IL 30 SETTEMBRE CONCERTO DEL VIOLINISTA LUCA CIARLA IN COLLABORAZIONE CON L'IIC DI MONTREAL L'ESIBIZIONE ALLA MAISON DE LA MUSIQUE DI SOREL-TRACY

MONTREAL – In programma il 30 settembre alle ore 14 alla Maison de la Musique di Sorel-Tracy il concerto del violinista italiano Luca Ciarla,

iniziativa organizzata in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Montreal. Violinista creativo e sorprendente, Luca Ciarla supera agilmente i confini tra i generi per tracciare un percorso musicale innovativo, una magica seduzione acustica in perfetto equilibrio tra scrittura e improvvisazione, tradizione e contemporaneità. Il suo stile inconfondibile lo ha portato ad esibirsi con successo in festival e rassegne concertistiche di jazz, classica e world music in più di 60 paesi al mondo; dal Montreal Jazz Festival al Performing Arts Centre di Hong Kong, dal Celtic Connections in Scozia al Festival Villa-Lobos di Rio de Janeiro, dal Melbourne Jazz Festival all’ Auditorium Parco della Musica di Roma. (Inform)

L'XY QUARTET DI TREVISO NELLA Ö1- JAZZNACHT IL CONCERTO TENUTO L'8 MAGGIO NEL WIENER RADIOCAFÉ VERRÀ TRASMESSO IN RADIO IL 29 LUGLIO

VIENNA - Nel corso del programma radiofonico Ö1- Jazznacht, Andreas Felber presenterà il 29 luglio prossimo il concerto dell'XY Quartet, fondato dal sassofonista Nicola Fazzini e del bassista Alessandro Fedrigo, che ha avuto luogo lo scorso 8 maggio nel Wiener RadioCafé. L'esibizione si è svolta in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Vienna. Si tratta di un’interpretazione che si fonda su una concezione chiara e lucida del sound, in cui si integrano anche strutture microtonali. (Inform)

ITALIAN AMERICA AT ITS AFRICAN AMERICAN EDGE” IL VOLUME ANALIZZA IL RAPPORTO TRA ITALOAMERICANI E GLI AFROAMERICANI E SI SOFFERMA, ATTRAVERSO DI ESSO, SULL'INTEGRAZIONE DEGLI ITALIANI EMIGRATI NELLA SOCIETÀ AMERICANA

NEW YORK – Su We the Italians Umberto Mucci intervista John Gennari, autore del libro “Flavor and Soul: Italian America at Its African American Edge” che analizza il rapporto tra italoamericani e gli afroamericani e si sofferma, attraverso di esso, sull'integrazione degli italiani emigrati nella società americana. In particolare vengono richiamati rapporti e affinità che hanno trovato espressioni nella musica, nel cinema, nello sport e nelle altre pratiche espressive. “Penso che italiani e afroamericani condividano una certa sensibilità, un modo emotivo e onesto di vivere l'anima, se vogliamo. Il blues afroamericano ha il tipo di feeling che assomiglia a molti brani del Sud Italia, la musica e la cultura della canzone napoletana, una passione musicale, una malinconia. Quelle persone avevano sofferto molto, ma erano riuscite a trasformare la sofferenza in gioia e indulgenza, in piaceri del corpo: un corpo che avevano usato tanto, a causa dei duri regimi di lavoro – afferma Gennari, che si sofferma anche sull'influenza della lirica sui giovani afroamericani e sul primo jazz. Nell'intervista di parla anche delle tensioni tra le due collettività, che rischiano di essere alimentate nuovamente dal contesto politico attuale, un fenomeno di cui Gennari si dice preoccupato. L'intervista completa è consultabile sul sito di We the Italians. (Inform)

LAVORO - ITALIANI IN UK: BREXIT - COLDIRETTI "STOP A 15MILA UNDER 40 AL LAVORO IN UK. INDAGINE COLDIRETTI: 1 GIOVANE SU 3 PRONTO AD EMIGRARE PER LAVORO"

 Sono quasi 15mila i giovani italiani under 40 che si sono trasferiti in Gran Bretagna con il cambiamento di residenza nel 2016, l’ultimo anno disponibile. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat a commento delle dichiarazioni della premier britannica Theresa May sul fatto “non sarà più permesso alle persone di arrivare dall'Europa nella remota possibilità di trovare un lavoro” tranne per quelli qualificati. Piu’ di un giovane italiano su tre (34 per cento) si dice disposto a cambiare nazione per trovare lavoro e un 22 per cento è convinto che il suo futuro sarà all’estero, anche se una ridotta minoranza (14 per cento) ha già avuto esperienze lavorative in un’altra nazione, secondo una indagine Coldiretti/Ixe’. E la Gran Bretagna – sottolinea la Coldiretti - rappresenta la meta preferita per i giovani connazionali in cerca di occupazione anche perché consente di completare l’esperienza di vita all’estero con l’apprendimento della lingua piu’ diffusa a livello lavorativo. Ora con la Brexit e lo stop agli arrivi annunciato dalla premier inglese si aggrava il problema degli sbocchi occupazionali e l’Italia – sostiene la Coldiretti - deve essere pronta ad offrire alternative valide alle nuove generazioni. Opportunità che possono essere offerte anche dal settore agricolo dove è in atto un ritorno epocale alla terra, che non avveniva dalla rivoluzione industriale, con quasi 30mila giovani che nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per l’insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell’Unione Europea, con ben il 61% concentrato al sud e nelle isole e il 19% al centro e il resto al nord, secondo l’analisi della Coldiretti.(12/07/2018-ITL/ITNET)

FISCO - IMMOBILI ITALIANI ALL'ESTERO - ACLI SVIZZERA CHIEDONO AGGIORNAMENTO CONVENZIONE ITALIA/SVIZZERA DOPPIA IMPOSIZIONE FISCALE

 Le ACLI della Svizzera chiedono di aggiornare la Convenzione Italia-Svizzera sulla doppia imposizione fiscale Sulla scorta di un intervento di Franco Narducci sul tema in titolo e dell’ordine del giorno presentato da Giuseppe Rauseo, Presidente ACLI Svizzera, in occasione dell’Assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), tenutasi a Roma tra il 2 e il 5 luglio scorsi, le ACLI della Svizzera chiedono un impegno del Governo italiano affinché proceda il prima possibile a rinegoziare con la Confederazione elvetica le pertinenti norme della Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni fiscali, riguardanti la tassazione degli immobili posseduti in Italia dai cittadini italiani emigrati in Svizzera, tutelando il loro diritto a non essere doppiamente tassati, in Italia e in Svizzera, ai fini patrimoniali. Nel 2010 la Svizzera ha introdotto l’autodenuncia esente da pena e il recupero d’imposta nei casi di successione, con una prassi ancorata nella Legge federale sull’imposta diretta (LIFD) e nella Legge federale sull’armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni (LAID). Per effetto del combinato disposto autodenuncia esente da pena, prorogata fino al 30 settembre 2018, e scambio automatico delle informazioni tra Italia e Svizzera, decine di migliaia di cittadini italiani residenti in Svizzera hanno notificato al fisco elvetico la proprietà di un immobile in Italia, pur avendo da sempre versato all’erario italiano le tasse gravanti su tali immobili, sulla base della normativa italiana. Il valore dell’immobile posseduto dai nostri connazionali in Italia viene ritenuto un aumento del valore patrimoniale del soggetto d’imposta, facendo con ciò scattare in alto l’aliquota impositiva e con un effetto retroattivo agli ultimi 10 anni dal momento dell’autodenuncia. Siamo, quindi, al cospetto di una situazione tipica di doppia imposizione fiscale. Peraltro, nella già citata Legge federale sull’imposta diretta (LIFD) non vi è alcun riferimento agli immobili situati all’estero. Parimenti, la Legge federale sull’armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni (LAID) non menziona l’imposta sulla sostanza o sugli utili da sostanza di beni all’estero. Se ne deduce che la Svizzera applica la normativa interna, mentre nella gerarchia delle fonti, Convenzioni e Trattati prevalgono sulle fonti delle singole nazioni (norma superprimaria). Gli italiani residenti fiscalmente in Svizzera devono dichiarare i beni posseduti in Italia, che però non devono essere considerati a fini impositivi. La vigente Convenzione tra Italia e Svizzera si estende anche al patrimonio, per cui l’imposta sulla sostanza viola l’Art. 6 del Trattato e nemmeno lo scambio d’informazioni (art. 27 del Trattato) consente tale violazione. Inoltre, la tassazione del valore locativo è un concetto non applicabile agli immobili all’estero già oggetto di tassazione ove l’immobile si trova. Infatti, se il bene in Italia è oggetto di locazione, è in Italia che si pagano le tasse sul reddito derivante dal contratto di locazione, mentre se non è oggetto di locazione non si può procedere a tassare il cosiddetto valore locativo poiché si tratta di una categoria giuridica svizzera che può trovare applicazione solo in territorio elvetico. (12/07/2018-ITL/ITNET)