COLUMBUS DAY: LA COMUNITÀ ITALIANA PORTA IL SINDACO DI FILADELFIA KENNEY IN TRIBUNALE FILADELFIA

- Un’azione legale contro il sindaco James F. Kenny e la città di Filadelfia per aver attentato ai diritti civili federali è stata depositata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti, distretto orientale della Pennsylvania.

I querelanti sono la Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni italoamericane, il membro del consiglio di Filadelfia Mark F.Squilla e la 1492 Society. Le ragioni risiedono nelle ultime azioni del primo cittadino contro l’istituzione del Columbus Day. Il 27 gennaio scorso, infatti, spiegano i querelanti, il sindaco Kenney con l’Ordine esecutivo n.2-21 ha annullato unilateralmente il Columbus Day come festività a Filadelfia e lo ha sostituito con l’Indigenous Peoples Day. Nessun avviso è stato dato agli altri rami del governo di Filadelfia che avevano il diritto di designare giorni festivi, non è stato richiesto o consentito alcun input da parte dei comuni cittadini e delle associazioni e non è stata data alcuna deferenza a State Statue (44 PS Sezione32) che dichiarava Columbus Day come una festa ufficiale in tutto lo stato: il tutto in violazione del Philadelphia Home Rule Charter. Ancora più importante per i querelanti è che l'Executive Order del sindaco Kenney è l'ultima di una lunga serie di discriminazioni contro la comunità italoamericana di Filadelfia - fra le altre il rovesciamento nel cuore della notte della statua di Rizzo e la devastazione della statua di Colombo in Marconi Plaza -, e viola la pari protezione garantita dalla Costituzione degli Stati Uniti contro la discriminazione governativa. “Noi italoamericani crediamo che ogni gruppo etnico meriti di celebrare il proprio patrimonio e le proprie conquiste storiche”, ha dichiarato Basil Russo, presidente della Conferenza dei Presidenti delle maggiori organizzazioni italoamericane del Paese. “Riteniamo inoltre che sia una violazione della clausola di protezione sulla parità della Costituzione degli Stati Uniti consentire a un gruppo etnico il diritto di farlo (persone indigene), mentre si nega ad un altro gruppo il diritto di celebrare la sua eredità (italoamericani), come ha scelto di fare il sindaco Kenney. Questa causa, sostenuta dalle principali organizzazioni italoamericane in tutto il nostro Paese, ha lo scopo di garantire a tutti i gruppi etnici l'opportunità di celebrare i loro patrimoni individuali e distinti e le realizzazioni storiche in uno spirito di rispetto reciproco”. “Dopo aver appreso che la festività del Columbus Day era stata cancellata”, il consigliere Mark F. Squilla ha “immediatamente contattato il sindaco Kenney per capire cosa lo avesse portato a questa decisione, ma non ho mai ricevuto una risposta. In quanto città di immigrati, Filadelfia deve celebrare tutte le etnie e il loro contributo alla crescita della città e del Paese”. Squilla è “deluso dal fatto che il sindaco Kenney abbia rimosso una festa che celebrava l'eredità italoamericana, senza un processo. Gli indigeni meritano una giornata per celebrare la loro cultura e il contributo alla città e alla nazione. Tuttavia questo cambiamento ha creato tensioni tra due parti della popolazione, piuttosto che promuovere l‘inclusività e riforme a livello cittadino che servano tutte le nostre diverse comunità e che ne incoraggino l'unità, non la separazione”. (r.a.\aise)

VACCINO, L’UNIVERSITA’ DI FERRARA PARTECIPA ALLA SPERIMENTAZIONE SU SPUTNIK V

Ferrara - Anche l’Università di Ferrara, con le équipe coordinate dal professor Michele Rubini e dal professor Stefano Pelucchi del dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione, prende parte alla sperimentazione sull’efficacia del vaccino russo “Gam-COVID-Vac”, anche noto come “Sputnik V”. Come si legge sul sito dell’ateneo emiliano, insieme all’Istituto per la Sicurezza Sociale (ISS) di San Marino e all’Istituto Spallanzani di Roma, i ricercatori di Ferrara opereranno una valutazione qualitativa e quantitativa della risposta anticorpale prodotta dall’organismo dopo la somministrazione del vaccino, che secondo un recente studio comparso su “The Lancet”, presenta un’efficacia molto alta (91,6%). Lo studio avviato da ISS, Spallanzani e dall’Università di Ferrara giunge puntuale per colmare l’attuale carenza di studi di popolazione. A San Marino, i cittadini che si vaccinano con Sputnik V, circa 10.000, previo consenso, vengono monitorati per la risposta anticorpale in occasione della seconda dose vaccinale e a 3 settimane di distanza da essa. L’analisi valuta sia la quantità di anticorpi “anti-spike” prodotti, sia la qualità, cioè il contenuto reale di anticorpi capaci di neutralizzare il coronavirus. Nel contempo, i soggetti, sia vaccinati che non, che dovessero presentare sintomi di sospetto Covid-19, verranno valutati sia con tampone molecolare naso-faringeo che con un nuovo test non-invasivo, quest’ultimo sviluppato all’Università di Ferrara dal gruppo di ricerca del professor Stefano Pelucchi e del Prof. Michele Rubini, con la fattiva collaborazione dei colleghi impegnati nelle degenze Covid dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cona, e in grado di fornire una precisa valutazione della carica virale a livello della mucosa nasale. Così si legge sul sito dell’Università di Ferrara. (NoveColonneATG)

