Èun mistero ciò che l’uomo non riesce a spiegarsi. Durante il medioevo e soprattutto durante la dominazione spagnola in Sicilia (1412- 1713) il cosiddetto “teatro de los misterios” rappresentava al popolo cattolico episodi tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento. Con il nome di mistero si voleva rendere più mistico l’evento. Da queste remote tradizioni popolari trae origine l’attuale Processione dei Misteri di Trapani. La sua complessa struttura e la sua ricca simbologia affondano le radici nelle numerose confraternite esistenti allora nella città falcata: da esse nasce, ad inizio del xv secolo, l’iniziativa di dare l’avvio alla costruzione dei primi gruppi statuari, realizzati da artigiani ed artisti trapanasi: la cura dei vari gruppi sacri verrà nel tempo affidata alle maestranze dell’epoca, associazioni laiche autorizzate dalle autorità religiose. Le maestranze si trasformeranno nel tempo in vere e proprie corporazioni professionali con fini economici, anche per i costi connesi con la gestione dei gruppi.

Da quasi quattro secoli la “Processione dei Misteri “ continua a rappresentare nella giornata del Venerdì Santo la Passione e la morte di Cristo artisticamente rappresentata in venti gruppi scultorei, realizzati, per questioni di peso, con una tecnica particolare: tela e colla su uno scheletro di legno con ossature in sughero. Le statue sono riccamente abbigliate con costumi d’epoca. L’arte dei maestri artigiani trapanesi che nel tempo realizzarono i venti gruppi scultorei non si limita solo alla fattura delle statue e dei personaggi, ma si estende anche ai preziosi intagli ed inserti che impreziosiscono le vare con le riproduzioni di putti, di vedute della città, e di simboli dei ceti di appartenenza, spesso realizzati in argento e corallo. Ogni vara viene portata a spalla, sospesa ad altezza d’uomo da appositi cavalletti, nascosti da sontuosi mantelli denominati mante che servono ad occultare il cavalletto ma anche ad individuare il ceto di appartenenza del gruppo.

 

La processione dura quasi ventiquattro ore ed è interamente trasportata a spalla dai almeno dieci massari, organizzati in squadre, una per ogni mistero, che si muovono all’unisono al caratteristico suono delle troccole. Lo spettatore che assiste da lontano vede queste statue muoversi a suon di musica e prendere vita grazie alla caratteristica annacata ed alle improvvise accelerazioni dette arrancate. Il repertorio degli accompagnamenti musicali delle varie bande musicali attinge ad autentici brani d’autore.

Al loro suono si svolgono i momenti salienti della processione: la nisciuta e la trasuta. La preparazione delle statue avviene durante la notte del giovedì delle Ceneri, quando si celebra il rito della vestizione, e i consoli si prodigano per vestire le statue impreziosendole con monili e addobbi che sono autentiche opere d’arte degli orafi e argentieri trapanasi. Fedeli e appassionati non dormiranno quella notte e di lì a poche ore seguiranno per un altro intero lungo giorno le bellissime statue che, adornate dagli splendidi addobbi floreali dei mastri fiorai, scivoleranno dolcemente tra ali di folla adorante e curiosa.


Gruppo scultoreo del Cristo in croce.