IL PRESIDENTE FINI HA RAGIONE SUGLI IMMIGRATI MA SBAGLIA QUANDO FA DISTINZIONI CON GLI ITALIANI ALL’ESTERO. FACCIAMO TUTTI PARTE DELLA GRANDE STORIA DELL’EMIGRAZIONE!

 In politica, anche quando non si fanno paragoni diretti, ma si presentano riflessioni su episodi o questioni tra loro distinte ma accomunate nella discussione, occorre stare molto attenti, perchè spesso si cade negli stereotipi. Il Presidente della Camera Gianfranco Fini è caduto per la seconda volta in questo errore. Ma è un errore, purtroppo, comune. Ricordo ad inizio legislatura la sua riflessione su una presunta maggiore gravità delle proteste studentesche e dei centri sociali per la partecipazione di Israele alla fiera del libro di Torino, rispetto invece all’attacco, che comportò la morte di un giovane, da parte di presunti naziskin a Verona! Episodi distinti, non paragonabili. Quindi perchè unirli nella riflessione? Italiani nel mondo ed immigrati in Italia sono oggi accomunati da un elemento comune, la grande storia dell’emigrazione e della mobilità delle persone nel mondo. È un errore fare distinzioni, separarli su basi stereotipiche, a proposito di italianità o amore per l’Italia, a proposito di voglia di parlare la lingua italiana e di conoscere la cultura del nostro Paese. Perchè fare distinzioni, che sono semmai soggettive, tra italiani all’estero ed immigrati? Soprattutto quando i temi dell’integrazione e della promozione di lingua e cultura italiane nel mondo, dell’intero sistema Italia nel mondo, sono interdipendenti. Mi pare questo l’errore di Fini: nel merito poi ha ragione quando chiede maggiore attenzione verso gli immigrati e soprattutto verso chi nasce in Italia e si sente legittimamente italiano. Noi diciamo che anche all’estero abbiamo tanti figli e nipoti di italiani che si sentono italiani, che amano l’Italia e che vorrebbero poterla conoscere meglio e parlarne la lingua. Ecco perchè, caro Presidente, dovremmo evitare di tagliare fondi e risorse alle nostre comunità, come ha invece fatto il Governo Berlusconi! (On. Marco Fedi - Camera dei Deputati)

 BERLUSCONI: FRAMMENTI DI PROCURA. IL PDCI: L’INDECENZA NON HA LIMITI

Petrucci: Berlusconi dà l’impressione di voler imporre un velo sui fatti del 92, del 93, del 94’. Chissà se, da uomo spregiudicato quale è, non abbia l’intenzione di imporre alla sua maggioranza di approvare una generale, complessiva, totalizzante amnistia che comprenda quei ‘fatti’. “Non sappiamo cosa siano i ‘frammenti di procura’ ai quali allude Berlusconi nel suo discorso alla Fiera di Milano. Sappiamo che esistono le Procure, che sono organi istituzionali il cui compito è accertare i reati e perseguire penalmente i colpevoli, nel generale interesse della comunità”. Lo ha detto Salvatore Petrucci, segretario regionale dei Comunisti italiani, commentando l’ennesimo attacco del Presidente del consiglio ai magistrati e in particolare a quelli palermitani. “Grazie al lavoro e alla dedizione di tanti magistrati delle procure – ha aggiunto -, spesso spesa fino al supremo sacrificio di sé, sono stati inferti colpi durissimi a Cosa nostra. Grazie a quel lavoro in Sicilia si è accesa la speranza di poter vivere liberi dal giogo delle organizzazioni mafiose. Ma molte trame ancora debbono essere dipanate e occorre che sia fatta luce proprio sugli avvenimenti che insanguinarono il Paese nei primi anni Novanta del secolo scorso”. Secondo il segretario del Pdci siciliano, “Berlusconi rampogna chi, per dovere del suo ufficio, ancora si interessa ‘a fatti del 92, del 93, del 94’ e dà l’impressione di voler imporre un velo sugli avvenimenti di quegli anni, che pare lo interessino, con buona pace per la verità e la giustizia. Chissà se, da uomo spregiudicato quale è e che non fa e non esterna nulla per caso, non abbia l’intenzione di imporre alla sua maggioranza di approvare una generale, complessiva, totalizzante amnistia che comprenda quei ‘fatti’. Sarebbe la conferma che l’indecenza non ha limiti e che la barbarie ha travolto ogni senso comune e ogni parvenza del diritto. Col dispregio assoluto di tutti i veri servitori dello Stato, che sono caduti nell’adempimento del loro dovere”. (L'Ufficio Stampa Pdci Messina)

IL VOTO DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO: NUOVO SEMINARIO IN ARGENTINA LOMAS DE ZAMORA -

‘Il voto degli italiani all'estero e l'attualità politica ed economica in Italia' è stato il tema di un seminario che si è tenuto nei giorni scorsi a Lomas de Zamora e Morón nella sede della Facoltà di Diritto dell'Università Nazionale. Dunque, prosegue il corso organizzato dal presidente del Movimento Associativo Italiani all'estero, l'onorevole Ricardo Merlo dopo le iniziative realizzate in agosto a Buenos Aires, Mar del Plata e San Paolo in Brasile. L'incontro è stato occasione per ascoltare direttamente da un membro del parlamento italiano quali sono le prospettive per le politiche dell'emigrazione. (NIP)

