SAN MARINO, MONTECARLO, SVIZZERA E LIECHTENSTEIN NELLA LISTA DEI PARADISI FISCALI

ROMA - Sull'onda della battaglia promossa da Barack Obama contro i contribuenti americani che depositano i propri conti nella banche svizzere, anche in Italia è caccia all' ‘esportatore illegale di denaro'. Quattro i Paesi nel mirino della Guardia di Finanzia: San Marino, Monte¬carlo, Svizzera e Liechtenstein. Qui secondo le stime effettuate dall'Agenzia delle Entrate, potrebbero nascondersi più di 170 mila sospetti evasori del fisco, solo per quanto riguarda il 2007. Tuttavia, il dato si riferisce ad un censimento effettuato in modo automatico dal sistema informatico in base a erra¬te compilazioni del rigo RW della di¬chiarazione dei redditi modello Uni¬co che riguarda movimenti di capi¬tali verso o dall'estero per somme superiori ai 10mila euro. Una voce che si compila non solo per denunciare l'esistenza di conti correnti od ope¬razioni finanziare all'estero ma an¬che per la detenzione di azioni par¬cheggiate in tesorerie estere o la proprietà di immobili o imbarcazio¬ni. Difficile, dunque, stabilire il numero esatto o anche solo approssimativo degli evasori italiani anche se, secondo la Guardia di Finanza, ammonterebbe a 3,3 miliardi di euro la cifra dei redditi evasi "oltre confine" nei primi sette mesi dell'anno. Le prime indagini, comunque, proseguono e la Guardia di Finanza sta già studiando i 500 nominativi che scoperti grazie all'arresto di un avvocato sviz¬zero. A questi vanno aggiunti i titola¬ri dei conti presso Ubs Italia che andranno verificati per capire se ci sono stati, o ci sono ancora, legami con la sede centrale elvetica. Nel frattempo, negli Stati Uniti l'amnesty program, lanciato dall'amministrazione Obama per consentire ai cittadini americani di rimpatriare i capitali, ha portato all'identificazione di altri istituti di credito - circa dieci tra la Svizzera e l'Europa - che potrebbero finire al centro dell'indagine che già coinvolge l'Ubs. Fra queste, Credit Suisse, Julius Baer e Union Bancaire Privee (Ubp). Tuttavia, bisognerà attendere gli accertamenti dell'Internal Revenue Service perché l'identificazione non significa che gli istituti abbiano commesso o aiutato a commettere frodi. "La segnalazione dei nomi delle banche non segnala alcun errore nell'atteggiamento tenuto degli istituti, ma significa semplicemente che alcuni cittadini americani depositavano i propri soldi in conti correnti presso banche europee e ora hanno deciso di denunciarlo. La comunicazione dei nomi - ha messo in evidenza il Wall Street Journal - non segnala neanche che altri istituti abbiano imitato Ubs nell'aiutare i clienti a utilizzare una serie di complesse strutture per evadere le tasse". L'amnistia scadrà il 23 settembre e diversi istituti svizzeri stanno incoraggiando i propri clienti americani ad aderirvi. Non dormo sonni tranquilli, dunque, i direttori delle principali banche elvetiche. Temono, infatti, di finire nell'indagine dell'Iris. Oggi con ogni probabilità si firmerà l'accordo tra governo americano, quello di Berna e Ubs, il quale prevede che la banca di Zurigo renda noti tra gli 8.000 e i 10.000 nomi più appetiti dal fisco americano (NIP – FV)

