IL MITTE, DE VITA (MAECI): GLI ITALIANI ALL’ESTERO HANNO BISOGNO DEI COMITES

Berlino - Il Mitte, quotidiano online di Berlino, ha intervistato sull’importanza dei Comites Giovanni Maria De Vita, Consigliere d’Ambasciata e Capo Ufficio I della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero italiano degli Affari Esteri.

A dicembre vengono rinnovati i Comites, i Comitati degli italiani all’estero. Perché gli italiani all’estero devono andare a votare? “Prima di tutto perché la nostra costituzione ricorda che andare a votare è un dovere civico. E poi - spiega De Vita - i Comites sono una grande opportunità, che viene data alle nostre comunità affinché facciano sentire la loro voce e realizzino progetti finalizzati alla loro piena integrazione sociale, culturale ed economica nei Paesi in cui risiedono, in raccordo con gli Uffici diplomatici e consolari. I Comites sono come delle ‘antenne’ con cui il Ministero degli Affari Esteri capta e recepisce le esigenze degli italiani all’estero”. “Senza voler diminuire il ruolo delle altre componenti della comunità italiana, che sono importanti perché in molti casi ne rappresentano l’architettura e la storia, i giovani ci offrono un punto di vista fondamentale. Rappresentano infatti sia le esigenze delle nuove generazioni di italiani all’estero, sia le aspettative dei gruppi di nuova mobilità, che lasciano l’Italia per trasferirsi altrove - prosegue De Vita -. È fondamentale che partecipino perché i giovani di oggi saranno i grandi di domani, è importante quindi assicurare la continuità nella tutela della difesa degli interessi delle nostre Comunità all’estero e nel consolidamento delle relazioni tra queste e l’Italia”. De Vita si sofferma poi sul tema delle pari opportunità, che “sta molto a cuore al Ministero degli Affari Esteri e all’Italia. Il mondo dell’emigrazione italiana ha visto, in passato, un ruolo della donna legato soprattutto alla protezione del focolare domestico. Questo ruolo, pur importante, va decisamente aggiornato, perché oggi le donne contribuiscono in tutti i modi possibili alla vita e allo sviluppo delle loro comunità e vanno sostenute e valorizzate”. (NoveColonneATG)

MEZZI DI COMUNICAZIONE E ITALIANI ALL'ESTERO: IL NUOVO APPROFONDIMENTO DI RADIO MIR

BRUXELLES - Nella storia degli italiani all'estero fa sempre capolino una testata giornalistica, un foglio artigianale, un ciclostilato di comunità che ha agito da vera e propria mano invisibile della convivenza dei nostri connazionali oltre confine. E dunque, a cosa serve effettivamente la stampa degli italiani all'estero in un momento in cui basta un click per avere tutte le informazioni di cui si ha bisogno? La domanda è pertinente ma la riposta non è univoca. Questo il tema al centro della puntata del 3 ottobre di “Il mondo alle 7”, realizzata e in onda su Radio MIR, la radio fatta dagli italiani all'estero per gli italiani nel mondo e gli italo-discendenti. “Proveremo a dare voce a tutte le realtà grandi e piccole, dalla carta stampata alle radio, a chi è presente solo sul web, alle istituzioni locali, per discutere delle opportunità e dei problemi che tutti affrontiamo”, spiegano dall’emittente. Dalle ore 6 alle ore 14, Radio MIR ospiterà in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Radio MIR, interventi di radio, giornali, testate on line, blog, quotidiani, agenzie dall' Australia, Turchia, Finlandia, Svezia, Germania, Lussemburgo, Spagna, Francia, Svizzera, Brasile, Italia, Argentina, Venezuela, Irlanda, Ungheria, Polonia. Inoltre ci saranno anche i responsabili di testate e media di comunità emigrate in Italia. (aise 24/09/2021)

