RIFUGIATI IN BOSNIA: COME CONTRIBUIRE ALLA RISPOSTA UMANITARIA S

ARAJEVO - L’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina segue da vicino l’evolvere della situazione umanitaria dei migranti e richiedenti asilo nel Cantone di Una Sana e, in particolare,

nel campo di accoglienza temporaneo di Lipa ed è in stretto contatto con le principali organizzazioni umanitarie attive in loco. È quanto si apprende da una nota della sede diplomatica in cui si sottolinea che, dall’Italia, “è stata registrata una straordinaria sensibilità: molteplici richieste sono pervenute da parte di associazioni e privati cittadini che si stanno mobilitando per contribuire alla risposta umanitaria, fornendo ulteriore dimostrazione del profondo ed autentico legame di amicizia che unisce Italia e Bosnia Erzegovina”. Proprio per far fronte in modo coordinato ed efficace all’emergenza umanitaria, l’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina ha deciso di condividere l’appello a “convogliare le manifestazioni di solidarietà in contributi finanziari alle organizzazioni della società civile italiane che operano nei centri di accoglienza e non in raccolte di beni materiali quali vestiti, coperte, attrezzature e beni alimentari, per i quali – spiega – sussistono problemi di disinfezione, stoccaggio e distribuzione”. “Attraverso contributi ad organizzazioni come IPSIA Acli, Caritas e Croce Rossa Italiana – chiarisce l’Ambasciata – sarà infatti possibile acquistare direttamente in loco il materiale che si renderà di volta in volta necessario, evitando duplicazioni e sprechi e fornendo sostegno, in tal modo, all’economia locale, già fragile e messa a dura prova dalla pandemia Coronavirus. Sarà inoltre possibile, in tal modo, garantire la sostenibilità degli interventi, l’assistenza tecnica e la professionalità del personale coinvolto”. Qui l’appello di Ispia Acli; a questo link le informazioni per partecipare alla raccolta fondi della Caritas italiana, mentre questo è il link per aderire alla campagna della Croce Rossa Italiana. (aise)

ZURIGO, 11 FEBBRAIO RIUNIONE PLENARIA DEL COMITES: FRA I PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ PER IL 2021

ZURIGO – Si terrà il prossimo 11 febbraio, alle ore 20.30 in videoconferenza, il plenum del Comites di Zurigo. I convenuti saranno chiamati all’approvazione dell’Ordine del Giorno e del verbale della riunione del 15 dicembre scorso; seguiranno le informazioni del Presidente e del Console Generale nonché la presentazione del nuovo membro del Comites e la nomina del Segretario. Si proseguirà con l’approvazione dei bilanci consuntivi del Comites (capitoli 3103 e 3106 – 2020). Si discuterà infine del programma delle attività per il 2021. (Inform)

CGIE: NUOVA MOBILITA’, LA SFIDA E’ FAVORIRE IL RIENTRO DEGLI ITALIANI

Roma - Nuova emigrazione e misure per contenere l'esodo favorendo il rientro degli italiani che si trovano all’estero. Di questo si è parlato il 2 febbraio durante il secondo incontro preparatorio della IV Assemblea plenaria della Conferenza Permanente Stato-Regioni-Province Autonome-Consiglio generale italiani all’estero. “Partire, lasciare il proprio Paese per cercare oltre confine nuove e migliori opportunità di lavoro e di crescita personale, dovrebbe essere sempre una scelta, non una necessità”, afferma Ricardo Merlo, sottosegretario agli Affari esteri. “E’ importante lavorare affinché i giovani italiani all’estero possano avere la prospettiva di tornare. La circolarità dei flussi conferma che la migrazione di per sé non è negativa, è un fattore di arricchimento anche per il nostro paese, ma dovremmo lavorare affinché si chiuda in una prospettiva circolare”, dichiara Lugi Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie della Farnesina. “Ogni volta che i giovani vanno all’estero si arricchiscono, vorremmo che questo arricchimento potesse essere reinvestito in Italia offrendo loro concrete possibilità di rientro affinché si tratti non di cervelli in fuga ma di cervelli in movimento”, prosegue Vignali parlando di “un rientro di energie e di capitale umano fondamentale”. L’associazionismo italiano all’estero, sottolinea il direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina è “fondamentale, come rete di accoglienza e per mantenere un legame. E’ attraverso queste reti di italiani all’estero che si trovano le opportunità di rientro”. E’ necessario, per Vignali, “agevolare l’evoluzione delle reti di associazioni in modo da coltivare la creatività e l’innovazione delle collettività e favorire collegamenti. L’associazionismo è un punto fondamentale anche per le istituzioni, per le imprese che vogliono recuperare investimenti. Bisogna lavorare per attivare circuiti di rientro e far sì che l’associazionismo svolga un ruolo fondamentale”. Secondo Michele Schiavone, segretario generale del Cgie, “il fenomeno migratorio non dovrebbe essere percepito come un problema legato ai territori in sofferenza, ma pensarlo in maniera positiva, mettendo a fuoco storie vissute e contaminazioni di esperienze”. Per la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, “la messa in campo di un portale informativo a disposizione di chi vuole dare anche dall’estero un proprio contributo allo sviluppo del Paese e la previsione di azioni mirate, nel campo della cultura e dell’imprenditoria, per favorire la mobilità dei giovani da e verso l’Italia sono a mio parere le due direttrici lungo le quali procedere con decisione verso le nuove politiche per gli italiani all’estero”. Manfredi Nulli, presidente della VI commissione CGIE, fa notare come il fenomeno migratorio italiano riguardi i giovani ma anche “intere famiglie e sia caratterizzato da grande mobilità”. Proprio in virtù di questo, sottolinea la necessità “dell’utilizzo da parte delle regioni dei fondi europei per progetti che facilitino il ritorno di connazionali per sviluppare attività in Italia, una politica coordinata per riconoscimento dei titoli di studio a tutti i livelli e delle spese contributive pensionistiche, garanzie per assistenza sanitaria quando si è in Italia per alcuni periodi”. (NoveColonneATG)

