BREVI DAL MONDO 09 MAGGIO

TRASPORTI: DISSERVIZI SIREMAR, NESSUNA RESPONSABILITA’ SICILIA

PALERMO– “La Regione siciliana non ha nulla a che fare con i disservizi che i cittadini lamentano per le prestazioni della Siremar. L’amministrazione regionale non ha alcun responsabilità, visto che Siremar è una società controllata dalla Tirrenia ed opera, quindi, sulla base della convenzione con il Ministero dei Trasporti”. Lo ha ricordato Giovanni Lo Bue, dirigente generale del dipartimento trasporti della Regione siciliana. Per Lo Bue “è vero semmai il contrario: la Regione investe ingenti risorse economiche per garantire i livelli di continuità territoriale. Sin dal 2002 è in regole con le procedure comunitarie. Ed è stata la prima regione italiana ad esserlo. Le unite di rete per i collegamenti marittimi vengono assegnate con gara pubbliche aperte agli armatori degli stati membri, con contratti di servizio dalla durata quinquennale”. “Grazie all’approvazione del Bilancio, quest’anno avremo una dotazione finanziaria per le unità di rete di circa 81 milioni di euro - ha continuato Lo Bue - e potremo espletare quei servizi che originariamente erano previsti come complementari a quanto offerto dallo Stato con Siremar. In realtà, la crisi di Tirrenia, aggravata anche dalla procedura di infrazione dell’Unione Europea, ha invertito i fattori. Il presunto taglio di 20 milioni al bilancio di Siremar potrebbe avere influenze negative sui servizi offerti dalla società statale”. I sindacati di categoria, nei giorni scorsi, avevano ipotizzato la riduzione degli aliscafi per le Eolie e la cancellazione del traghetto che collega le Eolie con Napoli. Lo Bue ha anche annunciato che martedì prossimo si terrà un tavolo tecnico al dipartimento regionale dei Trasporti con la presenza dei sindaci delle isole minori. Il giorno successivo, a Roma, il vicepresidente della regione siciliana Titti Bufardeci incontrerà il Ministro dei Trasporti Matteoli per discutere della vicenda Siremar. (Piero Messina)

EN SAN CARLOS HACÍAN UN SIMULACRO CUANDO EMPEZÓ EL SISMO

MENDOZA - Unas 300 personas de un instituto, 10 efectivos de Defensa Civil y 8 bomberos tenían programado para las 10.30 el simulacro, pero comenzó justo cuando tembló, a las 10.45. 08 de mayo de 2009 Personal de Defensa Civil comenzó un simulacro de evacuación en caso de sismo en un Instituto terciario de San Carlos en el preciso momento en el que tembló en la provincia. El simulacro estaba programado para las 10.30 de hoy en el Instituto de Educación Superior Rosario Vera Peñaloza, donde funciona una escuela secundaria y un terciario. El ensayo se demoró y justo a las 10.45 cuando 300 personas seguían las indicaciones del personal de Defensa Civil se produjo el sismo que duró varios segundos y que tuvo una magnitud de 5.8 grados en escala de Richter. En el lugar había 10 hombres de Defensa Civil con un móvil y 8 efectivos de Bomberos de Mendoza con otros dos móviles.