 L’ON. GARAVINI (PD) SUL SETTIMANALE TEDESCO "DER SPIEGEL": UNA ANTIVELINA DELLA POLITICA ITALIANA

BERLINO\ aise\ - Per lo "Spiegel" è una "antivelina" della politica italiana: l’autorevole settimanale tedesco ha dedicato a Laura Garavini – deputata del Pd eletta in Europa e residente in Germania – una parte del suo lungo articolo sull’Italia, descrivendo la parlamentare come un esempio positivo della politica di casa nostra. La Garavini viene presentata come una deputata atipica, anche per il suo lungo impegno nel sociale precedente alla sua elezione. La deputata, osserva lo Spiegel, "si è saputa imporre nel mondo tendenzialmente conservatore della "diaspora" italiana all’estero". Secondo l’importante newsmagazine tedesco, nel Parlamento dei tanti privilegi la Garavini "sgobba". Oltre all’impegno per gli italiani all’estero, scrive il settimanale, la neo-deputata si sta distinguendo nel suo lavoro come capogruppo del PD in Commissione Antimafia: lo Spiegel riporta come esempio più recente l’impegno della Garavini contro la riforma sulle intercettazioni destinata ad ostacolare la caccia ai mafiosi. "Mi fa piacere", commenta la diretta interessata. "Sono contenta se nel mio piccolo ho contribuito a offrire un’immagine migliore della politica italiana all’estero, un immagine che non riduce l’Italia solo a Berlusconi e ai suoi scandali". Nella sua intervista al settimanale tedesco la Garavini afferma che Berlusconi "è senza ombra di dubbio un pericolo per la democrazia visto il potere politico, economico e mediatico di cui il premier dispone". Una "grave anomalia", secondo la deputata PD, "che viene ulteriormente aggravata dall’incapacità del premier di accettare qualsiasi dissenso democratico. Emblematiche - dice la Garavini – sono le minacce di Berlusconi in diverse occasioni di cambiare la Costituzione quando l’opposizione o anche il Presidente della Repubblica si mettono di traverso: un atteggiamento impensabile in altri Paesi". Lo Spiegel ha intitolato la sua lunga analisi di otto pagine ironicamente "Ciao bella": un viaggio attraverso il Paese che è ancora la meta più amata dai tedeschi. Nell’articolo vengono presentati, oltre alla Garavini, diversi personaggi della politica e della società italiana: da Umberto Bossi a Nichi Vendola, da Beppe Grillo a Giuliano Ferrara, da Sergio Marchionne della Fiat a Marco Morelli della Banca Monte dei Paschi e, naturalmente, Silvio Berlusconi. Il messaggio del dossier, firmato dal corrispondente a Roma, Alexander Smoltczyk, è piuttosto equilibrato: in Italia ci sono degli scandali e dei problemi, ma anche qualche segno di speranza. La Germania, scrive Smoltczyk, farebbe bene a giudicare l’Italia in modo meno arrogante facendo piuttosto attenzione che il virus della politica "spettacolo" non finisca per attaccare anche la Germania. (aise)

"MORTE AGLI ITALIANI! IL MASSACRO DI AIGUES-MORTES 1893": TAPPA AD UDINE PER IL LIBRO DI ENZO BARNABÀ

UDINE\ aise\ - Tappa in provincia di Udine per "Morte agli Italiani! Il massacro di Aigues-Mortes 1893", libro di Enzo Barnabà edito da "Infinito edizioni" che sabato prossimo, 22 agosto, alle 20.30 verrà presentato presso la fattoria sociale Bosco di Museis Cercivento nell’ambito della manifestazione "Libers... di scugni lâ". Alla presentazione del libro, con la prefazione di Gian Antonio Stella e l’introduzione di Alessandro Natta, interverrà, oltre all’autore, anche Leo Zanier. Il massacro di Aigues-Mortes, che il 17 agosto 1893 costò la vita a nove operai italiani linciati da una folla inferocita, rappresenta un episodio capitale nella storia dei rapporti tra l'Italia e la Francia. "Il libro di Enzo Barnabà – scrive Stella nella sua prefazione – è una boccata d’ossigeno. Perché solo ricordando che siamo stati un popolo di emigranti vittime di odio razzista, come ha fatto il vescovo di Padova denunciando "segni di paura e di insicurezza che talvolta rasentano il razzismo e la xenofobia, spesso cavalcati da correnti ideologiche e falsati da un'informazione che deforma la realtà", si può evitare che oggi, domani o dopodomani si ripetano altre cacce all’uomo. Mai più Aigues-Mortes. Mai più". Per Natta, poi, "il merito e il pregio del lavoro di Enzo Barnabà consiste nell'averci dato finalmente una precisa, puntuale ricostruzione di un fatto per tante ragioni memorabile e nell'indurci a essere vigili nella realtà di oggi". Nato nel 1944, Barnabà ha studiato lingua e letteratura francese a Napoli e a Montpellier e storia a Venezia e Genova. Ha insegnato lingua e letteratura francese in vari licei del Veneto e della Liguria e ha svolto la funzione di aggiornatore dei docenti di lingua francese della provincia di Imperia. A Ventimiglia ha fondato il Circolo "Pier Paolo Pasolini". Ha svolto la funzione di lettore di lingua e letteratura italiana presso le Università di Aix-en-Provence e di insegnante-addetto culturale ad Abidjan (Costa d’Avorio), Scutari (Albania) e Niksic (Montenegro). Vive a Grimaldi di Ventimiglia. Tra i suoi libri: Fasci siciliani a Valguarnera, Teti, 1981; Contextes. Grammaire française à l'usage des Italiens, Loescher, 1994; Le ventre du python, romanzo, Editions de l'Aube, 2007; Sortilegi, racconti, Bollati-Boringhieri, 2008 (con Serge Latouche). (aise)

