RITORNO ALLE ORIGINI PER L’IIC DI MONTREAL – DI FRANCESCO D’ARELLI MONTREAL - Con l’inverno oramai incalzante, anche l’anno si approssima alla fine e l’Istituto Italiano di Cultura volge il proprio sguardo al cammino compiuto nei mesi passati. La programmazione per l’attuazione del “Piano di promozione integrata dell’Italia nel mondo” è stata davvero intensa, tanto che l’Istituto ha offerto oltre centotrenta eventi, in cui la lingua e la cultura della civiltà italiana hanno risuonato in un’area geografica sterminata: il Québec e la Nova Scotia, una delle cosiddette province marittime o atlantiche. L’Istituto ha ulteriormente intensificato la propria attività di collaborazione con il sistema universitario del Québec (Université de Montréal, Université du Québec à Montréal, McGill University, Concordia University, Université Laval e l’École de langues di Québec) e della Nova Scotia (Dalhousie University di Halifax). Non meno è stata l’attività di scambio e condivisione con le maggiori istituzioni della musica, dell’arte, del cinema, della letteratura…: in particolare, con l’Opera de Montréal, l’Orchestre Symphonique de Montréal, il Théâtre Lyrichorégra, il Festival International des Films sur l’art (FIFA), il Festival des Films du Monde, il Rencontres International du documentaire de Montréal (RIDM), il Festival du Nouveau Cinema, il Festival TransAmerique, il Metropolis Blue, il Festival International de la Littérature e la Maison des Écrivains di Montréal. Tutto ciò, senza però mai trascurare o dimenticare le istituzioni e le associazioni italocanadesi attive nel Québec, come il Congresso Nazionale degli Italo-canadesi, la Fondazione Comunitaria Italo-canadese, il ComItEs di Montréal, la Camera di Commercio Italiana in Canada, la Casa d’Italia, le numerose Associazioni regionali di immigrati italiani, il Centro Leonardo Da Vinci, la Dante Alighieri di Québec e di Montréal. Nonostante il successo raggiunto in Québec con la prima edizione dell’Italian Day Design (2 marzo), con la Giornata della Musica (21 giugno), con la XVII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo (16-22 ottobre) e con la II Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (20-26 novembre), tutte iniziative del “Vivere all’Italiana”, ideate, promosse e sostenute dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal è inoltre divenuto nel giro di un anno una vivace casa di attrazione per accogliere e condividere esperienze, saperi e progetti futuri dei tanti giovani italiani giunti di recente a Montréal e dintorni. Da questo vitale e rinascente pullulare è sorta l’idea de “Il Genio vagante: Italiani di arte, lettere, scienze… nel mondo”, un fitto programma d’incontri, ma sovrattutto uno spazio culturale che l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal ha concepito esclusivamente per i giovani Italiani che, al di là di ogni orientamento, sono portatori genuini di saperi accumulati in Italia e che nel diffonderli seguono, anche a loro insaputa, una disposizione o una vocazione di antica origine: lo scambio generoso di cultura, confortato da un vivo senso di umana comprensione. Alla fine di gennaio scorso il giovane chimico italiano, Andrea Paolella, ricercatore al Dipartimento di Stoccaggio e Conversione di Energia dell’Institute Recherche Energie Québec (IREQ) di Hidro-Québec, inaugurò la serie di conferenze de “Il Genio Vagante” e il 7 dicembre prossimo, Valentina Gaddi, ricercatrice e vincitrice della prestigiosa Bourse d’études supérieures du Canada Vanier, chiuderà il primo ciclo, giunto in un intero anno al numero di 19 conferenze offerte da giovani, espressione della rinnovata eccellenza dei saperi dell’Italia. Il programma del secondo ciclo di conferenze de “Il Genio Vagante”, previsto per il 2018, si annuncia già altrettanto ricco di contenuti e variegato nella partecipazione di altri giovani talenti italiani. Anche a dicembre, l’offerta culturale continua: prima delle festività natalizie, la perizia e la raffinatezza di esecuzione del Maestro Giorgio Revelli, organista e clavicembalista italiano di vaglia, allietano, grazie all’Istituto Italiano di Cultura, la musica del Québec con due concerti, uno a L’Oratoire Saint-Joseph du Mont-Royal di Montréal e l’altro nella Basilique-Cathédrale Saint-Michel di Sherbrook. Il programma dell’anno si chiude con il ritorno alle origini: il natale di Roma, caput mundi ed emblema inimitabile di civilizzazione. Tuttavia, la sua origine risale a una storia alquanto insolita. Il Prof. Guy Lanoue, Direttore del Département d’Anthropologie dell’Université de Montréal e profondo conoscitore della civiltà italiana, con la conferenza “Se Remo avesse ucciso Romolo” s’interroga sul perché della vulgata dell’origine di Roma e soprattutto: perché Romolo e Remo sono presentati illegittimi?; perché al loro presunto padre è stata attribuita un’origine ‘orientale’ e dunque ‘debole’ e ‘inferiore’?; perché la storia insiste sull’adozione offerta da un pastore miserabile e sposato a una prostituta? L’anno 2017 si conclude magnificamente con l’istituzione a Montréal, il 6 settembre passato, del cluster EUNIC (European National Institutes for Culture), dovuta sovrattutto allo spirito fattivo di collaborazione e di condivizione dell’Istituto Italiano di Cultura di Montréal, del Goethe-Institut Montréal, del Forum Culturel Autrichien a Ottawa e del Consulat Général de France a Québec. La missione di EUNIC Montréal è di creare occasioni di cooperazione e di scambio fra gli istituti nazionali europei di cultura e i partners locali, con l’obiettivo di promuovere una migliore comprensione delle culture e delle lingue d’Europa nel Québec e nelle province marittime. Con un programma condiviso di attività culturali, EUNIC Montréal mira sin dal prossimo anno, designato quale “Anno europeo del Patrimonio Culturale”, a promuovere le culture dell’Europa, a rafforzare il dialogo internazionale, lo scambio di conoscenze e la diversità culturale. La rete EUNIC è indubbiamente l’espressione più fedele e reale dell’esperienza di condivisione e scambio di saperi, giacché la conoscenza si distingue da sempre, e soprattutto nell’odierna epoca della globalizzazione, come il portato più nobile della civiltà umana. (francesco d’arelli*\aise) * direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Montreal
 
