“L’impegno per i diritti e le esigenze degli italiani nel mondo rappresentano una scelta strategica per assicurare ai connazionali all’estero,nelle nuove condizioni del mondo, la tutela politica, sociale, economica, giuridica che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro residenza. La nostra strategia di attenzione e valorizzazione della presenza di origine italiana nel mondo è volta a superare ogni tradizionale atteggiamento di distacco e di rimozione verso l’emigrazione”. Per questo, intendiamo in particolare:

  • perseguire politiche di rilancio dell’immagine, della cultura, del ruolo dell’Italia nel mondo;
  • favorire la piena integrazione delle nostre comunità affinché partecipino sempre di più alla formazione delle classi dirigenti dei paesi di residenza;
  • recuperare un concetto alto di italianità;
  • considerare le nostre comunità per il patrimonio di esperienze, cultura, valori, relazioni umane e professionali che possono offrire alla società italiana, al di fuori di ogni logica mercantilistica;
  • collocare chiaramente le nostre comunità nel campo dei costruttori di pace, soprattutto di fronte alle tragiche contraddizioni della presenza militare in Irak, alla persistente tensione della questione israelo-palestinese, al livello gravissimo raggiunto dagli attentati terroristici.

Garantendo una larga consultazione che coinvolga coloro che in diversi campi operano a contatto con le comunità italiane all’estero, a partire dalle espressioni del mondo associativo e sindacale e dai rappresentanti delle stesse comunità, ci impegnamo a:

  • fare un bilancio su COMITES e CGIE e riorganizzarne la collocazione e i ruoli, ridefinendo la funzione del CGIE, che ha assorbito finora le funzioni di interfaccia delle istituzioni italiane;
  • investire nell’impegno informativo migliorando la presenza e la qualità di Rai International; favorire convenzioni del servizio pubblico radiotelevisivo con emittenti straniere, favorendo il flusso di informazione in “uscita”, dall’Italia verso le comunità, e in “ritorno”, dalle realtà di insediamento alla società italiana; – attivare la rete di presenza italiana nel mondo (Istituti di Cultura, Università, scuole pubbliche, Camere di Commercio, patronati ecc.);
  • favorire proposte legate alla scienza e alla tecnologia, alle espressioni moderne del Paese, alla cultura d’impresa, alla moda e al design; – proporre una visione aperta dell’identità e recuperare, nei processi formativi, la storia dell’emigrazione italiana;
  • concentrare gli sforzi sulle misure di sostegno locale nelle situazioni di crisi economica, con particolare riguardo alla formazione e all’aiuto verso le piccole e medie imprese nelle strategie di ripresa sociale ed economica;
  • favorire il rafforzamento del tessuto economico delle realtà ospitanti e il riferimento alla comunità italiana come volano di cooperazione e di scambi commerciali e professionali con gli operatori che agiscono nel sistema italiano.

 

Intendiamo, infine, rilanciare la cooperazione per lo sviluppo, che deve caratterizzarsi per equità dei risultati e trasparenza dei processi; favorire una specifica ed efficace legislazione per la promozione dell’impresa italiana all’estero; pensare all’opportunità di applicare il principio della “continuità territoriale” agli spostamenti aerei e marittimi da e per l’Italia a beneficio delle comunità italiane residenti all’estero, nel quadro delle linee strategiche fissate dal programma europeo relativo alle “Reti Transeuropee”.