PALERMO
Giacomo Di Benedetto, membro del consiglio Generale dell’USEF, è stato eletto al Parlamento Regionale, con una buona affermazione in voti, che denota la conoscenza del neo deputato da parte di una provincia, quella di Agrigento, dove il nostro Giacomo ha speso tutta la sua vita a fare politica e a difendere i diritti dei più deboli. Al nuovo deputato col quale speriamo di fissare subito un incontro, chiederemo di farsi carico di presentare un disegno di legge di modifica della 55/80 e 38/84, per rendere la politica regionale in materia di emigrazione, più aderente alla realtà. A lui va l’augurio di buon lavoro di tutto il gruppo dirigente dell’USEF, che da oggi lo vedrà come punto di riferimento e come raccordo tra la politica dell’associazione e la necessaria rappresentazione della stessa in un parlamento che in passato non ha brillato per impegno in questa direzione. Del rapporto, poi, tra l’USEF e gli eletti al Parlamento regionale che si richiamano all’UNIONE, sarà uno degli argomenti che verranno trattati nella riunione della Direzione prevista nei prossimi giorni.
PORTO EMPEDOCLE
Anche per il 2006, l’USEF si è impegnata a fare tesoro dei pochissimi finanziamenti avuti per colonie e campeggi, organizzando un campeggio per giovani residenti in Europa. Sono due le componenti che formeranno il gruppo del campeggio di quest’anno: un gruppo proveniente dal Belgio ed uno dalla Francia, il tutto per trenta adolescenti che potranno usufruire di questa importante opportunità di visitare la loro terra d’origine. La limitatezza dei mezzi, che ogni anno per altro subiscono tagli al ribasso, non ci permette di ripercorrere le esperienze del passato, quando mettevamo assieme ragazzi provenienti da diverse realtà geografiche quali: l’Argentina, il Cile, la Francia, il Belgio, il Canada, la Germania, trasformando la vacanza estive in una interessante esperienza squisitamente culturale e di grande valore sociale ed associativo. Trenta giovani, quindi quest’anno saranno destinatari del programma di tre settimane circa in Sicilia. I giovani che saranno ospitati presso la struttura dell’hotel Tiziana a Porto Empedocle, assieme al mare, potranno godere della possibilità di visitare in lungo ed in largo la Sicilia, calcando i luoghi dove in tutti questi secoli si è scritta la ricca ed interessante storia dell’Isola. Assieme alla vista di località famose come al ermo, Agrigento, Erice, Selinunte, Enna, Piazza Armerina, Siracusa ecc., i giovani usufruiranno anche di un ricco programma di animazione che servirà a trasmettere loro, giocando, importanti elementi di conoscenza della nostra storia e delle nostre tradizioni.
PALERMO
Si sono chiusi i primi di giugno sia il corso di lingua italiana per immigrati che i corsi di doposcuola per i figli di immigrati. Dato i ritardi dell’Assessorato al Lavoro, Previdenza Sociale, Formazione Professionale ed emigrazione, che non ha ancora emesso il provvedimento relativo alla 5a annualità così come previsto dall’articolo 45 del Decreto Legislativo 286/98, non potevamo interrompere tutti i servizi fino ad ora assicurati e tra questi i corsi di lingua e di doposcuola. Non potevamo perché la gente continua a rivolgersi a noi e non capisce i ritardi della burocrazia e della politica, non potevamo perché in questi casi, se non si vuole seminare sfiducia e diffidenza non si può interrompere un servizio che dura da anni ed infine non potevamo sbattere la porta in faccia a tanti immigrati e a tanti bambini che hanno bisogno di un sostegno di un punto di riferimento per non sentirsi respinti. Per cui, avvalendoci del lavoro di volontariato delle ragazze che in questi anni ci hanno seguito e si sono impegnate, abbiamo aperto i corsi puntualmente il primo di ottobre e li abbiamo chiusi i primi di giugno prossimo. Grande afflusso, anche dopo che abbiamo cambiato la sede e pensavamo che questo potesse creare difficoltà, invece la gente ci ha seguito, è venuta nella nuova sede ci ha permesso di portare a fine due corsi di ragazzini ed uno per adulti per un totale di cinquanta persone circa. Grande soddisfazione, anche tra i sacrifici, per come sono andate le cose, per l’apprezzamento degli “utenti”, per la generosità di un gruppo di ragazze: le nostre insegnanti, che hanno consentito questa avventura sacrificando il loro tempo ed i loro impegni personali.
PALERMO
Le magliette con la scritta “Mafia made in Italy” e la foto di Al Capone sono state ritirate dalle vetrine dei negozi del centro di Palermo dove campeggiavano con gaglioffaggine offendendo i siciliani certo, ma soprattutto i siciliani all’estero che con il made in Italy si imbattono ogni giorno, non fosse altro perché “loro” sono il nostro più importante e prezioso “prodotto” del made in Italy che ha inondato il mondo intero a cominciare dall’Europa e dalle Americhe. L’ironia, se c’era, non si vedeva. E non l’hanno vista nemmeno i carabinieri su sollecitazione della Procura e delle tante proteste che ad un certo punto si sono trasformate in un coro unanime. Il cardinale Salvatore De Giorgi ha tuonato dal pulpito della festa della Patrona quella della mitica Santa Rosalia, con parole di ragionevole disgusto: “La mafia è un bubbone pestifero ma in un corpo sano, da non strumentalizzare con inopportune etichette commerciali di cattivo gusto”. Più risentito il commento dell’autista di Giovanni Falcone, unico superstite della strage dell’autostrada: “Rischiamo di andare indietro di parecchi anni. Quelle magliette sono un’offesa alla memoria dei caduti per mafia”. E per gli italiani all’estero il made in Italy con cui amano presentarsi è quello dei tanti che la mafia l’hanno combattuta strenuamente e con successo.