8 MARZO, 12 MILIONI DI MIMOSE SALVATE DAL GELO Roma - Sono circa 12 milioni i ramoscelli di mimosa salvati quest’anno dal gelo siberiano che verranno donati l’8 marzo come omaggio all’impegno delle donne nella società.

E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare e quest’anno la raccolta della mimosa è scattata in anticipo per sottrarre i fiori alla spallata di ghiaccio e neve che ha sconvolto la Penisola da nord a sud. Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, dalla famiglia al lavoro, la mimosa esprime anche un importante valore ambientale perché – spiega la Coldiretti – è realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono. I ramoscelli che verranno regalati – sottolinea la Coldiretti – sono praticamente tutti di origine nazionale e soprattutto della provincia di Imperia in Liguria dove o8perano circa 1500 produttori e si realizza oltre il 90 per cento della produzione italiana. Per conservare al meglio la mimosa – consiglia la Coldiretti – è bene tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido perché – continua la Coldiretti – la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore. Dal punto di vista botanico si tratta in realtà un’acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all’unica famiglia delle Leguminose. Le varietà più diffuse sono – precisa la Coldiretti – la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi) si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico "mimus", dal latino attore mimico. La mimosa – conclude la Coldiretti - venne introdotta in Europa intorno al 1820 e con il passar del tempo riuscì ad adattarsi molto bene al clima Italiano, soprattutto nelle zone temperate come la Liguria. (NoveColonneATG)

LIBRI: “EDUCARE ALL’AMMIRAZIONE. DI SE’, DELL'ALTRO, DELLA TERRA”

Roma - “Educare all'ammirazione. Di sé, dell'altro, della Terra” è l’ultimo libro del professor Bruno Rossi, docente di Pedagogia nel dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale della sede di Arezzo dell’Università di Siena. Edito da Pensa Multimedia, nella collana “Pedagogie e didattiche”, il testo analizza il sentimento di ammirazione come mezzo per “porre tra parentesi pensieri prevenuti e luoghi comuni, limitare boria e invidia, prepotenza e dominio, pessimismo e apatia”. Un sentimento, come si legge nella quarta di copertina, che permette di “superare i confini soggettivi per concedere spazio ai pensieri dell’anima, ai ragionamenti del cuore, alla conoscenza poetica”. “Mediante la pratica del sentimento dell’ammirazione il sé, l’altro, il mondo infrangono la soggettiva esperienza, rendono inutili previsioni, calcoli, prevenzioni e aspettative, la persona può aprire la mente e il cuore al non-ancora, può compiere uno slancio verso ciò che la sor-prende, che la supera, che è potenzialmente virtuoso.” “Ammirare rende possibile scorgere il sé, l’altro e il mondo, accorgersi della presenza e della continua novità di sé, dell’altro e del mondo, apprezzare sé, l’altro e il mondo, prendersene cura.” Il professor Rossi si è occupato per anni di ricerca in pedagogia e ha scritto numerosi saggi tra cui “Il lavoro felice. Formazione e benessere organizzativo”; “Pedagogia della felicità”; Pedagogia dell’arte di vivere. Intelligenze per una vita felice”. Gli interessi di ricerca più recenti di Rossi riguardano la tematizzazione pedagogica delle emozioni e dei sentimenti, l’educazione affettiva in ambito scolastico ed extrascolastico, i contesti organizzativi, il lavoro come esperienza di formazione e gli ambienti di lavoro che favoriscono processi di apprendimento e processi di costruzione della conoscenza. (NoveColonneATG)