SEQUESTRATO IMPRENDITORE ITALIANO IN VENEZUELA

MARACAIBO - Un imprenditore italo-venezuelano è stato sequestrato martedì nello Stato di Zulia, dove durante i primi mesi del 2009 si sono registrati 24 sequestri. Secondo conteggi extra-ufficiali, si tratta dell'ottavo caso di sequestro di venezuelani di origine italiana avvenuto quest'anno, mentre nel 2010 sono stati più di 30. La notizia è stata diffusa oggi dal quotidiano italiano a Caracas La Voce d'Italia José Carbone Gomez, di 54 anni, la cui familia è originaria della provincia di Benevento, è stato prelevato nella sede della zua azienda, la Comec, nella città di Cabimas, nei pressi di Maracaibo, da due uomini armati.I sequestratori sono arrivati nell'impresa di Carbone facendosi passare per due operai che si recavano per fare una richiesta di lavoro. Hanno chiesto esplicitamente di parlare con Carbone e il guardiano all'ingresso dell'impresa gli ha lasciati passare visto che "erano di buon aspetto e sembravano inoffensivi".L'impresa Comec C.A., fondata da José nel 1988, si trova ubicata al sud di Cabimas sulla strada L e si dedica al settore della costruzione e dell'elettricità.I due uomini sono arrivati presto la mattina, alle 7:30, quando il portone era aperto. Hanno preso l'imprenditore con la forza e lo hanno portato via nel suo camioncino Chevrolet Cheyenne, con targa 66ZABJ, del 2007. Il veicolo è stato poi ritrovato verso mezzogiorno nella campagna nei pressi della città di Cabimas, nel settore La Botijuela."Sebbene il camioncino è stato ritrovato - ha dichiarato il commissario Jaimes Chacón, capo della polizia Cicpc-Zulia -, (fino a ieri, n.d.r.) i rapitori non hanno chiesto il riscatto. Stiamo facendo l'ispezione del veicolo e prendendo le testimonianze di familiari e amici".La moglie si è chiusa nel silenzio e il figlio ha avvertito la polizia che José Carbone si trova in uno stato fragile di salute: "E' un uomo molto nervoso, soffre di tensione e porta con sé un holter per registrare il ritmo cardiaco".A seguito del rapimento è stata designata una Commissione specifica per indagare il caso con a capo Jesús Teresen."E' una grande responsabilità per noi risolvere il caso - ha affermato Teresen - e speriamo realizzare un lavoro di qualità". Nell'indagine è coadiuvato dal sottocommissario Amilcar Narvaez e dall'ispettore Elvis Villalobos.(la voce d’Italia NIP)

EUROPEE 2009: SOLO 5 I PARTITI SOPRA LO SBARAMENTO

ROMA - In tempo di elezioni, si sa, i sondaggi sono presenti in tutte le salse ed in tutti i modi per cercare di delineare e di decretare in anticipo le scelte degli elettori chiamati alle urne. In questi giorni al centro dell'attenzione sono le votazioni per il rinnovo del Parlamento Europeo che in Italia chiamerà al voto la popolazione nei giorni del 6 e 7 giugno 2009, mentre per gli italiani all'estero che decideranno di votare le liste del Bel Paese presso i consolati o le ambasciate sarà possibile esprimere le proprie preferenza nei giorni del 5 e del 6 dello stesso mese. Dicevamo dei sondaggi, l'ultimo in ordine di tempo è quello compiuto da PoliticaLink.italiavota.it, autorevole portale di informazione politica italiana. Allo stato attuale delle cose, secondo Politica Link, quando mancano 29 giorni al voto, in testa rimane sempre il PdL con il 38,5% delle preferenze, sebbene il partito di Silvio Berlusconi ha perso circa lo 0,7%. Il calo del PdL è spiegabile, per il portale, con i rumors dell'ultima settimana che vogliono "la separazione di Berlusconi dalla moglie Veronica" e quindi con "l'eccessiva esposizione mediatica dell'evento". Il PdL, però, rimane sempre il partito con la maggioranza più vasta tra quelli italiani, infatti il PD, sebbene in ripresa, non va oltre il 27% quindi con un margine di distanza tra le due liste italiane ‘maggiori' di circa l'11,5%, un distacco molto ampio che se il centrosinistra vorrà recuperare dovrà rimboccarsi le maniche. Secondo questo sondaggio, conclude l'analisi di Politica Link, ad oggi saranno solo 5 le liste che avranno un ingresso sicuro al parlamento di Bruxelles, ovvero il PdL ed il PD, chiaramente, e la Lega Nord, IdV e UdC, mentre rimane ancora sotto lo sbarramento al 4%, ma di pochissimo, la lista di sinistra composta da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Lontani da ‘un posto al sole' Sinistra e Libertà di Nichi Vendola, il Partito dei Pensionati e le liste di Storace e Lombardo.

