LA GIORNATA DEL SICILIANO NEL MONDO A PARANÀ

PARANÀ - Anche a Paraná è stata celebrata ieri, 15 maggio, la Giornata del Siciliano nel Mondo, che coincide con la Festa dell'Autonomia Siciliana.

I membri dell'Associazione Familias Sicilianas si sono riuniti a Piazza Sicilia insieme ad esponenti delle altre comunità e rappresentanti delle istituzioni locali. Il presidente dell'Associazione, Francisco Pedro Salamone, ha ricordato l'importanza dell'immigrazione siciliana e di quella italiana in generale, così come delle altre collettività, che hanno collaborato alla crescita dell’Argentina. Ricordate le origini della festa, Salamone ha infine letto la lettera inviata all'Associazione da parte del governatore della Sicilia, Renato Schifani. “Il tema dell'emigrazione è sempre attuale in ogni Sud del mondo e mi fa piacere ricordarlo in occasione della "Giornata internazionale del Siciliano nel mondo" che si celebra oggi a Palermo e lunedì prossimo 15 maggio a Paranà, in Argentina”, scrive Schifani. “Desidero, pertanto, rivolgere i miei più sentiti complimenti e apprezzamenti per l'iniziativa che promuove come Famiglie Siciliane. Sappiamo tutti che l'Italia, la Sicilia e i siciliani sono presenti da sempre in tutti e cinque i continenti. E innumerevoli comunità di siciliani hanno contribuito, nel corso degli anni, alla crescita di tanti Paesi, e l'Argentina è uno di questi. I siciliani, inoltre, hanno saputo ritagliare un loro spazio all'estero, affermandosi come classe dirigente. Dunque, facendosi apprezzare non soltanto per la loro laboriosità, ma anche per le loro capacità di diventare importante punto di riferimento per i loro concittadini in terra straniera. Vi mando un sentito augurio e un grande ringraziamento per avere tenuto e tenere alto il nome della Sicilia e dell'Italia nel mondo”, conclude. “Un sincero e affettuoso abbraccio a tutti voi e ai vostri cari”. (16/05/2023 aise)

GLI EMIGRANTI NARRATI DA EDMONDO DE AMICIS

Roma – Si intitola “Avanti! Ma non troppo. L’insospettabile vita di Edmondo De Amicis” il libro Giorgio Caponetti che narra in forma romanzata la vita dell’autore di Cuore ma anche di quello che, scrive Il Corriere della Sera, fu un viaggiatore inarrestabile che dai suoi viaggi trasse innumerevoli reportage, racconti, memoir, osservazioni di costume e riflessioni sociopolitiche. “Lo scrittore visita la Spagna, inviato da ‘La Nazione’, trascorre quasi un anno in Olanda, parte per Londra e poi per l’Africa - si legge -. I suoi sono resoconti di fascinazioni, guarniti da commenti arguti o ironici". Per contro i suoi entusiasmi risorgimentali "fanno i conti con un Paese che affronta povertà e fame, emigrazione e rivolta. L’incontro di De Amicis con il socialismo di Filippo Turati e Anna Kuliscioff risale al 1891: Caponetti spiega che ‘più che di adesione si può parlare di conversione, perché lo fa con un fervore e un’esaltazione degni di un missionario’”. Importanti le pagine di questi anni, nei racconti In America e Sull’Oceano: “viaggiando sulle navi degli emigranti verso l’Argentina, De Amicis descrive un’umanità in fuga ‘dopo essersi dibattuta inutilmente, per anni, sotto l’artiglio della miseria’, la realtà devastata delle campagne italiane, la miseria dei ‘mondatori di riso della bassa Lombardia’ come dei contadini calabresi e pugliesi nei latifondi. Per De Amicis, è una rivelazione sconvolgente: ‘Mi pareva d’essere vissuto in un mondo a parte». Il suo impegno diventa politico, e «dove si crea il futuro di un popolo? Nella scuola’”. Se Cuore (1886) è il romanzo in cui la pietà laica di De Amicis è imbevuta di buoni sentimenti ed episodi edificanti, “Il romanzo di un maestro” (sempre del 1886, pubblicato da Treves solo nel 1890) è l’“anti- Cuore”, la denuncia dell’arretratezza culturale dell’Italia postunitaria. (NoveColonneATG)

AL MUSEO NAZIONALE DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA L’EPISTOLARIO TRA ADELAIDE RISTORI E L’ULTIMO IMPERATORE DEL BRASILE GENOVA

