L’EMIGRAZIONE ITALIANA VERSO LA FRANCIA E IL BELGIO A PARTIRE DAL MASSACRO DI AIGUES-MORTES (1893), L’AUTOBIOGRAFIA FAMILIARE, L’ORIGINE DELLA CANZONE “BELLA CIAO” QUARTU SANT’ELENA

(Cagliari) – Uscito in Italia “Bella ciao”,

primo volume della trilogia “A caro prezzo” di Hervé Barulea, detto Baru, fra i padri nobili del graphic novel d’oltralpe. Con “A caro prezzo” Baru, fumettista francese – nato a Thil nel 1947, figlio di operai, padre immigrato italiano e madre bretone- si misura con alcuni tra i grandi temi del Novecento – ancora oggi di grande attualità – come il razzismo e la rivolta contro lo sfruttamento dei lavoratori immigrati. Il volume primo, “Bella ciao” (pubblicato da Oblomov Edizioni, come lo saranno gli altri due volumi della trilogia), è un romanzo grafico corale che racconta tre storie legate indissolubilmente tra loro: quella dell’emigrazione italiana verso la Francia e il Belgio, a partire dalla dolorosa pagina del massacro di Aigues-Mortes, il 17 agosto del 1893, quando un gruppo di immigrati piemontesi impiegati nella raccolta del sale in Camargue, morì lapidato dalla furia di lavoratori francesi, furibondi verso gli stranieri “ladri di lavoro”; l’autobiografia familiare, che Baru ricostruisce a partire dai propri ricordi personali e da quelli dei suoi familiari. Ricordi che ricostruiscono il difficile percorso verso l’integrazione, raggiunta a caro prezzo. Infine, il racconto dell’origine di “Bella ciao” come canzone di rivolta, divenuta inno di resistenza conosciuto e cantato in tutto il mondo. Baru è pubblicato in tutto il mondo. La sua statura artistica ha ricevuto la consacrazione nel 2010 con il Grand Prix de la Ville d’Angoulême, il premio alla carriera più prestigioso in terra di Francia.(Inform)

IL CORRIERE ITALIANO: LA SFIDA DI RISANARE LA CASA D’ITALIA

Montreal - Il 2020 non è stato un anno facile per nessuno, tantomeno per i nostri organismi comunitari costretti ad annullare o ridurre al minimo molte delle loro tradizionali attività che si svolgono in presenza. Il trend, purtroppo, prosegue anche per questo inizio 2021. Ma come sta vivendo tale periodo un organismo importante come la Casa d’Italia a Montreal? E soprattutto: a che punto è il problema legato al risanamento del debito che ha messo a rischio la sopravvivenza stessa di questa storica istituzione? Il Corriere Italiano ha intervistato il presidente del consiglio d’amministrazione Gino Berretta che, facendo un passo indietro nel tempo, ha illustrato la situazione. “Il c.a. di circa otto anni fa – racconta – decise che la Casa era diventata troppo piccola e che aveva bisogno di essere ingrandita. Il Governo – sostenevano – ci avrebbe dato i soldi per farlo. In realtà, non c’era tutto questo bisogno di ingrandire e di fare il passo più lungo della gamba poiché, tutto sommato, le cose funzionavano bene lo stesso. Il risultato è stato che il Governo non ha pagato proprio nulla e gli amministratori si sono ritrovati con un deficit di 850mila dollari scaricato sulle spalle del successivo consiglio d’amministrazione”. “Il problema è che con il nuovo c.a. – continua Gino Berretta – le cose sono andata ancora peggio e a quel debito se ne è accumulato un altro di oltre 2 milioni per un totale di oltre 3 milioni di dollari! Ed è quello che io e il mio c.a. abbiamo ereditato, senza saperlo, quando siamo entrati in funzione nel 2017. Che fare? – ci siamo chiesti – affondare con tutta la nave? Tappare i buchi e andarsene o cercare di salvarla in qualche modo? Abbiamo scelto quest’ultima soluzione, la più difficile. Ho detto ai miei consiglieri: per 5 anni sono stato presidente del Consiglio dei governatori dell’Ospedale Shriners per bambini di Montréal per il quale abbiamo fatto una “levée de fonds” che ci ha permesso di raccogliere l’incredibile somma di 130 milioni di dollari”. “Se in 5 anni abbiamo raccolto 130 milioni – è stato il mio ragionamento – vuoi che in tre anni, tanto era il tempo concesso dalla Caisse Desjardins (la banca debitrice), non riusciamo a raccogliere, con l’aiuto di tutta la comunità,3 milioni di dollari per la Casa d’Italia? Avevo sbagliato i calcoli! Pensavo – afferma con una punta di rammarico – che ci fosse più solidarietà e meno conflittualità nella comunità italiana. Comunque, non ci siamo persi d’animo, insieme ai consiglieri abbiamo bussato a tante porte, alcune si sono aperte. Prima dell’inizio della pandemia, cioè in due anni circa, siamo riusciti a raccogliere circa 2 milioni di dollari. Poi è arrivata la pandemia e nonostante questo, insieme ai vicepresidenti Perry Mazzanti e Sabino Grassi abbiamo raccolto più o meno altri 200mila dollari. Il traguardo è vicino, ci mancano circa 900 mila dollari e per raccoglierli, questa è la buona notizia, abbiamo ottenuto una comoda proroga della scadenza. Per lo sprint finale – è l’appello di Gino Berretta – abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Speriamo, pandemia permettendo, che in primavera si possa tornare ad organizzare delle attività che potrebbero esserci utili in questo senso. Pensiamo ad un eventuale torneo di golf a maggio e al nostro tradizionale Gala di novembre in cui avremo come ospite d’onore Luigi Liberatore. Sono fiducioso; in un anno o due al massimo, dovremmo essere in grado di rimettere le cose a posto. Finalmente: sarebbe un sogno”. (NoveColonneATG)

SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - EUROPA/DISOCCUPAZIONE - SONDAGGIO ETUC/YOUTH : PROSPETTIVE FOSCHE SE RECOVERY UE E PNRR NAZIONALI NON PRENDERANNO MISURE D'EMERGENZA E PROGRAMMI PROTEZIONE LAVORO E SALARI. SIANO ASCOLTATE ORGANISMI GIOVANI SINDACATI

Undici mesi dopo l'inizio della pandemia, i giovani leader sindacali della CES/ETUC affermano che i giovani disoccupati, coloro che non lavorano, né sono impegnati nell'istruzione o nella formazione, ed i lavoratori delle piattaforme digitali non sono aiutati abbastanza dai programmi di protezione del lavoro e dei salari e dalle relative misure di emergenza. Affermazioni che sono emersi con chiarezza da un sondaggio i cui risultati sono stati presentati oggi al commissario Nicolas Schmit e al presidente portoghese del Consiglio dei ministri per l'Occupazione, la politica sociale, la salute e i consumatori dell'UE, Ana Mendes Godinho, in una conferenza online "(Come) l'Europa impedirà una generazione perduta?" a cui hanno preso parte oltre 200 giovani. Il sondaggio ha rilevato che tra i giovani leader sindacali: Il 96% ha affermato che i giovani disoccupati e i lavoratori delle piattaforme digitali non sono stati aiutati abbastanza dai programmi di protezione del lavoro e dei salari e dalle relative misure di emergenza. Il 92% ha affermato che coloro che non occupano né l'istruzione né la formazione non sono stati aiutati abbastanza dai programmi di protezione del lavoro e dei salari e dalle relative misure di emergenza. L'88% ha affermato che coloro che hanno un'occupazione atipica non sono stati aiutati abbastanza dai programmi di protezione del lavoro e dei salari e dalle relative misure di emergenza. Il sondaggio includeva risposte di giovani di 15 paesi europei. Tea Jarc, presidente di ETUC Youth, ha dichiarato: “Questi risultati inviano un chiaro messaggio di avvertimento ai leader europei. Rischiamo una generazione perduta di giovani che già soffrivano di un'elevata disoccupazione e di lavori precari prima che la pandemia colpisse così duramente. Le prospettive per i giovani sono fosche a meno che i piani di ripresa dell'UE e nazionali e le misure di emergenza, compresi i programmi di protezione del lavoro e dei salari, non offrano una mano ". Ludovic Voet, segretario confederale della CES ha aggiunto: “Chiediamo a tutti gli Stati membri di sviluppare misure di ripresa specifiche per combattere la disoccupazione giovanile e l'ingresso precario nel mercato del lavoro. Il coinvolgimento delle organizzazioni giovanili dei sindacati e di altre organizzazioni giovanili contribuirebbe a garantire che i bisogni delle generazioni future siano ascoltati e considerati. I giovani sono più istruiti e qualificati come mai prima e hanno bisogno di posti di lavoro di qualità affinché la società possa beneficiare delle loro capacita' e dei loro talenti ". (15/02/2021-ITL/ITNET)

CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA: PREMIO “LUCANI INSIGNI” 2021

