FRANCESCO CERASANI: SCISSIONE? NO GRAZIE.

L’unità non è solo una parola d’ordine per rivendicare coesione di una comunità e rispetto per iscritti e militanti. Per il PD il valore dell’unità tocca il nodo essenziale dell’identità, del saper tenere viva la scommessa

di una fusione tra culture politiche originariamente diverse, convergenti su una nuova visione di società, su un progetto di riforme, su una lettura comune dell’evoluzione della democrazia in Italia e in Europa. È solo lungo questo cammino che il centrosinistra ha saputo vincere ed essere forza maggioritaria nel Paese, non a caso proprio nei momenti in cui è stato capace di apparire ed essere unitario. In queste ore, più che sul gossip del chi va e chi resta, lo sgomento di tutti noi deve essere su quanto il PD saprà rimanere fedele alla propria missione fondativa. Lo scandalo (proprio nella sua etimologia, ovvero trappola), oltre a quello di chi va via, è anche di chi alla leggera pensa che in fondo un PD diviso tra socialdemocratici e moderati possa essere un bene per la nostra democrazia.

COOPERAZIONE: MATERIALE SANITARIO DI EMERGENZA IN LIBIA

Roma - È giunta il 10 settembre al porto di Tripoli la spedizione umanitaria della Cooperazione Italiana composta da oltre 10 tonnellate di farmaci e materiale medico-sanitario di emergenza partiti dal Deposito di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD) di Brindisi. La fornitura di beni umanitari – si legge in una nota della Farnesina - risponde ad una richiesta di sostegno avanzata al nostro Paese dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che utilizzerà le scorte italiane nel quadro delle attività di assistenza sanitaria a favore della popolazione libica e di migranti e rifugiati colpiti dal conflitto in corso nel Paese. (NoveColonneATG)

DAL SUDAN AL TRENTINO AL SERVIZIO DEGLI ALTRI: PRESENTATO IL DOCUFILM “NERO E BIANCO”

TRENTO - È stato presentato questa mattina ad Ala, in Trentino, alla presenza del presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, “Nero e bianco”, docufilm di Paolo Tessadri sulla storia di Albino Mayom Kuel, che dal Sudan immigrò in Italia negli anni ’60 stabilendosi in Trentino e lavorando come medico chirurgo all’ospedale di Ala. La storia di Albino Mayom Kuel, profugo dal Sudan in Italia negli anni 60, studente di medicina a Padova e poi per anni medico all'ospedale di Ala, ma anche consigliere e assessore comunale, è di quelle che non si dimenticano. "Nero e bianco", scritto da Paolo Tessadri e prodotto dalla Fondazione Museo storico del Trentino, con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento, dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri, e dei comuni di Ala e Avio, contribuirà però a farla conoscere ad una platea più vasta. "La vita del dottor Kuel - ha detto il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti intervenendo alla presentazione - è stata una vita spesa per gli altri, per una comunità che dal suo operato ha tratto un grande beneficio". Che questo medico partito poverissimo dall'Africa per sfuggire a guerre e persecuzioni, si sia dedicato senza risparmio ai suoi pazienti, è un concetto espresso più volte nel film, attraverso le testimonianze di quanti lo hanno conosciuto, e anche dei suoi figli Miriam e Agostino. Il dottore "venuto dal deserto, che visse fra le montagne", come lo ha definito Tessadri, nonostante le difficoltà di leggi e burocrazia incontrate sul cammino verso un’integrazione perfettamente riuscita, non si è mai lasciato andare all’amarezza o al risentimento: tutti ne ricordano il sorriso, la disponibilità, e naturalmente la preparazione, alimentata da continui studi, dovuti sì al suo desiderio di migliorare ma anche al fatto che perdendo lo status di borsista sarebbe dovuto rientrare in patria, essendo sprovvisto della cittadinanza italiana. A quasi due anni dalla sua morte sindaci e semplici cittadini ricordano di lui soprattutto il non essersi mai tirato indietro, a costo di sacrificare il tempo per la famiglia, e la sua umanità, che a volte lo portava a commuoversi per il dolore o la perdita di qualche assistito. Il film, che sarà proposto prossimamente al pubblico dal Museo storico e dai Comuni coinvolti, e che parteciperà a premi e concorsi, ci restituisce tutto questo, con un montaggio incalzante e poetico ad un tempo. E rammenta, come sottolineato da Ferrandi, che una piccola storia di vita può intercettare e riflettere problematiche che vanno al di là di essa. (aise)

