COMUNICATO STAMPAFABIO PORTA:

CON AMELIA ROSSI LA COMUNITA’ ITALIANA IN ARGENTINA PERDE UNA DELLE SUE RAPPRESENTANTI PIU’ COERENTI E CORAGGIOSE “Emigrata giovanissima in Argentina, diplomata in belle arti,

iniziò presto la militanza nei movimenti sociali e politici difendendo i diritti umani e denunciando le feroci persecuzioni della dittatura. Attivissima nella commissione delle famiglie dei ‘desaparecidos’ per la giustizia e la verità nei processi contro i crimini del “Plan Condor” in Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Paraguay, Peru e Uruguay, diviene membro del Consiglio Internazionale della FILEF e Presidente della FILEF Argentina. Ha lavorato presso il Consolato Generale di La Plata e di Buenos Aires, lasciando anche in questo caso un indelebile ricordo per il coraggio e la coerenza con i quali ha esercitato questo impegno civile senza mai abbassare la testa di fronte a soprusi e imposizioni. A lei e ai suoi familiari, ma anche ai suoi amici e compagni di una vita vanno le mie condoglianze come quelle di tutto il Partito Democratico del Sudamerica”. Ufficio Stampa On. Fabio Porta 22 marzo 2021

IL LIBRO “DIECI STORIE DI EMIGRAZIONE” SAMMARINESE

SAN MARINO – “Dieci biografie di emigrati sammarinesi che attraversano il Novecento passando per realtà come l’Europa, gli Stati Uniti e l’America del Sud, restituendo esempi di coraggio, sacrificio e solidarietà”. Con queste parole Patrizia Di Luca, direttrice del Centro di Ricerca sull’Emigrazione dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, descrive il libro “Dieci storie di emigrazione”, di cui è autrice per la casa editrice riminese Bookstones Edizioni. Interviste e documenti le hanno permesso di ricostruire una serie esperienze, in alcuni casi individuali e in altri familiari, “che testimoniano forza d’animo, determinazione e generosità, valori che ritengo molto importanti nel periodo storico attuale”, spiega ancora l’accademica. Tra le storie, anche quella di una ragazza ebrea polacca francese entrata nel campo di concentramento di Auschwitz durante la seconda guerra mondiale con documenti di San Marino e liberata nel 1945. Si era sposata a Parigi nel 1942 con un sammarinese, il giorno dopo una retata. Speravano che grazie alla cittadinanza di San Marino venisse considerata ariana e ciò la proteggesse dalla deportazione. A nulla sono valsi i notevoli sforzi del console della repubblica nella capitale francese. Le lettere scritte dal diplomatico alle autorità fanno parte dei documenti sui quali ho potuto contare nella stesura del libro”. Pubblicato in lingua italiana e in inglese grazie al supporto dell’Ufficio Interpreti del Dipartimento Affari Esteri di San Marino, il testo è disponibile online e in libreria. Fra le vite ripercorse, quelle di persone “emigrate in Belgio per lavorare nelle miniere, nonché in Brasile, Argentina, Francia e Usa. Sono vicende di impegno e lavoro, in agricoltura, nei cantieri edili, nelle fabbriche. Le scelte, le ragioni, le conseguenze, gli spostamenti e le sfide restituiscono un libro che grazie all’edizione internazionale si rivolge anche alle nuove generazioni dei sammarinesi residenti all’estero che non parlano italiano”.(Inform)

COVID/ GARAVINI (IV): GRAZIE ALLA GERMANIA PER IL PONTE AEREO PER I PAZIENTI BERGAMASCHI

ROMA - "La pandemia ha rafforzato l'amicizia e il dialogo tra Italia e Germania anche grazie ai gesti di solidarietà del popolo tedesco verso quello italiano, a partire dal ponte aereo promosso dall'Ambasciata di Germania che, nel marzo 2020, ha permesso di trasportare 44 pazienti bergamaschi negli ospedali dei Lander tedeschi e di salvare così la vita a trenta di essi, altrimenti destinati a morte certa”. Ad un anno da quei drammatici giorni, Laura Garavini, senatrice di Italia Viva eletta in Europa e residente in Germania, ricorda un’importante testimonianza di vicinanza e aiuto tra Paesi, “strumento concreto contro la pandemia”. “Nei giorni di peggiore contagiosità, l’Ambasciata di Germania a Roma collaborò costantemente con il Dipartimento della Protezione Civile, l’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e le varie autorità e cliniche tedesche, trasportando i pazienti dall’aeroporto di Bergamo alle strutture ospedaliere di varie città tedesche - tra cui Lipsia, Dresda, Colonia, Bonn, Bochum, Essen, Norimberga, Erlangen e Wuerzburg", annota Garavini, “creando un vero e proprio ponte aereo, realizzato attraverso il supporto dell’esercito federale - Bundeswehr, dell’aeronautica militare e del trasporto privato”. “I costi dei trasporti in Germania e dei ricoveri ospedalieri di tutti i pazienti italiani sono stati interamente coperti dalla Repubblica Federale”, precisa la parlamentare. “I pazienti italiani furono accolti nei reparti di cura intensiva di diversi ospedali in Sassonia, Baviera e Nordreno-Vestfalia, nelle cliniche della Croce Rossa tedesca della Renania Palatinato e negli ospedali militari di Amburgo e Renania Palatinato". "Era la notte del 23 marzo, esattamente un anno fa, quando partì il primo volo diretto a Lipsia con a bordo due pazienti italiani. Sono passati dodici mesi e stiamo ancora lottando contro il virus e le sue conseguenze, sia sanitarie che economiche. Questo grande gesto di solidarietà compiuto dalla Germania – conclude Garavini – testimonia come l'amicizia tra i popoli sia tutt'altro che un valore astratto, ma, al contrario, rappresenti uno strumento molto concreto di aiuto, anche durante i periodi più bui della storia". (aise)

