LA ‘NDRANGHETA DIETRO LA CACCIA AGLI IMMIGRATI

Le vicende di Rosarno sono una storia triste e un brutto esempio del potere e della prepotenza della ‘ndrangheta sul territorio. Secondo gli investigatori la caccia ai neri è stata manovrata in gran parte dai boss locali, che trattano gli immigrati come un “usa e getta” umano. Li sfruttano, lasciandoli vivere in condizioni disumane, finché ne hanno bisogno per farli lavorare in nero e non si fanno scrupoli a sparargli addosso e a cacciarli via quando non gli servono più. Non esitano a punirli quando non vogliono pagare il “pizzo” e sono pronti a riprenderli come bestie quando ne hanno di nuovo bisogno. La ‘ndrangheta, insieme alle altre mafie, è fra coloro che approfittano maggiormente della debolezza e della marginalizzazione degli immigrati lasciati nell’illegalità. A Rosarno i boss hanno cavalcato la protesta per dimostrare che sono loro ad avere il dominio sul territorio: sulle barricate c´erano molti personaggi legati alla ‘ndrangheta. Fra gli arrestati c’è anche un figlio di un pericoloso boss locale. L’unico leader di partito che si è recato a Rosarno per informarsi di persona sulle vicende è stato ieri Bersani. Così come è stato l’unico ad andare a Reggio dopo l’attentato.

CONSOLATI, AMBURGO E LOSANNA SI MOBILITANO

Gli italiani nel mondo stanno continuando a battersi contro il piano di smantellamento della rete consolare proposto dal Governo. La delegazione più folta arrivata a Roma è stata quella degli italiani di Amburgo. Beatrice Virendi e Massimo Finizio dell’iniziativa “Salviamo il Consolato Generale” sono arrivati a Montecitorio con il Presidente e con i rappresentanti tedeschi di tutti i partiti dell’Assemblea regionale, con la portavoce della Camera di Commercio di Amburgo, con rappresentati del Consolato stesso e dell’Ambasciata tedesca. Beatrice, Massimo, complimenti per essere riusciti a sensibilizzare esponenti istituzionali tedeschi così autorevoli a battersi insieme a noi per la salvaguardia del Consolato Generale di Amburgo. Domani parteciperò ad una manifestazione a Losanna, anche lì contro il piano di smantellamento del Governo. Vista l’onda di proteste in tutta Europa la maggioranza non può continuare ad ignorare le richieste di rivedere il suo piano di chiusura. Il Governo deve capire che i risparmi prospettati sono del tutto sproporzionati rispetto al danno che si avrebbe con la razionalizzazione della rete consolare – ad Amburgo e Losanna, come a Basilea (già declassato), Coira, Genk, Liegi, Lilla, Mannheim, Mons, Mulhouse, Norimberga e Saarbrücken.

VERGOGNA. ALTRO CHE PARTITO DELL’AMORE.

Cio’ che arriva da Rosarno è la fotografia agghiacciante di un’ Italia che vorremmo cancellare dalla vista. La dolente cronistoria di un dramma umanitario in cui si rispecchia l’inesorabile consunzione della legalità, della fratellanza, della solidarietà. Pensavamo che con il famigerato White Christmas fosse stato toccato il fondo dell’iniquità, invece ci sbagliavamo. Abbiamo rivisto esplosioni di odio razziale imbastito sul colore della pelle che ci riportano ai tempi bui dell'America piu' ferocemente segregazionista. La rivolta dei disperati si è consumata in un grumo di violenza, soprusi e xenofobia che lascia atterriti. Bisognerà aggiornare l’accorato appello di Max Frisch che esortava i suoi connazionali a non farsi traviare dai cattivi maestri. Non piu’ “ Volevamo braccia, sono arrivati uomini”, bensi’ “ Volevamo braccia, sono arrivati schiavi”. Schiavi del terzo millennio. Ecco chi sono quei ragazzi che raccolgono arance al freddo, vivono in tuguri che sembrano porcilai,vagano come animali da una terra all’altra, sono chiamati da tutti “negri” , lasciati senza nulla. Ad aggiungere vergogna alla vergogna provvede la latitanza del governo, troppo a lungo assente da un territorio in cui la criminalità , temuta, riverita, corteggiata, detta indisturbata le regole sociali. La classe politica avebbe dovuto gestire il complesso processo dei flussi migratori, conseguenza delle tensioni e della povertà in sempre piu’ ampie sacche del mondo, applicando le ragioni del cuore e non la vulgata repressiva. Invece ha puntato le sue fortune sulla paura e ne ha ricavato facili consensi. Le conseguenze sono spaventose. Si indaghi adesso sulla trave dei torbidi intrallazzi mafiosi e non sulla pagliuzza dell’immigrazione clandestina che poi tanto clandestina non è. Sono oltre ventanni che a ogni stagione il popolo degli ultimi, complice il silenzio delle istituzioni, si spacca la schiena per pochi spiccioli all’interno di un sistema abbietto che corrompe, avvelena e inquina tutto cio’ che ricade sotto il suo raggio d’azione. (ADL)

