ITALIANI ALL'ESTERO - RIENTRI - ON.UNGARO (IV.ESTERO): "APPELLO AGLI ITALIANI ALL'ESTERO: SCARICATE APP "IMMUNI" PRIMA DI ARRIVARE IN ITALIA"

"Ieri oltre 500 mila italiani hanno scaricato l'app "Immuni" sul proprio cellulare.

L'app è gratuita, tutela la privacy al 100% e può diventare uno strumento potente per combattere il Covid19 solo se tutti la utilizzano". Così l'On. Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto nella Circoscrizione Estero-Europa. "Immuni" - spiega Ungaro -traccia le persone che incontriamo e avverte rapidamente chi è venuto a contatto con persone positive al virus. Da qui il mio appello agli italiani all'estero affinché la scarichino tutti prima di arrivare in Italia. Oggi infatti inizia per i connazionali all'estero la “fase 2” ovvero la possibilità di rientrare in Italia senza obbligo di quarantena dalla maggior parte dei paesi europei per riabbracciare i propri cari". (03/06/2020-ITL/ITNET)

IL CIBO ITALIANO NEL TANGO: DALL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA IL WEBINAR SINGAPORE - BUENOS AIRES

ROMA - L’epidemia non ferma l’Accademia Italiana della Cucina che, il 30 maggio scorso, ha promosso un singolare webinar tra Singapore e Buenos Aires. “La Cucina Italiana nel Tango - L’autenticità nella cucina di emigrazione” il tema dell’incontro virtuale promosso dalle Delegazioni di Singapore-Malaysia-Indonesia e Buenos Aires, aperto dai saluti del Segretario Generale dell’Accademia, Roberto Ariani. Soddisfatti i delegati organizzatori - Giorgio M. Rosica e Alberto Lisdero – per riscontro avuto dall'evento, tanto da auspicare per il futuro maggiori occasioni di collaborazione. Dopo gli interventi di saluti degli ambasciatori italiani a Singapore, Raffaele Langella, e Jakarta, Vittorio Sandalli, e del Consigliere economico commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires, Marco Leone, è toccato ad Anna Lanzani tenere una relazione sulla cucina italiana di emigrazione in Argentina, cui è seguito un dibattito tra i partecipanti. Oltre 60 gli ospiti collegati online da 10 diversi Paesi con 6 diversi fusi orari, che si sono aggiunti agli accademici delle due delegazioni organizzatrici. Presenti i delegati di Milano, Milano Duomo, Roma Eur e Budapest oltre che di Jakarta, Mumbay e Tokyo. In una serata dedicata al tango e al cibo, non poteva mancare, in collegamento da New York, un ospite d’onore quale Dario Vaccaro, produttore e manager del Quintetto Astor Piazzola. “Tango was not only for two!”. (aise)

ITALIANI.IT: E’ ITALIANA LA PIU’ PROMETTENTE SCIENZIATA DELL’ANNO PER L’ACCADEMIA DEL BELGIO

Bruxelles – Ancora una volta la ricerca italiana fa passi avanti importanti e ancora una volta a raggiungere un traguardo significativo è una donna: Antonella Fioravanti, microbiologa alla Vrje Universiteit di Bruxelles, è il più promettente giovane scienziato dell’anno per l’Accademia del Belgio. Lo riporta il portale Italiani.it, sottolineando che alla ricercatrice italiana si deve una importante scoperta sull’antrace. La scoperta è stata brevettata e secondo la studiosa pratese il meccanismo di azione di questi nuovi antibiotici può essere usato anche per combattere altri tipi di batteri che causano malattie differenti. È la prima volta che l’Accademia reale belga assegna a uno straniero un riconoscimento come questo: si tratta dell’Eos Pipet 2020, assegnato alla ricercatrice, originaria di Prato, per aver messo a punto una tecnica che spoglia il batterio dell’antrace della sua armatura proteica attraverso anticorpi di lama e luce di sincrotrone. Fioravanti ha ottenuto la laurea magistrale in biologia all’Università di Firenze nel 2010 con il massimo dei voti e ha poi proseguito i suoi studi prima in Francia e poi in Belgio, dove oggi è ricercatrice. “Faccio tanti complimenti ad Antonella – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Toscana e assessore alla Cultura e università, Monica Barni –. Ma vorrei anche dirle che la sua storia di giovane studiosa è non solo una testimonianza preziosa del valore della formazione, ma anche un bellissimo spot per far comprendere cos’è l’Europa migliore”. La ricerca della scienziata italiana è durata quattro anni. “Mi sento una scienziata e una cittadina europea – aveva raccontato in un’intervista - Sono laureata in Italia, mi sono perfezionata in Francia e ho compiuto le mie ricerche in Belgio. Sono convinta che questo sia il modo giusto di fare ricerca: muovendosi si impara, si porta e si prende, parlare con il mondo apre la mente”. E la sua determinazione le ha dato ragione. (NoveColonneATG)

