“L’EMIGRAZIONE PIEMONTESE IN ARGENTINA, TRA MEMORIA E ATTUALITÀ”: DIBATTITO A TORINO

TORINO - Martedì prossimo, 16 maggio, il Circolo dei Lettori di Torino ospiterà il convegno “L’emigrazione piemontese in Argentina, tra memoria e attualità” con Ugo Bertello, presidente del direttivo del Museo Regionale dell’Emigrazione

e vicepresidente dell’Associazione Piemontesi nel Mondo, Maddalena Tirabassi e Alvise Del Prà, del Centro Altreitalie, e Hernan Trossero della FAPA. L’incontro è organizzato dall’Assessorato all’Emigrazione della Regione Piemonte e dal Museo Regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo con la partecipazione di FAPA – Federazione Associazioni Piemontesi d’Argentina e Centro Altreitalie. Obiettivo dell’incontro è restituire al pubblico il quadro dei flussi migratori piemontesi verso l’Argentina e l’impatto che questi hanno avuto nel tempo, all’interno del contesto più ampio della Grande Emigrazione Italiana. Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, il Piemonte è stata la regione italiana che, in assoluto, ha visto il numero maggiore di partenze verso l’Argentina: l’emigrazione coinvolse 1.910.844 piemontesi. Non a caso, l’influenza esercitata da questo boom migratorio nel paese è stata molto forte. Soprattutto in alcune zone, i piemontesi hanno giocato un ruolo fondamentale nel popolamento dei territori, nello sviluppo dell’economia locale, nella costruzione di comunità e nella costruzione di un’identità italiana/piemontese all’estero. “L’analisi di queste tematiche rientra nella mission del Museo Regionale dell’Emigrazione, il cui obiettivo è proprio quello di conservare e promuovere la memoria e la storia dei Piemontesi nel mondo. Oltre al passato, il Museo guarda anche al presente, ed è per questo che all’interno della propria progettazione rientrano attività di ricerca e studio sui flussi migratori contemporanei”, sottolineano da Torino. “In questo senso, il Museo si pone come luogo di incontro e scambio tra le generazioni passate e presenti. Ciò è possibile grazie al rinnovato legame tra il nostro territorio e i paesi d’emigrazione, tra cui appunto l’Argentina. Un’unione che si è rinsaldata negli anni grazie alle diverse iniziative istituzionali ed associative, la cui attenzione adesso è rivolta anche alle nuove generazioni di italiani all’estero e a tutti quegli italo-discendenti che sentono ancora vivo e forte il legame con il Piemonte”. (14/05/2023 aise)

MUSEO DELL’EMIGRAZIONE: NASCE IL “PASSAPORTO PER L’UMANITÀ”

La Spezia - Clou per il progetto “Storie Sconfinate” che muove da una rete di istituti del levante ligure con cuore pulsante alla Spezia. In particolare una delegazione di studenti dell’istituto Capellini-Sauro di La Spezia – come riferisce La Nazione -, a bordo della goletta Oloferne dell’associazione La Nave di Carta, è salpata alla volta di Genova per consegnare al Museo dell’Emigrazione di Genova il frutto del loro lavoro che ha ripercorso le vicende di diversi studenti con storie di migrazione alle spalle, personali o di famiglia. Nasce così il “Passaporto per l’umanità”, un libretto da confezionare inanellando parole chiave e disegni ad essi connessi per spiegare come l’evoluzione dell’umanità è conseguenza dell’accoglienza. Un Passaporto dove al posto di timbri e confini, ci sono parole, storie, persone. Così la presentazione del lavoro corale: “Le popolazioni umane migrano, per necessità o per scelta, da milioni di anni, è così che ci siamo evoluti. Ogni essere umano ha diritto di migrare verso la sua meta e il diritto di restare dove decide di vivere la sua esistenza, in pace, in sicurezza e libertà. Nessuna persona dovrebbe essere costretta a fuggire da dove è nata o respinta da dove ha scelto di vivere”. E la spiegazione del «Passaporto per l’Umanità: “Lo abbiamo creato per identificarci come cittadini globali, appellarci all’umanità di tutte le persone e mostrare il nostro desiderio di accoglienza. Mettersi nei panni dell’altro è una delle idee chiave della civiltà e il primo e più importante passaporto è quello della nostra umanità”. Un lavoro che si è saldato ad altre due produzioni didattiche, con l’impegno in prima linea delle profe Lorena Caselli e Giulia Castiglioni: un podcast, pubblicato su Youtube, con le storie di emigrazione di alcuni studenti del Capellini-Sauro e l’eco-istallazione «Radici», realizzata con materiale riciclato, a cura delle terze A e B Meccanici Meccatronici. (NoveColonneATG)