LA PENSIONE ITALIANA IN LUSSEMBURGO: DOMANI NUOVO INCONTRO ONLINE CON “COMUNITÀ ITALIANA ALL’ESTERO”

LUSSEMBURGO - Prosegue il ciclo di incontri online sulle pensioni promosso da “Comunità italiana all’estero”. Il nuovo appuntamento, in programma oggi, 9 aprile, alle 19.00 sarà dedicato alle caratteristiche dei principali sistemi previdenziali europei. Relatrice sarà Eleonora Medda, responsabile del patronato INCA CGIL del Belgio e membro del Comitato di presidenza del Cgie. Durante l’incontro, moderato da Marco Onorato, segretario Pd Lussemburgo, si spiegherà anche come ricongiungere i contributi versati all’estero ai fini della maturazione pensionistica. L’incontro sarà trasmesso in diretta sulle pagine facebook del Pd Lussemburgo, di Inca Belgio e del magazine Passaparola. Per partecipare ai lavori sulla piattaforma zoom occorre chiedere le credenziali scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (aise)

FISSATA LA DATA DEL RINNOVO DEI COMITES, ELEZIONI IL 3 DICEMBRE

Roma - Le elezioni per il rinnovo e l’istituzione dei Comitati per gli Italiani all’Estero (Comites) avranno luogo il 3 dicembre 2021. Lo comunica la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina. L’indizione delle elezioni verrà formalizzata tre mesi prima (il 3 settembre) con decreto di ciascun Ufficio Consolare. La data - fa sapere la DG - consente di articolare nel più ampio margine di tempo possibile la campagna informativa su ruolo e funzioni dei Comites, nonché sulle modalità e sui tempi per l’esercizio dell’opzione di voto. Inoltre, permette di evitare che adempimenti cruciali, quali la raccolta delle firme per la presentazione delle liste, avvengano nel pieno della stagione estiva. Si intende così facilitare una più ampia partecipazione elettorale, anche delle più giovani generazioni: sia esponenti della nuova mobilità che figli, nipoti e pro-nipoti della nostra emigrazione storica. (NoveColonneATG)

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ARCHEOLOGIA DI UN CONFLITTO - DOCUFILM SULLA GRANDE GUERRA REALIZZATO DA TRENTINO CULTURA- ON LINE

Dopo gli spettacoli dedicati alla Tridentum romana, da sabato 10 aprile sarà online sul portale Trentino Cultura il docufilm “Conflict archaeology: quel che resta della Grande Guerra“ (trailer: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=2961). Realizzato con la regia di Marco Gobetti nell’originale ambientazione dello Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas a Trento, si ispira all'omonimo spettacolo teatrale e alla lezione recitata, scritta da Valentina Cabiale, autrice anche della sceneggiatura. È composto da tre parti: "Le scarpe", "I corpi" e "La memoria della materia" con brani recitati da Giuliano Comin e interventi scientifici di Franco Nicolis, direttore dell'Ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento. Il docufilm è un viaggio tra le tracce “tangibili” della Grande Guerra, a partire da un paio di soprascarponi in paglia usati un secolo fa a Punta Linke, nel gruppo Ortles-Cevedale a 3.629 metri di altitudine, sul fronte più alto della Prima guerra mondiale. Nella narrazione si avvicendano i corpi, gli oggetti, i vestiti dei soldati, in un appassionante equilibrio fra conoscenza emotiva e ricostruzione storica. Il filmato è visibile nella sezione “L’archeologia va in scena” sul portale www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia ed è sottotitolato per consentire una più ampia fruibilità nell’ottica dell’accessibilità. "Conflict archaeology: quel che resta della Grande Guerra” intende essere una riflessione divulgativa sul senso ultimo della "archeologia dei conflitti", che cerca di comprendere il rapporto tra le rimanenze di ciò che è stato e il modo in cui vogliamo - o non vogliamo - integrarle e riconoscerle nel presente. L'incontro delle arti con la disciplina dell'archeologia è anche un modo per contribuire a renderla - nel senso alto del termine - popolare, per svelarne aspetti inediti e contemporanei, insieme a funzioni ancora più complesse e affascinanti di quelle che solitamente le vengono attribuite. Qui, la sperimentazione di una nuova “tele-visione” (nel senso etimologico del termine) intende anche creare ponti - in vista di un auspicabile ritorno ai rapporti in presenza - per l'incontro fra nuovi pubblici e l'omonimo spettacolo teatrale cui, in questo caso, ci si ispira, "Conflict archaeology: quel che resta della Grande Guerra - lezione recitata". L’archeologia della Grande Guerra è una disciplina relativamente nuova e innovativa nel panorama italiano. Da alcuni anni il ritiro e lo scioglimento dei ghiacciai del Trentino causati dall’emergenza climatica, hanno portato gli archeologi su quello che era il fronte più alto della Prima guerra mondiale a oltre 3000 metri di altitudine. Gli interventi, condotti con metodo archeologico da équipe multidisciplinari composte da archeologi, geologi, guide alpine, restauratori, hanno riguardato il recupero di strutture, come la teleferica riemersa dai ghiacci di Punta Linke, e di oggetti, ma anche e soprattutto di resti di soldati affiorati dal ghiaccio e rinvenuti casualmente da escursionisti alle alte quote del ghiacciaio del Presena e alle pendici occidentali del Corno di Cavento nel Gruppo dell'Adamello. Un compito non facile e delicato per restituire alla memoria collettiva tasselli di storia e di micro-storie e per rendere omaggio a chi è stato suo malgrado protagonista di questi tragici eventi. (08/04/2021-ITL/ITNET)