POTENZA – Aperto fino al prossimo 28 febbraio il Bando per il Premio “Lucani Insigni” per l’anno 2021. Il Consiglio regionale della Basilicata conferisce ogni anno un premio a personalità lucane e straniere, residenti in Italia o all’estero e, specificamente, a personalità che si sono distinte per meriti raggiunti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario e a personalità impegnate nella diffusione e nella conoscenza dell’identità lucana. Le candidature per “meriti raggiunti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario”, possono essere presentate da enti e organismi pubblici, associazioni culturali italiane ed estere, associazioni e federazioni dei lucani nel mondo e dai consiglieri regionali; Le candidature per “la diffusione e la conoscenza dell’identità lucana”, possono essere presentate da enti e organismi pubblici, associazioni culturali italiane ed estere, associazioni e federazioni dei lucani nel mondo e dai consiglieri regionali, dalle case editrici, dai critici d’arte e dagli autori. La domanda di candidatura dovrà pervenire entro e non oltre il 28 febbraio 2021 all’indirizzo di posta elettronica certificata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Il Bando 2021 e il modulo per la presentazione della candidature sono pubblicati nella sezione Avvisi Pubblici del sito del Consiglio regionale consiglio.basilicata.it (Inform)

ITALIA-CINA: ACCORDO SU AMBIENTE E NUOVE TECNOLOGIE

Roma - Alla presenza del sindaco di Guangzhou Wen Guohui e della Console Generale d’Italia a Canton Lucia Pasqualini, lo SMACT, un consorzio di università (Padova, Trento, Bolzano, Verona, Udine, Trieste, Sissa Trieste, Ca’ Foscari, IUAV Venezia) e la società EnviroVest, attiva nel trattamento dei rifiuti e delle energie rinnovabili, il 4 febbraio hanno concluso un accordo per lo sviluppo e lo scambio di tecnologie nel settore ambientale. Alla cerimonia erano presenti in collegamento anche il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, il Presidente di SMACT, Prof. Fabrizio Dughiero e il Vice Presidente di Assindustria Venetocentro, Walter Bertin. Nel suo discorso la Console Generale Pasqualini ha sottolineato l’importanza dell’accordo che pone le basi per un rafforzamento della collaborazione fra il Guangdong ed il Nord Est italiano e mira a sviluppare progetti congiunti nel campo della sostenibilità ambientale sfruttando le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale e i reciproci know-how. La presenza del sindaco Wen è la testimonianza di quanto i rapporti internazionali degli enti locali possano favorire la promozione di progetti con ricadute economico-commerciali. In base agli ultimi dati disponibili, nel 2020 il Pil del Guangdong è stato di 1.71 trilioni di dollari, posizionandosi al 13 posto della classifica mondiale, sorpassando l’Australia. Lo SMACT è uno degli 8 competence center promossi dal Ministero dello Sviluppo Economico per avviare un processo di trasformazione digitale paese, soprattutto delle piccole medie imprese. Grazie allo SMACT ed al ruolo attivo svolto da Prof. Denis Bastieri dell’Università di Padova, è stato possibile favorire la creazione di una “Digital Academy” all’interno delle Università del Sud della Cina. Si tratta di un prezioso strumento per incentivare la formazione dall’Italia verso la Cina e viceversa. Nell’accordo siglato a Guangzhou, lo SMACT mette a disposizione le proprie competenze, insieme a EnviroVest, per creare opportunità di collaborazione in settori di reciproco interesse come quello dell’urbanistica, del recupero delle aree lagunari simili a quelle del Delta del Fiume delle Perle, delle ricerche e delle conoscenze nell’ambito del plasma e dei campi elettromagnetici utilizzabili per la bonifica dei terreni contaminati, dello studio di materiali e soluzioni per costruire città e ambienti a impatto zero. Numerose le imprese del triveneto che hanno una presenza industriale e commerciale diretta in Cina, molte delle quali proprio in Guangdong, l’area nella quale ha sede la società EnviroVest. (NoveColonneATG)

GIGANTI MONT’E PRAMA, FRANCESCHINI: APPENA RESTAURATI TORNERANNO A CABRAS

“Siamo consapevoli dello straordinario valore del complesso scultoreo di Mont’e Prama, e del profondo legame con la comunità, per il quale rappresenta una grande opportunità di sviluppo. Non so come sia possibile immaginare che una volta restaurati non ritornino a Cabras: sarebbe in contraddizione con tutto il percorso promosso dal Ministero negli ultimi anni. Abbiamo stanziato 3 milioni di euro al Comune di Cabras per fare un nuovo museo proprio per ospitare i Giganti e sottoscritto un accordo di valorizzazione che punta a promuovere il Sinis e a riportarvi la quasi totalità dell’intero complesso scultore. Accordo nel quale si indica l’obiettivo di istituire una Fondazione, non a caso lo strumento più inclusivo e condiviso con il territorio che abbiamo a disposizione, poiché prevede la partecipazione del Comune e della Regione. Un progetto sul quale vorremmo ripartisse il dialogo con il Sindaco e il Presidente della Regione, per darne rapida attuazione.” Così il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. (fonte: area dem)