 ERITREI SOCCORSI A LAMPEDUSA: 73 MIGRANTI MORTI LAMPEDUSA (AGRIGENTO)

Quando sono sbarcati sul molo del porto di Lampedusa sembravano fantasmi, come ha raccontato uno degli operatori in servizio nel Centro di accoglienza. Cinque eritrei, tra cui una donna e due ragazzi minorenni, con il corpo ridotto a uno scheletro e gli occhi persi nel vuoto, che a fatica hanno ricostruito la loro odissea: "Siamo partiti oltre venti giorni fa dalla Libia, eravamo in 78. Noi siamo gli unici sopravvissuti. I nostri compagni morivano e noi gettavamo in mare i loro cadaveri". Una nuova tragedia dell'immigrazione il cui bilancio difficilmente potrà essere verificato. Il racconto dei superstiti viene ritenuto attendibile dalle organizzazioni umanitarie mentre il Viminale esprime dubbi e perplessità, tanto che il ministro Roberto Maroni ha chiesto al prefetto di Agrigento una relazione sulla vicenda. Le autorità maltesi in serata hanno comunque comunicato di aver avvistato negli ultimi giorni sette cadaveri in mare, in acque libiche, che potrebbero appartenere al gruppo di migranti che erano sul gommone con gli eritrei soccorsi oggi. Gli immigrati sono stati soccorsi questa mattina da una motovedetta della Guardia di Finanza: erano su un gommone alla deriva, dopo essere rimasti per diversi giorni senza carburante e senza viveri. "Durante la traversata - ha raccontato Habeton, 17 anni, uno dei superstiti - abbiamo incrociato almeno dieci imbarcazioni, alle quali abbiamo chiesto inutilmente aiuto. Solo qualche giorno fa un pescatore ci ha offerto acqua e cibo". L'imbarcazione è stata intercettata al confine con le acque territoriali, in seguito a una segnalazione delle autorità maltesi a quelle italiane impegnate nell'operazione Frontex. Un allarme scattato solo all'alba di oggi, quando l'imbarcazione era ormai al limite delle acque di competenza del nostro Paese per quanto riguarda le operazioni Sar di ricerca e soccorso in mare. Una circostanza che rischia di fare esplodere un nuovo caso diplomatico tra Malta e l'Italia. L'ennesima strage nel Canale di Sicilia suscita anche la dura reazione di numerose organizzazioni umanitarie, da Save The children all'Alto commissariato Onu per i rifugiati. …. (ANSA – FN)

