L’Italia, per la prima volta, ha aperto le sue porte all’estero. L’attenzione e l’ascolto immediato che il leader Romano Prodi ha manifestato nei confronti della componente “estera” della sua coalizione, rappresentata da 8 deputati e 4 senatori, ne sono la prova più concreta. Infatti, già all’indomani della proclamazione, Prodi ha convocato i responsabili del Coordinamento dell’Unione per gli italiani all’estero e gli eletti nella circoscrizione estera per chiedere loro indicazioni sugli impegni programmatici nel settore da inserire nel programma di governo che presenterà alle Camere. Le indicazioni, frutto di una serie di riunioni, prevedono 5 punti. Il primo, riguarda il potenziamento e la riforma della rete consolare; segue, al punto due, la tutela sociale, i cui punti di immediato impegno sono la realizzazione di un “assegno di solidarietà” agli italiani bisognosi residenti all’estero e l’emanazione di un provvedimento di sanatoria, come misura di emergenza a favore dei pensionati italiani meno fortunati residenti all’estero; Al terzo punto, il rilancio di una seria politica della promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo da realizzare mediante la riforma degli istituti italiani di cultura e della vecchia legge 153 sui corsi di lingua e cultura, oltre a un forte impegno per aumentare le borse di studio. Gli altri punti elencati riguardano gli interventi immediati per il sostegno, qualificazione e sviluppo dell’intero sistema informativo italiano all’estero, il recupero dei tagli fatti ai quotidiani italiani all’estero e il raddoppio dei contributi per i periodici, oltre che un miglioramento della presenza e della qualità di Rai International, l’attuazione delle deliberazioni scaturite dalla seconda conferenza Stato-Regioni-Cgie, il sostegno alle piccole e medie imprese italiane all’estero e l’indizione, in tempi brevi, della conferenza dei giovani italiani nel mondo. Prodi ha parlato anche e per la prima volta della sua idea di un “Vice Ministro per gli affari esteri con delega per gli italiani all’Estero”. Un’idea che sebbene all’inizio abbia fatto nascere qualche riserva, quando e’ stata successivamente meglio definita e contestualizzata nella richiesta di “unicità di guida del coordinamento e nella promozione dei provvedimenti relativi agli italiani all’estero, ha trovato un più vasto consenso, soprattutto se il Vice Ministro avrà, come sembra possibile, la capacità di nominare uno o due sottosegretari con ampia esperienza nel settore. Che non vi sia un caso “Italiani nel Mondo”, lo testimoniano, oltre alla grande attenzione del leader Prodi, il fatto che il Coordinamento stia lavorando prontamente con gli eletti all’estero, anche per fornire al futuro premier gli strumenti per valutare se deve lasciare il Ministero o creare un vice ministro, chi sia la figura più indicata a ricoprire l’uno o l’altro ruolo, e quali siano i temi sui quali avviare subito un’azione di governo. E’dunque opportuno sottolineare come l’apporto dei parlamentari eletti all’estero possa essere “fondamentale” all’interno dei punti programmatici elencati da Prodi, specialmente riguardo al processo di integrazione europea, alle politiche per il Mediterraneo e al rinsaldo dei legami col continente latinoamericano, oltre che nei rapporti con i Paesi dell’Africa e con gli Stati Uniti. Parlare dei connazionali che vivono all’estero, valorizzare le potenzialità umane che sono scaturite dalla vecchia valigia di cartone, restituire alle parole emigrazione e immigrazione una giusta valenza positiva che significa mescolanza di razze e culture, solidarietà, crescita collettiva, significherà restituire all’Italia il ruolo che merita in un contesto internazionale e aprire nuove strade ai valori della tolleranza, dell’accoglienza, della giustizia, del rispetto delle differenze tra i popoli. Significa guardare il mondo come un unico luogo da difendere in nome della democrazia, della libertà, della giustizia sociale.

La farnesina per gli Italiani all’estero

Allo scopo di assicurare la sicurezza dei cittadini italiani all’estero, presso la Farnesina è attiva, 24 ore su 24, l’Unità di crisi. Gli Uffici consolari, per gli Italiani residenti all’estero e, in alcuni casi, anche per gli Italiani che vi soggiornano temporaneamente, hanno le competenze che altri organi della Pubblica Amministrazione esercitano sul territorio nazionale. I cittadini italiani che si trasferiscono stabilmente all’estero devono per legge farne dichiarazione all’Ufficio consolare competente, ai fini della relativa iscrizione anagrafica. Al 29 dicembre 1999 risultavano iscritte 3.775.635 persone, su circa 4.250.000 cittadini italiani stimati. A seguito dell’iscrizione nell’anagrafe consolare, i cittadini possono usufruire dei vari servizi consolari, relativi in particolare ai passaporti, alla cittadinanza, allo stato civile, al notariato. Nell’ambito del servizio consolare, sono organizzati corsi di lingua e cultura italiana per i lavoratori italiani ed i loro congiunti. Gli organismi rappresentativi delle comunità italiane, i COMITES a livello delle singole circoscrizioni consolari, il CGIE quale istanza italiana complessiva, assicurano la partecipazione dei cittadini all’attività di promozione e tutela. Per i connazionali temporaneamente all’estero sono previste forme di assistenza, di informazione e consiglio. Le forme di intervento cui si è accennato presuppongono un’intensa attività di analisi della Farnesina e complessi negoziati per concludere accordi tra l’Italia e gli altri Stati, in particolare per quanto riguarda la protezione consolare, la sicurezza sociale, la cooperazione giudiziaria, il servizio militare, la promozione della lingua e della cultura italiana, le adozioni internazionali. In merito alla circolazione delle persone, il lavoro all’estero e la sicurezza sociale, è di particolare significato la partecipazione italiana ai lavori che si svolgono in ambito Unione Europea, Consiglio d’Europa, OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro), ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite).