“VENICE INNOVATION WEEK”

Il 13 novembre a Mestre Unioncamere del Veneto presenterà “Erasmus for Young Entrepreneurs & Enterprise Europe Network, più di 10 anni di attività in Veneto” VENEZIA - Prima edizione di “Venice Innovation Week”,

settimana dell’innovazione strategica e digitale ideata dall’Università Ca’ Foscari Venezia. L’evento è in programma a Venezia e a Mestre dal 12 al 16 novembre. Nell’ambito della manifestazione il 13 novembre a Mestre- ore 16, Museo del ‘900-M9 - Unioncamere del Veneto presenterà “Erasmus for Young Entrepreneurs & Enterprise Europe Network, più di 10 anni di attività in Veneto”, evento celebrativo sui risultati raggiunti, nel loro primo decennio, dai programmi cofinanziati dalla Commissione europea a supporto dell’imprenditorialità. Questo appuntamento si prefigura come uno scambio transfrontaliero tra imprenditori affermati e fornirà la possibilità di accedere a servizi di assistenza in ambito di internazionalizzazione, normativa comunitaria, ricerca di strumenti finanziari e iniziative europee a sostegno del business. Il Programma Erasmus for Young Entrepreneurs (EYE), cofinanziato dalla Commissione europea, fortemente sviluppato in Veneto, aiuta aspiranti imprenditori comunitari nell’acquisire competenze ad avviare e gestire con successo piccole o medie imprese in Europa. Questi apprendono e scambiano conoscenze e idee di business con imprenditori affermati, che li ospitano e con cui cooperano. Entrambi possono beneficiare di nuove opportunità, individuare ulteriori partner commerciali e scoprire diverse modalità nei rapporti economici, per i mercati europei. Dal 2009 al 2019, circa 2.000 imprenditori italiani hanno partecipato a interscambi europei grazie a Erasmus for Young Entrepreneurs. Prima destinazione la Spagna, seguita da Regno Unito e Paesi Bassi. L’Italia è al terzo posto per numero di imprenditori coinvolti dal programma EYE, dopo Spagna e Regno Unito e prima di Germania e Francia. (Inform)

GRAVISSIMO! ANCHE A MODENA SI BRUCIANO I LIBRI COME DURANTE L’INQUISIZIONE E IL NAZIFASCISMO

Ignoti hanno bruciato la scorsa notte a Modena, nel parco Amendola, alcuni libri che facevano parte di un progetto di bookcrossing promosso dal Comune. I volumi si trovavano in una teca vicino a una panchina rossa, simbolo “delle iniziative e del percorso culturale per combattere la violenza sulle donne intrapreso negli scorsi anni dalla città”. Scrive il Comune: “Alcuni di quei libri sono stati bruciati durante la notte tra sabato e domenica 10 novembre. A fare la triste scoperta, alle 8.20 di domenica mattina, è stata la pattuglia della Polizia locale di Modena che, durante il consueto servizio di controllo nel parco, ha notato i resti del piccolo rogo ai piedi della panchina rossa. La Municipale sta ora indagando per accertare gli autori del gesto. Già attivate le procedure per rimediare ai danni delle strutture e per reintegrare la dotazione di libri”. da REPUBBLICA Si moltiplicano gli attacchi contro la cultura di massa. Tornano giorni che si sperava lontani, e per sempre, nel tempo buio del delirio nazifascista. Tocca a tutti noi spiegare, con pazienza, che bruciare libri è viltà e terrorismo. Il sogno malato di chi vuole l’umanità serva dei potenti. by Raiawadunia

“PARMA PER DANTE”: TRE ANNI DI FESTA PER IL PADRE DELLA LINGUA ITALIANA

Roma – Si chiama Parma per Dante il progetto organizzato dall’Università di Parma in occasione del settimo centenario della morte dell’autore della Divina Commedia. Tre anni di appuntamenti dal 2019 al 2021, con avvio il 12 novembre 2019, pensati come omaggio a Dante e occasione di studio e divulgazione della sua opera. La rassegna è organizzata dall’Unità di Italianistica del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali - DUSIC con il patrocinio del Comune di Parma. Si avvale della collaborazione della Biblioteca Palatina, della Società Dante Alighieri di Parma, del Teatro delle Briciole, della Casa della Musica. Il percorso di Parma per Dante si articola in tre anni: prende avvio nell’anno accademico 2019-20, prosegue integrandosi con le manifestazioni di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 e si conclude nell’anno accademico 2021-22, in corrispondenza del settimo centenario dantesco (1321-2021). Il progetto combina l’attrazione esercitata dal mito dantesco su un largo pubblico con l’occasione del centenario, e intende rivolgersi all’Università e alla città attraverso eventi che si svolgeranno in diversi luoghi di Parma (Università, Biblioteca Palatina, Teatro al Parco, Casa della Musica). Il programma prevede una serie di letture e conferenze che intendono “raccontare Dante”, in particolare la Divina Commedia, attraverso discipline e competenze diverse. Gli interventi saranno tenuti sia da studiosi dell’Università di Parma e di altri atenei italiani ed esteri, sia da artisti che si sono confrontati con l’opera dantesca. Ogni annualità è caratterizzata da un tema specifico: per la prima Dante e le Arti, per la seconda Dante e Parma (in coincidenza con Parma 2020), per la terza Prospettive interdisciplinari. Martedì 12 novembre alle 16, al Teatro al Parco, il via ufficiale alla prima annualità (Dante e le Arti), con un incontro su teatro e teatralità dantesca: Marco Martinelli (Teatro delle Albe) e Roberta Gandolfi (Università di Parma) si confronteranno su Nel nome di Dante: un libro e il teatro come festa dei molti. A seguire il 12 dicembre Jennifer Malvezzi (Università di Parma) interverrà sul cinema ispirato all’Inferno dantesco; il 23 gennaio 2020 Paolo Borsa (Università di Friburgo) terrà una conferenza sulla rappresentazione della Commedia nelle arti figurative; il 5 marzo Marco Capra e Paolo Russo (Università di Parma) parleranno della fortuna di Dante nella musica ottocentesca; il 22 aprile Nicola Catelli (Università di Parma) interverrà sulle trasposizioni della Commedia nel fumetto. L’ultimo incontro di questo primo anno sarà costituito da una Lettura dantesca con voce e musica a cura di Carlo Varotti (Università di Parma), alla Biblioteca Palatina il 7 maggio: lì sarà anche possibile ammirare gli affreschi della Sala Dante, eseguiti da Francesco Scaramuzza con scene della Divina Commedia. (NoveColonneATG)

