DA MENDOZA UN PENSIERO ALLA FESTA DELLA REPUBBLICA

La Repubblica Italiana ha la mia stessa età. Ironie dell’esistenza umana, per noi 64 anni sono troppi, per una repubblica, pochissimi. Purtroppo quest’anno trova alla nostra giovane repubblica in ginocchio. Data la mia età e la mia malattia europea (artrosi), questa è la peggiore posizione, non soltanto dal punto di vista morale ma anche da quello fisico, cioè, economico, trattandosi di una repubblica. Domani 2 giugno dovrebbe essere una giornata allegra e piena di luce per tutti noi italiani, in Italia ed all’estero. Ma posso capire che in queste circostanze c’è poco da festeggiare. Il momento ci trova chissà più delusi e più amareggiati che mai siamo stati dopo la seconda guerra mondiale. Permettetemi salutarvi con la speranza che un giorno come questo risvegli nel cuore degli italiani la sensibilità e l’allegria delle quali ci siamo sempre sentiti orgogliosi. E che risvegli nella mente dei politici italiani la riflessione sul modo di far quello che sia meglio per tutti, e che possa risolvere questa dura crisi. Nel giorno della Patria, un saluto a tutti gli italiani a Mendoza, e nel mondo. (Antonina Cascio - Presidente USEF Mendoza - Portavoce USEF in Argentina)

IL 5 GIUGNO A MONTEVIDEO LA CELEBRAZIONE DELLA FESTA DELLA REPUBBLICA PROMOSSA DA CONSOLATO E COMITES

MONTEVIDEO - Organizzata dal Consolato e dal Comites, si terrà il 5 giugno prossimo a Montevideo la celebrazione della Festa della Repubblica cui è invitata a partecipare tutta la collettività. Appuntamento dalle 18 alle Casa degli Italiani. In questa occasione, l'Ambasciatore d'Italia Guido Scalici consegnerà le onorificenze della Stella della Solidarietà Italiana (OSSI). La festa sarà animata da un concerto dedicato alle grandi dive della musica italiana. (aise)

2 GIUGNO/ L’INCA-CGIL GERMANIA RILANCIA L’APPELLO DEL SINDACATO A SOSTEGNO DELLA COSTITUZIONE

AMBURGO - "Facciamo del 2 giugno la ricorrenza civile e popolare per imparare, ridestare e tenere svegli i valori fondanti della Repubblica e della Costituzione Italiana": questo, in estrema sintesi, l’appello lanciato dalla Cgil in vista della manifestazione convocata domani, Festa della Repubblica, a Milano per ribadire il valore e l'importanza della Costituzione. Appello che il patronato Inca di Amburgo diretto da Francesco Bonsignore rilancia a nome dell’Inca Cgil Germania per invitare "tutti coloro che ritengono che oggi i pilastri e i principi sui quali si basa la nostra costituzione siano a rischio a fare del 2 giugno la ricorrenza civile e popolare per imparare, ridestare e tenere svegli i valori fondanti della Repubblica e della Costituzione Italiana". Nell’appello, che l’Inca Germania invita a diffondere, si afferma che "i principi e i valori della democrazia repubblicana espressi nella Costituzione sono un patrimonio in cui gli italiani si ritrovano. Un patrimonio tanto più prezioso in quanto il pluralismo sociale, culturale e politico delle società di oggi suscita nuove linee di tensione e sollecita l'esigenza di riconoscere e ricostruire, al di là delle differenze, una identità collettiva condivisa, che solo nella comune adesione ai principi costituzionali può trovare fondamento". (aise)

2 GIUGNO/ IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO AGLI ITALIANI: L'ITALIA CONSOLIDI LA SUA UNITÀ E SI RINNOVI DIVENTANDO PIÙ MODERNA E PIÙ GIUSTA

ROMA - "Un augurio affettuoso a quanti vivono e operano nel nostro paese per la festa che celebriamo insieme: festa dell'Italia che si unì e si fece Stato 150 anni orsono, festa della Repubblica che il popolo scelse liberamente il 2 giugno 1946". Inizia così il videomessaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la Festa della Repubblica che verrà celebrata domani, 2 giugno, non solo in Italia, ma anche dai nostri connazionali all’estero. "In questo momento, sentirsi nazione unita e solidale, sentirsi italiani, significa - ha aggiunto il Presidente Napolitano - riconoscere come problemi di tutti noi quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza in cui si dibattono, pesanti interrogativi per il futuro. Parlo dei problemi del lavoro e della vita quotidiana, dell'economia e della giustizia sociale. Stiamo attraversando, nel mondo e in particolar modo in Europa, una crisi difficile: occorre dunque un grande sforzo, fatto anche di sacrifici, per aprire all'Italia una prospettiva di sviluppo più sicuro e più forte. Per crescere di più e meglio, assicurando maggiore benessere a quanti sono rimasti più indietro, l'Italia deve crescere tutta, al Nord e al Sud. Si deve, guardando ai giovani, promuovere una migliore educazione e formazione, fare avanzare la ricerca scientifica e tecnologica, elevare la produttività del nostro sistema economico: solo così si potrà creare nuova e buona occupazione". "Il confronto tra le opposte parti politiche – prosegue il Capo dello Stato – deve concorrere al raggiungimento di questi risultati, e non produrre solo conflitto, soltanto scontro fine a sé stesso. Si discutano in questo spirito - ha esortato il Capo dello Stato - le decisioni che sono all'ordine del giorno; si scelga in questo spirito - nel Parlamento, nelle istituzioni regionali e locali e nella società - tra le diverse proposte che si dovranno liberamente esprimere. Ci accomuni - ha concluso Napolitano - un forte senso delle responsabilità cui fare fronte perché l'Italia consolidi la sua unità, si rinnovi, divenga più moderna e più giusta e si dimostri capace di dare il suo contributo alla causa della pace e della giustizia nel mondo. Buon 2 giugno a tutti". (aise)