LOMBARDO: “NUOVO RINVIO È UN ABUSO CONTRO I SICILIANI”

PALERMO – “Nemmeno oggi, il Cipe ha approvato la programmazione dei fondi Fas. La Sicilia attende ancora il trasferimento di risorse che è di vitale importanza per la nostra economia. Credo si possa parlare di un abuso perpetrato ai danni del popolo siciliano”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, dopo l’ennesimo rinvio della decisione del Comitato interministeriale per la programmazione economica, sull’assegnazione delle risorse del Fondo aree sottoutilizzate alla Regione. “Fino a qualche giorno fa - aggiunge il presidente della Regione - si sussurrava che le carte non sarebbero state a posto. Ma, lunedì scorso, il ministro Scajola in persona aveva accertato che l’istruttoria era completa, e venerdì approvata. Non so, a questo punto, dove intendono dirottare i fondi che spettano alla Sicilia. So per certo, però, che l’economia è in ginocchio e che questi quattro miliardi darebbero speranza e certezze agli imprenditori, alle famiglie e ai giovani siciliani che, in caso contrario, sarebbero costretti a cercare lavoro fuori da questa terra”. (mpf)

 RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE CONSOLARE: LA SVIZZERA HA GIÀ DATO - DI DINO NARDI

ZURIGO\ aise\ - Ieri sera si è tenuta nell'Ambasciata d'Italia a Berna la tradizionale riunione Ambasciata-Cgie/Svizzera che, per legge, precede l'assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero. Nel corso dell'incontro l'Ambasciatore Deodato ha confermato la voce che già circolava su una ipotesi del Ministero degli Affari Esteri di una nuova ristrutturazione della rete consolare in Svizzera. Tale ipotesi, su cui sta lavorando il MAE, prevederebbe: la chiusura del Consolato Generale di Losanna ed il suo accorpamento con quello di Ginevra; la declassificazione del Consolato Generale di Basilea a Consolato; la chiusura, in alternativa, del Consolato di San Gallo o dell'Agenzia consolare di Coira. Inutile ricordare che per la delegazione del Cgie/Svizzera non è assolutamente accettabile una ennesima ristrutturazione della rete consolare in questo Paese. Soprattutto è da respingere con forza la chiusura del Consolato Generale di Losanna ed il suo accorpamento con quello di Ginevra trovandosi quest'ultimo geograficamente decentrato rispetto alla Circoscrizione di cui avrebbe poi la competenza. Come pure è da respingere la chiusura di una delle due sedi nella Svizzera orientale, sia per l'ampiezza geografica che per l'orografia del territorio di cui avrebbe la competenza l'unica sede che resterebbe in funzione. In occasione della Assemblea Plenaria del Cgie della prossima settimana a Roma, la delegazione del Cgie/Svizzera si farà, quindi, carico di manifestare la sua più ferma contrarietà a questa "ipotesi" che peggiorerebbe ulteriormente l'erogazione dei servizi consolari in questo Paese, anche perchè, in termini di ristrutturazione della rete consolare, la comunità italiana in Svizzera ha già dato anche troppo essendo già stati chiusi ben undici sedi negli ultimi dieci anni! Di fronte a questo pericolo di nuove chiusure è pertanto necessario che, a parte l'azione della delegazione elvetica del Cgie, l'associazionismo italiano ed i Comites della Svizzera (InterComites) comincino ad attivarsi, sia pure a livello precauzionale, anche attraverso i canali politici di cui dispongono, ovvero con gli eletti all'estero ma non solo, affinchè tutti insieme si riesca a bloccare questa scandalosa ipotesi di ristrutturazione. (dino nardi*\aise) * Cgie/Svizzera