Con la pubblicazione del decreto interministeriale del 2 febbraio 2006, la legge 488/92, cambia completamente volto. I prossimi bandi saranno pubblicati entro marzo e conterranno parecchie novità:

  1. l’agevolazione che sarà composta da tre elementi, un finanziamento bancario ordinario che dovrà essere concesso da una banca, un finanziamento agevolato dalla Cassa Depositi e Prestiti a un tasso di interesse pari allo 0,50% pagabile in 15 anni, un contributo a fondo perduto di entità diversa in base alla Regione in cui sarà localizzata l’iniziativa e alla dimensione dell’impresa. L’ottenimento del finanziamento a tasso ordinario da parte dell’istituto di credito è una condizione sine qua non per poter accedere al pacchetto agevolato:
  2. gli indicatori che saranno solo tre, poiché vengono abrogati sia l’indicatore sull’incremento occupazionale che quello ambientale, mentre viene introdotto il criterio che premia le imprese che richiedono una minore percentuale di contributo a fondo perduto rispetto a quella massima ammissibile, nonché il parametro sull’innovazione;
  3. l’investimento minimo che passa da 500.000 euro ad 1 milione per tutti i settori ad eccezione dell’artigianato.

Le regioni, però, potranno abbassare la soglia minima e alzare quella massima entro determinati limiti. L’impianto della “nuova” 488 desta non poche perplessità in ordine a:

  1. il ruolo delle banche nella sezione dei progetti che nel Sud spesso rappresentano più un fattore di freno che un’occasione per lo sviluppo delle imprese;
  2. l’obbligatorietà del finanziamento bancario che penalizza le piccole imprese prive di una storia che sia garanzia di credibilità:
  3. l’esiguità delle risorse finanziarie messe a disposizione che sono appena di 679 milioni di euro in più (2005) e la promessa che nel 2006 saranno di 1.4 miliardi.

Scheda informativa relativa alla 488/92, settore artigianato: Soggetti Beneficiari:
Imprese estrattive, manifatturiere, di servizi, di costruzione, di produzione e distribuzione di energia elettrica, di vapore e acqua calda le cui unità produttive sono ubicate nelle aree depresse. Le imprese, prima della presentazione delle istanze, devono essere già iscritte all’Albo delle imprese artigiane.
Possono presentare istanza per l’ottenimento delle agevolazioni anche imprese individuali non ancora operanti alla data di presentazione della domanda, anche se ancora non iscritte all’Albo delle imprese artigiane, purché le stesse imprese siano già titolari di Partita IVA.
Tipologia d’intervento:
Realizzazione di nuove unità produttive; ampliamento; ammodernamento; ristrutturazione; riattivazione; riconversione e trasferimento di un’unità produttiva esistente. Ciascuna delle iniziative anzidette è ammissibile solo se correlata ad un programma organico e funzionale promosso nell’ambito delle singole unità produttive.
Spese ammissibili:
Progettazione e direzione lavori, studi di fattibilità e di valutazione d’impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie e collaudi di legge; suolo aziendale, sue sistemazioni e indagini geognostiche, entro il limite del 10% dell’investimento totale; opere murarie e assimilate; infrastrutture specifiche aziendali; macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica, mezzi mobili necessari al ciclo di produzione per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti; programmi informatici; brevetti concernenti nuove tecnologie di processo e di prodotto.
Sono ammissibili i programmi d’investimento che comportano spese tra un minimo di 100.000,00 euro ed un tetto massimo di 1.500.000,00 euro. Non sono ammissibili i titoli di spesa aventi un importo complessivo imponibili dei beni agevolati inferiore a 500 euro. L’acquisto del solo immobile aziendale è previsto qualora l’impresa conduca la propria attività in locali di affitto.
N.B. Entro la data di chiusura dei termini di presentazione delle domande, il richiedente dovrà avere la piena disponibilità del suolo o dell’immobile interessati al programma d’investimento, nonché la rispondenza alle norme urbanistiche e la destinazione d’uso.
Procedure:
Le istanze si dovranno presentare ad Artigiancassa, ente gestore. La graduatoria sarà formata sulla base del punteggio che si otterrà sommando i punti attribuiti in ciascuno dei tre parametri che sono:

  1. rapporto tra la misura massima del contributo in conto capitale e la misura richiesta, vale a dire meno contributo si richiede più si alza il punteggio in questo parametro;
  2. rapporto tra le spese ammissibili relative a macchinari, impianti e attrezzature e il totale delle spese ammissibili al programma: vengono cioè privilegiati gli investimenti in mezzi produttivi rispetto a quelli di natura immobiliare;
  3. punteggio complessivo conseguito dal programma sulla base di specifiche priorità regionali. Il valore di ciascuno degli indicatori anzidetti è incrementato dell’1% nel caso di programmi presentati da imprese che alla data dell’istanza abbiano già aderito a sistemi internazionali riconosciuti di certificazione ambientale ISO 1400-0 EMAS.

L’Artigiancassa:
Il programma proposto per l’agevolazione dovrà essere ultimato entro 24 mesi dalla data di concessione provvisoria delle agevolazioni. L’impresa dovrà comunque assicurare l’apporto dei mezzi propri pari al 25% dell’investimento. Vengono considerati mezzi propri tutte le coperture finanziarie esenti da qualunque aiuto pubblico.