L’EXPAT ITALIANA: PARTIRE DALL'AUSTRALIA? QUASI IMPOSSIBILE

Parma - Silvia Andrini fa la disegnatrice in Australia: vive a Melbourne da 28 anni, dove si è costruita una casa e una famiglia, e possiede entrambe le cittadinanze. I suoi familiari, residenti a Langhirano, non la vedono da gennaio 2020, l'ultima volta che è venuta in Italia. Aveva un biglietto per il maggio successivo, ma l'epidemia causata dal Covid-19 ha impedito ogni spostamento, perché il governo australiano, per contenere l'emergenza sanitaria, ha imposto una serie di regole molto rigide per chi entra ed esce dal Paese. "Per spostarsi servono permessi, che vengono rilasciati in casi quasi eccezionali: le possibilità di uscire sono più alte se si dichiara di stare fuori per più di tre mesi e se ci sono motivi che riguardano trasferimenti di lavoro - spiega Andrini parlando con la Gazzetta di Parma -. Eppure, io ho sentito di diverse persone che non riescono ad avere questi documenti, facendo anche decine di tentativi. E anche potendo uscire, magari per ragioni gravissime, come un lutto, è quasi impossibile rientrare in tempi ragionevoli: i voli, molto costosi, sono prenotati da tempo da quei cittadini o residenti in Australia che non riescono a rientrare". Come spiegato da Andrini, si aggiunge il problema del posto nei Covid hotel, quegli alberghi dove devono isolarsi per la quarantena obbligatoria (a spese proprie) tutti i cittadini di ritorno dall'estero. Di situazioni così, ce ne sono tante, sia perché l'Australia è un Paese di migranti, sia perché il Covid ha stravolto ogni cosa. (NoveColonneATG)

PANAMA: NASCE IL COMITATO CALABRESE

PANAMA - È nato ufficialmente mercoledì scorso, 22 settembre, il Comitato Calabrese di Panama. La comunità calabrese a Panama è infatti molto importante e attiva. I primi calabresi arrivarono durante la costruzione del Canale di Panama, nel 1881. Il Comitato è formato da calabresi nativi, discendenti e da quelli che amano la terra calabrese. Arnolfo La Vitola, emigrante calabrese nato a Castrovillari e storico dirigente della comunità italiana a Panama, è stato eletto come presidente. Pasquale Calvosa, invece, sarà il suo Vice Presidente, e Julio Croci, Italo-Argentino di origine Bagnaresi, ed ex Presidente della Federazione Calabrese in Argentina, sarà all’interno del Consiglio Direttivo come Segretario. L'organizzazione si propone di diffondere la cultura, le tradizioni, la gastronomia calabresi e incentivare il turismo nella Regione del sud d’Italia. Altre attività saranno: sportive, culturali, sociali, religiose e solidali. Il Comitato, inoltre, contribuirà con il suo lavoro alla crescita della Società Italiana di Panama, il cui presidente è Giuseppe Cava, figlio di calabresi nativi di Santa Domenica Talao. (aise 24/09/2021)

AMBIENTE - 1 MILIONE E MEZZO DI GIOVANI ITALIANI AL I° FRIDAYS FOR FUTURE -

PISANI (PRES. CONS. NAZ. GIOVANI): 47% IMPRESE GIOVANI HANNO INVESTITO SU GREEN ECONOMY Voglio ringraziare gli organizzatori del Festival dell’economia civile per questo importante appuntamento e per la graditissima occasione di dibattito di questo pomeriggio con l’On.Tinagli, il Presidente di Confcooperative Nazionale su Giovani e Green Deal. Abbiamo una sfida importante da mutuare fino in fondo, nell’ambito dell’European Green Deal, ovvero la promozione delle conoscenze e delle skills necessarie per promuovere la sostenibilità ambientale e la lotta al cambiamento climatico. " Lo ha affermato oggi Maria Pisani presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, sottolineando Proprio su questo l’ANPAL traccia uno scenario importante e chiaro. Si stima che per il periodo 2021-2025. Il fabbisogno delle imprese e della PA per figure professionali con competenze green sarà pari al 63% dell’intero fabbisogno del quinquennio. Per cui investire nella riqualificazione e nell’aggiornamento delle competenze saranno fattori fondamentali per sostenere le transizioni verde e digitale e rafforzare il potenziale di innovazione e di crescita. È inoltre importante evidenziare che le imprese giovanili under 35 che hanno investito in green economy sono il 47%, il doppio delle altre imprese (23%). Le premesse sono solide, vista la sensibilità dimostrata dalle giovani generazioni in materia, come dimostrato dalle straordinarie manifestazioni dei fridays for future che hanno visto nelle città italiane la partecipazione di circa 1,5 milioni di ragazzi tra giovani e giovanissimi. La mobilitazione generazionale e internazionale che abbiamo conosciuto non va sottovalutata. Lo ha ricordato più di una volta il Vicepresidente della Commissione Europea con delega al Green Deal, Frans Timmermans: la mobilitazione dei giovani e il loro impegno ambientalista sono stati elementi chiave per l’approvazione del Green Deal da parte del parlamento europeo. In Italia non dobbiamo essere da meno. La sinergia istituzionale sarà il presupposto per continuare un percorso all'insegna della sensibilizzazione e di azioni concrete.(24/09/2021-ITL/ITNET)