IN PARAGUAY LA PRIMA MONDIALE DELL’OPERA LIRICA “OCEANO” SULLE MIGRAZIONI ITALIANE

Presentata ieri al Gran Teatro del Banco Central di Assunzione, nell’ambito di “Junio Italiano” la docu-opera sull’epopea dell’emigrazione italiana in Sud America

ASSUNZIONE – È stata presentata ieri presso il Gran Teatro del Banco Central del Paraguay ad Assunzione, capitale del Paese sudamericano, la prima mondiale dell’opera lirica “Oceano”, una delle iniziativa principali del “Junio Italiano”, rassegna promozionale realizzata dall’Ambasciata d’Italia in Paraguay nel segno della Festa della Repubblica, e giunta quest’anno alla terza edizione. L’opera, del compositore italiano Girolamo Deraco, con libretto di Giuseppe Nicolò, è liberamente ispirata al romanzo “Sull’Oceano” di Edmondo de Amicis, e narra il viaggio verso il Sud America di un gruppo di emigranti italiani alla fine del secolo XIX. Si tratta di un grande progetto, con cui si celebra l’epopea dell’emigrazione italiana in Sud America e in Paraguay in particolare. La docu-opera è stata realizzata in collaborazione con il Centro Culturale della Repubblica del Paraguay “El Cabildo” e con l’ampio coinvolgimento delle collettività italiane in Paraguay, che sono state invitate a fornire materiale fotografico sui propri antenati al fine di proiettarlo durante l’Ouverture e in vari momenti dell’opera. Sul palco il tenore José Mongelós, il baritono Mathias Barranco, la soprano Alejandra Meza e il coro di Asunción Lírica, preparato dalla professoressa Kathryn Kasper. A dirigere l’orchestra Diego Sánchez Haase, direttore dell’Orquesta Sinfónica del Congreso Nacional; direttore di scena lo stesso autore, Girolamo Deraco. Tra le comparse i bambini delle scuole italiane Dante Alighieri e Santa Caterina, presenti anche nel coro. (Inform)

RIUNIONE DI COORDINAMENTO IN AMBASCIATA CON CGIE E CONSOLI DELLA RETE CONSOLARE ITALIANA IN ARGENTINA

Temi affrontati il miglioramento dell’erogazione dei servizi alla comunità italiana e promozione della lingua italiana BUENOS AIRES - L’ambasciatore d’Italia in Argentina, Giuseppe Manzo ha ricevuto in Residenza i rappresentanti del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie) nonché i Consoli di tutta la rete consolare italiana in Argentina per una riunione di coordinamento.Sono stati affrontati i temi del miglioramento dell’erogazione dei servizi alla comunità italiana, e della promozione della lingua italiana con attenzione alle nuove generazioni.Nuove sfide – si legge nella nota diffusa dall’Ambasciata in proposito - da affrontare sempre con impegno, professionalità ed entusiasmo, diffondendo e portando ai connazionali in Argentina più cultura, più arte e più lingua italiana soprattutto ai più giovani, pensando sempre al miglioramento dell’erogazione dei servizi consolari a favore di una delle comunità d’italiani più grande all’estero. (Inform)

EDIZIONE 2019 DEL PREMIO INTERNAZIONALE BELLUNESI CHE HANNO ONORATO LA PROVINCIA DI BELLUNO IN ITALIA E ALL’ESTERO

BELLUNO - Sono aperte le candidature per la XX edizione del "Premio Internazionale Bellunesi che hanno onorato la provincia di Belluno in Italia e all’estero", ideato dalla Provincia di Belluno con la collaborazione dell’Associazione Bellunesi nel Mondo e del Rotary, che si svolgerà sabato 14 dicembre a Chies d’Alpago. Con riferimento al regolamento del premio potranno essere segnalate le candidature di personalità che si siano distinte all’estero e/o in Italia nei seguenti campi: economico, imprenditoriale e professionale; istituzioni, arte e cultura; sociale e solidaristico. Le segnalazioni, oltre che dai tre Enti promotori (Provincia di Belluno, Associazione Bellunesi nel Mondo e Rotary Club provinciali), potranno essere inoltrate dalle Famiglie Bellunesi in Italia e all’estero, dalla Camera di Commercio di Treviso-Belluno o, suo tramite, dalle associazioni della stessa rappresentante, dai Comuni della provincia di Belluno, altri enti pubblici di Belluno. Le candidature dovranno pervenire all’Amministrazione della Provincia di Belluno entro e non oltre la data del 31 agosto 2019. Per maggiori informazioni è possibile contattare gli Uffici ABM al +39 0437 941160 o via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (aise)

