BARDI (BASILICATA): IL RICORDO DI MARCINELLE ONORA IL SACRIFICIO DEGLI EMIGRATI

POTENZA - “La Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, in ricordo del disastro di Marcinelle in Belgio, avvenuto l'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier, dove perirono 262 persone di cui 136 italiani, onora anche la memoria dei nostri fratelli lucani emigrati”.

Questo il pensiero del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, espresso ieri, nel giorno del 66° anniversario della Tragedia. “Dobbiamo eterna riconoscenza all’esempio di quei lucani che lasciarono i loro paesi per lavorare, tra tante umiliazioni e mancata solidarietà – ha sottolineato -. È preciso dovere a livello istituzionale fare di tutto perché il ricordo delle storie di emigrazione non si disperda, nella speranza che tenendo in vita le nostre radicate tradizioni di vita comune e solidarietà, i futuri cittadini lucani possano tramandare la memoria del nostro popolo”. (09/08/2022 aise)

MARCINELLE, UNGARO (IV): “QUI A MILLE METRI SOTTO TERRA NACQUE L’EUROPA UNITA FONDATA SUL LAVORO”

MARCINELLE – “Come ogni anno sono a Marcinelle, in Belgio, per commemorare i 66 anni dalla tragedia dell’8 agosto 1956. Per celebrare il sacrificio di milioni di italiani emigrati alla ricerca di un futuro migliore in tutto il mondo dal 2001 è stata istituita la ‘Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’. L’8 agosto è diventata così una data simbolica che unisce sempre più le due facce dell’emigrazione italiana all’estero: quella storica, come i minatori di Marcinelle, e la nuova mobilità italiana di questi ultimi anni, costituita molto spesso da giovani che non trovano in Italia i mezzi per soddisfare le proprie aspirazioni, dai lavoratori della ristorazione ai giovani laureati espatriati nel Regno Unito, in Germania o in Svizzera. Nella tragedia di Marcinelle perirono lavoratori di 12 nazionalità diverse: è qui, a mille metri sotto terra, che nacque l’Europa unita fondata sul lavoro”, ha commentato sui social il deputato eletto nella ripartizione Europa Massimo Ungaro (IV). (Inform)

MARCINELLE/ MIGRANTES: NON DIMENTICARE IL SACRIFICIO DEI LAVORATORI ITALIANI NEL MONDO

ROMA - “L’Europa è stata ricostruita nel Dopoguerra grazie anche il sacrificio di tanti lavoratori italiani emigrati all’estero: come anche la ricostruzione italiana deve molto ai sacrifici e alle rimesse di milioni di lavoratori italiani emigrati all’estero, soprattutto nei Paesi europei, lontani dai loro familiari. Questo sacrificio, questo lavoro dei nostri emigranti continua anche oggi, con molti giovani e famiglie costretti a lavorare all’estero”. Queste le parole del Presidente della Fondazione Migrantes, S.E. Mons. Gian Carlo Perego, nel 66° anniversario della tragedia di Marcinelle, dove perirono, tra le oltre 200 vittime, 136 lavoratori italiani impegnati in Belgio. La data è diventata la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. “L’unica Italia che cresce – ha aggiunto Perego avvalendosi anche dei dati dell’ultimo Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes - è l’Italia all’estero. Anche oggi non sempre il lavoro italiano nel mondo, come quello degli immigrati in Italia, viene riconosciuto nei diritti fondamentali: precarietà, lavoro nero, sfruttamento avvengono anche in altri Paesi nei confronti dei nostri lavoratori. Questa Giornata ricorda i tanti lavoratori di ieri, ma non può dimenticare questi tanti lavoratori italiani di oggi che vivono all’estero. C’è un legame che il nostro Paese non può dimenticare e che deve crescere nell’attenzione alla tutela dei diritti civili e sociali, nelle pari opportunità. Anche l’Italia nel mondo è fondata sul lavoro, e i lavoratori all’estero non possono essere dimenticati, anche dalla Chiesa, che cammina con loro”, ha concluso il presidente della Migrantes. (08/08/2022 aise)

TRAPANI FESTEGGIA I SICILIANI ALL’ESTERO

Trapani - Si è svolta domenica a Partanna (Trapani) la quindicesima edizione della Festa dell'emigrante, a cura della Pro Loco, in collaborazione con l'associazione Concordia di New York, ed il patrocinio del Comune. Il programma della manifestazione, dedicato alla valorizzazione dell'artigianato locale e dei prodotti tipici, ha visto l'inaugurazione della mostra di pittura dell'artista Luca Maniscalco, un laboratorio di uncinetto, una dimostrazione della lavorazione dell'argilla, di manufatti in legno e metalli, la creazione di opere artistiche, l'esecuzione di musiche e balli tradizionali. “Abbiamo partecipato a un evento che unisce tradizione e memoria, ormai radicato nella cultura della nostra città”, ha detto il sindaco, Nicolò Catania parlando con il Giornale di Sicilia (ed. Agrigento) - , rivolgendo anche un pensiero ai tanti partannesi emigrati, che hanno lasciato la loro terra in cerca di lavoro, senza mai dimenticarla anzi coltivando il desiderio di tornarvi. (NoveColonneATG)

SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - MARCINELLE - UIL: "PER LORO E PER TUTTI I LAVORATORI MIGRANTI E NON IL LAVORO DEVE ESSERE SICURO"

(2022-08-08) I quotidiani e i social pieni di rievocazioni storiche dell’incidente di Marcinelle, dove persero la vita centinaia di minatori, molti dei quali italiani. Ma - afferma una nota della UIL - "Andate a riguardare la ricostruzione dei fatti, le denunce posteriori di gravi carenze relative alla sicurezza, la ricerca di responsabilità che portò a pene lievi per singoli e per la società. E andate anche ad informarvi della provenienza di questi lavoratori, dalle aree più povere e depresse del paese, mandati a lavorare lontano da casa in virtù di uno scambio economico di carbone di energia per il nostro paese che arrancava nella ripartenza post bellica. Convinti a partire con campagne pubblicitarie, dove si elencavano i vantaggi ma si tacevano pericoli, fatica ed emarginazione. I pregiudizi, che accompagnavano i lavoratori italiani, erano terribili: scuri e sporchi, incapaci e indolenti, magari anche malfattori. Per cui, aldilà delle celebrazioni ufficiali e del doveroso cordoglio, dobbiamo pensare a quante sono le persone provenienti da altri paesi, della cui forza lavoro abbiamo assolutamente bisogno, che vengono trattati alla stessa maniera nella nostra civile Italia: mai inclusi davvero, tenuti nell’insicurezza e nella precarietà, super sfruttati e accusati di essere, per l’appunto, sporchi, cattivi e tendenzialmente delinquenti. Per loro e per tutte le lavoratrici e lavoratori dobbiamo batterci quotidianamente perché la loro sia un’attività regolare e stabile, contrattualizzata e ben remunerata, portatrice di diritti, snodo fondamentale per la qualità di vita loro e dei loro familiari. E, soprattutto, il lavoro deve essere sicuro: nessuno deve rimetterci la vita, la salute, l’integrità psicofisica per portare a casa un salario. Lo sviluppo dell’economia, la crescita del paese, la stessa coesione sociale non può in alcun modo giustificare un attimo di disattenzione attorno alla necessità di mettere la salute di tutte e tutti, e di ognuno, al primo posto: ora e sempre sicurezza. Sia detto per inciso ma in modo chiaro: la sicurezza va ricercata con i contratti, va praticata con corretti e avanzati rapporti fra datori di lavoro e rappresentanze dei lavoratori, va vigilata anche con l’attività presente, qualificata, decisa e diffusa negli interventi ispettivi (anche quando si tratta di andare a scovare decine di lavoratori in nero che operano per rendere possibile un grande spettacolo di musica rock)."conclude la nota.(08/08/2022-ITL/ITNET)

“UNA FONTANA PER MELBOURNE”: L’OPERA PER GLI ABRUZZESI IN AUSTRALIA

L’Aquila - Un’opera che raffigura le tradizioni e le peculiarità della terra d’Abruzzo in uno stile realistico per ricordare e portare un pezzetto della loro terra agli abruzzesi residenti n Australia. È stata presentata al Teatro dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila l’opera realizzata per Casa Abruzzo a Melbourne “Una Fontana per Melbourne” dalla stessa accademia, finanziata interamente dal Consiglio Regionale d’Abruzzo e commissionata dall’Associazione Casa Abruzzo Melbourne. È formata da una vasca lunga 17 metri e larga 5 ornata da quattro mascheroni quadrati (70X70 cm) in bassorilievo a simboleggiare i territori delle quattro provincie abruzzesi che sul retro recano gli stemmi delle stesse città capoluogo d’Abruzzo, tutto realizzato in pietra bianca della Maiella. Questo elemento dell’opera si ispira ai tanti abbeveratoi che si trovano sulle montagne abruzzesi ed in particolare a Campo Imperatore. Al centro della vasca si erge maestosa la statua in bronzo di una donna che nasce dalla roccia e reca una conca a simboleggiare le radici delle comunità abruzzesi legate alla terra e al lavoro nei campi. A questo link è possibile scaricare la foto: https://www.9colonne.it/adon.pl?act=Attachment&id=2d28c436930e1280d2bd87fbe5d70e25&key=original (NoveColonneATG)