CONCORSI PUBBLICI: NO ALLA DISPARITA’ DI TRATTAMENTO SULLA LINGUA

Strasburgo - Vittoria dell'Italia e buone notizie per i candidati italiani ai concorsi pubblici europei. In una sentenza pronunciata il 26 marzo, la Corte europea respinge il ricorso della Commissione contro la decisione del Tribunale UE

che aveva dato ragione all'Italia in merito all'uso delle lingue nei concorsi pubblici, confermando che le disparità di trattamento fondate sulla lingua, nelle procedure di selezione del personale delle istituzioni dell’Unione, non sono ammesse, salvo - modera la Corte - quando tale discriminazione risponda a reali esigenze del servizio, sia proporzionata a tali esigenze e sia motivata alla luce di criteri chiari, oggettivi e prevedibili. La pronuncia potrebbe mettere la parola fine alla recente abitudine del Parlamento e della Commissione europea di richiedere ai candidati la conoscenza obbligatoria di inglese, francese o tedesco nel “l’interesse del servizio, secondo cui il personale neoassunto deve essere immediatamente operativo e capace di comunicare in modo efficace nel lavoro quotidiano”. La Spagna e l'Italia si erano opposte, in due diversi casi, a tali procedure che - di fatto - discriminavano i loro cittadini creando un ingiustificato vantaggio per gli appartenenti a Paesi anglofoni, francofoni o germanofoni. (NoveColonneATG)

STOP ALLE DISCRIMINAZIONI CONTRO GLI AFRO-EUROPEI

Strasburgo – Nella plenaria del 26 marzo, il Parlamento europeo ha esortato l'Unione Europea e gli Stati membri a sviluppare politiche contro il razzismo e a metter fine alle discriminazioni nel campo dell'istruzione, la salute, il diritto penale, la partecipazione alla vita politica e l'accesso alle abitazioni. Il costante aumento degli attacchi verso cittadini d'origine africana ha spinto i parlamentari a chiedere alla Commissione e ai governi di fornire adeguata protezione giuridica ai 15 milioni di afro-europei dell'Unione, riconoscendo il razzismo, la xenofobia e le discriminazioni quali crimini d'odio che devono essere oggetto di reali inchieste giudiziarie e adeguatamente sanzionati. (NoveColonneATG)

ITALIANI ALL'ESTERO - EUROPA - ALLA FARNESINA MOSTRA FOTOGRAFICA SUGLI ITALIANI IN EUROPA - APPUNTAMENTO NEL 2020 CON GLI ITALIANI NELLE AMERICHE

Inaugurata oggi, alla presenza del Sottosegretario Ricardo Merlo e del Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Maria Vignali, l’esposizione fotografica “Gli Italiani d’Europa”, progetto multimediale a cura dell’Associazione Akronos, realizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con National Geographic Italia. Le fotografie di Riccardo Venturi, accompagnate dei testi di Lorenzo Colantoni, raccontano la storia degli Italiani in Europa dai primi del ‘900 ai giorni nostri. Il progetto è articolato in quattro capitoli: Regno Unito, Belgio, Germania ed Europa dell’Est. Per ogni capitolo è stato realizzato un volume fotografico, da cui sono estratte le foto ora esposte nei corridoi della Farnesina, nonché un documentario web.(03/04/2019-ITL/ITNET)

ITALIANI ESTERO - MALPASSI (PRES. ITACA): "ANTENOR ALLA RICERCA DELLE TENDENZE DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA ALL'ESTERO"

Soddisfatto il Presidente dell'Associazione transnazionale ITACA, Andrea Malpassi, per il finanziamento del Progetto ANTENOR , ideato da Filippo Giuffrida (cofondatore di Itaca /Bruxelles) e co-partecipato dal Comites di Bruxelles. Un progetto che ha avuto l'assenso, oltre che dalla Farnesina, anche del Comitato di Presidenza del CGIE. Il progetto - che sarà sostenuto da fondi della Direzione Italiani all'Estero del MAECI - prevede l'Analisi delle Nuove Tendenze dell'Emigrazione Nazionale. . ANTENOR, che coinvolgerà sette paesi dell'Unione Europea - Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Svizzera, Regno Unito e Romania- e si avvarrà di interviste pilota, qualitative e di strumenti di analisi sociologica per tracciare e definire l'universo degli attuali expats le tendenze che ne caratterizzano la presenza all'estero e le nuove esigenze. Fine ultimo dell'iniziativa - partecipata anche dall'Osservatorio dei Rumeni all'estero ( (vedi: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?ln=it&id=2713), con il coinvolgimento del mondo del sistema emigrazione italiana (comites, patronati, associazionismo), è poter offrire elementi, "scientificamente" analizzati da un Comitato scientifico composto da sociologi esperti della materia, ai legislatori e decisori istituzionali e politici. L'iniziativa - che e' in partenza questa settimana - ha dichiarato Malpassi - dovra' ora procedere al coinvolgimento dei diversi soggetti, alla preparazione dei giovani che commineranno le interviste ....ma - fa presente Malpassi - utilizzeremo anche i nuovi media e facebook, strumenti ampiamente utilizzati dai nostri giovani". Giovani ai quali gli organizzatori pensano di poter offrire anche - ça va sans dire- opportunita' di lavoro. Mentre, nel frattempo, si pensa all'opportunita' di ampliare il modulo delll'iniziativa ad altri paesi e continenti.. Ma lasciamo al Presidente di ITACA la parola.. (12/03/2019-ITL/ITNET)

