASO SONO NUOVI E POSSONO E POSSIAMO CREARE COSE NUOVE: FORSE QUESTO È IL FUTURO"

di Francesco Calvanese Tre immagini fanno ricordare alcuni momenti significativi del Corso di formazione per Agenti dell’emigrazione, 4a edizione, al quale hanno partecipato, dal 25 aprile al 16 maggio 2010, 15 giovani laureati e laureandi figli e nipoti di emigrati originari della Campania e della Basilicata. Un’esperienza vissuta intensamente, per la ricchezza delle sollecitazioni raccolte, sia dai giovani migranti che in questo volume si raccontano, sia dal sottoscritto, e inoltre da Rossana (direttrice del Corso), da Daniel (tutor), da Antonio (coordinatore per la Basilicata) e da Giuseppe (ex presidente del Parco del Cilento e Vallo di Diano). E come sempre accade in questi casi quando delle persone sono impegnate in un progetto comune, si forma anche se per breve tempo un gruppo, si scoprono al suo interno nuove forme di comunicazione, talvolta emergono storie, vicende o anche suggestioni caratterizzanti la stessa esperienza. Tra queste, oltre quelli esplicitamente indicati negli obiettivi del corso (come è possibile rilevare esaminando il progetto in allegato) tutti noi abbiamo condiviso in particolare 3 storie, che è possibile ricondurre alle immagini: quella della barca del leone di Caprera, quella dell’uccello chogui e quella della farfalla bramea del Vulture.

ESCARBANDO RAICES. CONSEGNA DI ATTESTANTI PER I PARTECIPANTI

MENDOZA - Alle 20.00 del 30 luglio 2010, all' Auditorio dell'Universidad Aconcagua, Trinacria Oggi-USEF Mendoza , la Asociación Bancaria de Mendoza, ed altre istituzioni auspicanti del concorso Nazionale Escarbando Raices: La immigrazione italiana in Argentina, disegno o pittura liberi, si riunirono per consegnare ai participanti gli attestati di partecipazioni, alcuni premi minori e per lanciare l'Escarbando RaicesII, dedicato alla fotografia e alla documentazione. L'attività fu aperta da Antonina Cascio, presidente dell'USEF Mendoza, chi spiegò la nascita del concorso (ricordando afettuosamente Carlos Barocelli, l'amico e compagno USEF che proporzionó la idea e collaborò per arrivare sino alla giuria e la decisione finale)e ringraziò la presenza del numeroso pubblico che accompagò i partecipanti. Di seguito fu Daniel Flores, coordinatore Culturale della Bancaria a presentare i partecipanti e spiegare il perchè della decisione di consegnare in un atto pubblico gli attestati e aprofittare l'occasione per esibire le opere. I partecipanti furono salutati sul palcoscenico dalla presidente USEF, la vicepresidente Mariela Quiroga Intelisano e Ricardo Trellez , rappresentante di Planeta Comics, la comicheria che più ha collaborato col concorso. Dopo le fotografie di rigore, e dopo ringraziare il fotografo Leo Rizzo che gentilmente donò la fotografia della sua famiglia per elaborare la locandina del concorso Escarbando Raices II, la Cascio spiegò che da lunedì 2 agosto si troverà sul blog del concorso tutto il necessario per partecipare, le basi e le esigenze del caso. Finalmente, i presenti furono invitati a partecipare alla mostra ed al brindisi che si realizzò in una sala della stessa università aprofittando tutti l'opportunità per socializzare ed avvicinarsi alle diverse autorità della commissione USEF per conoscere di più il nostro lavoro.

