Finalmente il Mezzogiorno torna ad essere
al centro dell’agenda politica economica italiana. Dopo cinque anni
di sostanziale abbandono, si torna ad investire sullo sviluppo e sul futuro
delle regioni meridionali. Infrastrutture, sicurezza, ricerca e saperi,
competitività: su questi quattro assi strategici verte essenzialmente
l’impegno previsto nella manovra finanziaria del centrosinistra.
Un impegno finanziario di ben 120 miliardi di euro stanziati per i prossimi
sette anni, in modo tale da favorire il massimo coordinamento progettuale
tra la programmazione della Unione Europea e i trasferimenti previsti
nei fondi nazionali. Tra le misure più significative, vanno evidenziate
la stabilizzazione del credito d’imposta – che consentirà
alle imprese di programmare nel tempo il riutilizzo dei benefici derivanti
dagli sgravi fiscali, il raddoppio del cuneo fiscale – dieci mila
euro per ogni lavoratore a fronte dei cinque mila previsti per il resto
del Paese – e l’istituzione delle zone franche urbane. In
particolare, questa ultima misura permetterà esenzioni fiscali
e contributive per PMI che producano interventi di recupero strutturale
e rilancio produttivo in aree degradate presenti nei grandi centri urbani
del Mezzogiorno. Sempre al Mezzogiorno saranno destinate la maggior parte
delle risorse previste nel nuovo fondo unico per l’innovazione tecnologica
e produttiva: saranno possibili così seri investimenti in ricerca
applicata, innovazione tecnologica, produzione di qualità, sviluppo
delle conoscenze e dei saperi. A tutto occorre aggiungere che sarà
possibile attingere al Fondo per le Politiche Giovanili, per grandi progetti
che puntino alla socializzazione e alla cultura, e che mettano al centro
il tema del ricambio generazionale. Altre misure, seppur di portata nazionale,
produrranno poi risultati importanti per il rilancio dei consumi soprattutto
nel Mezzogiorno: pensiamo agli interventi nella sanità, al rinnovo
dei contratti nel pubblico impiego e alla stabilizzazione di 150 mila
precari nella scuola. Ecco perché crediamo che, grazie a questa
Finanziaria, il Sud può ripartire. E lo farà coordinando
le politiche nazionali e le opportunità europee, mettendo le nostre
regioni nelle migliori condizioni possibili per affrontare la sfida dell’area
di libero scambio euromediterraneo del 2010: Mezzogiorno piattaforma logistica
– infrastrutturale e dei saperi – dell’Europa nel Mediterraneo.
Finalmente possiamo riprendere, seriamente, a lavorare a questo grande
progetto.
* Europarlamentare |
La scheda
Finanziaria 2007:
• Il F.A.S. (Fondo per le aree sottoutilizzate),
per la prima volta garantisce
copertura finanziaria per un arco di sette anni, rispetto
agli attuali tre, consentendo
di coordinare la programmazione nazionale con quella dei programmi
comunitari.
• Nei prossimi sette anni potranno essere realizzati nelle regioni
del Mezzogiorno
ulteriori interventi per circa 120 miliardi di euro,
di cui 63 a carico dei fondi
nazionali e circa 55 a carico dei programmi cofinanziati UE. Le amministrazioni
potranno impegnare fin dal 2007 tutti gli importi loro assegnati programmando
gli interventi per tutto l’arco dei sette anni.
• Gli interventi finanziari saranno concentrati sulle priorità
necessarie allo sviluppo
puntando su infrastrutture, ricerca, competitività, scuola, conoscenze
e
sicurezza.
• La manovra sul Mezzogiorno prevede inoltre la stabilizzazione
del credito
d’imposta garantendo così alle imprese certezze
nel tempo per l’utilizzo dei
benefici fiscali.
• Sul cuneo fiscale è previsto un intervento differenziato
per le imprese meridionali,
di 10 mila euro per ogni lavoratore a tempo indeterminato,
rispetto ai 5 mila
previsti invece per le aziende nel resto del paese.
• Un elemento di forte novità riguarda la sperimentazione
di misure riservate alle
aree metropolitane meridionali caratterizzate da forte
degrado socio-economico
(zone franche urbane). In tale zone potranno essere concesse esenzioni
fiscali e contributive per le PMI e realizzati interventi di
recupero urbano. A
questo obiettivo sono destinati 100 milioni di euro nel
prossimo triennio.
Per le regioni Calabria e Sicilia in
aggiunta a quanto previsto sono destinate le
risorse, originariamente attribuite alla realizzazione del Ponte sullo
stretto, per il completamento
di interventi infrastrutturali.
Le misure di sostegno all’innovazione industriale contenute nel
provvedimento
Industria 2015, il ddl approvato dal Consiglio dei ministri
lo scorso 22 settembre,
entrano nella Finanziaria 2007.
Oltre al cuneo fiscale sono previsti meccanismi di sostegno alle imprese
a carattere
automatico:
- crediti d’imposta per le imprese che investono
in ricerca e stipulano contratti
con le Università. A questa misura sono destinati fondi pari a
600 milioni di euro
l’anno;
- crediti d’imposta per le imprese che investono
nel Mezzogiorno. In questo caso
sono stanziati 1,3 miliardi di euro.
La Finanziaria 2007 prevede il finanziamento di cinque progetti
di innovazione
industriale individuati nell’ambito di cinque aree tecnologiche
1) dell’efficienza
energetica; 2) della mobilità sostenibile; 3) della scienza della
vita; 4) delle nuove tecnologie
per il made in Italy; 5) delle tecnologie innovative per il patrimonio
culturale.
Per l’individuazione dei contenuti di ciascuno dei progetti verrà
nominato un
responsabile di progetto scelto tra i soggetti in possesso
di comprovati requisiti.
Al fine di perseguire la maggiore efficacia delle misure di sostegno all’innovazione
industriale viene istituito il Fondo per la competitività.
A questo scopo sono
stanziati 1,1 miliardi di euro nel prossimo triennio.
Per facilitare l’accesso al credito e al mercato finanziario da
parte delle imprese
viene istituito il Fondo per la finanza d’impresa.
A questo obiettivo sono previsti
300 milioni di euro nel prossimo triennio. |