“POLITICHE SOCIALI TORNINO AL CENTRO DELL’AGENDA POLITICA”
 
“Negli ultimi anni, a causa della crisi che ha investito i nostri Paesi, l’Europa si è occupata maggiormente delle tematiche finanziarie. È giusto che, ora, al centro dell’agenda politica europea tornino i bisogni reali dei cittadini. È importante che le politiche sociali rientrino di nuovo nel focus del dibattito europeo”. “Un’Europa più giusta, che offra a tutti pari opportunità, in grado di creare e favorire l’occupazione soprattutto nei paesi del Sud Europa, i più penalizzati dalla crisi. Un’Europa che non trascuri la questione dei flussi migratori, un tema fortemente legato a quello dei diritti umani”. “I populisti vogliono convincerci che i problemi si possono risolvere pensando ognuno al proprio paese. Il progresso, invece, è possibile solamente se uniamo le forze per realizzare un’Europa ancora più forte e solidale”. È quanto dichiara in una nota Laura Garavini, deputata PD eletta nella Circoscrizione Estero-Europa, componente dell’Ufficio di Presidenza PD alla Camera, intervenuta al convegno ‘L’Italia nell’Europa del futuro’, organizzato a Roma dall’associazione Reti Sociali, con il Presidente, Giovanni Bellissima e il Coordinatore Antonio Derinaldis.
 
“ITALIANI NEL MONDO CENTRALI PER LA PROMOZIONE DELLE ECCELLENZE REGIONALI”
 
“Il ruolo degli italiani nel mondo, e in particolare quello delle associazioni regionali, è fondamentale per la promozione delle eccellenze e delle tipicità locali. L’economia italiana, da sempre fortemente vocata all’export, sta attraversando una fase nella quale il peso delle esportazioni diventa sempre più centrale nel sostentamento delle piccole e medie aziende. Sono loro a caratterizzare il nostro tessuto economico, in particolare quello del Sud, a partire dalla Calabria”. “Proprio la regione calabrese è attualmente protagonista di una crescita proficua, sia dal punto di vista del Pil che dell’export. I calabresi nel mondo, e la Consulta che qui li rappresenta, rivestono un compito prezioso poiché, grazie alla loro presenza all’estero, diventano ambasciatori della propria terra e di tutti i prodotti che essa produce. Questo influsso positivo non si limita al settore agroalimentare, che pure rappresenta una buona parte delle produzioni calabresi, ma arriva a coinvolgere anche il turismo”. “Gli italiani nel mondo sentono in maniera speciale il senso di appartenenza alla propria terra. Per questo è importante che le Regioni mantengano vivo il legame con i propri concittadini all’estero attraverso le Consulte, laddove sono state istituite, e tramite le associazioni. Perché sono proprio i connazionali a rappresentare un volano di sviluppo e di promozione per le tante eccellenze dei nostri territori”. È quanto dichiara Laura Garavini, deputata PD eletta nella circoscrizione Estero – Europa, componente dell’Ufficio di Presidenza PD alla Camera, a margine della Consulta dei calabresi nel mondo in corso oggi a Catanzaro.
 
GIACOBBE (PD) ALLA CONSULTA DEI CALABRESI NEL MONDO
 
CATANZARO - Senatore Pd eletto in Australia, Francesco Giacobbe ha partecipato ai lavori della Consulta dei calabresi nel mondo, riunita in questi giorni a Catanzaro. Nel suo intervento, Giacobbe ha parlato di nuove migrazioni e interscambi commerciali. "Voglio parlare di migrazioni e non di emigrazione”, ha puntualizzato il senatore, perché “si tratta infatti di migliaia di giovani professionisti che, contrariamente all’emigrazione storica, non si spostano all’estero per risiedere nello stesso posto in maniera stabile. Inoltre, i nuovi migranti, tenderanno a spostarsi da un posto ad un altro inseguendo cicli economici e nuove possibilità”. “Per definizione, - ha aggiunto – questi nuovi migranti hanno esigenze diverse di tutti noi. Non fanno comunità stabile, spesso non sono coperti da un sistema previdenziale, con molta probabilità rientreranno in Italia, magari a 60 anni, dopo aver smesso di lavorare. Io penso che la Consulta non possa ignorare questi nuovi fenomeni e le esigenze nuove e diverse che li accompagnano”. Per quanto riguarda gli interscambi, "l’Italia ed in particolare le regioni meridionali secondo me hanno un enorme vantaggio nel mondo: un vastissimo network di persone di origine italiana, figli e nipoti degli italiani nel mondo che occupano ruoli importanti nei centri decisionali delle società in cui vivono”, ha sostenuto Giacobbe. “Si tratta di politici, accademici, operatori economici, professionisti, dirigenti aziendali, artisti, e questi hanno un profondo amore per le loro origini, e da questo l'Italia e tutti noi possiamo trarne vantaggio per promuovere un vero interscambio culturale ed economico". (aise)