LIGURI NEL MONDO, A FAVALE DI MALVARO FESTA DELL’EMIGRANTE E PREMIO RADICI FAVALE DI MALVARO

(Genova) – “Premio Radici” alla favalese Augusta Crino, per anni dipendente dell’Ambasciata Usa a Santiago del Cile . Il premio, giunto alla 17^ edizione, è stato consegnato ad Augusta Crino,

classe 1937, ieri 30 giugno a Favale di Malvaro (in Val Fontanabuona) , in occasione della 59^ Festa dell’Emigrante denominata “Giornata degli italiani all’estero” . A fare gli onori di casa il sindaco Ubaldo Crino e , in rappresentanza della Regione Liguria, il consigliere Giovanni Boitano , già sindaco di Favale . La manifestazione , organizzata dal Comune in collaborazione con la Consulta Ligure per l’Emigrazione e l’Associazione Liguri nel Mondo è stata dedicata in questa edizione ad Amadeo Peter Giannini, nel 70° anniversario della sua scomparsa (San Jose, 6 maggio 1870 – San Mateo, 3 giugno 1949). Figlio di emigrati in California provenienti da Favale di Malvaro , Giannini è considerato il padre delle moderne pratiche bancarie. Giannini – che nel 1902 era direttore in una banca di San Francisco, dove molti emigranti italiani si recavano per spedire in patria i propri risparmi – nel 1904 aprì la Bank of Italy divenuta poi Bank of America, la banca più grande del mondo. Fondò anche Transamerica Corporation. Nel 2004 nel Parlamento italiano fu ricordato il centenario della fondazione della Bank of Italy. I fratelli Maria Rosa Antonella, Enrico e Carlo Ponte, discendenti diretti di un cugino di Amedeo Peter Giannini, in occasione della Festa dell’Emigrante hanno donato al Comune di Favale 29 fogli di corrispondenza intercorsa tra la loro famiglia e il fondatore della Bank of America. Il carteggio sarà esposto nella casa dei Giannini, oggi museo, in località Accereto. Tra i favalesi famosi oltreoceano, si ricordano anche i fratelli Pezzolo ,noti fisarmonicisti anch’essi emigrati in California. Il 2019 segna il 60° anniversario della scomparsa di Cesare Pezzolo, avvenuta a San Francisco. Cesare Pezzolo è autore della “Cesarina” ,celebre mazurka suonata nel mondo.(Inform)

LINGUA ITALIANA: CORSI NELLE SCUOLE PUBBLICHE IN URUGUAY

Roma – L’accordo tra Ambasciata d’Italia a Montevideo e Consejo de Educación Inicial y Primaria (C.E.I.P.), che risale al 2003, ha previsto un impegno bilaterale a collaborare per la diffusione dei corsi di lingua e cultura italiana nelle scuole pubbliche di ordine primario in Uruguay. Sulla base di tale accordo i corsi iniziano ad aprile e terminano a fine novembre, utilizzando il mese di marzo di ogni anno per stabilire accordi con le scuole ed i docenti, con il coordinamento didattico e la supervisione del Departamento de Segundas Lenguas y Lenguas Extranjeras. In questi ultimi anni si è dato uno spazio crescente a scuole dell’interno del Paese, inserendo corsi in località con forte presenza di comunità di origine italiana. Ad oggi, si impartiscono corsi di italiano in 37 scuole, delle quali 13 si trovano a Montevideo e 24 all’interno del Paese, in località come Artigas, Salto, Mercedes, Trinidad, Rivera, Maldonado, Melo, Colonia Valdense, Paysandú, Florida, Pando, Carmelo, Tacuarembó, Sauce y Rocha, con un numero globale di 157 corsi e quasi 4.000 studenti. I corsi di lingua sono riservati a studenti del quinto e sesto anno di primaria, garantendo così due anni di insegnamento dell’italiano. Gli studenti interessati possono poi continuare a studiare la lingua italiana nei Centros de Lenguas Extranjeras (C.L.E.) di tutto il paese. corsi di lingua prevedono due lezioni settimanali di 45 minuti l’una, secondo quanto previsto dalla normativa scolastica uruguaiana in tema di durata di ciascuna unità di lezione, che inserisce l’italiano all’interno del proprio curricolum e nel quadro di un orario prestabilito. (NoveColonneATG)

TERZO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI DACCA CERIMONIA COMMEMORATIVA ALL’AMBASCIATA D’ITALIA ALLA PRESENZA DEL DIRETTORE GENERALE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO, LUIGI VIGNALI

ROMA - “Oggi ricorre il terzo, tristissimo, anniversario della strage di Dacca, nella quale persero la vita nove cittadini italiani” ha detto il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero “e desidero stringermi alle famiglie delle vittime, con affetto e forte solidarietà nel ricordo, sempre vivo, dei loro cari congiunti. Non dimenticare chi cade a causa di efferati attentati, significa per una Nazione onorare e far sentire l’abbraccio dei compatrioti." La Farnesina, che tramite l’Unità di Crisi ha fornito, sin dal primo momento, la massima assistenza a tutti i familiari coinvolti, ha assicurato una presenza a Dacca oggi 1° luglio, con il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Vignali. Una cerimonia commemorativa nella sede dell’Ambasciata d’Italia si è svolta in presenza dell'Ambasciatore, di alcuni familiari delle vittime e di rappresentanti delle autorità locali. Il Governo italiano è fortemente impegnato nella lotta al terrorismo e conferma il proprio supporto alle competenti autorità bengalesi al fine di assicurare, al più presto, alla giustizia tutti i responsabili dell’attentato. (Inform) CON LE MAMME DEI CERVELLI IN FUGA La mobilità è un bene. Ne abbiamo discusso al convegno 'Famiglie senza confini' promosso insieme ai colleghi PD eletti all'estero e alle autrici del blog mammedicervellinfuga.com Brunella Rallo e Maddalena Tirabassi. È positivo quando i nostri ragazzi si recano all'estero per accrescere le proprie competenze. Ancor meglio sarebbe riuscire a farli tornare, grazie ad un sistema stimolante, capace di attrarre talenti con esperienze internazionali. Perché gli italiani che hanno fatto esperienza all'estero sono in gamba e l'Italia ha bisogno di eccellenze così. Ne ho parlato anche con la redazione di Fortune Italia e con 9colonne. Possiamo sostenere il rientro attraverso investimenti sul lavoro, sgravi fiscali e maggiori misure di welfare, che aiutino a conciliare carriera professionale e vita privata. È un processo che deve interessare l'intero paese. (Laura Garavini)

