SIRACUSA. VERSO LE REGIONALI: 5 NOMI PER IL PD CON GLI OUTSIDER GAETANO CUTRUFO E BASSO
 Il Pd apre la corsa verso le Regionali di novembre. La direzione provinciale del partito ha scelto i nomi dei candidati da presentare in lista. Non è una decisione definitiva piuttosto una “indicazione” del direttivo provinciale che adesso sarà trasmessa alla segreteria regionale per le valutazioni ufficiali. Al termine delle circa 5 ore di dibattito, sono stati indicati come candidati alle regionali nella lista del Pd Bruno Marziano, Paolo Amenta, Giovanni Cafeo, Milena Contento e Rossella Miceli. Hanno votato a favore 54 dei 56 componenti presenti su 96 totali. Sicuro della presenza in lista è, attualmente, l’assessore regionale Bruno Marziano, come da indicazione del partito regionale. Anche le due donne, Contento e Miceli, sono pressochè certe della presenza in lista. In quattro, invece, si contenderanno i restanti due posti. Si tratta di Cafeo, Amenta, Basso e Cutrufo. La disponibilità di queste ultime due candidature è stata registrata durante la discussione del direttivo provinciale. Ci sarà adesso un momento di vaglio e valutazione che potrebbe coinvolgere anche la direzione regionale. Dal 30 settembre al 5 ottobre la presentazione ufficiale della lista, anche per Siracusa. Ad avere le maggiori chance di ritrovarsi in lista, al momento, è Gaetano Cutrufo. Anche la relazione del segretario provinciale, Alessio Lo Giudice, ha suggerito alcuni criteri nella scelta che sono stati letti come una apertura verso l’imprenditore siracusano, presidente anche della squadra di calcio. Lo Giudice ha parlato di coerenza con il progetto politico e civico di Micari, di rappresentatività geografica rispetto alla provincia, competitività della lista e infine di valorizzazione delle risorse del Partito Democratico. (da siracusaoggi.it - Gianni Catania)
 
CHIARAMONTE, PROGETTO VALORIZZAZIONE OLIO
 
Un programma pluriennale di valorizzazione dell’olio ibleo. I primi passi di questa azione che coinvolgerà consumatori, studenti e chef sono stati posti nel corso di un convegno promosso dall’Associazione «Città dell’Olio», tenutosi nella sala Sciascia alla presenza del vice ministro alle Politiche Agricole e Forestali, Andrea Olivero (foto). «L’olivicoltura italiana, nel panorama internazionale, rappresenta non solo un’eccellenza della produzione di qualità, ma anche di tutti gli aspetti culturali che essa esprime – ha commentato Enrico Lupi, presidente delle Città dell’Olio, presente a Chiaramonte Gulfi insieme ad Antonio Balenzano, direttore della stessa associazione – Un tesoro ed una risorsa che necessita di una rivoluzione che coinvolga tutta la filiera olivicola fino ad arrivare ai consumatori». Il progetto di valorizzazione prevede un itinerario che percorre l’Italia, con una tappa per ogni Regione, alla scoperta del patrimonio enogastronomico del nostro Paese. Tra show cooking, mercatini, premi per i migliori oliveti ma anche le tante attività del progetto Bimboil che coinvolge i giovani nelle scuole, il progetto di valorizzazione dell’olivicoltura consentirà di raggiungere l’obiettivo della «rinascita» culturale auspicata dall’associazione Città dell’Olio. «La Sicilia è una regione in cui si produce olio di grande qualità e vi sono alcune zone, come Chiaramonte Gulfi, particolarmente vocate e che necessitano di essere valorizzare il più possibile – dice il sindaco. Sebastiano Gurrieri, sindaco di Chiaramonte, coordinatore regionale delle Città dell’Olio – L’obiettivo è quello di trarne tutti i vantaggi economici legati non solo alla produzione e commercializzazione dell’olio d’oliva extravergine Dop Monti Iblei, ma anche la possibilità di creare altro reddito attorno al turismo enogastronomico, con vendita di prodotti tipici, visite ai principali monumenti, pacchetti turistici. Credo che si debba lavorare seguendo quella che io definisco la buona politica, cioè la politica che ascolta la gente e risolve i problemi. E in questo senso mi auguro che la Regione, che si appresta al rinnovo, possa migliorare ed incrementare la propria capacità di sostegno alle zone rurali anche attraverso le attività previste dal Psr affinché non restino insolute le problematiche del settore». (da corrierediragusa.it - Duccio Gennaro)
 