COMITATO REGIONI UE: GAETANO ARMAO AMBASCIATORE DEL COVENANT OF MAYORS PER LE ISOLE EUROPEE

BRUXELLES - Si è svolta a Bruxelles la prima giornata della 135° sessione plenaria del Comitato delle Regioni. La riunione odierna è stata dedicata al dibattito sulla localizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, domani sarà invece affrontato il tema del ruolo delle Regioni dell’Unione Europea nella governance multilivello dei cambiamenti climatici e della transizione energetica. Nel corso della giornata, il Vice Presidente della Regione siciliana ed assessore all’Economia, Gaetano Armao è stato designato “ambasciatore europeo del Covenant of Majors” per le Isole europee. Lo ha stabilito oggi, a Bruxelles, la riunione del gruppo degli ambasciatori del Comitato europeo delle regioni dell’Ue (CoR) chiamati a promuovere il Patto dei sindaci nell’Unione. Il Vicepresidente della Regione siciliana avrà il compito di promuovere l’attuazione del pacchetto per il clima e l’energia 2030, nonché la Strategia Ue per l’adattamento al cambiamento climatico nelle isole europee (programma “Clean energy for the Island”). Sono 43 i membri del Comitato (di cui 6 italiani) che avranno il compito di promuovere in Europa il Patto dei sindaci per il clima e l’energia dell’Ue, che riunisce i governi territoriali impegnati a realizzare gli obiettivi comunitari in materia di energia sostenibile e clima, sviluppare un Piano d’Azione, ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030 e aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici. Armao, è stato chiamato a questo nuovo impegno in quanto presidente dell’Intergruppo sull’insularità del Comitato europeo, ove é anche vicepresidente del gruppo Ppe. Al Comitato Ue sarà anche il relatore del parere sulla politica ambientale delle comunità insulari. (aise)

PSICOLOGI: EMIGRARE E’ UN’ESPERIENZA COMPLESSA

Roma – I cittadini italiani che sono emigrati verso l'estero nel 2017 sono stati circa 115.000. Inoltre, dal 2013 al 2016, sono aumentati gli emigranti con alto livello di istruzione, ovvero almeno laureati, che sono passati da 19.000 a 25.000 unità all'anno. A dispetto della grande attenzione mediatica normalmente riservata ai flussi migratori in entrata, poca attenzione è dedicata a quelli in uscita, che raccontano una generazione in evidente difficoltà, che cerca di costruirsi un futuro al di fuori del proprio Paese. L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna vuole dare attenzione a quegli aspetti psicologici e sociali che rendono difficoltoso ripartire da zero, lontano dalle proprie origini, in particolar modo se questa è una scelta non libera, forzata dalla necessità di lavoro. Chi lascia i luoghi di provenienza vive comunque sentimenti di perdita e abbandono: partire è un’esperienza psicologica complessa. Chi parte lascia la propria casa, intesa non solo come oggetto fisico ma anche come spazio in cui si sono costruite reti relazionali che danno alla persona senso e sostegno per la propria vita individuale. “Per molti, una volta lasciato il proprio luogo d'origine, anche dopo essersi stabiliti altrove, rimane un senso costante di estraneità: ci si può sentire un po' stranieri faticando a comprendere fino in fondo la nuova cultura e si vivono sentimenti di ambivalenza. È possibile che la nuova esperienza trasformi la propria cultura al punto tale che non si riesca più a sentirsi a casa né nel Paese che accoglie né nel Paese da cui si viene. Il percorso di ricostruzione del senso di appartenenza, fattore di protezione fondamentale per il ben-essere della persona, è spesso lungo oltre che difficile”, commenta Anna Ancona, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna. (NoveColonneATG)

LE GIOVANI SCIENZIATE CHE NON FUGGONO ALL’ESTERO

Roma – Ci sono storie importanti dietro allo sguardo sorridente delle sei giovani donne premiate da L’Oréal e dall’Unesco. Lo scrive Famiglia Cristiana. Quella individuale, ricca di sacrifici, tenacia e coraggio, che ha fatto di ciascuna di loro un’eccellenza nell’ambito della ricerca scientifica. Quella che condividono nell’avere dedicato la borsa di studio, “For women in science”, al loro Paese e nell’avere scelto di rimanere in Italia, nonostante le numerose offerte ricevute dall’estero. “Vogliamo fare il nostro lavoro qui, puntando sempre all’eccellenza. Ma notiamo che all’estero chi fa ricerca è pagato almeno un 20 per cento in più e ci chiediamo perché”. C’è poi la storia della disparità di genere: le donne rappresentano il 53 per cento dei laureati, solo il 29 per cento di coloro che fanno ricerca. “La scienza ha bisogno delle donne. I progetti di ricerca, se possono contare sul punto di vista femminile, sono più vasti e più ricchi”, ha detto François-Xavier Fenart, presidente di L’Oréal Italia(NoveColonneATG)