"UNA PERSONA ALLA VOLTA": A BERLINO IL LIBRO DI GINO STRADA

BERLINO - Venerdì prossimo, 19 maggio, Simonetta Gola sarà a Berlino per presentare il libro “Una persona alla volta” di Gino Strada. L’incontro è promosso da EMERGENCY Deutschland e Il Mitte | Quotidiano di Berlino per italofoni, con il supporto del Comites. Appuntamento alle 18.45 presso Awo Begegnungszentrum. Da Kabul a Hiroshima, nel libro Strada racconta una missione durata tutta la vita: “non un'autobiografia, un genere che proprio non fa per me, ma le cose più importanti che ho capito guardando il mondo dopo tutti questi anni in giro”. Una missione che parte da Sesto San Giovanni, la Stalingrado d'Italia con le grandi industrie, gli operai, il partito, il passato partigiano. In fondo, un buon posto per diventare grandi. A Milano, nelle aule dell'Università di Medicina e al Policlinico Strada scopre di essere un chirurgo, perché la chirurgia gli assomiglia: davanti a un problema, bisogna salvare il salvabile. Agendo subito. Una passione che l'ha portato lontanissimo. Gli ha fatto conoscere la guerra, il caos dell'umanità quando non ha più una meta. In Pakistan, in Etiopia, in Thailandia, in Afghanistan, in Perù, in Gibuti, in Somalia, in Bosnia, dedicando tutta l'esperienza in chirurgia di urgenza alla cura dei feriti. Poi nel 1994 nasce Emergency, e poco dopo arriva il primo progetto in Ruanda durante il genocidio. Emergency arriva in Iraq, in Cambogia e in Afghanistan, dove ad Anabah, nella Valle del Panshir, viene realizzato il primo Centro chirurgico per vittime di guerra. Questo libro racconta l'emozione e il dolore, la fatica e l'amore di una grande avventura di vita, che ha portato Gino Strada a conoscere i conflitti dalla parte delle vittime e che è diventata di per se stessa una provocazione. In ognuna di queste pagine risuona una domanda radicale e profondamente politica, che chiede l'abolizione della guerra e il diritto universale alla salute. A dialogare con Simonetta Gola, responsabile comunicazione di Emergency e moglie di Gino Strada, sarà la direttrice de “Il Mitte”, Lucia Conti. Il ricavato del libro sarà devoluto a Emergency. (13/05/2023 aise)

TORNA IL CONCORSO “VIVO D’ARTE” PER GIOVANI ITALIANI ALL’ESTERO

Roma – Al via la quinta edizione di “Vivo d’Arte”, il concorso-premio promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale in collaborazione con la Fondazione Romaeuropa dedicato ai giovani artisti italiani, al di sotto dei 36 anni di età e residenti stabilmente all’estero. Oggetto del concorso-premio sono opere originali di creazione contemporanea sviluppate nelle discipline di teatro, danza e musica, che sviluppino il tema della contaminazione – incontro con la cultura del paese di residenza e prevedano l’eventuale coinvolgimento di artisti locali. Il progetto vincitore sarà rappresentato in prima nazionale nell’ambito della prossima edizione del Romaeuropa Festival, che si terrà a Roma dal 6 settembre al 19 novembre 2023. Sono previsti la copertura delle spese relative alla creazione e produzione dello spettacolo vincitore, il cachet e l’ospitalità, nel limite dei massimali indicati nel Regolamento. La scadenza per la ricezione delle domande è prevista per le ore 23:59 (ora italiana) del giorno 18 giugno 2023. (NoveColonneATG)