PENSIONI, AVVIATO LO SCAMBIO TELEMATICO DATI IN EUROPA. GRAZIE ALL'UNIONE EUROPEA

"Da inizio luglio i sistemi previdenziali di tutta Europa dialogano tra loro, scambiandosi i dati dei lavoratori. Si tratta di una vera e propria rivoluzione a livello di pubbliche amministrazioni europee.

Infatti dal 3 luglio 2019, grazie alla legislazione europea sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, è diventato operativo il cosiddetto sistema EESSI (Electronic Exchange od Social Security Information) che prevede lo scambio telematico dei dati. Anche l'Inps si è adeguato al nuovo sistema (che interesserà i Paesi UE, gli stati SEE e la Svizzera) e scambierà quindi tutte le necessarie informazioni con gli Enti previdenziali degli altri Paesi europei attraverso documenti elettronici strutturati che progressivamente sostituiranno gli attuali formulari cartacei". "I benefici di questo nuovo sistema telematico saranno tanti per i cittadini europei, siano essi pensionati, lavoratori, studenti o disoccupati e le loro famiglie. Perchè saranno velocizzate sia la gestione delle domande e il pagamento delle prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito, sanitarie e per infortuni sul lavoro e malattie professionali, sia la gestione delle pratiche in materia di legislazione applicabile, distacchi e recuperi contributi e prestazioni indebite. Inoltre il nuovo sistema dovrebbe assicurare un miglior livello di protezione dei dati vista la qualità della sicurezza informatica adottata. Il sistema inoltre garantirà un flusso standardizzato delle informazioni, maggiore facilità nella comunicazione grazie alla digitalizzazione degli scambi e una migliore qualità e completezza dei dati scambiati, anche al fine di ridurre il rischio di frodi ed errori". (USEF)

UNGARO: VOLTARE LE SPALLE AL PARLAMENTO EUROPEO SIGNIFICA IGNORARE STORIA E PERIODO DI PACE NEL NOSTRO CONTINENTE

“I parlamentari del “Brexit Party” - guidati da Nigel Farage - hanno voltato le spalle durante la sessione di apertura del Parlamento Europeo, mentre veniva suonata la nona sinfonia di Beethoven. Un gesto di certo impatto mediatico che ovviamente non condivido. Sì è infatti liberi di lasciare l'Unione Europea e di non partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo Parlamento, ma non c'è giustificazione per un tale atto di mancanza di rispetto verso un'Assemblea democraticamente eletta dal popolo europeo, un unicum che rappresenta plasticamente pace e dialogo per tutto il nostro continente”. Così dichiara l’On. Massimo Ungaro, deputato del PD eletto per il PD nella Circoscrizione Estero – Europa. (USEF)

EUROSTAT, NELL’EUROZONA DISOCCUPAZIONE AL 7,5%

Bruxelles - Leggermente in discesa la media dei non occupati nell’eurozona, che si attesta in maggio - secondo i dati Eurostat del 1° luglio- a un decimo di punto percentuale in meno rispetto al mese di aprile. È il miglior risultato dal luglio del 2008 per i paesi della zona euro. Anche per l’Unione a 28 la media è in tendenza positiva, assestandosi al 6,3%, ovvero il dato più basso dal 2000, anno in cui l’Ufficio statistico della UE ha cominciato a tracciare le tendenze mensili. Erano oltre 15 milioni e mezzo gli europei disoccupati nei 28 Paesi durante il mese di maggio, dei quali 12. milioni nell’area euro. Il tasso più basso è stato registrato in Repubblica Ceca (2.2%), Germania (3.1%) e Paesi Bassi (3.3%), quello più alto in Grecia (18.1%), Spagna (13.6%) e - purtroppo - Italia (9.9%). Le medie aggiustate con le variazioni stagionali mostrano che I numeri restano gli stessi Austria mentre crescono in Danimarca, Lussemburgo, Polonia e Svezia (+0,1pp). La più importante diminuzione del numero di disoccupati si è osservata in Grecia (dal 20.2% al 18.1%), Spagna (dal 15.4% al 13.6%) e Cipro (from 8.3% to 6.5%). A titolo di paragone, la disoccupazione negli USA era stabile in maggio al 3.6%, leggermente in discesa rispetto allo scorso anno. (NoveColonneATG)