INVEST YOUR TALENT IN ITALY: BORSE DI STUDIO PER STUDENTI INDIANI E TURCHI

ROMA - Nell'ambito dell'Intesa Operativa ICE/Unioncamere 2009 è stato approvato il Progetto "Italia-India: Invest your talent in Italy". Tale iniziativa prevede la formazione di studenti indiani e/o turchi ai quali saranno assegnate 44 borse di studio di cui: 22 erogate dall'ICE e 22 da Unioncamere. I beneficiari delle borse di studio saranno selezionati tramite un bando di concorso pubblicizzato dagli Atenei italiani coinvolti nel Progetto, in collaborazione con l'Area Progetti e Formazione Internazionale. Le Università coinvolte per l'edizione 2009-2010 sono: Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Università degli Studi di Trento, Alma Mater Studiorum - Università degli studi di Bologna, Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Università degli studi di Macerata, Università degli studi Roma Tor Vergata, Università LUISS Guido Carli di Roma, Università La Sapienza di Roma e la Venice International University. A ciascuno studente selezionato verrà assegnata una borsa di studio di importo annuo pari a 8.000,00 euro. Tale contributo economico sarà utilizzato per la copertura delle spese di viaggio dal loro Paese di origine, spese di alloggio, vitto, spese per il materiale didattico, trasporti pubblici. (NIP)

FERNANDO SANTI A 40 ANNI DALLA MORTE.

Fernando Santi, sindacalista socialista è stato fra i più importanti esponenti del sindacalismo italiano, Nato nel 1902 è morto nel 1969. Segretario aggiunto della CGIL dal 1947 al 1965 ha dato un contributo fondamentale nella delineazione e costruzione del profilo riformatore della sua organizzazione e del movimento sindacale. In un'epoca di forti collateralismi Santi ha operato con determinazione perché il valore dell'autonomia e dell'unità sindacale fosse assunta come determinante del modo di essere delle organizzazioni sindacali combattendo e sconfiggendo anche l'idea di far nascere un sindacato socialista. Santi giovanissimo segretario della Federazione giovanile socialista dopo la scissione del '21 che porto alla fondazione del PCI era stato anche per quattro legislature parlamentare socialista, particolarmente impegnandosi sui temi del lavoro. Permane di grande attualità il suo pensiero sopratutto oggi in cui appare evidente quanto sarebbe importante al perseguimento degli interessi dei lavoratori l'apertura di una stagione nuova di costruzione di una vera e partecipata unità dei sindacati e dei lavoratori. A 40 anni dalla morte, il Comune di Bedona, la Provincia di Parma e la Cgil Valli Taro e Ceno promuovono per il 19 settembre una serie di iniziative per commemorarlo. Parteciperà all'iniziativa la Presidenza nazionale e quella regionale dell'Emilia Romagna dell'Istituto Fernando Santi .

TEATRO ITALIANO IN DANIMARCA CON "HEY GIRL!" DI ROMEO CASTELLUCCI AL TEATRO ARCHAUZ DI AARHUS

AARHUS - Al Teatro Archauz di Aarhus nell’ambito del calendario dell’Aarhus Festuge, la Settimana della Cultura di Aarhus che si è svolta dal 28 agosto al 6 settembre scorsi, la Socìetas Raffaello Sanzio ha messo in scena, dal 3 al 5 settembre, lo spettacolo "Hey Girl!" di Romeo Castellucci. Si tratta di un lavoro costruito essenzialmente sul gesto. Non sono le parole, a contare, in "Hey girl!". Sono piuttosto i silenzi e i respiri a scandire l’anelito vitale di un corpo femminile che emerge, a inizio spettacolo, come liberandosi da una placenta viscosa. Le musiche originali sono di Scott Gibbons, la regia di Sergio Scarlatella. Al lusinghiero giudizio critico espresso dal pur severo London Financial Times - "Hypnotically beautiful... a visual resonance that you find all too rarely on stage" - si unisce ora quello del Jylland Post - "The smell perfume burning on a sword, the overwhelming and inciting soundscapes of Scott Gibbon and the visual originality call on the audience to use all senses experiencing this play. Moving on the border between installation art and theater, "Hey Girl!" shows beauty and cruelty at the same time" -, che ha sottolineato il grande successo ottenuto dallo spettacolo nel corso di questa importante kermesse culturale danese. La Socìetas Raffaello Sanzio, che è oggi una delle compagnie italiane più note a livello internazionale nell'ambito del teatro sperimentale, si caratterizza da sempre come compagnia teatrale d'avanguardia. Nata a Cesena nel 1981 su iniziativa soprattutto di Romeo Castellucci, la pluripremiata Societas Raffaello Sanzio presenta spettacoli caratterizzati da un forte sperimentalismo di matrice avanguardista che tende spesso a svincolare la rappresentazione teatrale dal testo letterario, sebbene alcuni allestimenti prendano a modello testi teatrali noti, ma rielaborati e pensati come allestimenti nei quali si convogliano differenti metodi espressivi: dalle videoinstallazioni, alla musica all'happening. (aise)

 BATTISTI: RELATORE STF PER ESTRADIZIONE

BRASILIA - Il relatore del Supremo tribunale federale (Stf) brasiliano, Cesar Peluzo, ha concluso la sua lunga esposizione nella prima giornata del dibattimento sul caso di Cesare Battisti, pronunciandosi a favore dell' estradizione in Italia dell'ex militante dei Proletari armati per il comunismo, condannato in contumacia all'ergastolo per quattro omicidi. Per l'estradizione di Battisti, il giudice Peluzo ha posto un'unica condizione: quella della "commutazione della pena" inflitta in Italia all'ex militante dei Pac, poiché la legislazione brasiliana non prevede il carcere a vita ma una reclusione massima di 30 anni