ENNA. BOCCIATURA MOZIONE SFIDUCIA: È PERÒ CERTO CHE QUALCOSA CAMBIERÀ A SALA EUNO
 
Enna. Con quindici voti contrari e quindici favorevoli il consiglio comunale di Enna ha bocciato la mozione di sfiducia al sindaco Dipietro. Ci sono volute cinque ore di dibattito per arrivare alla votazione finale che non ha riservato sorprese visto che non sono bastati i dodici voti del Pd, i due del M5S e quello di Gloria perchè a suo favore Dipietro ha trovato il voto della sua originaria maggioranza, dei quattro consiglieri del Pd Savoca, Colaleo, De Rose e Lo Giudice e di Cuci. È però certo che qualcosa cambierà a Sala Euno. Sono cambiati gli equilibri visto che il Pd non avrà più la certezza dei16 voti e, di contro, cambia il sostegno all’amministrazione che avrà un carico di responsabilità maggiore sulle spalle. E c’è da ritenere che cambieranno anche i rapporti tra le parti perchè quanto detto in aula lascia tante pagine ancora aperte. Secondo Guarasci (Pd) sono emerse insofferenze e malcontento sull’operato del sindaco, ha parlato delle vecchie ruggini di quest’ultimo con gli alleati e avvisato «adesso ha una nutrita maggioranza, che governi». Il dibattito per lunghi tratti è stato occupato dalle vicende interne al Pd che poco hanno fatto breccia nei cittadini. Secondo Marco la mozione è arrivata in aula «per dire che lei e noi siamo un’altra cosa» ha detto al sindaco. Pesanti le considerazioni di Arena secondo cui «ogni voto viene utilizzato come merce di scambio». Rizzo ha accusato, tra le altre cose, di non aver speso i soldi in bilancio e detto che «non abbiamo notizie di crisi superata», tema ripreso anche da Vasapollo che ha parlato di una «mancanza di capacità amministrativa» finendo poi con Cappa che ha detto di non essere attaccato al ruolo di capogruppo, di fare scelte libere e di essere «sereno per aver fatto il mio dovere. Adesso mi auguro però un cambio di rotta». Articolata la risposta di Dipietro che ha contestato le motivazioni della sfiducia: «Eravamo e siamo alternativi al Pd che oggi voi rappresentate. Non è cambiato nessun equilibrio in giunta, ad apertura crisi ho parlato a tutta l’aula, alcuni hanno colto e altri no. Non si può sostenere di fare la sfiducia per un cane in più o un gatto in meno. Se a Garofalo non ho firmato la richiesta di mozione di sfiducia (fu proposta dall’allora consigliere Scillia ndr) – ha detto rispondendo a una sollecitazione – è perchè un’amministrazione ha il diritto di dimostrare ciò che sa fare e la legge dà cinque anni. A chi mi chiede perchè non mi sono costituito parte civile (su gettonopoli ndr) suggerisco una lettura sul manuale di procedura penale perchè in questa fase non si può». A sostegno dell’amministrazione Palermo – «la mozione maschera una guerra interna al Pd» -, Comito – «si configura su aspetti personalistici. Avete governato voi prima e avevate il dovere di risolvere i problemi della città» -, Gargaglione secondo è emersa «una valutazione di ordine politico e non amministrativo». Savoca, anche a nome degli altri tre dem contrari alla sfiducia, ha parlato di mozione «pretestuosa e personalistica, di insussistenza politica» dopo aver detto che «ha tentato di ingessare l’attività amministrativa, spostato l’attenzione da argomenti più importanti e cosa più grave ha sancito il suicidio politico» (fonte: vivienna.it)
 
"LE VIE DEI TESORI". OLTRE 10MILA VISITATORI A MESSINA
 
Un successo al di là delle aspettative: oltre 30 mila visitatori hanno scelto i luoghi de Le Vie dei Tesori, al loro debutto in quattro città siciliane (Messina, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta). Nell’arco di due weekend, sei giorni in tutto ma con la scorsa domenica parzialmente rovinata dal maltempo che ha obbligato alla chiusura ambienti ipogei, castelli e templi. A Messina le visite sono state oltre 10 mila; il pubblico ha scelto soprattutto di raggiungere Forte San Salvatore con la Madonnina (quasi 1600 visitatori) da dove lo sguardo abbraccia la costa della Sicilia e quella della Calabria; segue il Sacrario del Cristo Re con la Torre Ottagona (1200 presenze); terza la Badiazza delle monache Benedettine, che ha raccolto poco meno di mille visitatori. Messina aveva dimostrato di apprezzare e amare Le Vie dei Tesori sin dal primo fine settimana che aveva registrato quasi 5 mila visitatori nei 28 luoghi, più che raddoppiati nel secondo in cui hanno aperto Villa De Pasquale, la residenza liberty costruita nel 1912 e recuperata da poco dalla Soprintendenza; il Teatro Vittorio Emanuele e il Museo Regionale (aperto solo un giorno), e si è aggiunto in corsa il museo della Vara e dei Giganti di palazzo Zanca, gestito dagli Amici del museo di Messina. Le Vie dei Tesori a Messina e Siracusa, realizzata con il sostegno dell’assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, ha visto la Soprintendenza di Messina come stazione appaltante e capofila. "Il successo de Le Vie dei Tesori dimostra inequivocabilmente quanta voglia abbiano i siciliani di riscoprire il loro patrimonio, ma soprattutto che i beni culturali sono il vero traino per il lavoro e la piena occupazione attraverso il turismo e valorizzazione del territorio - dice il neo assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana, Aurora Notarianni, al fianco del sovrintendente di Messina, Orazio Micali - La scommessa è adesso istituzionalizzare iniziative come queste che trovano linfa nell’interazione tra il pubblico e gli attori sociali non istituzionali, coinvolti in un progetto di forte impatto. È questa la strada da percorrere. L'assessorato ha compiuto uno sforzo notevole in termini di risorse, uno sforzo ben ripagato". L’assessore Notarianni plaude all'impegno del suo predecessore, Carlo Vermiglio, che ha reso l'iniziativa possibile, ed a quello del personale del dipartimento. (fonte: tempostretto.it)