CORPORATE GOVERNANCE IN ITALIA: SEMINARIO CON ASSOGESTIONI ALL’AMBASCIATA D’ITALIA A LONDRA LONDRA - L’Ambasciata d’Italia a Londra ha ospitato nei giorni scorsi un seminario organizzato in collaborazione
con Assogestioni, associazione italiana che raggruppa le società di gestione del risparmio, dedicato ai temi della corporate governance in Italia e agli strumenti di tutela dei diritti degli azionisti di minoranza nei consigli di amministrazione delle società quotate. A fare gli onori di casa l’Ambasciatore Raffaele Trombetta, che ha poi dato la parola a Marco Ventoruzzo (Università Bocconi) e al Direttore Generale di Assogestioni Fabio Galli. Quindi, Massimo Menchini, responsabile in Assogestioni per Corporate Governance e Relazioni Istituzionali, ha moderato un panel stimolante e di alto livello. Un nutrito parterre di rappresentanti del mondo finanziario attivo a Londra e investitori – riporta infatti l’Ambasciata – ha avuto modo di confrontarsi su alcuni dei temi di maggiore rilevanza con riferimento al modello italiano di corporate governance. In particolare, le presentazioni introduttive sono state focalizzate sulle specificità dell’istituto del voto di lista, introdotto nell’ordinamento nazionale in tappe successive tra il 1994 e il 2005, meccanismo assente in altri ordinamenti che introducendo elementi di equilibrio e stabilità nei processi decisionali, ha contribuito a favorire un migliore qualità dell’informazione a beneficio di investitori e azionisti. A seguire nel corso del panel la discussione ha preso invece in esame alcune delle asimmetrie tuttora presenti nel sistema italiano, come ad esempio nel caso dei rapporti intercorrenti tra società controllante e sussidiarie, in relazione ai poteri di nomina dei membri dei consigli di amministrazione delle controllate in capo ai membri del consiglio di amministrazione della holding. Come emerso nei commenti che hanno animato la discussione finale l’Italia sembra disporre di un sistema particolarmente evoluto di corporate governance, soprattutto con riguardo agli aspetti di tutela e incentivo alla effettiva partecipazione alla vita sociale da parte dei detentori di quote azionarie di minoranza, anche grazie all’impegno di realtà come Assogestioni. L’Ambasciatore Trombetta nel suo intervento introduttivo ha sottolineato l’impegno considerevole dell’associazione, in linea con il proprio mandato, nel promuovere una moderna ed evoluta cultura della corporate governance in Italia. L’Ambasciatore ha inoltre ricordato come, grazie al suo ruolo preminente nel settore a livello europeo, Assogestioni abbia inoltre contribuito allo sviluppo di normative di settore anche a livello UE, svolgendo un ruolo di guida soprattutto nel corso dell’ultima presidenza italiana nel secondo semestre 2014. (aise)
 
MUSEO MARINO MARINI E ISTITUTO MARANGONI FIRENZE INSIEME PER IL PROGETTO “PLAYABLE MUSEUM AWARD”
 
ROMA - Nasce una collaborazione tra il Museo Marino Marini e l’Istituto Marangoni Firenze per la call internazionale della prima edizione del Playable Museum Award, appena lanciata dal Marini il 15 gennaio e aperta fino al 31 marzo 2018. "Una sfida – dichiara la Presidente Patrizia Asproni – a creativi e visionari di tutto il mondo per sviluppare un’idea di Museo del Futuro, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni”. Ed è con queste premesse che prende il via questo sodalizio fra le due prestigiose istituzioni. A partecipare alla call, immaginando un museo del futuro che possa mettere in campo modalità nuove di connessione tra i visitatori e il museo stesso, non solo gli studenti della School of Fashion & Art di Istituto Marangoni, ma anche gli studenti dei corsi master di Arts Management, che lavoreranno attivamente con il Museo Marino Marini nel progettare una comunicazione strategica sui social, finalizzata a promuovere il Playable Museum Award. La call è aperta dal 15 gennaio 2018 e scade il 31 marzo 2018. Una commissione di esperti a livello internazionale, provenienti da istituzioni prestigiose italiane e straniere, valuterà le idee e selezionerà il vincitore. In palio la possibilità di concretizzare il progetto che risulterà migliore. Il Playable Museum Award, coordinato dall’engagement scientist Fabio Viola, si sviluppa proprio da un’ottica di connessione tra la crescita esponenziale delle tecnologie e la necessità di coinvolgere nuovi pubblici. Spazio quindi a progetti e soluzioni innovative che incrementino l’audience development, per esperienze di visita più ricche e tempi e spazi di fruizione più ampi. L’unico limite è la propria immaginazione. La call si svolgerà in collaborazione con l’Associazione Culturale TuoMuseo e con il supporto della Fondazione Cassa Risparmio Firenze e PCube. Per saperne di più, cliccate il link. (aise)
 
