ALBANIA, “STUDIARE IN ITALIA”: IL 25 MARZO L’OTTAVA EDIZIONE DELL’INIZIATIVA DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA A TIRANA

TIRANA – “Studiare in Italia” è l’iniziativa organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura a Tirana con l’obiettivo di promuovere il sistema accademico italiano in Albania.

È infatti all’Italia che molti giovani albanesi guardano con grande interesse per iniziare o proseguire gli studi universitari, un Paese che continua ad essere preferito per vicinanza geografica, legami storici, economici, linguistici e culturali, evidenzia l’IIC che organizza l’ottava edizione dell’evento per il 25 marzo dalle ore 9 alle 18 presso MAK Albania Hotel, Sheshi Italia, con ingresso libero. All’iniziativa hanno aderito 44 Istituzioni accademiche italiane – Università, Accademie e Conservatori – che avranno l’opportunità di presentarsi agli studenti albanesi promuovendo la propria offerta formativa e illustrando tutte le opportunità offerte da ciascun ateneo. Gli alunni delle scuole superiori della capitale albanese saranno invitati a partecipare e l’Istituto Italiano di Cultura metterà a disposizione degli alunni di Scutari, Durazzo, Valona e Korca, il trasporto gratuito per partecipare alla manifestazione. Nel corso della manifestazione, il personale dell’Ambasciata d’Italia fornirà informazioni utili sulle procedure per le iscrizioni e per l’ottenimento dei visti di studio. Infine, saranno presenti anche l’ Ufficio Erasmus + Albania e diverse associazioni attive nell’orientamento degli studenti albanesi in Italia (Ipsia-Acli, Inas Cisl, Inac, etc.). (Inform)

EUROPA-AMERICA LATINA: A UDINE DUE GIORNI DI CONFRONTO SUL PROGETTO EUINLAC CON L’ENTE FRIULI NEL MONDO

UDINE - Nell’ambito del progetto Jean Monnet EUinLAC (The Reconfiguration of the European Union Presence in Latin America and the Caribbean), finanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea, il Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell'Università degli Studi di Udine, con il patrocinio dell'Ente Friuli nel Mondo, ospiterà giovedì 30 marzo, dalle 10.30 alle 13.00, in Palazzo Antonini, aula 2, due tavole rotonde sulle relazioni Europa-America Latina con esperti internazionali da tutto il mondo. La prima tavola rotonda, in inglese, si focalizza sull’agenda bi-regionale in vista del vertice Unione-Europea-America Latina di Bruxelles del prossimo luglio. La seconda, in spagnolo, esaminerà il contesto delle relazioni bi-regionali e la politica estera verso l’America Latina di alcuni stati europei, tra cui l’Italia. (23/03/2023 aise)

PAVIA: UNA RICERCA SUGLI EMIGRANTI DEGLI ANNI

'20 Pavia - Un secolo fa un gruppo di braccianti di Sartirana e di altri paesi lomellini, nel Pavese, attraversò l'Atlantico per trovare lavoro nelle foreste dell'Ontario: alcuni rimasero in Canada, altri fecero ritorno fra le risaie. La storia di emigrazione datata 1923 è stata ricostruita dal ricercatore Ernesto Milani. “Come capita spesso – spiega Milani a La Provincia Pavese - c'era sempre qualcuno che pensava di fare fortuna nelle Americhe: nel nostro caso il sartiranese Carlo Allegretti, trasferitosi a Huntsville, Ontario, scrisse al concittadino Luigi Beccari per farsi spedire un certificato per proseguire gli studi alla facoltà di Architettura. Beccari gli spedì i documenti e, nel contempo, gli chiese la possibilità di un impiego in Canada per i braccianti delle risaie. Allegretti prese la palla la balzo e ottenne un permesso per 50 persone, oltre a un contratto per diboscare un'area forestale a Trout Creek, a metà strada tra Huntsville e North Bay, Ontario”. La maggior parte degli emigranti risiedeva a Sartirana, ma c'erano braccianti anche di Ferrera Erbognone, Torre Beretti, Castellaro de' Giorgi, Gambarana, Lomello, Valeggio, Goido, Sant'Angelo Lomellina, Breme, Semiana e Valle Lomellina. Il primo gruppo di venti emigranti partì il 16 gennaio 1923 dal porto di Genova e arrivò a New York il 29 gennaio. Dopo le formalità a Ellis Island, trasferimento in New Jersey e poi in treno a Trout Creek, Ontario. Il secondo gruppo di trenta emigranti salpò da Genova il 28 marzo 1923. “Si sa poco di quanto accadde a Trout Creek – aggiunge Milani –. Abbatterono alberi con caparbietà com'erano soliti fare nella coltivazione delle risaie, ma, una volta terminato il lavoro, si resero conto che ci sarebbero voluti anni prima di guadagnare ed essere in grado di far arrivare le famiglie. Così ottennero la rottura del contratto e si dispersero: alcuni tornarono in Italia, altri si stabilirono a Ville-Émard, un quartiere di Montreal”. (NoveColonneATG)

