MUSEO DELL’EMIGRAZIONE DI CAVASSO NUOVO: TOUR VIRTUALI IN ITALIANO, INGLESE E FRIULANO CAVASSO NUOVO

(Pordenone) – In tempi di coronavirus anche il Museo dell’Emigrazione di Cavasso Nuovo ha attivato

tour virtuali in lingua italiana, inglese e friulana . Il percorso si snoda attraverso dodici sezioni tematiche che delineano la storia dell’emigrazione friulana e la vita degli emigranti – con ampie le spiegazioni corredate di immagini – e alle quali è possibile accedere cliccando sulla piantina del Museo (v. museodellemigrazione.it). Le sezioni: 1. L’emigrazione storica della Valcellina e i terrazzieri della Pedemontana; 2.Le partenze – l’emigrazione tra Settecento e Ottocento; 3. Emigrazioni stagionali di professione nelle “Germanie”; 4.Pionieri nelle campagne del Brasile e dell’Argentina; 5. Un largo ventaglio dei mestieri: professionalità ed emigrazione; 6.Scuola e lavoro: la preparazione degli emigranti alla partenza; 7.La partenza verso la Francia, gli Stati Uniti e l’Argentina nel Primo Dopoguerra; 8. Vecchie e nuove destinazioni: ripartono i bastimenti; 9.I rientri europei e latino-americani: chiusura di un ciclo migratorio; 10. Donne emigranti e, donne di emigranti; 11.I successi dell’immigrazione; 12.Tra immigrazione e diaspore: un Friuli altro. Il Museo dell’Emigrazione di Cavasso Nuovo è parte del Museo Provinciale della Vita Contadina “Diogene Penzi” , struttura museale di interesse etnografico con sede principale presso Palazzo Altan a San Vito al Tagliamento e sezioni staccate a Maniago e, appunto, Cavasso Nuovo. La sezione museale di Cavasso Nuovo viene gestita dalla Provincia di Pordenone attraverso una convenzione con il Comune di Cavasso Nuovo ed occupa l’intero secondo piano del palazzo dei conti Polcenigo-Fanna, denominato Palazàt. Il Museo – che è stato inserito come progetto pilota nel programma Ammer-Archivio Multimediale dell’Emigrazione Regionale – si compone di oltre 1000 documenti tra lettere, passaporti, avvisi di chiamata per l’estero, fotografie, diari, manifesti, documenti delle comunità all’estero e strumenti di lavoro. (Inform)

A “L’ITALIA CON VOI – ANTEPRIMA”, DA FORTALEZA, IN BRASILE, IL CONSIGLIERE DEL CGIE CESARE VILLONE

È in corso il coordinamento con l’Ambasciata d’Italia e il Consolato generale di Recife per organizzare un volo di rientro per i connazionali ROMA – In collegamento con “l’Italia con Voi – anteprima” da Fortaleza, in Brasile, il consigliere del Cgie Cesare Villone si sofferma sui provvedimenti del governo brasiliano e sulla comunità italiana residente in loco alle prese con l’epidemia. “Anche qui siamo in quarantena e si stanno seguendo le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, anche sulla scuola fatta da quanto accaduto in Italia e in Cina precedentemente. Le attività sono tutte chiuse, eccetto i supermercati e farmacie e le attività connesse alla filiera della salute – spiega Villone. “Come Cgie e con l’attivo supporto dell’Ambasciata d’Italia in Brasile e del Consolato generale di Recife, competente per la regione del Nord Est, stiamo organizzando un volo per i connazionali bloccati in quest’area; stiamo verificando i numeri e la possibilità di organizzare un volo di rientro in Italia. Al momento – ricorda Villone – in Brasile sta volando Alitalia, ma solo nella parte sud. Quello che impressiona qui sono i numeri e la territorialità: parliamo di un paese con oltre 210 milioni di abitanti e con una presenza di italiani molto radicata. Gli iscritti all’Aire sono oltre 450 mila, con oltre 30 milioni di oriundi italiani, la radice italiana è molto presente”. “Nelle aree non servite in questo periodo da voli diretti dall’Italia la difficoltà è duplice – spiega ancora il consigliere del Cgie: – per il rientro in Italia e il doversi spostare nelle aree del sud, è un viaggio non indifferente”. “Ipotizziamo di poter organizzare questo volo di rientro verso la metà di aprile”, conclude Villone. (Inform)