MOSTRE: IN SVIZZERA FOCUS SUI LAVORATORI STAGIONALI

Ginevra – Con una mostra, in Svizzera, si rende omaggio ai lavoratori stagionali. La Città di Ginevra, l'Archivio Protestante, il Labor College e Rosa Brux presentano infatti la mostra “Noi, lavoratori e lavoratrici stagionali ... Ginevra 1931-2019”, aperta al pubblico fino al 24 novembre al Commun (Edificio di arte contemporanea). La mostra presenta la storia dei lavoratori stagionali a Ginevra, dalla creazione dello status stagionale alla sua scomparsa nel 2002, nonché alcune questioni relative alla migrazione di manodopera oggi. Combinando approcci storici, commemorativi e artistici, testimonia le dure condizioni di vita e di lavoro che la Svizzera ha riservato a queste persone. Dà loro la parola attraverso molti documenti storici, archivi personali, interventi artistici e storie filmate prodotte per questa occasione. Per soddisfare le sue esigenze economiche, nel 1931 la Svizzera creò lo status di "stagionale", che combina la concessione di un permesso di soggiorno e di lavoro fino a 9 mesi a condizioni molto restrittive, vietando il "ricongiungimento familiare E qualsiasi cambio di datore di lavoro e cantone di residenza”. Nella seconda metà del XX secolo, centinaia di migliaia di lavoratori dell'Europa meridionale furono chiamati a contribuire alla prosperità di Ginevra e della Svizzera, in particolare nelle costruzioni, industriali, agricoltura e settore alberghiero. La maggior parte di queste persone proveniva da Italia, Spagna, Portogallo o paesi dell'ex Jugoslavia. Questo progetto è nato da una mozione del Consiglio Comunale della Città di Ginevra adottata il 17 settembre 2014 dal titolo "Perché hanno costruito la Svizzera e Ginevra: rendere omaggio ai lavoratori stagionali". A seguito di un invito a presentare proposte lanciato congiuntamente da Agenda 21 - Città sostenibile e Servizio culturale, il Consiglio di amministrazione ha selezionato il progetto espositivo proposto dagli Archivi protestanti, dal Labor College e da Rosa Brux. Per gli organizzatori della mostra, "evocare questo passato e tornare alla sua posta in gioco è cercare di sviluppare un'altra prospettiva sulle migrazioni di ieri e di oggi". "Questa mostra fa anche parte di un più ampio sistema municipale, guidato da tutta l'amministrazione, che mira a promuovere la diversità e la lotta contro stereotipi e discriminazione", ha affermato il sindaco, Sandrine Salerno. (NoveColonneATG)

UNGARO (IV): HA RAGIONE BARNIER, LA BREXIT NON PORTA NESSUN VALORE AGGIUNTO

ROMA - “Prezioso e molto interessante quanto espresso oggi dal capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, nel corso di un'audizione davanti alle commissioni Esteri e Politiche Ue della Camera dei deputati. Nelle sue parole cogliamo un’analisi lucida e originale sul fatto che, in un momento in cui sovranismi e nazional-populismi paiono prendere il sopravvento nel nostro Continente, nessuno riesce a dimostrare, numeri alla mano, che la Brexit porti valore aggiunto né politico né economico per le controparti, Regno Unito e Unione Europea”. Così Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva ed eletto in Europa, commenta quanto riferito da Michel Barnier - capo negoziatore Ue per la Brexit - oggi a Montecitorio. “Per questo – aggiunge Ungaro – è assolutamente necessario che l’uscita avvenga in modo ordinato e con un accordo serio, scongiurando così un rischio quello del no deal che è ancora purtroppo presente. L’Accordo con Boris Johnson - che deve basarsi su tre obiettivi ineludibili pace con Irlanda, tutela del mercato interno, relazioni positive tra Regno Unito e Unione - conferma infine che tutti i diritti degli italiani residenti nel Regno Unito acquisiti fino a fine 2020 saranno tutelati e mantenuti per tutta la loro vita. Sia per gli oltre 700mila italiani nel Regno Unito che per i 3,5 milioni di europei in totale”. “Un secondo punto – aggiunge il deputato – è quello dato dal regolamento finanziario, che interessa le imprese e italiane: ciò che è convenuto nell'Accordo è che tutto ciò che è stato deciso a 28, sarà pagato dai 28, anche dopo l'uscita dei britannici. Governo italiano collabori infine per semplificare procedure per il settled-status, soprattutto per le fasce più deboli e fragili tra i nostri connazionali, perché la difesa dell’interesse nazionale passa anche da una collaborazione fattiva tra i nostri partner, primo fra tutti – conclude Ungaro – un paese amico come la Gran Bretagna”. (aise)