IL 18 NOVEMBRE IL CIRCOLO PD DI FRIBURGO ORGANIZZA L’INCONTRO “LEGALITÀ OGGI: IDEE PER IL NUOVO DECENNIO”

Nell’ambito del ciclo “Dialoghi ai margini della foresta”.

Intervengono Nando Dalla Chiesa, già parlamentare e professore emerito di sociologia della criminalità organizzata e la deputata eletta nella ripartizione Europa, Angela Schirò FRIBURGO – Il circolo Pd di Friburgo inaugura il 18 novembre il ciclo di incontri “Dialoghi ai margini della foresta” con la conferenza online intitolata “Legalità oggi: idee per il nuovo decennio”. Partecipano Nando Dalla Chiesa, già parlamentare, scrittore, sociologo e professore emerito di sociologia della criminalità organizzata e la deputata eletta nella ripartizione Europa, Angela Schirò. Modera Chiara Rigoni, segretaria del circolo. Gli interventi si soffermeranno su come è cambiata la percezione di legalità in Parlamento e nel Paese negli ultimi decenni e su cosa si insegna in proposito all’Università. Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming, alle ore 20.30, sulla pagina Facebook del circolo Pd di Friburgo. (Inform)

"CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA" PER IL 2022: LE 10 CITTÀ FINALISTE

ROMA - Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha pubblicato oggi la lista dei dieci progetti finalisti – scelti dalla giuria presieduta da Stefano Baia Curioni tra i 28 presentati – tra cui verrà scelta la città “Capitale italiana della cultura” per il 2022. Questi i 10 progetti presentati da altrettante città: Ancona, “Ancona. La cultura tra l'altro”; Bari, “Bari 2022 Capitale italiana della cultura”; Cerveteri (Roma), “Cerveteri 2022. Alle origini del futuro”; L’Aquila, “AQ2022, La cultura lascia il segno”; Pieve di Soligo (Treviso), “Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana”; Procida (Napoli), “Procida Capitale italiana della cultura 2022”; Taranto, “Taranto e Grecia Salentina. Capitale italiana della cultura 2022. La cultura cambia il clima”; Trapani, “Capitale italiana delle culture euro¬mediterranee. Trapani crocevia di popoli e culture, approdi e policromie. Arte e cultura, vento di rigenerazione”; Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), “La cultura riflette. Verbania, Lago Maggiore”; Volterra (Pisa), “Volterra. Rigenerazione umana”. Le dieci città finaliste dovranno presentare i propri dossier alla Giuria in un’audizione pubblica, della durata di massimo un’ora, composta, per metà, dalla presentazione del progetto e, per l’altra metà, da una successiva sessione di domande. Gli incontri si terranno, compatibilmente con le misure di contenimento adottate dal Governo per la situazione epidemiologica in atto, presso il Collegio Romano, sede centrale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nei giorni 14 e 15 gennaio 2021. Sarà compito della Giuria raccomandare al Ministro Dario Franceschini il progetto di candidatura più idoneo alla designazione della città “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2022 entro il 18 gennaio 2021, al fine dell’attribuzione del titolo da parte del Consiglio dei ministri. (aise)

I PENSIONATI E LA CAMPAGNA DELL’INPS

Roma - Per una spesa annua di quasi un miliardo, sono circa 388 mila i pensionati italiani all’estero, soprattutto in Canada, Germania, Svizzera, Australia e Francia. Percepiscono per lo più assegni molto bassi (in media 259 euro) avendo lavorato in Italia pochi anni prima di trasferirsi all’estero. Tra essi c’è però una quota non trascurabile di connazionali anziani che hanno scelto di godersi la pensione in Paesi dove la vita è meno costosa. Sono in particolare i percettori di assegni mensili più alti (spesso oltre 2.000 euro) che risiedono in paesi come Ciprio, Malta, Emirati Arabi, Turchia e Portogallo. In quest’ultimo paese, nel 2019 ben il 33,9% dei nuovi residenti italiani aveva più di 65 anni. L’Inps aveva avviato nei mesi scorsi una campagna di controlli volta a quantificare anche questo fenomeno, ma ha dovuto interromperla proprio a causa della pandemia. (NoveColonneATG)

https://comunicazioneinform.it/radio-mir-il-25-novembre-dibattito-la-diaspora-italiana-dopo-il-referendum-quale-rappresentanza-per-gli-italiani-allestero/

RADIO MIR, IL 25 NOVEMBRE DIBATTITO “LA DIASPORA ITALIANA DOPO IL REFERENDUM: QUALE RAPPRESENTANZA PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO?”