DOMANI APERTURA STRAORDINARIA DEL MIM BELLUNO/ NOVITÀ IL VIAGGIO IMMERSIVO NELLA VITA DEL MINATORE

BELLUNO - In occasione della tradizionale “Sagra dei fisciot”, in programma domani 7 aprile a Belluno, il MiM Belluno - Museo interattivo delle Migrazioni sarà aperto dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.30. Vi sarà quindi la possibilità di visitare un museo non convenzionale che dà spazio al fenomeno migratorio e a come quest’ultimo ha condizionato, per secoli, la vita non solo dei bellunesi, ma di tutti gli italiani. Inoltre si avrà la possibilità di provare il nuovo percorso immersivo, a 360°, dedicato alla miniera e alla vita del minatore. Si tratta di un percorso immersivo realizzato utilizzando la realtà virtuale. Armandosi di smartphone e cardboard (i visori per video in 3D) sarà possibile rivivere uno dei mestieri più duri e drammatici mai esistiti. Un mestiere difficile da immaginare, “così lontano dalla nostra esperienza - scriveva George Orwell - che siamo capaci di dimenticarlo come dimentichiamo il sangue che ci scorre nelle vene”. “L’emigrazione in miniera rappresenta una delle pagine che più hanno segnato il nostro territorio – spiega il presidente Abm Oscar De Bona -. Una pagina che noi vogliamo sia ricordata e trasmessa, soprattutto alle giovani generazioni. Al MiM è già presente una sala dedicata proprio alla miniera, con caschetti, lampade, attrezzi, immagini e testimonianze di ex minatori. Elementi non sufficienti, tuttavia, a far comprendere il reale significato di questo tipo di esperienza. Ecco perché abbiamo pensato a un nuovo progetto che potesse far capire con maggior chiarezza cosa significava scendere per otto, dieci ore al giorno fino a mille metri di profondità. Siamo orgogliosi di aver dato vita a questa iniziativa, unica a livello nazionale”. Le risorse per metterla in atto sono arrivate grazie al sostegno finanziario della Fondazione Cariverona. Il percorso che ha così preso vita è costituito da tre diversi filmati: due a 360°, di tipo esperienziale, e uno in 2D di impronta documentaristica, con le testimonianze di Urbano Ciacci, ex minatore, tra i pochi lavoratori ancora in vita della tristemente nota miniera del Bois du Cazier a Marcinelle, e di Lino Stoppele, già presidente del Circolo Veronese di Charleroi ed esperto di emigrazione italiana in Belgio. “Il MiM mira a configurarsi come un luogo non convenzionale - commenta il direttore dell’Abm Marco Crepaz -. In questo caso, sfruttando le nuove tecnologie abbiamo voluto trascendere lo spazio fisico delle tre sale per portare il visitatore oltre il museo stesso. Le riprese sono state effettuate da Ikona Film di Marco Recalchi alla famosa miniera di Marcinelle, in Belgio, e a quella di Neufchef, in Francia, dove abbiamo potuto contare sul fondamentale supporto del nostro amico Giuseppe Dal Molin. Si è cercato di simulare la giornata tipo di un minatore, ricostruendo i rumori e gli ambienti di lavoro”. (aise)

MANTENERE SALDO IL LEGAME CON L’ITALIA

Il Segretario Generale del Cgie Michele Schiavone ha spiegato che tagliare gli eletti all’estero è una proposta soltanto aritmetica, ma non comprensibile dal punto di vista democratico. Si tratta di una lesione del principio di uguaglianza tra i cittadini sancito dall'articolo 3 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociali e sono uguali davanti alla legge”), e si creerebbe una profonda discrepanza nel rapporto numerico tra elettori ed eletti, relegando tutti i cittadini residenti fuori dai confini nazionali ad una condizione di inferiorità e marginalità. Detta circostanza, sul piano empirico, finirebbe inevitabilmente per incidere sulla partecipazione elettorale dei nostri connazionali residenti all’estero, recando un colpo mortale all’istituto così a lungo atteso e solo di recente conquistato. Il CGIE forte della sua autorevole rappresentatività delle comunità italiane sparse nei cinque continenti non lascia nulla d’intentato per convincere le istituzioni e il governo a stralciare dalla riforma costituzionale la riduzione dei parlamentari della Circoscrizione estero. Il destino del nostro Paese è legato, oggi più che nel passato, al filo diretto, rappresentato dal voto all’estero e dalla rappresentanza democratica, che tiene assieme gli italiani in patria con quel vasto universo di italiani e di italici nel mondo. Mantenere vivo e saldo quel legame contribuisce al rafforzamento degli interessi di natura economica e geopolitica e alla promozione del Sistema ltalia. Il CGIE rivolge l’appello agli italiani all’estero e alle diverse organizzazioni presenti nei vari continenti a prendere iniziative variegate con un impegno articolato a sostegno della richiesta di aggiungere 12 deputati e 6 senatori alla proposta di legge che vorrebbe attribuire alle aule parlamentari 400 deputati e 200 senatori. (Inform)