UE, PD ESTERO A SASSOLI: CERTI DELLA TUA ATTENZIONE AGLI ITALIANI NEL MONDO

Roma - “Caro Presidente, caro David, noi tutti delegati all’Assemblea nazionale per la Circoscrizione estero, ci teniamo ad esprimerti i nostri più cari auguri per la tua elezione a Presidente del Parlamento Europeo! La tua nomina ci riempie di orgoglio e di coraggio proprio perché sappiamo di poter contare su una istituzione – la casa di tutti gli europei – in cui far vivere i valori che hai espresso nel tuo bel discorso inaugurale: la libertà, la diversità, la centralità della persona umana”. È quanto si legge in un messaggio indirizzato a David Sassoli, neopresidente del Parlamento europeo, da parte dei delegati dell’Assemblea nazionale del Partito democratico eletti nella Circoscrizione estero. “Conosciamo il grande interesse e attaccamento che hai sempre avuto per le nostre comunità italiane all'estero, siamo certi che anche grazie a questo tuo prestigioso incarico sarà possibile far progredire e rendere sempre più concreto il principio della cittadinanza europea, di cui proprio gli italiani all'estero sono stati i primi testimoni reali, fin dai primi anni della ricostruzione post-bellica – continua il messaggio - C'è tanto lavoro da portare avanti per il nostro paese e per la nostra Europa, siamo al tuo fianco in questa battaglia democratica! Un augurio sincero di buon lavoro”. (NoveColonneATG)

LA MARCA (PD): TAGLIO ELETTI ALL’ESTERO MANCA DI LUNGIMIRANZA

Roma - La riforma costituzionale che include la riduzione dei parlamentari eletti all’estero “manca di lungimiranza”. Così a 9Colonne Francesca La Marca, deputata del Partito democratico eletta all’estero, a margine della 43esima plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. “Come si può pensare di ridurre i parlamentari eletti all’estero da 18 a 12? - si chiede La Marca - Io, ad esempio, rappresento tutto il Nord e Centro America con 400 mila elettori, come si può pensare di svolgere un buon lavoro sul territorio andando dal Canada a Panama, con un deputato e un senatore?”. “Smettiamo di prenderci in giro: o si taglia la ripartizione estero o la si rappresenta in modo dignitoso. Così certamente non va” conclude la deputata. (NoveColonneATG)

PLENARIA CGIE/ LA RELAZIONE CONCLUSIVA DELLA V COMMISSIONE

ROMA - Nell’ultima giornata di lavori il Consiglio generale degli italiani all’estero la consigliera Eleonora Medda ha letto ai colleghi riuniti in plenaria la relazione della V Commissione tematica - Formazione – Impresa – Lavoro – Cooperazione internazionale – con la sintesi dei lavori svolti. A seguito della riunione realizzata con la Direzione Generale Sistema Paese del Maeci, alla presenza del vice direttore generale Nicola Lener e di Eleonora Pellizzari, si è ribadita la convenienza che la Commissione, a titolo di osservatore, sia invitata alle riunioni della cabina di regìa per l’Italia Internazionale, con lo scopo che i lavori siano arricchiti anche dal contributo delle collettività italiane all’estero. Per rendere effettivo il contributo delle collettività estere, nel corso delle conversazioni con Nicola Lener è emersa l’utilità che dalla DG Italiani all’estero vengano sollecitate le sedi diplomatiche nel mondo affinché sia elaborato annualmente un “Piano Paese”, la cui definizione e attuazione dovrà essere partecipata da tutte le parti attive del Sistema Italia sul territorio. Secondo la V Commissione occorre puntare su una “promozione integrata”, volta ad armonizzare “diplomazia economica” e “diplomazia culturale”, in un’azione di sistema che valorizza appieno il valore del “marchio Italia”, attraverso attività trasversali tra componente sociale, economica, culturale, di formazione e anche scientifica e tecnologica, mettendo a sistema la rete diplomatico/consolare quale promotrice e aggregatrice de “Sistema Italia nel Mondo”, con iniziative tematiche per tutta la rete e azioni specifiche per aree prioritarie. In questa prospettiva, il potenziale delle associazioni italiane all’estero potrebbe essere un ulteriore strumento per la promozione dell’Italia. Si è inoltre trattato il delicato tema dell’Italian Sounding: imitazioni evocative dei prodotti di origine italiana, il cui valore stimato si attesta intorno ai 100 miliardi di euro. Un tema complesso, in quanto la protezione giuridica sulla “proprietà intellettuale” dei brand italiani è difficile da sostenere. Uno degli strumenti di tutela più efficaci, secondo la V Commissione, è la maggiore promozione sui territori dei prodotti originali con azioni mirate. In questo senso, le comunità radicate all’estero possono essere sicuramente un elemento contenitivo del fenomeno, se ovviamente sostenute da un’adeguata campagna informativa e di sensibilizzazione al grave problema. (aise)