“RINNOVIAMOCI“: A PERTH IL CONVEGNO LINGUISTICO DELLA WA ASSOCIATION OF TEACHERS OF ITALIAN

PERTH - Si terrà il prossimo 13 febbraio al St. Thomas Aquinas College di Perth un convegno linguistico organizzato dalla WAATI, la Western Australia Association of Teachers of Italian, l’associazione che riunisce più di 150 docenti di lingua italiana nello Stato australiano. Si tratta di un'importante occasione per fare il punto sull'insegnamento della lingua italiana in WA e riflettere insieme sulle sfide del prossimo futuro. Il tema scelto per il convegno è, non a caso, “Rinnoviamoci“. I lavori si apriranno alle 8.50, dopo la registrazione degli ospiti, con i saluti di benvenuto della presidente del WAATI, Laura Bava, del console d’Italia a Perth, Nicolò Costantini, e di Anna Rita Tamponi, direttore dell’Ufficio Istruzione dell’Ambasciata d’Italia in Australia. Nel corso della giornata si alterneranno poi alcune sessioni contemporanee dedicate ai diversi target dell’insegnamento dell’italiano: dalle diverse classi di età ai nativi italiani, dalle feste al Made in Italy. Previsti anche gli interventi dei relatori: John Hajek della University of Melbourne parlerà di “Italians and Italian on the net: il xké e il xkome / the why and the how” e John Kinder della University of Western Australia di “Staying true by changing always: opportunities ahead for Italian in WA Rino Pellone”. La conferenza si chiuderà con la messa in scena dello spettacolo in un solo atto “Amicizia“ di Eduardo De Filippo, a cura della piccola compagnia “Stelle Nascenti”, un gruppo di giovani figli di italiani che, come i loro genitori sono appassionati a continuare a promuovere la cultura e la lingua italiana. Il gruppo teatrale è nato da poco più di tre anni fa sotto la guida di me Rino Pellone, Giuseppe Luna e Fabiana Figoni, che, oltre ad essere in scena a Perth, conducono regolarmente laboratori teatrali con i ragazzi. Naturalmente per realizzare rappresentazioni in lingua italiana. Ulteriori informazioni possono essere richieste all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (aise)

EMERGENZA COVID19, FABIO PORTA (PD SUDAMERICA): CONSENTIRE CON LE DOVUTE CONDIZIONI DI SICUREZZA COVID IL RIENTRO IN PATRIA DEI 500 ITALIANI BLOCCATI IN BRASILE

SAN PAOLO – “Dal 15 gennaio scorso ci sono alcune centinaia di italiani (stimati tra le 300 e le 500 persone) bloccati in Brasile a causa dell’ordinanza (e della successiva proroga) emanata dal Ministero della Sanità italiano che determinava la sospensione dei voli da e per il paese sudamericano”. Lo scrive in una nota Fabio Porta, coordinatore del Partito democratico in Sud America. “La decisione era stata presa – continua Porta – per esaminare in maniera più approfondita le caratteristiche della “variante brasiliana” del virus e per programmare in tempo utile i periodi di quarantena, come misura emergenziale e temporanea quindi; la sua proroga, senza nemmeno la previsione di eccezioni per i residenti in Italia o per coloro che per motivi di salute o di lavoro si trovassero nell’immediata necessità di rientrare nel nostro Paese sta causando serissimi problemi a questi nostri connazionali e alle loro famiglie. Alle nostre autorità chiediamo l’urgente modifica di questa ordinanza al fine di consentire, con le dovute e necessarie condizioni previste dai rigidi protocolli di sicurezza Covid (ossia l’obbligo del tampone molecolare e la successiva quarantena) il rientro in patria di queste persone; contemporaneamente, e in attesa di tale decisione, – conclude Porta – si sollecita la nostra Ambasciata a coordinare di concerto con le amministrazioni competenti l’organizzazione di un volo speciale di rientro per tutti coloro che negli scorsi giorni hanno risposto ad un relativo invito a fornire i propri i dati divulgato dalla nostra rete consolare in Brasile”. (Inform)

GLI INGLESI INVESTONO IN SICILIA: 900 CASE IN TRENTA BORGHI

Palermo - Occhio, gli inglesi stanno arrivando. Ed è una bella notizia. Cercano case da acquistare nei borghi più belli dell'Isola, tramite un fondo di investimento che si è messo in testa, guadagnando nell'intermediazione (of course), di "rigenerare" i centri più sperduti e affascinanti della Sicilia. Sarebbero centinaia quelli già interessati a mettere un piede nella regione e tanti altri arriveranno, secondo gli obiettivi ambiziosi di Its for Sicily: 900 abitazioni in trenta borghi, 2mila nuovi residenti. Dietro al progetto - spiega La Repubblica (ed. Palermo) - ci sono l'imprenditore, ed ex assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Missineo e l'uomo d'affari Matteo Cerri, fondatore e ceo di I2i, il fondo che investe sulle società di italiani all'estero. I due hanno lanciato l' iniziativa anche in altre regioni con Its for Italy. “L'idea è nata chiacchierando con Matteo, che vive a Londra da tanti anni - racconta Missineo - Mi disse che alcuni inglesi gli avevano chiesto informazioni su Mussomeli, affascinati da questo borgo sospeso nel tempo'. Così è scattata la molla”. (NoveColonneATG)