INVITATO DALL’UNIVERSITÀ FEDERALE RURALE DI RIO DE JANEIRO, IL PARLAMENTARE ITALIANO HA PARLATO AI GIOVANI DELLE FACOLTÀ DI DIRITTO E DI ECONOMIA DELL’ATTUALITÀ E DELLE SFIDE FUTURE DELLA NOSTRA COSTITUZIONE.

Alla vigilia della Festa della Repubblica, l’On. Fabio Porta ha voluto incontrare duecento studenti delle facoltà di diritto, economia e relazioni internazionali dell’UFRRJ (Università Federale Rurale di Rio de Janeiro). “Ho accettato volentieri l’invito rivoltomi qualche mese fa dall’Università – ha dichiarato il Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera dei Deputati – e questo anche perché era mia intenzione riflettere apertamente e con dei giovani intorno ai valori ancora attuali ma anche alle sfide che la società italiana contemporanea pone all’attuazione della nostra Carta Costituzionale”. “E’ stato bellissimo e sorprendente vedere come giovani di un altro Paese, non solo quelli di origine italiana, siano interessati e curiosi su quanto succede in Italia sia in termini di dibattito politico che in materia culturale ed economica”. “L’esperienza dei parlamentari italiani aletti all’estero – secondo il deputato del PD – costituisce poi un fattore di riflessione comune sull’opportunità di costruire un mondo davvero aperto e globalizzato, nel quale la cittadinanza cosmopolita rappresentata dagli italo-discendenti può avere un ruolo di stimolo ed innovazione continua”. “Continuerò nei prossimi mesi questo tipo di incontri e conferenze – ha concluso l’On. Porta – poiché sono convinto che il futuro dell’Italia all’estero passi in maniera particolare dal rapporto con le giovani generazioni e le università”.

 STORIA DEL 2 GIUNGO

 Fino al 1946 l'Italia era una monarchia costituzionale basata sullo Statuto albertino: il vertice dello Stato si configurava come un organo denominato Corona, il cui titolare aveva il titolo di Re d'Italia. La titolarità della Corona si trasmetteva ereditariamente in maniera conforme alle leggi di successione. Nel 1946 l'Italia divenne una repubblica e fu, poco dopo, dotata di un'Assemblea costituente al fine di munirla di una costituzione avente valore di legge suprema dello stato repubblicano, onde sostituire lo Statuto albertino sino ad allora vigente. Si trattò di un passaggio di evidente importanza per la storia dell'Italia contemporanea dopo il ventennio fascista ed il coinvolgimento nella guerra. La transizione si svolse in un clima di esasperata tensione e rappresenta un controverso momento della storia nazionale assai ricco di eventi, cause, effetti e conseguenze, che è stato anche considerato una rivoluzione pacifica dalla quale si produsse una forma di stato poco differente dall'attuale. La nascita della repubblica fu accompagnata da polemiche di una certa consistenza circa la regolarità del referendum che la sancì. Sospetti di brogli elettorali e di altre azioni "di disturbo" della consultazione popolare tuttora non sono stati completamente fugati dagli storici e costituiscono oggetto di rivendicazioni da parte dei sostenitori della causa monarchica [1]. Il 2 giugno 1946, insieme alla scelta sulla forma dello Stato, i cittadini italiani (comprese le donne, che votavano per la prima volta) elessero anche i componenti dell'Assemblea costituente che doveva redigere la nuova carta costituzionale

2 GIUGNO, FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA

La Festa della Repubblica che, il prossimo 2 di giugno, ne commemora il 64° anniversario, si vorrebbe quest'anno festeggiare nel segno dell' apertura al territorio e alla cittadinanza e, soprattutto, ai giovani perché, attraverso varie forme partecipative, comprendano il senso profondo e l'altissimo valore etico e storico di una ricorrenza non solo celebrativa ma intesa quale momento di riaffermazione e diffusione degli altissimi valori di cui la nostra Costituzione è portatrice. A tal proposito, nel corso di una prima riunione, a cui hanno partecipato le autorità tradizionalmente chiamate, su questo territorio, a gestire la celebrazione in parola, si è condiviso l'intento di ampliarne la partecipazione a tutto il territorio provinciale e, soprattutto, attraverso il mondo scolastico, ai giovani, rendendoli protagonisti e, nello stesso tempo, destinatari privilegiati di un "messaggio" il cui contenuto è fondante del loro futuro.