“DUE PATRIE”, STORIA DI UNA LEVATRICE PARTITA DA PAVIA E APPRODATA A BUENOS AIRES 

POGGIO RUSCO (Mantova) – Fresco di stampa “Due Patrie” , biografia in forma di romanzo (MnM print edizioni) in cui Antonella Oliveri racconta la vicenda della bisnonna Ermelinda, una levatrice che partì da Pavia per approdare nella lontana Buenos Aires. Ermelinda è da generazioni un “mito” per la sua famiglia. Una donna che fece scelte audaci e controverse per l’epoca e che la portarono ad attraversare l’Oceano, per non fare più ritorno in Italia. “Un giorno – racconta l’autrice – la curiosità mi ha spinto a comporre il suo nome sulla tastiera del computer, e dall’archivio digitalizzato dell’Università di Pavia è emerso lo scarno dato dell’iscrizione di Ermelinda Moggia di Ziano alla Scuola di Ostetricia nel 1890. Può sembrare strano, ma l’arido dato burocratico è stato fecondo, ha ridato carne e sangue a una donna, alle sue scelte non usuali per l’epoca, ai suoi progetti, ai sogni, alle sofferte e controverse decisioni che hanno portato lei, insieme a figli e figlie, lontano dal paese d’origine… Mi sono calata infine nella storia di quelle scelte audaci, riallacciando un legame che credevo definitivamente interrotto. Ho così ritrovato una parte delle mie radici”. MnM print è una casa editrice di Poggio Rusco (Mantova) nata “per creare e diffondere libri sulla cultura materiale e intellettuale italiana irradiatasi nel mondo, attraverso l’emigrazione verso i cinque continenti e le innumerevoli vicende da essa scaturite”. MnM print si fregia del patrocinio morale dell’Associazione Mantovani nel Mondo. Antonella Olivieri è nata e vive a Milano. Per anni è stata insegnante di Lettere nella scuola media. Attualmente lavora come formatrice, soprattutto nel campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento. In tale ambito, è autrice e coautrice di articoli e testi di didattica pubblicati da diverse case editrici. Appassionata di Storia, è membro dell’Associazione IRIS (Insegnamento e ricerca interdisciplinare di Storia) e di Clio ’92 (Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della Storia). Collabora con l’Università della Terza Età di Bollate, Garbagnate e Novate e con Milanosifastoria, rete e progetto di divulgazione della Storia sul territorio, con un’ottica non solo locale.(Inform)

"GLI ITALIANI NELLE MIGRAZIONI IN SVIZZERA": IL LIBRO DI ROSITA FINNI A BERNA CON IL COMITES

BERNA - "Gli italiani nelle migrazioni in Svizzera" (Armando Dadò Editore) è il titolo del libro di Rosita Fibbi che verrà presentato il prossimo 26 marzo online su iniziativa del Comites di Berna e Neuchatel. L’incontro inizierà alle 19.00 sulla piattaforma zoom e sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook del Comites. introdotti dalla presidente Mariachiara Vannetti, interverranno l’autrice, che è ricercatrice presso il Forum svizzero epr lo studio delle migrazioni e della popolazione all’Università di Neuchatel, e Mattia Lento, giornalista di Area e ricercatore all’Università di Zurigo. Il volume svolge una attenta analisi delle caratteristiche della nuova migrazione italiana collocandola nel quadro del nuovo corso che la Svizzera ha impresso alla propria politica di immigrazione e di integrazione all’inizio del nuovo secolo: il libro si sviluppa così su due linee direttrici complementari. Gli autori esaminano dapprima le trasformazioni della politica elvetica: quali ragioni di natura interna e internazionale inducono la Svizzera a rimettere in discussione l’impostazione della propria politica? quali obiettivi persegue il paese con il nuovo assetto regolatorio? Quali trasformazioni dei flussi migratori produce il nuovo corso politico? In questo nuovo contesto si è assistito ad una recente ripresa significativa della immigrazione italiana. Quindi, gli autori analizzano questo nuovo flusso e ne mettono in risalto le peculiarità: quali tratti demografici e sociali singolarizzano gli italiani rispetto ad altri flussi immigratori recenti in Svizzera? come si inserisce la composita popolazione italiana sul mercato del lavoro? Che senso prende oggi l’italianità in Svizzera? Il volume raccoglie i contributi di Paolo Barcella, Sandro Cattacin, Gianni D’Amato, Cristina Franchi, Lisa Iannello, Irene Pellegrini e Nelly Valsangiacomo. (aise)