MISTERIOSA SCOMPARSA DI TRE ITALIANI IN MESSICO CITTA’ DEL MESSICO -
 
Tre italiani , padre figlio e nipote, sono scomparsi da Tecaltitlan , Messico, da ben 18 giorni. Presenta molti lati oscuri la scomparsa di Raffaele Russo, del figlio Antonio e del nipote Vincenzo Cimmino, di cui non si hanno notizie dal 31 gennaio scorso. Il primo di questi è rappresentato dai 18 giorni di silenzio dei familiari, prima di denunciarne la sparizione. Stando al loro racconto, a sparire per primo sarebbe stato Raffaele Russo. L’uomo, che lavorava in Messico da diversi anni vendendo generatori elettrici, dopo essere uscito, lo scorso 31 gennaio, dall’hotel in cui risiedeva a Tecaltitlan, non vi avrebbe fatto più ritorno. Il figlio e il nipote sarebbero poi scomparsi mettendosi sulle sue tracce. Le vicende che caratterizzano la triplice scomparsa presenta tuttora molti aspetti che attendono di essere chiariti. Intanto, la Farnesina sta seguendo il caso con l’Ambasciatore italiano a Città del Messico, Luigi Maccotta , che sta operando in stretto raccordo con le autorità locali e in costante contatto con la famiglia degli scomparsi. (aise)
 
CULTURA ITALIANA NEL MONDO - FRANCIA - "I VIAGGI IMMAGINARI. PICASSO E I BALLETTI RUSSI, TRA ITALIA E SPAGNA" AL CENTRO DI UNA MOSTRA A MARSIGLIA CHE SVELA L'IMPORTANZA DELL'ICONOGRAFIA POPOLARE NELLE OPERE DI PICASSO
 
Inaugurata oggi al MuCem di Marsiglia la mostra "Viaggi immaginari. Picasso e i Balletti russi, tra Italia e Spagna", a cura di Sylvain Bellenger, Luigi Gallo e Carmine Romano, realizzata in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte e organizzata da Electa. La mostra (16 febbraio-24 giugno 2018) è un’iniziativa del Musée national Picasso di Parigi e coinvolge sessanta istituzioni in otto paesi del Mediterraneo nel triennio 2017-2019. La rassegna ( http://www.mucem.org/programme/exposition-et-temps-forts/voyagesimaginaires-picasso-et-les-ballets-russes) approfondisce i temi dell’esposizione napoletana Parade. Picasso e Napoli, tenutasi al Museo e Real Bosco di Capodimonte e all’Antiquario di Pompei, dal 7 aprile al 10 luglio 2017, in occasione del centenario del viaggio di Picasso in Italia, mostra che per la prima volta metteva l’accento sul rapporto del pittore con l’arte popolare napoletana e il teatro tradizionale. Tale approccio ha permesso di evidenziare quanto l’arte popolare abbia ispirato un periodo fin’ora studiato esclusivamente alla luce del ritorno all’ordine e del classicismo della tradizione pittorica di Ingres. Se nella mostra napoletana erano analizzati da Carmine Romano i balletti definiti italiani, Parade e Pulcinella, a Marsiglia si esaminano anche i balleti d’ispirazione iberica, Tricorne e Cuadro flamenco. Le ricerche, da lui effettuate per questa mostra, negli archivi di Madrid, Granada, Siviglia e Cadiz e Jerez de la Frontera, dove si trovano documenti e lettere relative al compositore Manuel de Falla, ai membri della compagnia dei Balletti Russi e ai personaggi a loro vicini (Diaghilev, Massine, Lanz, Llorca ecc.), hanno messo in evidenza come il tema dell’iconografia napoletana e la compenetrazione con la città amata dal pittore sia centrale in tutta la produzione teatrale di Picasso per i balletti russi. Esemplari sono l’identificazione dei luoghi della Napoli degli inizi del XX secolo, ritratti dall’artista e utilizzati per le scenografie di Parade, Tricorne e Pulcinella. Un sezione fondamentale della mostra riguarda l’approfondimento dei modelli iconografici per il sipario di Parade, i cui personaggi erano già stati identificati da Romano nella mostra di Capodimonte. Dall’inedito confronto si evincono le radici formali del sipario, immerse nel fertile terreno del racconto popolare, religioso e teatrale, rappresentato da manifesti di spettacoli provenienti dal Museo di San Martino messi a confronto con gli ex voto e una bandiera devozionale del Santuario di Madonna dell’Arco. Ai costumi di Parade già esposti a Pompei, si aggiungono quelli di Tricorne e Pulcinella, grazie a un prestito eccezionale del Teatro dell’Opera di Roma che permettono il confronto diretto con gli schizzi autografi di Picasso, provenienti dal Musée Picasso Paris. Nel catalogo Luigi Gallo ha evidenziato le similitudini della grafica di Picasso con la moda un mondo al quale era stato introdotto da Coco Chanel, sponsor di Parade. Una sezione specifica, inoltre, indaga il rapporto fra Picasso e Fortunato Depero, coinvolto nella realizzazione dei costumi cubisti di Parade, grazie ad un insieme di marionette, quadri e disegni prestati dal MART (Museo d’Arte Moderna di Rovereto e Trento). Le due mostre, Parade. Picasso e Napoli e Viaggi Immaginari. Picasso e i Balletti Russi fra Italia e Spagna, allargano il concetto del Primitivismo ben oltre l’art nègre al mondo del teatro e delle processioni religiose del Mediterraneo. (16/02/2018-ITL/ITNET)