IL TRICOLORE ILLUMINA IL PALAZZO DEL WEGIL NEL CUORE DI TRASTEVERE

(NoveColonneATG) Roma - Dopo il Castello di Santa Severa e il Palazzo Doria Pamphilj a San Martino al Cimino, la Regione Lazio con il supporto organizzativo di LAZIOcrea porta il tricolore nel cuore di Roma illuminando anche il WeGil, l'hub culturale nel quartiere Trastevere. La facciata dello storico palazzo, gioiello dell'architettura razionalista, sarà illuminata con i colori della bandiera italiana: un segnale di coesione che raggiunge il centro di Roma e che ribadisce la speranza condivisa che si confermi anche nei prossimi giorni l'aumento dei guariti nonché la diminuzione della diffusione del Covid-19 a livello regionale. L’ex GIL, realizzato dall'architetto Luigi Moretti nel 1933, dopo anni di abbandono, il 7 dicembre 2017 è stato restituito dalla Regione Lazio alla collettività e affidato alla gestione della società regionale LAZIOcrea. Con questa nuova fase, il palazzo prende il nome di WeGil dove WE (NOI) si oppone all’IO individualista suggerendo implicitamente un concetto di “apertura” verso l'altro e verso la città. Una vocazione che si conferma anche in questa fase così delicata della storia del nostro paese: ogni sera al tramonto, la facciata del palazzo sarà illuminata con i colori della bandiera italiana per richiamare lo spirito del NOI uniti e per testimoniare il sostegno della Regione Lazio a tutti coloro che hanno perso i propri cari e che stanno lavorando in prima linea nella lotta al Covid-19. Il WeGil, da tre anni punto di riferimento per la cultura a Roma nonché luogo rappresentativo delle eccellenze culturali, turistiche e, grazie alla collaborazione con Arsial, anche enogastronomiche del territorio del Lazio, poco prima della chiusura per l'emergenza Covid-19, aveva inaugurato la mostra fotografica Elliott ErwittIcons, in calendario fino al 17 maggio.

ECONOMIA ITALIA - COVID-19 /RIPARTENZA - TURISMO E TRASPORTI E LOGISTICA PRIMI DUE SETTORI AL VAGLIO STRESS TEST DEL CNEL.

“La crisi sarà ancora lunga e fra un anno non avremo esattamente gli stessi settori, le stesse produzioni, lo stesso modo di lavorare. Per questo abbiamo pensato a uno stress-test, sentendo i nostri terminali, le associazioni presenti al CNEL. Abbiamo iniziato da due settori particolarmente colpiti: turismo, trasporti e logistica. Nel primo sono a zero, non solo per l’oggi, ma anche per la stagione estiva e oltre. Nemmeno i più ottimisti stanno prenotando in Italia. E la paura nelle teste delle persone durerà a lungo”. Ad affermarlo è Tiziano Treu, presidente del CNEL, nel corso di un’intervista rilasciata oggi ad Avvenire. “Con lo stress-test vedremo non solo come reagire, ma anche come superare le strozzature che ci sono. Un esempio? Il 75-80% delle merci arriva da noi via nave. Ci sono colli di bottiglia, che vanno tolti, all’entrata nei porti e nei retroporti. Insomma, si potrà ripartire gradualmente a seconda delle regioni, del tipo di produzione, di quante persone e a che distanza lavorano. Ma fra un anno la situazione non sarà più la stessa - ha aggiunto Treu - Non facciamo sbagli. Ora siamo sull’altopiano, non nella discesa. Appena si inizierà a vedere la fine si potrà mettere in moto qualcosa. Per questo l’idea dello stress-test”. (05/04/2020-ITL/ITNET)