LA COSTA AZZURRA IN CIFRE: ECCO PERCHÈ ADERIRE ALLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA A NIZZA

Le Alpes Maritimes contano più di un milione di abitanti, e la Costa Azzurra da sempre rappresenta terreno fertile per il commercio e l’economia di tutti i settori.

Oggi il 69% della forza lavoro è impiegata nel settore Terziario dei servizi, ed in particolar modo quello turistico L’areoporto di Nizza, infatti, il secondo di Francia, puo’ contare ogni anno più di 13 milioni di passeggeri, tra arrivi e partenze. L’Italia è inoltre il primo partner commerciale del Dipartimento, con ben il 24% di importazioni, che equivalgono all’incirca ad un fatturato, per le imprese italiane, di 850 milioni di euro. La produzione industriale è di gran lunga il settore in cui si esporta maggiormente, e al riguardo resta costante l’appeal di quella agro alimentare del made in Italy, risorsa a cui un territorio di confine, come la Costa Azzurra, non puo’ proprio rinunciare non solo perchè la nostra Italia piace ai francesi ma anche perché gli 11 milioni di visitatori l’anno amano sedersi ai tavoli della tradizione culinaria italiana e consumare i nostri prodotti. Ecco perché la Camera di Commercio Italiana a Nizza, è punto di riferimento per le aziende italiane che intendono iniziare od implementare la propria attività in Francia. Aprirsi al mercato della Costa azzurra, significa entrare in una nuova dimensione dal potenziale straordinario, ma è un’esperienza che occorre affrontare con la dovuta preparazione. La Camera, grazie al contributo dei propri esperti, assiste ed accompagna le aziende verso nuove opportunità di sviluppo, garantendo un sostegno costante ai propri aderenti in tutte le fasi del percorso. Dall’assistenza linguistica, mediante l’organnizzazione di corsi di formazione professionali, a quella amministrativa, fiscale e legale, passando per attività di comunicazione, studi di mercato, campagne pubblicitarie, organizzazione di eventi e di promozione dell’Italia e delle sue imprese, la Camera di Commercio Italiana a Nizza, offre un pacchetto di opportunità in continua evoluzione.

MIUR E TIM, INSIEME PER ACCOMPAGNARE LA TRASFORMAZIONE DIGITALE NELLE SCUOLE SIGLATO DA FIORAMONTI E GUBITOSI ACCORDO TRIENNALE PER SVILUPPARE AZIONI DI DIGITAL EDUCATION RIVOLTE A PROFESSORI E STUDENTI. L’INIZIATIVA È APERTA AL CONTRIBUTO DELLE ALTRE AZIENDE ATTIVE NEL SETTORE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER LA DIDATTICA DIGITALE

ROMA - Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, e l’Amministratore Delegato di TIM, Luigi Gubitosi, hanno firmato al MIUR un protocollo d’intesa triennale finalizzato ad accelerare il processo di trasformazione digitale delle scuole italiane di ogni ordine e grado, puntando a elevare la qualità dell’offerta formativa degli istituti scolastici, attraverso l’innovazione didattica e l’integrazione delle nuove tecnologie nei processi di apprendimento. L’iniziativa sarà aperta anche al contributo delle altre aziende attive nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per la didattica digitale. L’accordo permetterà di realizzare azioni per portare nelle scuole e negli ambienti di apprendimento l’accesso alla rete internet, individuando casi pilota in tutta Italia anche in aree disagiate o caratterizzate da alta dispersione scolastica. Saranno inoltre attivate iniziative di formazione del personale docente e degli studenti volte a favorire lo sviluppo delle competenze digitali e promuovere la cultura scientifica nelle scuole, per ispirare i ragazzi nella scelta di percorsi formativi e professionali nel campo delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Si svilupperanno in tal modo azioni di “digital education” di base con l’indicazione degli strumenti idonei ad agevolare la scoperta di approcci evoluti al digitale, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative come il cloud e la realtà aumentata al servizio dell’istruzione. I progetti realizzati arricchiranno il curriculum attraverso percorsi di formazione e orientamento alle competenze digitali, in linea con i nuovi trend tecnologici e le richieste del mercato del lavoro. Agli studenti saranno offerti servizi e programmi formativi gratuiti, con l’obiettivo di diffondere le competenze necessarie alla trasformazione digitale delle imprese e alle conseguenti sfide che il mondo del lavoro sarà chiamato ad affrontare. (Inform)

LA COMUNITA’ AMALFITANA DI NEW HAVEN TORNA IN CITTA’