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - TURISMO - AL VIA TOURISMA': IL SALONE DELL'ARCHEOLOGIA E DEL TURISMO CULTURALE.

Il Ministero della cultura parteciperà a “TourismA”, il Salone dell’archeologia e del turismo culturale che si terrà al Palazzo dei Congressi, a Firenze, dal 24 al 26 marzo 2023. Il MiC, con il coordinamento del Servizio VI del Segretariato generale, sarà presente con uno spazio espositivo incentrato sulle iniziative di promozione del patrimonio archeologico, sulle strategie di valorizzazione e sulla conoscenza del mondo antico. Nello stand istituzionale verranno raccontati 5 luoghi della cultura, individuati in collaborazione con la Direzione generale Musei: il Museo nazionale e Area archeologica di Altino (Direzione regionale Musei Veneto); il Parco archeologico Area Urbana di Metaponto e Tempio delle Tavole Palatine (Direzione regionale Musei Basilicata); il Parco di Sepino, in Molise; il Museo e Parco archeologico nazionale di Scolacium (Direzione regionale Musei Calabria) e, infine, il Parco archeologico di Ostia antica che verrà mostrato dall’alto grazie alle riprese effettuate con un drone. Quest’ultimo è stato premiato con il Marchio del patrimonio europeo dalla Commissione europea, nel 2019. Nelle tre giornate del Salone ci saranno anche momenti di alto confronto scientifico che daranno poi ampio risalto alle iniziative del MiC, i cui progetti saranno oggetto di dibattito tra i maggiori esperti del settore. Tra queste, in particolare, si segnala (sabato 25 ore 12-17 nello stand del MiC) una visita immersiva, con visori oculus, del ‘Tempio del Belvedere’ e degli affreschi delle ‘Tombe Golini’ (Museo archeologico nazionale di Orvieto). Prevista poi una tavola rotonda, a cura dell’Istituto Centrale per il Restauro, dal titolo “Sulle vie dei bronzi. Sculture in bronzo e bronzo dorato dai Musei delle Marche” e la presentazione di “Regina Viarum. La via Appia nella storia”, realizzato da Rai Cultura in convenzione con MiC-Ufficio UNESCO e presentato in occasione dell’iter di candidatura della Via Appia Antica nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. “Il turismo culturale rappresenta un segmento importante dell'intero settore in Italia. Per questo motivo il Ministero ha deciso di partecipare con convinzione a TourismA, portando una accurata selezione dei tesori meno conosciuti ma non per questo meno preziosi del nostro patrimonio archeologico”, ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano. (23/03/2023-ITL/ITNET)