DALL’ARGENTINA IN ITALIA ALLA SCOPERTA DELLE ORIGINI

Vicenza - Dall'Argentina a Montecchio Maggiore (Vicenza) per riscoprire le proprie origini. Un viaggio nato per festeggiare il compleanno e, in contemporanea, per ritrovare le proprie radici vicentine. L'argentina Chiara Erika Del Vecchio - si legge l’11 settembre su Il Giornale Di Vicenza - ha recentemente compiuto i 15 anni, la cosiddetta "quinceañera", cioè il festeggiamento che in Argentina le ragazze fanno, appunto, al compimento del 15° anno di età per simboleggiare il passaggio dall' adolescenza all' età adulta. Come regalo ha chiesto ai genitori, Roberto e Nelida Bozzalla, di poter fare un viaggio insieme a loro e visitare Montecchio Maggiore da dove partì la storia di emigrante della madre. Nelida Bozzalla è infatti figlia della montecchiana Ines Stocchero che da bimba partì per l'Argentina negli anni Trenta in cerca di fortuna assieme ai genitori Giordano Stocchero e Ida Vivian e al fratellino Bruno. Ora c' è stato un ritorno a casa di tutta la famiglia che ha potuto vedere di persona la città, una volta paese, conosciuta solo attraverso i racconti dei nonni. (NoveColonneATG)

UNA TAVOLA ROTONDA SULLA CITTÀ DI ROMA ORGANIZZATA DALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA IL PROGETTO “ROME EAST. A CITY OF COLLECTIVE RITUALS”, ESPOSTO ALL’INTERNO DELLA BIENNALE

SEOUL - Il progetto di recupero del settore orientale della città di Roma, un’area rimasta per decenni trascurata, è stato al centro di una tavola rotonda organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Seoul nell’ambito della seconda edizione della Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul, dedicata alle “Collective City”. All’evento, che si è tenuto presso la Seoul Hall of Urbanism & Architecture, hanno partecipato l’Assessore alle politiche urbanistiche del Comune di Roma, Luca Montuori, Chun Jinyoung della Myongji University di Seoul e Rafael Luna, curatore della sezione “The cities exhibition”. Il progetto “Rome East. A City of Collective Rituals”, esposto all’interno della Biennale nella sezione “The cities exhibition”, analizza il settore orientale di Roma: un’area caratterizzata da contrasti nel mix di popolazione e nella sua struttura urbana, con due progetti complementari. Da un lato, sei interventi architettonici esaminano il valore concettuale e operativo della città nella sua condizione contemporanea e, dall’altro, una serie di piani e mappe storiche di Roma descrivono un atlante di idee sulla città. La Biennale è stata inoltre l’occasione per evidenziare come il settore dell’architettura è quello tra i più favorevoli alla collaborazione fra Italia e Corea. (Inform)

ELSA MORANTE: LA VITA, LA STORIA L’IIC DI BRUXELLES OSPITA IL 19 SETTEMBRE UN INCONTRO DEDICATO AD UNO DEI PIÙ GRANDI AUTORI DEL NOVECENTO ITALIANO

BRUXELLES – L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles ospiterà giovedì 19 settembre alle ore 19 un incontro dedicato a Elsa Morante, scrittrice che, a quasi un quarto di secolo dalla sua scomparsa (1912-1985), è oggi unanimemente riconosciuta come uno dei più grandi autori del Novecento italiano. Ne parleranno Angela Borghesi, autrice di “L’anno della Storia 1974-1975”, e René de Ceccatty, che ha scritto la monografia “Elsa Morante. Une vie pour la littérature”. Moltissimi sono gli studi che, in Italia e fuori d’Italia, sono dedicati all’opera di Elsa Morante, a comprova di una sempre maggiore e vivace attenzione critica. Fra le pubblicazioni più recenti, la monografia di René de Ceccatty, di cui è imminente la pubblicazione in lingua italiana presso l’editore Neri Pozza, e il volume di Angela Borghesi, che ricostruisce l’acceso dibattito che si scatenò in occasione della pubblicazione presso Einaudi del romanzo “La Storia”. La cronaca della ricezione del romanzo morantiano – qui ripercorsa con il corredo di un’ampia appendice di documenti e di bibliografia – diventa la cartina di tornasole di un’intera stagione politico-culturale, nella quale il dibattito su un libro che ha entusiasmato il pubblico e diviso gli addetti ai lavori diventa una pagina dell’autobiografia della nazione. Angela Borghesi insegna letteratura italiana all’Università di Milano Bicocca. Autrice di studi sulla storia della critica letteraria italiana, ha pubblicato altresì saggi su autori del Novecento quali Caproni, Zanzotto, Fenoglio, Calvino. Nel 2016 ha curato la raccolta di testi inediti di Anna Maria Ortese, Le Piccole Persone. In difesa degli animali e altri scritti (Adelphi). René de Ceccatty svolge da più di quarant'anni il ruolo di mediatore tra Italia e Francia. Romanziere, drammaturgo, critico letterario, poeta e traduttore, di recente ha realizzato per la casa editrice Points, una nuova traduzione integrale della Divina Commedia e nella collezione Poésie/Gallimard una nuova traduzione del Canzoniere di Petrarca. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. (Inform)