FRANCESCO IL RIBELLE, L’ULTIMO LIBRO DI PADRE ENZO FORTUNATO

Roma - E’ uscito il 27 febbraio in tutte le librerie l’ultimo libro di padre Enzo Fortunato, “Francesco il ribelle”, una nuova biografia del Santo di Assisi, con la prefazione del Segretario di Stato Va­ticano, Cardi­nale Pietro Parolin. Il volume - sottolinea una nota della Sala stampa del Sacro convento di Assisi - risponde alla domanda sul perché tutti sono affascinati dalla figura di San Francesco, dalla sua vita e dalle sue azioni. In queste pagine - continua la nota - si delineano i luoghi che Francesco ha visitato, i gesti e il linguaggio con cui ha formulato il suo messaggio, esplicitando la sua rivoluzione culturale. Francesco è l’uomo moderno, come moderna è la lingua che usa. L’attualità del pensiero e dell’azione del Santo di ieri sono le stesse di Papa Bergoglio oggi in un’epoca, la nostra, che non è tanto dissimile da quel medioevo. Nella prefazione il Cardi­nale Pietro Parolin sottolinea come: “Padre Fortunato ha capito che bisognava in qualche modo spiegare il “segreto” di Francesco, cioè la ragione per la quale un uomo semplice, vissuto otto secoli fa, è la migliore incarnazione del cristianesimo come si va configurando in questo inizio di terzo millennio. Un ribelle, certo, ma un ribelle obbediente”. Il merito forse maggiore di questo testo, conclude il Cardinale, è «quello di condurci a riflettere sul “ribelle” Francesco, ma anche quello di far­ci intravedere il volto del cristianesimo del­le prossime generazioni”. Francesco il ribelle. Il linguaggio, i gesti e i luoghi di un uomo che ha segnato il corso della storia” è edito da Mondadori, 2018, 136 pp. (NoveColonneATG)

“LA CULTURA DELLA LEGALITÀ”: ROSY BINDI E PAOLO BERNASCONI A BASILEA CON COMITES E CGIE

BASILEA - Nuovo appuntamento con il “Progetto della legalità” promosso dal Comites di Basilea con il Consiglio Generale degli Italiani all’estero. Ospiti dell’incontro, in programma sabato 17 marzo alle 19.15 nella sede della Missione Cattolica Italiana, saranno Rosy Bindi, presidente commissione parlamentare antimafia, e l’avvocato Paolo Bernasconi, moderati dalla presidente del Comites, Nella Sempio. L’incontro “La cultura della legalità. Un progetto della comunità italiana in Svizzera” rientra nel “Progetto Legalità” promosso dai Comites, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Berna, e finanziato dal MAECI. (aise)

SABATO L’ASSEMBLEA DEL COMITES DI MONACO

MONACO - Presieduto da Daniela Di Benedetto, il Comites di Monaco di Baviera tornerà a riunirsi in assemblea questo sabato, 10 marzo , dalle 11.00 nella sede al civico 8 di Hermann-Schmidt-strasse. I lavori seguiranno questo ordine del giorno: Approvazione dei verbali delle riunioni del 02.12.2017 e 02.02.2018; Verbalizzazione del voto per il rinnovo del contratto dell’addetto allo sportello della legalità (Avv. Montanucci); Documenti per il sito web e chiarimenti sui bilanci; Voto della mozione di sfiducia del Presidente Daniela Di Benedetto; Celebrazioni del 25 Aprile; varie ed eventuali. (aise)

8 MARZO/ GARAVINI (PD): IL RUOLO DELLA DONNA SI È EVOLUTO MA LE DISCRIMINAZIONI SONO RIMASTE LE STESSE

ROMA - “Il ruolo della donna nella società è profondamente mutato negli ultimi anni. A fronte di questa evoluzione, però, permangono invece alcune costanti problematiche del passato. Dalle discriminazioni salariali a quelle contrattuali. Dalle molestie alle violenze. Fino alle difficoltà di conciliare la vita professionale con le esigenze di quella personale”. È quanto dichiara oggi Laura Garavini, senatrice del Pd, appena eletta in Europa, in occasione della Giornata Internazionale della Donna che si celebra oggi, 8 marzo. “Il necessario cambiamento – sottolinea Garavini – può e deve partire dalla cultura comune. Ed è possibile solo cambiando approccio alle tematiche femminili. Anche partendo anche dal linguaggio pubblico. In questo giorno di festa, il mio pensiero va anche alle donne emigrate nel mondo. Quelle stesse donne che portano all’estero la nostra cultura e i nostri valori. Che si fanno portavoce di una figura femminile ormai multiculturale e spesso affermata in contesti internazionali”. “I miei auguri speciali vanno a tutte le donne”, conclude. “A quelle che lottano. A quelle che non abbassano mai la testa. A quelle che non cedono agli stereotipi. A quelle che si impegnano. A quelle che cercano sempre di rendere migliore la realtà intorno a sé. A tutte voi, buon 8 marzo”. (aise)