“Il seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio, restituito al suo splendore da un accurato intervento compiuto per la prima volta in Sicilia, torna a Siracusa dopo trentacinque anni. "Caravaggio e ancora Caravaggio: fra le poche gioie nella malinconia di un giubilo forzato per la fine del vecchio e l'inizio del nuovo millennio. E ci accorgiamo che è lui il più attuale dei pittori, lui a dirci che questo nostro è ancora un tempo secentesco, conformistico, un tempo di rischi e incertezze, di pesti e di violenze. Che la vera realtà è una luce che squarcia la cortina buia del mondo, che grazia e santità dimorano nell'umanità più sofferente, emarginata". Parola di Vincenzo Consolo, testimonial del progetto. | |
“Per la prima volta indagini di grande complessità sono state realizzate in Sicilia – interviene l’assessore regionale ai Beni culturali Alessandro Pagano –. Finora per queste operazioni era sempre intervenuto l’Istituto centrale di restauro di Roma, ma questa volta abbiamo preteso che gli interventi su “Il seppellimento di Santa Lucia” fossero realizzati qui da noi, perché le nostre professionalità hanno mezzi e capacità per gestire queste situazioni. ”. “Il seppellimento di Santa Lucia”, di Caravaggio costituisce la prima importante testimonianza del soggiorno siciliano dell’artista, giuntovi nell’autunno 1608. Il bellissimo dipinto ad olio su tela è una delle opere italiane più richieste per mostre ed eventi culturali di rilievo. L’ultima tappa in cui l’opera ha rivestito la funzione è stata il Palazzo Reale di Milano, prima di essere accolto l’8 marzo a Palazzo Abatellis, nella capitale siciliana.Qui si è fermato per quattro settimane prima di fare ritorno nella città dove è stato commissionato e realizzato. «A Palermo - spiega la soprintendente Muti - il dipinto sarà sottoposto, dal Centro regionale per il restauro, ad accurate indagini preliminari di tipo diagnostico, che non sarebbe possibile realizzare a Siracusa in quanto si tratta di apparecchiature fisse, non trasportabili. Successivamente, il capolavoro caravaggesco tornerà nella sua città, dopo 35 anni ». I risultati delle prime indagini condotte dal Centro regionale di restauro, a “cantiere aperto”, cioè alla presenza di turisti e visitatori che hanno potuto assistere, dal vivo, alle operazioni dei tecnici sul dipinto, dimostrano che il dipinto è in buono stato di conservazione. Dagli esami radiografici, ancora in corso, sono state esaminate 13 sezioni del dipinto, sono state evidenziate numerose lacune dello strato pittorico, distacchi, stuccature e ridipinture da ricondurre a precedenti restauri. “Le indagini porteranno di certo a riscrivere la vera storia del dipinto per quanto riguarda la vicenda dei restauri – spiega Guido Meli, direttore del Centro regionale per la progettazione e il restauro -. Le problematiche del Caravaggio non sono dunque strutturali ma riguardano la sua resa estetica”. I primi risultati delle indagini sono stati comunicati durante una giornata di studio, tenutasi il 13 aprile all’Oratorio dei Bianchi, su “La conservazione delle opere d’arte negli ambienti confinati”. Durante il convegno sono stati presentati i risultati delle prime indagini condotte sul “quadro, dal Centro regionale di restauro. La vera sorpresa arriva dalle radiografie a cui è stato sottoposto il Caravaggio tramite sistemi digitali molto avanzati. Il radiologo Giuseppe Salerno ha riscontrato evidenti alterazioni dovuti a restauri precedenti, l’ultimo dei quali datato 1979. La radiografia è riuscita a tirar fuori l’ “anima” della mano caravaggesca, evidenziandone gli interventi successivi, che toccano un buon 30% dell’opera. La tela dunque necessita di un’attenta rilettura critica dei restauri, e sarà oggetto di un intervento che viene definito di «revisione » e non di restauro vero e proprio in quanto sono previsti solo lievi e mirati “ritocchi” sulla superficie, al fine di esaltarne le caratteristiche cromatiche originarie. Oggi la tela è di proprietà del FEC (Fondo Edifici Culto) del Ministero degli Interni. Durante il convegno – che ha visto la partecipazione dello scrittore Vincenzo Consolo con una Lectio Magistralis sul Caravaggio - è stato anche presentato il volume “Il monitoraggio microclimatico” nelle gallerie regionali. |
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Dai dati forniti dalle indagini diagnostiche a cura dei Laboratori di Fisica e Tecnologie Relative diretto da M. Brai e del C.R.P.R. (Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro) diretto da G. M. Spanò, si è riscontrata l’attuale inadeguatezza dei musei ad ospitare le opere. E’ stato effettuato il monitoraggio microclimatico allo scopo di rivelare i valori dei parametri fisici (temperatura, illuminazione, radiazione ultravioletta ecc…) che determinano il microclima degli ambienti di conservazione degli oggetti e dei manufatti in essi esposti. Tutte e tre le gallerie – Abatellis di Palermo, Bellomo di Siracusa e Regionale di Messina – sono ora sottoposte ad interventi di restauro e sistemazione mussale che miglioreranno certamente le condizioni espositive. Infatti, i risultati ottenuti dallo studio condotto costituiscono un utile strumento conoscitivo delle condizioni di conservazione fondamentale per la corretta progettazione delle nuove condizioni espositive. | “Il Seppellimento di Santa Lucia” |