PICAZZO, LA MIGLIORE PIZZA D'AMERICA

In America molti sono convinti che la pizza sia stata inventata a Chicago. Perche' la pizza che porta il nome di questa citta' e' molto conosciuta. Poi ci sono le pizze industriali, tipo la Pizza Hut o la Domino che rappresentano il punto di arrivo di chi voglia fare uno spuntino senza spendere . Purtroppo le pizze che si mangiano negli States non sono certo quelle che si ordinano a Napoli, cosi' come se uno va in un cosiddetto ristorante italiano, o dal lontano nome italiano, si vede servire piatti che con il cibo che si mangia nella penisola poco hanno a che vedere. A Sedona, localita' di grande prestigio turistico, una specie di Aspen o di Cortina, la piu' famosa pizzeria si chiama Picazzo (e non e' un refuso). Il forno non e' a legna. In cucina lavorano ispanici e sarebbe interessante sapere se sono legali. A proposito della nuova legge antimmigrazione dell'Arizona. Comunque, per farla breve, le pizze che abbiamo ordinato erano tra le peggiori che ci e' capitato di mangiare. E la colpa non e' dei gestori di Picazzo, ma degli italiani che non riescono a tutelare uno dei prodotti piu' conosciuti della nostra gastronomia. Dice: ma non essere eccessivo. Con tutti i problemi che ci sono in Italia, adesso vai a colpevolizzare i tuoi connazionali perche' non tutelano la pizza. Sarebbe impossibile con i milioni di pizzerie sparse in tutto il mondo. Vero. Pero' nel caso di Picazzo si potrebbe fare una eccezione visto che il popolo dell'Arizona ha votato per questa catena definendo il loro prodotto come la migliore pizza d'America. Ma se gli arizoniani sono contenti che vado a cercare? A proposito, il conto: 97 dollari per tre pizze, un piatto di melanzane alla parmigiana, due birre, una CocaCola e un te freddo.

UN LIBRO DI RICETTE DEGLI ITALIANI RESIDENTI IN MESSICO PER AIUTARE I BISOGNOSI: L’INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE DI ASSISTENZA ITALIANA

CITTÀ DEL MESSICO - Un libro di ricette gastronomiche interamente realizzato dagli italiani residenti in Messico: è questo il nuovo progetto editoriale a scopo benefico ideato dall’Associazione Italiana di Assistenza di Città del Messico. Il ricavato della vendita del volume sarà destinato alle persone che vivono in condizioni disagiate e che vengono assistite dall’Associazione. A diffondere la notizia è il Comites del Messico nel suo bollettino informativo di luglio. Il libro, composto da oltre 100 ricette e da tanti segreti gastronomici, riporterà il nominativo della persona che ha comunicato all’associazione la propria "specialità ". Ogni ricetta riporterà anche il suo luogo di origine e fornirà informazioni sui punti vendita di Città del Messico in cui è possibile rimediare i vari ingredienti. È possibile inviare la ricetta all’Associazione Italiana di Assistenza inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (aise)

CONTRASTARE LO STATO DI ABBANDONO DEI GIOVANI DETENUTI ITALIANI IN GERMANIA: L’INTERROGAZIONE DELL’ON. GARAVINI (PD) AL MINISTRO FRATTINI ROMA -

"Sono persone troppo spesso ignorate dall’opinione pubblica e che rischiano ora di essere penalizzate dalla riduzione delle risorse finanziarie: i nostri connazionali detenuti nelle carceri tedesche". Lo fa notare l’on. Laura Garavini, deputata del Pd eletta nella circoscrizione Europa, presentando un’interrogazione parlamentare tesa ad avere chiarezza sulle motivazioni che negli ultimi tempi hanno portato al diradamento degli interventi di assistenza e tutela nei confronti dei detenuti italiani in istituti penitenziari all’estero. "I fenomeni di devianza", spiega la parlamentare, "sono spesso legati alle difficoltà di integrazione che i nostri connazionali in Germania vivono tuttora anche a causa del sistema scolastico, eccessivamente rigido e selettivo. Da qui", aggiunge Garavini, "la necessità di un percorso di recupero che aiuti i giovani d’origine italiana a rafforzare il sentimento della dignità personale e ad impostare un cambiamento di vita e di comportamento. È invece preoccupante apprendere che per ragioni di costo si stiano facendo sempre più rade le visite e i corsi che gli operatori dei centri di recupero in cooperazione con i nostri consolati. Negando a questi connazionali che vivono un’esperienza di estremo disagio il conforto di una presenza qualificata e la possibilità di un diverso percorso di vita, si rischia di suscitare in loro una sensazione di disinteresse e di abbandono da parte dello Stato italiano". "È opportuno", conclude la deputata del Pd, "che da parte del Ministero degli esteri ci sia una maggiore attenzione per i connazionali detenuti fuori dall’Italia, che possa favorire l’avvio di un percorso di recupero vero ed evitare che la detenzione nelle case di pena oltreconfine diventi un binario morto per chi non viene più considerato di valore per la società". (aise)