Nasce a Palermo la scuola di specializzazione in Fisica Sanitaria della Facoltà di Medicina e Chirurgia, avviata per l’anno accademico 2005-2006, presso il Dipartimento di Fisica e Tecnologie Relative di cui è direttrice Maria Brai, professore ordinario di Fisica applicata presso la facoltà di Medicina e Chirurgia. La Scuola di Specializzazione, della durata di quattro anni, risponde alle norme generali delle Scuole di Specializzazione dell’area medica e ha lo scopo di formare fisici specialisti con le competenze culturali e professionali necessarie per l’attività di Fisica Medica in campo ospedaliero. L’attività di una ricerca a carattere Fisico all’interno della Facoltà di Medicina nasce dall’intento di trasferire in ambito medico le moderne competenze metodologiche sperimentali tipiche della Fisica. Negli ultimi anni in numerosi reparti delle aziende ospedaliere: radiologia, medicina nucleare e radioterapia, si fa ricorso a strumenti che gradualmente diventano sempre più incisivi nella diagnostica e terapia medica. La complessità nell’utilizzo, nel controllo e nella ricerca di ulteriori potenziamenti richiede una stretta collaborazione tra fisici e medici. Da sempre le immagini hanno rivestito un ruolo fondamentale nell’ambito della diagnostica medica. Leonardo da Vinci in maniera eclatante, ma già altri in precedenza, avevano cercato, con i mezzi a loro disposizione di disegnare nella maniera più fedele possibile l’anatomia umana fisiologica come riferimento a cui confrontare i vari casi patologici. |
Fisici siciliani presso il centro ENEA di Roma. |
Da allora ad oggi molti passi sono stati fatti ma molto ancora si può ottenere per migliorare la visualizzazione dell’immagine e rendere sempre maggiore il numero di elementi atti a fornire diagnosi accurate. Questo nella convinzione che solo con un contatto più stretto fra ambiente fisico e medico si possano sviluppare quelle vicinanze di linguaggio e di impostazione metodologica necessarie allo sviluppo delle tecnologie e delle tecniche investigative sperimentali di cui la Medicina moderna ha sempre più bisogno. La collaborazione tra fisici e medici è quindi indispensabile, ad esempio, quando vengono utilizzate tecniche basate su radiazioni ionizzanti (raggi x) che attualmente sono fondamentali nei processi di diagnosi e terapia. Infatti conoscere e quantificare le interazioni delle radiazioni ionizzanti è essenziale per produrre immagini o attuare terapie, ma soprattutto per proteggere dagli effetti dannosi indesiderati prodotti da tali interazioni.
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Palermo. La direttrice M. Brai del Dipartimento di Fisica e gli specializzandi in Fisica Sanitaria del Primo anno. |
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Infatti il fisico ha il compito di: misurare la quantità di radiazioni ionizzanti ai pazienti e agli operatori suggerendo misure per la loro ottimizzazione; controllare le prestazioni delle installazioni, degli apparecchi di misura e di calcolo; partecipare alla scelta dei materiali e delle attrezzature; contribuire allo sviluppo e alla realizzazione di tecniche particolari e innovative di indagine. La finalità della ricerca in Fisica Medica è, dunque, quella di contribuire allo sviluppo della medicina applicando le conoscenze e le tecnologie sviluppate nel campo delle ricerche di base in fisica fondamentale. La fisica porta il suo contributo in tutte le grandi sfide attuali della ricerca medica come l’oncologia, le neuroscienze, la genetica e la medicina molecolare. Questo tipo di ricerche richiede la collaborazione paziente, quotidiana e duratura tra esperti di diverse discipline, che devono trovare un linguaggio comune adatto alla sfida di ricerche complesse, dette appunto interdisciplinari. In alcuni campi della medicina, medici e fisici contribuisco insieme all’attività clinica. |
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