(NoveColonneATG) Amalfi - Si riunisce il legame tra Amalfi e gli emigranti d'oltreoceano, che tornano in città dopo tre generazioni e si presentano con un documentario che racconta la vita della comunità amalfitana di New Haven, (U.S.A). Venerdì 25 ottobre alle 18:30 l'incontro presso il Salone Morelli del Comune di Amalfi, dove una delegazione di discendenti di famiglie di emigranti sarà accolta dal sindaco Daniele Milano, dall'Amministrazione comunale e dagli amalfitani che vorranno essere presenti per conoscere la vita della moderna enclave amalfitana negli Stati Uniti. Un appuntamento davvero particolare perché, alla riscoperta delle radici e dell'identità legate alla Costiera Amalfitana da parte degli emigranti, si unirà la proiezione del documentario: “The Village: Life in New Haven’s Little Italy”. Il reportage racconta la storia del quartiere Wooster Square della città di New Haven, nota perché ospita la prestigiosa università di Yale, e che per molti anni è stata una affiatata enclave italo-americana. Attraverso interviste orali, foto di album di famiglia, film e fotografie storiche, il documentario esplora il potere dell’identità etnica e ribadisce l’importanza dell’immigrazione nella società americana. Oggi, pochi discendenti degli immigrati vivono ancora a Wooster Square, ma rimangono tracce della loro comunità: nella chiesa, nelle società etniche e nelle loro feste, nelle pizzerie e nelle pasticcerie. Più vividamente, il villaggio vive nei ricordi affettuosi delle persone che sono cresciute lì. Ricordi, storie ed affetti che saranno presentati dalla delegazione statunitense, composta da oriundi amalfitani ed atranesi, sia dal vivo che attraverso il documentario. Saranno ripercorse le tracce di una comunità che è rimasta amalfitana in tanti aspetti, dal culto devoto per Sant’Andrea all’orgoglio di portare la croce d’Amalfi. “Si tratta di un significativo momento di incontro – sottolinea il sindaco Daniele Milano – con cui riallacciare i rapporti con una delle colonie di discendenti di Amalfitani presenti all’estero. L’emigrazione è stato un fenomeno che ha riguardato intensamente la comunità di Amalfi tra fine Ottocento ed inizio Novecento. Ancora oggi è possibile ritrovare negli Stati Uniti, in sud America, in Francia così come in Calabria e Sicilia, la presenza di folte colonie di discendenti di Amalfitani. Sulla scia dei nostri antenati, costruiamo il primo dei ponti di collegamento che intendiamo attivare con le comunità amalfitane disseminate nel mondo”.

LA PAGINA: TAGLIO PARLAMENTARI, LETTERA APERTA AGLI ELETTI ALL’ESTERO

(NoveColonneATG) Zurigo – Dopo l’approvazione in quarta lettura alla Camera della riforma sul taglio dei parlamentari, sul sito di informazione “La Pagina” che si rivolge principalmente alla comunità di italiani in Svizzera, è stata pubblicata la lettera di Giuseppe Ticchio, eletto nel Comites nella circoscrizione consolare di Zurigo che si appella ai parlamentari eletti in circoscrizione estera invitandoli a raccogliere le firme necessarie per indire un referendum popolare. Dal 2010 c'è stato un repentino aumento di nuovi e giovani emigranti provenienti dall'Italia. Ticchio sottolinea che sulla riforma “esistono i presupposti per indire un Referendum Popolare, se ne fanno richiesta un quinto dei membri di una Camera o cinque Consigli Regionali o cinquecentomila elettori. Referendum che, si renda necessario per le tante, troppe anomalie inserite in questa scellerata legge”. Ma il modo “più semplice per arrivare quanto prima a questo referendum è la raccolta di firme di un quinto dei Parlamentari in una delle Camere, se lo facessero entrambi, sarà tutto più convincente”. Per questo si appella a senatori e deputati per “raccogliere nei due rami del Parlamento, quanto prima le firme necessarie, per dare a noi italiani la parola” su una legge che definisce “incomprensibile”. “La migliore risposta – conclude - è raccogliere le firme il più presto possibile. Mi/ci aspettiamo da tutti voi uno scatto d’orgoglio supplementare. Ne sarete capaci, la storia è galantuomo e ci dirà la verità”.

CILE, HONDURAS, LIBANO, ECUADOR…CRESCE OVUNQUE LA RIVOLTA CONTRO IL NEOLIBERISMO E LE SUE CATENE

Ieri milioni di cileni hanno sfidato il coprifuoco e hanno invaso le strade del loro paese. la protesta popolare non si placa e esige molto più delle timide e tardive promesse del Presidente Pinera. Innanzitutto che lui e il suo governo vadano via. Hanno agito come la corte del Re Sole alla vigilia della rivoluzione francese. Allora, mentre il popolo era in rivolta per la mancanza di pane, i reali invitarono a cibarsi di brioche. Pinera, mentre i cileni urlavano di non farcela più con un sistema che ha trasformato la vita in sopravvivenza se ne è andato a festeggiare in pizzeria. Mentre i ragazzi cileni protestavano per l’ennesimo aumento dei costi della metro, arrivati allo stesso livello di quelli londinesi con la piccola differenza che in Cile i salari si aggirano intorno ai 400 dollari, uno dei suoi ministri li ha invitati a svegliarsi due ore prima quando vigono tariffe inferiori. I faraoni del neo liberismo hanno irriso il dolore e le difficoltà di un popolo. Devono andar via. Loro e il mostruoso sistema economico sociale che hanno imposto. Non a caso i manifestanti in tutte le manifestazioni ribadiscono che urge una nuova costituzione, un nuovo patto sociale. Che restituisca dignità alle persone e un senso al vivere che non può più essere fondato su regole che assicurano buona vita a pochi e sempre gli stessi. Sta accadendo qualcosa di veramente grande e non solo in Cile. L’America Latina ribolle. La sua gente è stanca di tirar la cinghia a favore delle minoranze protette dall’economia finanziarizzata e neoliberista. In Honduras, paese la cui gente è costretta da sempre o a chinare il capo o ad emigrare, la rivolta esplode incontenibile. E’ successo in Ecuador. Si annuncia in Argentina e Brasile. E non è solo l’America Latina ha urlare la sua rabbia. Germi di una critica radicale alle regole del gioco esistenti si intravvedono ovunque. Il libano, con la sua gente ostinatamente in piazza è solo un sintomo di ciò che potrebbe accadere anche in quell’area del pianeta. Masse sterminate di persone stanno prendendo coscienza che le regole della nostra società hanno ben poco di eterno e naturale. Sono frutto di interessi costituiti ed oramai insopportabili. Di un gioco infernale che ha messo tutte le ricchezze e i poteri nelle mani di pochi. Anzi pochissimi. Che non pagano mai e che pretendono che i costi delle loro crisi siano invece pagati, come sempre, da chi sempre ha pagato. Spira aria buona. Finalmente! by Raiawadunia - silvestro montanaro