2GIUGNO/ARGENTINA: GLI AUGURI DEI CONNAZIONALI ALL’ITALIA

BUENOS AIRES - Dal 1° giugno monumenti e siti emblematici delle principali città d’Argentina si sono vestiti con il Tricolore italiano in segno di adesione alla Festa della Repubblica d’Italia, cui 74° anniversario è andato in scena il 2 giugno. Dagli iconici “Monumento alla bandiera del Rosario all'obelisco della città di Buenos Aires” ai cartelloni d’ingresso delle città più piccole all'interno del Paese, passando per le piazze di città come Cordoba, Mendoza, Resistencia o gli stessi Palazzi comunali di La Plata, Morón, Lomas de Zamora, Mar del Plata, hanno espresso la solidarietà del popolo argentino con il popolo italiano, colpito duramente e messo a dura prova dalla pandemia da coronavirus. Gli attestati di vicinanza e fratellanza tra l’Argentina e l’Italia continueranno fino ad’oggi, data ufficiale riconosciuta di recente dalla Legge nazionale come "Giornata dell'immigrante italiano". Questa bella coincidenza vuole ricordare la nascita del patriota argentino Manuel Belgrano, leader del movimento per l'indipendenza del 1810 e creatore - a Rosario - della bandiera nazionale argentina. Manuel Belgrano era figlio di un facoltoso commerciante italiano, Domenico Belgrano, nato in Costa di Oneglia - Imperia, Liguria - emigrato a Buenos Aires verso la metà del 1700. La comunità italiana in Argentina, dunque, assieme ai consiglieri del CGIE e quelli del Com.It.Es. ha espresso i più fervidi auguri alla Repubblica italiana. (aise)

FABIO PORTA (PD): “SIGNIFICATIVO PASSO AVANTI VERSO L’APERTURA DI UNA NUOVA STRUTTURA CONSOLARE A VITORIA, IN BRASILE”

SAN PAOLO – “Saluto con soddisfazione i passi avanti verso l’apertura di un nuovo sportello consolare a Vitoria, capitale dello Stato brasiliano dello Espirito Santo e ‘culla’ dell’emigrazione italiana in Brasile”: così Fabio Porta, già parlamentare eletto per il Pd nella ripartizione America meridionale, che ricorda come l’iniziativa risponda a “un’antica e legittima rivendicazione della collettività italiana di quello Stato, che vanta anche il primato di essere la comunità più grande proporzionalmente alla popolazione locale di tutto il Brasile”. “Come parlamentare, già nel corso del mio primo mandato avevo sottoposto ufficialmente al governo questa esigenza, fino ad arrivare nel 2017 alla formalizzazione della richiesta alla Farnesina da parte dell’allora ambasciatore in Brasile Antonio Bernardini – ricorda Porta, giudicando positivamente “il fatto che l’attuale sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo abbia dato seguito all’iter burocratico”. “Voglio esprimere al Console generale a Rio de Janeiro Paolo Miraglia un sincero senso di gratitudine per la competenza e la disponibilità con la quale sta seguendo la questione – aggiunge Porta. “Si tratta di un ulteriore passo verso un migliore e maggiore servizio ad una collettività grande e articolata, una comunità profondamente orgogliosa delle proprie radici e consapevole del contributo in grado di dare al nostro Paese. Grazie a questo contributo, e soprattutto al 30% degli introiti dei consolati che a partire dal 2017 vengono restituiti alla rete consolare a beneficio del miglioramento dei servizi e del rafforzamento delle strutture, il sogno di un nuovo consolato di carriera a Vitoria si avvicina – prosegue Porta, che ribadisce come tale risultato sia stato raggiunto grazie ad un lavoro “di tanti e mai di uno solo”, incardinato su una proposta concreta volta a trovare soluzioni, e con il coinvolgimento della collettività. I suoi ringraziamenti vanno quindi “a tutti gli esponenti della comunità italiana ‘capixaba’ che tanto si sono spesi in questi anni per questa giusta causa, dai dirigenti di associazioni e patronati ai consiglieri del Comites e del Cgie; e, infine, alle autorità locali che hanno sempre seguito e sostenuto da vicino questa rivendicazione”. (Inform)

L’AFRICA SI LIBERA DEL FRANCO CFA MA NON DEL CONTROLLO FRANCESE

Con un astuto colpo di geopolitica monetaria il 20 maggio il governo francese ha approvato un disegno di legge che potrebbe formalizzare la fine dell’ultima moneta coloniale ancora in vigore nel mondo: il franco cfa che circola nei paesi dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (Uemoa). Una riforma fortemente voluta dal presidente Emmanuel Macron per mettere a tacere le crescenti critiche che piovono dall’Africa e dall’Europa (soprattutto da Germania e Italia). Ma, dai primi dettagli emersi, il progetto non sembra portare a un reale cambiamento di rotta negli squilibrati rapporti economico-monetari che continuano a sussistere tra la Francia e alcuni paesi africani. Creata dal generale Charles de Gaulle nel 1945, questa valuta spesso criticata lascerà spazio a una nuova moneta comune chiamata eco, che circolerà inizialmente negli otto stati dell’Uemoa – Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo – per poi essere gradualmente estesa (almeno in teoria) a tutta l’area della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cedeao), cioè i paesi dell’Uemoa più Capo Verde, Gambia, Ghana, Guinea, Liberia, Nigeria, Sierra Leone. La riforma non interesserà invece gli stati dell’Africa centrale (Camerun, Ciad, Repubblica Centrafricana, Congo, Gabon e Guinea Equatoriale), comunità economica gemella dove continuerà a circolare il franco cfa. by Raiawadunia