PIANO CASA: GENTILE SU VIA LIBERA DA COMMISSIONE ARS

PALERMO – Via libera alla legge sul “piano casa” della Regione siciliana in commissione Edilizia e Territorio dell'Assemblea Regionale. La norma, che aveva visto l'approvazione dell'articolato lo scorso 16 dicembre, potrà ora essere trasmessa a sala d'Ercole per la definitiva trasformazione in legge. A dicembre era stato completato l’esame dell’articolato poi i lavori si erano fermati per un’ulteriore riflessione sulle norme aggiuntive ed in particolare sulle limitazioni all’applicazione delle disposizioni della nuova legge. In quella sede erano stati confermati gli ampliamenti rispettando appieno le indicazioni provenienti dall’accordo Stato – Regioni ovvero solo nelle unità immobiliari unifamiliari o bifamiliari e limitatamente ad immobili di piccola dimensione. “Intendiamo regolamentare un settore strategico dell’economia isolana – afferma Gentile – che, generando investimenti privati, avrà un forte impatto sull’occupazione. Il Piano Casa risponde alle esigenze di semplificazione normativa, superando ogni ostacolo burocratico ed interpretativo. Il Governo regionale - conclude l’assessore - procederà su questa strada ritenendo il Piano Casa un vero e proprio volano per il rilancio delle politiche abitative ed edilizie in Sicilia.” (Luisa Micciché)

AGRICOLTURA: INCONTRO TRA ASSESSORI DELLE REGIONI D’ITALIA

PALERMO – L’assessore alle risorse agricole ed alimentari del governo siciliano, Titti Bufardeci ha partecipato, oggi a Roma, alla riunione della commissione politiche agricole, vertice di riferimento di tutti i dipartimenti agricoltura delle regioni italiane. La riunione di coordinamento si è svolta nella sede romana della regione Puglia. A seguire, la delegazione si è riunita nella sede ministeriale di via della Stamperia per la riunione del comitato tecnico permanente dell’Agricoltura, alla presenza dei vertici del ministero. All’esame del comitato 21 documenti di programmazione del settore agricole di fonte ministeriale. All’ordine del giorno anche la designazione dei componenti dei consigli di amministrazione di enti e agenzie vigilati dal Ministero delle Politiche agricole, in cui è prevista la presenza di rappresentanti delle regioni. (Piero Messina)

 MAFIA: VENTURI, “GARANTIRE SICUREZZA CROCETTA ANCHE IN BELGIO”

PALERMO –"Un plauso alle forze dell’ordine e agli inquirenti del Nisseno che grazie agli arresti di stamane hanno sventato il piano per un attentato ai danni di Rosario Crocetta e del magistrato Giovanbattista Tona”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi. “Ancora una volta la mafia, seppur agonizzante, non recede dai propri intenti criminosi e – prosegue - sembra volere alzare il livello della tensione ritornando a compiere gesti eclatanti. All’onorevole Crocetta e al dottore Tona, sempre in fila nel contrasto alla sopraffazione mafiosa, voglio esprimere la mia vicinanza e solidarietà e rivolgo un appello al Governo nazionale affinché utilizzi tutti gli strumenti diplomatici per garantire, anche in Belgio, una adeguata protezione all’ex sindaco e attuale deputato europeo Rosario Crocetta. La mafia ha dimostrato di avere l’occhio lungo e di sapere aspettare: il livello di tensione e di allarme impone a noi tutti e alle istituzioni, di non abbassare mai la guardia. Auspico – conclude - che Crocetta possa proseguire con serenità ed in totale sicurezza anche in Belgio la sua battaglia di contrasto alla criminalità mafiosa”. (SWP)

FEDI (PD): AUMENTA L’INDENNITÀ DI SEDE MENTRE SI CHIUDONO CONSOLATI

Credo sia doveroso chiedere ragione di un aumento di € 856.287,00 delle risorse del capitolo 1503 della tabella 6 dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri, dotazione prevista per le indennità di sede – ha rilevato l’On. Marco Fedi nel ricordare uno dei pochi visibili aumenti di bilancio rispetto alle previsioni assestate per l’anno finanziario 2009. Nell’interrogazione – rivolta al Ministro degli affari esteri dagli On.li Fedi e Bucchino – si chiede quali siano i motivi di un aumento a valere sul capitolo 1503 considerato che, in conseguenza della limitatezza delle risorse, si sta procedendo a drastici tagli nella gestione della rete consolare e si sta contemporaneamente ipotizzando una altrettanto drastica riduzione della estensione della nostra rete diplomatico-consolare nel mondo. Un aumento nella disponibilità per le indennità di sede – che potrebbe essere congruo alle esigenze della nostra rete – dovrebbe affiancarsi però a un impegno per il mantenimento di una rete diplomatico-consolare efficiente e capace di rispondere alle esigenze delle comunità italiane nel mondo – ricorda l’On. Marco Fedi. Non solo. Dovremmo anche affrontare altri nodi che riguardano gli aumenti dei trattamenti economici del personale non di ruolo che svolge compiti importanti a sostegno della rete diplomatico-consolare nel mondo.