BRUXELLES – Le ultime news di novembre di Filef Nuova Emigrazione Belgio e Radio MIR. “Il 25 Novembre 2020 dalle ore 18.30 alle 19.15 ora italiana, saremo in diretta con il dibattito “La diaspora italiana dopo il referendum: quale rappresentanza per gli italiani all’estero?” Saranno ospiti della trasmissione Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE, Marianna Sica dei Giovani Italiani in Rete e Rodolfo Ricci, Coordinatore nazionale della FILEF. Il dibattito oltre che essere trasmesso sulla piattaforma Spreaker e sul nostro sito www.radiomir.space, sarà trasmesso anche sul canale Youtube e pagina Facebook di Radio MIR. Dal prossimo 23 Novembre il palinsesto si arricchisce. Oltre agli appuntamenti del Lunedì e Giovedì 17.30 ora italiana, il Lunedi alle ore 21 trasmetteremo “Torno a Sud, It’s jazza time” un programma musicale di e con Mario Masciullo. Di seguito una lista di interessanti podcast da risentire: Aggiornamento dalla Gran Bretagna: Covid, Antisemitismo e Partito Laburista; Il problema casa a Berlino e la migrazione di E. Pichler; Il Cile dopo il referendum, di Marco Consolo; Giovani Italiani in Rete di Marianna Sica; Il mondo si allontana di F. Venturini (Nomit Australia). L’approfondimento de Le Frites dal Belgio e non solo Sono entrati nel terzo anno gli approfondimenti de “Le frites dal Belgio e non solo”. Più di 150 video interventi per capire cosa succede in Italia e nel mondo. Queste le ultime uscite: La società della Cura; Trump, fine corsa?; Eat the Rich; American Psycho. Potete trovare tutto l’archivio sul canale Youtube delle Frites dal Belgio e non solo. Lasciateci il vostro like per restare aggiornati sui nuovi video! Storia e Le frites . Questa iniziativa nasce come spin-off delle Frites dal Belgio e non solo per rendere fruibili al pubblico italiano nel mondo delle parti della storia italiana recente, non solo in lingua italiana, ma anche in altre, per facilitarne la fruibilità alle terze e quarte generazioni di italo-discendenti. Dopo “I fatti del Luglio 1960” e “Il Paese delle Stragi” annunciamo la prossima uscita l’uno Dicembre 2020 di “Anni ’70, un decennio di grandi riforme”, nel giorno dell’anniversario dell’introduzione della legge sul divorzio in Italia”.(Inform)

RECOVERY FUND/ GARAVINI (IV): CON RISORSE PER L’EMPOWERMENT FEMMINILE RIPARTE TUTTA LA SOCIETÀ

ROMA - “L’Italia sconta rispetto al resto d’Europa un ritardo in termini di empowerment femminile e parità di genere. Un gap che gli italiani residenti all’estero vedono bene, avendo modo di confrontare la condizione del Paese di arrivo rispetto a quella del nostro. È quindi non solo positivo, ma anche molto opportuno, la volontà annunciata dalla ministra alle Pari Opportunità Bonetti di impiegare una parte delle risorse del Recovery Fund per azioni che favoriscano conciliazione, imprenditoria e occupazione delle donne”. È quanto dichiarato dalla senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri e Coordinatrice cantiere Esteri di Italia Viva, intervenuta in collegamento con i comitati di Italia Viva Germania e Italia Viva Colonia. Azioni, ha aggiunto la parlamentare eletta in Europa, “come le ambiziose e importanti misure del Family Act, a partire dall’assegno unico, l’aumento salariale per chi rientra al lavoro dopo la gravidanza, il microcredito per favorire l’imprenditoria femminile, e rendere così indipendenti anche quelle donne che, pur essendo vittime di violenza, non riescono a staccarsi dal loro aguzzino perché non autonome”. “La parità di genere è un fattore di sviluppo per la società tutta: lo dimostrano paesi europei come la Germania, la Francia o la Svezia, dove il bilanciamento dei compiti familiari tra uomo e donna è una realtà ormai consolidata”, conclude Garavini. “Impiegare le risorse del Recovery Fund per l’empowerment femminile vuol dire quindi proiettare l’Italia in una dimensione finalmente moderna ed europea”. (aise)

TRA RIMPATRI E POVERTA’: GLI ITALIANI ALL’ESTERO DURANTE LA PANDEMIA

Roma - Come se la stanno passando gli italiani all’estero durante la pandemia? E quale attenzione stanno ricevendo dal loro Paese? Utilizzando i dati disponibili, osserva anche questo tema il nuovo lavoro del Centro studi e ricerche Idos (autore dell’annuale Dossier statistico sull’immigrazione): si intitola “Vecchia” e “nuova” emigrazione italiana all’estero e i primi risultati sono stati illustrati l’11 novembre in una web conference. La ricerca, finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e realizzata in partnership con il Circolo studi diplomatici, contiene analisi ed elaborazioni inedite sull’argomento che saranno pubblicate a dicembre sulla rivista “Affari sociali internazionali”. La ricerca prende in considerazione anche varie tipologie di italiani che vivono all’estero in via più o meno temporanea e che mantengono ancora un rapporto molto stretto con la madrepatria. Va ricordato che, con uno sforzo notevole, nei primi mesi della pandemia il governo ha rimpatriato, con voli umanitari e collegamenti via mare e via terra, oltre 72 mila italiani da 60 paesi esteri in cui si trovavano per motivi diversi (compreso il turismo). “La nuova emigrazione ha caratteristiche molto diverse dalla vecchia emigrazione. Con questo convegno vogliamo ripensare quello che è un patrimonio: vorremo tracciare delle linee di riflessione su come valorizzare quello che è un patrimonio per l’Italia” che sono i più di 5 milioni di italiani residenti all’estero”, ha detto Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS. “Ringrazio il ministero degli Esteri per aver sostenuto questo progetto: la pubblicazione della ricerca e il convegno”. (NoveColonneATG)