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - RIORGANIZZAZIONE MIBAC - LE REGIONI NON CI STANNO. ASSESS. VENETO CORAZZARI, “CONTRARI A LOGICA DI CENTRALIZZAZIONE, IN LINEA CON SOTTOS. BORGONZONI”

L’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari prende posizione rispetto ai temi della riorganizzazione del MIBAC e della riforma del Codice dei Beni culturali attualmente in corso. “Anche la Regione del Veneto – sottolinea Corazzari – esprime la propria perplessità in linea con posizioni espresse da Lucia Borgonzoni, sottosegretario al MIBAC e alle altre Regioni circa il metodo utilizzato per procedere alla riorganizzazione del MIBAC”. “La mancata concertazione preliminare con tutti i soggetti coinvolti a partire dalle Regioni stesse - precisa l’assessore regionale alla cultura della Regione del Veneto – e un disegno accentratore e centralizzante che ritorna, ancora una volta, alla ribalta, ci lascia per lo meno sconcertati a dimostrazione che le istanze espresse dai rappresentanti delle Regioni non sono state nemmeno prese in considerazione”. “Sottolineo anche l'importanza di tenere in debito conto – conclude Corazzari - prerogative e competenze oggi affidate alle istituzioni sul territorio. Spazi di autonomia propri delle Regioni e delle istituzioni locali che vanno rafforzati in modo equilibrato, a vantaggio delle comunità locali che sono i veri motori culturali del nostro Paese e, quindi, capaci di valorizzare l’enorme patrimonio culturale che ci contraddistingue”. (02/07/2019-ITL/ITNET)

CANADA: LA COMUNITÀ CHIEDE MISURE CONCRETE DA CITTADINO CANADESE:

OTTAWA - “Alle parole seguano i fatti. È l’appello lanciato dai tre organismi che hanno chiesto e ottenuto dal governo Trudeau le scuse ufficiali in memoria degli internati Italo-Canadesi in occasione del secondo conflitto mondiale. Il Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, la Federazione nazionale dell'Associazione della gente d'affari e dei professionisti italo-canadesi (CIBPA) e l’Ordine dei Figli e delle Figlie d’Italia del Canada “ringraziano il Primo Ministro Justin Trudeau – così recita un comunicato stampa congiunto - per il suo sostegno alla Comunità italiana ed il suo impegno a presentare le scuse ufficiali alla Camera dei Comuni per i torti causati alla nostra Comunità durante la Seconda guerra mondiale””. A rilanciare le dichiarazioni delle tre organizzazioni è il “Cittadino canadese”, settimanale di Montreal diretto da Basilio Giordano. ““6.000 italo-canadesi – si legge sul comunicato – vennero arrestati, 5.300 di questi furono rilasciati dalla prigione con l’obbligo di presentarsi ogni mese negli uffici dell’RCMP; altri 700 vennero internati dal governo federale per una media di 15 mesi, senza nemmeno un’accusa formale, senza il diritto di un’udienza imparziale e senza il diritto ad consultare un avvocato. L’intera Comunità Italo-Canadese è stata offesa e messa alla berlina per ingiusti motivi di discriminazione, che hanno prodotto assilli e stenti, e da tempo chiede un risarcimento”. Per oltre tre quarti di secolo, questa ingiustizia e la questione del risarcimento sono stati affrontati da diversi governi, senza però mai pervenire ad una conclusione equa e appropriata. "Il governo si è sdebitato con altre Comunità attraverso risarcimenti comunitari, come successo con i giapponesi-canadesi, gli ucraino-canadesi ed i cino-canadesi”, ha sottolineato Gianni Leonetti, presidente Federazione nazionale dell'Associazione della gente d'affari e dei professionisti italo-canadesi. "Per motivi di equità e uguaglianza, la nostra Comunità dovrebbe essere trattata con lo stesso rispetto", ha concluso Leonetti. "La promessa del nostro Primo Ministro di presentare le scuse ufficiali alla Camera dei Comuni è un passo importante, anche se avverrà solo dopo le elezioni. MI auguro che tutti gli altri leader dei partiti si impegnino mantenere la stessa promessa ", ha affermato Carmine E. Filice, Presidente nazionale dell'Ordine dei Figli e delle Figlie d'Italia Canada”. "Oltre alle scuse ufficiali, la Comunità Italo-Canadese ha avanzato anche altre richieste, tra cui: una mostra commemorativa al Canadian Museum for Human Rights di Winnipeg e alla Casa d'Italia di Montreal, così come la creazione di centri di studio a Toronto, Montréal e Vancouver. Vorremmo che a riguardo fossero prese misure concrete”, ha concluso Roberto Colavecchio, presidente nazionale del Congresso nazionale degli Italo-Canadesi”. (aise)