Per il ciclo I Mercoledì del MEI-CISEI, il 17 maggio (nella sala CISEI alle ore 17:00) si terrà la presentazione del libro a cura di Alessandra Vannucci “Di lei attaccatissimo D. Pedro.Epistolario tra Adelaide Ristori e l’ultimo Imperatore del Brasile” (ed. Morlacchi). Adelaide Ristori fu la grande attrice che inaugurò la rotta transatlantica, trionfando per mezzo secolo nei teatri di tutto il mondo: dal 1869, data della sua prima tournée in Sud America, ricevette dall’ultimo Imperatore del Brasile D. Pedro II il titolo di “regina delle scene”. Per vent’anni, fino alla morte di lui (1891) i due coltivarono un’intensa amicizia, per lo più epistolare. Si scrivevano di letteratura, di conoscenze comuni e viaggi; poi di spettacoli, di stili di recitazione, di nuove attrezzerie e novità di repertorio. Il libro presenta la corrispondenza, corredata da fotografie e da note che contestualizzano due personalità tanto notevoli, tra fatti e personaggi a loro contemporanei. Consigliata la prenotazione : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Inform)

EDUITALIA: LE BORSE DI STUDIO PER GLI STUDENTI DI ITALIANO NEGLI USA

WASHINGTON - Aperte le candidature per una delle borse di studio che Eduitalia – associazione che raggruppa 114 tra Scuole, Accademie e Università – mette a disposizione degli studenti statunitensi che supereranno l’esame AP 2023. È quanto segnala l’Ambasciata italiana a Washington, spiegando che verranno assegnate complessivamente 19 borse di studio. Le borse di studio copriranno le spese di alloggio in Italia fino a 5 settimane in una delle scuole associate a Eduitalia, le lezioni di italiano, il materiale didattico e le attività extracurriculari. La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 maggio 2023. La versione integrale del bando è disponibile qui. (16/05/2023 aise)

DAGLI STATES ALLA SCOPERTA DELLE RADICI PIEMONTESI

Torino – “Vanessa Belli ha 61 anni, è un architetto che ha studiato a Firenze e vive tra la cittadina di Nevada City, in Sierra Nevada, a circa 200 chilometri da San Francisco, in California, e l’alloggio dall’altra parte degli Usa, sulla East Coast, a Brooklyn, insieme al marito Douglas Adesko, di origine polacca. Ha una figlia di 21 anni, che vive in Spagna. Il nome è chiaramente di origine italiana, ma lei è cittadina statunitense. Ed è proprio la curiosità di scoprire le sue origini piemontesi ad averla spinta fino in valle di Susa”. Così Luna Nuova ripercorre questa vicenda di viaggio delle radici nella borgata Ravoira di San Giorio di Susa, un borgo di decina di case in provincia di Torino, che gli avi di Vanessa Belli erano stati costretti ad abbandonare per cercare fortuna prima in Francia, poi in Belgio e quindi sulla costa occidentale degli States. Qui l’8 dicembre 1943 nacque la Resistenza in valle di Susa. “Il filo che unisce la montagna sangioriese con la Sierra Nevada è il cognome Arbrun, tipico anche se non esclusivo della borgata Ravoira. Giovanni Battista Arbrun, nato qui il 26 ottobre 1852, è il trisnonno di Vanessa. Sua figlia, Maria Elina Arbrun, poi diventata Elena, viene alla luce in borgata il 22 settembre 1885. Da giovanissima si trasferisce in Francia, a Lione, dove nel 1908 dà alla luce Maria Luigia Arbrun. Nel 1912 si trasferisce in Belgio, a Stavelot, nei pressi di Liegi, dove sposa Rodolfo Balesio, che riconosce la figlia, che diventa così Maria Luigia Balesio. Nel 1915 la famiglia ritorna in Italia, a Bussoleno”, “ma il 6 luglio di quell’anno Rodolfo trova la morte, da alpino, sul Monte Nero. Così, dopo la guerra, Maria Elina e Maria Luigia si trasferiscono in America, a San Francisco. Maria Elina si sposa con Pietro Zani, un altro immigrato, ticinese. Una delle due figlie nate da questo matrimonio, Francesca, si sposerà con Raimondo Belli ed avrà sei figli, fra cui, appunto, Vanessa. Una storia di emigrazione come tante, ma che è tornata alla ribalta quando Vanessa Belli e la famiglia hanno iniziato a fare ricerche per capire le proprie radici piemontesi”. (NoveColonneATG)