“L’ITALIA A BORDO. IL TEMA DELL’EMIGRAZIONE NELL’OPERA DI DE AMICIS” ALL’UNIVERSITÀ DI TORONTO

TORONTO - Analizzare il tema dell’emigrazione nelle opere di Edmondo De Amicis, soffermandosi in modo particolare sul romanzo “Sull’Oceano”. Questo l’obiettivo della conferenza “L’Italia a bordo. Il tema dell’emigrazione nell’opera di De Amicis” organizzata il prossimo 6 aprile dal Dipartimento di italiano dell’Università di Toronto. La conferenza, dalle 16.00 presso la Father Madden Hall, sarà tenuta da Luigi Cepparrone (Università degli studi di Bergamo). De Amicis, che nella seconda metà dell’Ottocento andava osservando e raccontando i problemi più rilevanti del giovane Stato italiano, coglie l’occasione di un viaggio in Sudamerica per lasciare ai posteri il romanzo dell’emigrazione; un romanzo-saggio molto sperimentale sia dal punto di vista linguistico, sia da quello della struttura narrativa. La relazione privilegia nell’analisi dei testi una prospettiva antropologica, al fine di evidenziare le affinità del lavoro deamicisiano con la scrittura etnografica. Sulla nave, infatti, lo scrittore realizza un lavoro di ricerca sul campo nel quale mette in atto un’attenta osservazione partecipante. Il suo metodo di lavoro rende il testo molto attuale, avvicinandolo alle riflessioni epistemologiche dell’antropologia postmodernista, che tende a rivalutare il ruolo dell’osservatore, le parti diaristiche, e in generale preparatorie delle monografie. Durante la conferenza saranno esaminati anche gli scritti che De Amicis realizza per raccontare la vita delle “colonie” di emigranti italiani in Argentina. Luigi Cepparrone insegna Letteratura italiana e Letteratura per l’infanzia presso l’Università degli Studi di Bergamo. Studia la letteratura italiana tra Settecento e Novecento in una prospettiva antropologica. I suoi temi di ricerca vertono sulla modernità in Europa; la città; la letteratura industriale; la letteratura d’emigrazione; la letteratura educativa dell'Ottocento. Le sue pubblicazioni hanno riguardato vari autori, tra cui C. Cantù, A. Manzoni, E. Praga, C. Collodi, G. Verga, R. L. Stevenson, L. Pirandello, C. Alvaro, V. Pratolini, G. Testori. Negli ultimi anni ha dedicato una particolare attenzione allo studio delle opere di Edmondo De Amicis, proponendone una nuova lettura. Per partecipare alla conferenza occorre iscriversi qui: https://www.eventbrite.ca/e/6-april-2023-goggio-lecture-luigi-cepparrone-tickets-488983341337. (23/03/2023 aise)

GENOVA: LE RIMESSE DEI MIGRANTI, IERI E OGGI

Genova - Quello delle rimesse è un fenomeno in crescita, nonostante moltissimi migranti che hanno scelto la Liguria come sede di arrivo hanno deciso di stabilizzarsi sul territorio. “Liguria, terra di immigrazione - scrive La Repubblica (edizione Genova) -. E di lavoratori che, come accaduto sin da fine '800 per gli emigranti genovesi che mandavano a casa i denari guadagnati ‘alle Americhe’ o altrove, spediscono gran parte del guadagno verso le famiglie rimaste nelle terre d'origine. Come ogni anno questi flussi vengono monitorati, mappati, studiati e rilasciati in maniera chiarissima. Sono cifre importanti ed il fenomeno ha una valenza davvero grande anche per l'economia di territorio”. “Genova – si legge - risulta settima, tra le Città metropolitane, per rimesse inviaTe verso Paesi terzi nel corso del 2020. Il denaro inviato ‘a casa’, nei paesi d'origine dall'area metropolitana in esame per un totale di 136,8 milioni, rappresenta il 2,3% delle rimesse complessivamente inviate dal nostro Paese. Tra le destinazioni dei flussi di denaro in uscita dalla Città metropolitana in esame si rileva una marcata comune dell'Ecuador, le cui rimesse rappresentano circa un quarto di quelle registrate complessivamente sul territorio, seguito da Bangladesh (14,1%) e Senegal (9,4%)”. (NoveColonneATG)