INCENDI: CORPO FORESTALE, 88 ROGHI OGGI IN ITALIA. 49 IN CAMPANIA

(ASCA) - Roma, 20 ago - Sono stati 88 gli incendi boschivi divampati nella giornata di oggi in tutta Italia, regioni a statuto autonomo escluse. Lo riferisce una nota del Corpo forestale dello Stato. La Campania e' stata la regione piu' colpita dalla fiamme con 49 incendi boschivi. Seguono il Lazio con 13 roghi, la Calabria con 9, la Basilicata e la Liguria con 5, la Lombardia, il Molise e la Puglia con 2 e il Veneto con 1 incendio. Le province piu' colpite dalle fiamme sono Salerno con 25 roghi, Caserta con 11, Napoli con 9, Cosenza con 6 e Latina con 5 incendi. Due gli interventi aerei odierni dei mezzi del Corpo forestale dello Stato. Nel Lazio, un elicottero AB 412, Eagle 19, partito dalla base di Sabaudia, e' intervenuto su un incendio prima spento, poi ripartito nelle prime ore del pomeriggio e tuttora attivo, che ha colpito la localita' Campo Soriano, nel Comune di Terracina, in provincia di Latina. In Liguria, un elicottero Erickson S64F e' intervenuto per spegnere un rogo scoppiato in provincia di Imperia, nella localita' di Perinaldo, che ha distrutto 10 ettari di vegetazione di alto valore ambientale e messo a rischio altri 100. Il Corpo Forestale dello Stato ricorda il numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato, gratuito e attivo tutti i giorni 24 ore su 24, al quale ogni cittadino puo' segnalare la presenza di incendi o di eventuali incendiari che danno fuoco ai boschi e danneggiano il nostro patrimonio naturale.

 RECORD DI ISCRIZIONI NELLA SCUOLA ELEMENTARE SEIS SANDRO PERTINI' DI BASILEA

BASILEA - Lo scorso 10 agosto in Svizzera è iniziato il nuovo anno scolastico e così anche l'attività dell'unica scuola italiana a livello primario nella Svizzera Nordoccidentale, la Scuola Elementare Italo-Svizzera SEIS ‘Sandro Pertini' di Basilea. Numero di iscritti superiore alle aspettative, mai così tanti alunni come negli ultimi 30 anni. Ci tiene a sottolinearlo Simona Cerletti, dirigente amministrativo della scuola: "L'anno scolastico 2009 è stato avviato con il numero record di 62 alunni frequentanti, con un incremento del 30% rispetto allo scorso anno scolastico. Questo significativo aumento di utenza costituisce un importante riconoscimento del modello scolastico realizzato nella SEIS. Per l'anno scolastico in corso sono tuttora aperte le iscrizioni, ma il numero di posti disponibili è oramai molto limitato". La "Sandro Pertini" è una scuola primaria bilingue riconosciuta dallo stato italiano e dalle autorità svizzere. Fondata nel 1964, grazie ai suoi programmi, permette la continuazione diretta degli studi nel sistema scolastico svizzero e in quello italiano. "Il primo giorno scolastico - ha concluso la dirigente amministrativa - è stato caratterizzato dall'entusiasmo dei 16 alunni di prima classe accolti con una piccola festa dai loro compagni delle classi superiori, e dalla soddisfazione dei genitori, dei docenti e della direzione scolastica per questo avvio ben riuscito". (NIP)

SULLA MAFIA SI ACCENDE LO SCONTRO TRA BERLUSCONI E DI PIETRO. L'EX PM: ''MI QUERELA? PASSI AI FATTI''

(Adnkronos/Ign) - Querela in risposta agli attacchi sferrati da Antonio Di Pietro contro il premier in tema di lotta alla mafia. Ad annunciare ''azioni giudiziarie'' è il parlamentare del Pdl e avvocato del presidente del Consiglio Niccolò Ghedini. ''In relazione alle infondate e diffamatorie dichiarazioni utilizzate nei confronti del presidente Berlusconi dall'onorevole Di Pietro nel suo sito e apparse quest'oggi sui quotidiani - avverte Ghedini - saranno esperite in ogni sede tutte le azioni giudiziarie conseguenti". Immediata la reazione del leader del'Italia dei Valori: "Mi auguro che Silvio Berlusconi e il suo avvocato Niccolò Ghedini dalle parole passino ai fatti e propongano davvero una querela nei miei confronti". "Non mi nasconderò dietro l'immunità parlamentare - aggiunge Di Pietro - perché ho semplicemente raccontato la verità che ribadisco: Berlusconi, con le leggi ad personam che si è fatto fare e con alcune candidature 'pilota' che ha proposto in Parlamento, ha di fatto politicamente favorito la mafia". "Nell'occasione voglio ricordare che anche io ho fatto causa a Silvio Berlusconi, ma il presidente del Consiglio, tramite il suo solito avvocato, si e' avvalso del lodo Alfano, ovvero -conclude il presidente dell'Idv- proprio di quella legge fatta a suo uso e consumo per evitare di farsi processare".