IL CONSIGLIO COMUNALE DICE SÌ AL REGISTRO PER IL TESTAMENTO BIOLOGICO
Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno di grande rilevanza, quello relativoall’istituzione del Registro per il testamento biologico”. La proposta, primi firmatari Nino Interdonato e Nicola Crisafi, ha registrato il sì trasversale di numerosi colleghi: Cecilia Caccamo, Simona Contestabile, Giovanna Crifò, Giuseppe De Leo, Gaetano Gennaro, Rita La Paglia, Maurizio Rella, Ivana Risitano, Antonella Russo, Donatella Sindoni, Daniele Zuccarello. I sì sono stati quindi 13 mentre 3 sono stati i no (Libero Gioveni, Franco Mondello e Mario Rizzo) e 3 gli astenuti (Pierluigi Parisi, Nora Scuderi, Giuseppe Santalco). Il tema della cosiddetta dichiarazione di fine vita è di grande attualità ed in questi giorni è all’esame del Parlamento (con notevole ritardo rispetto alla presentazione del disegno di legge risalente al 2009, dopo il caso di Eluana Englaro). Il testamento biologico è la manifestazione di volontà di una persona in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscono una normale vita di relazione. E’ altresì la possibilità di dire no all’accanimento terapeutico (l’emendamento su questo punto è stato approvato nei giorni scorsi alla Camera). Chi firma un testamento biologico può nominare un fiduciario per le cure sanitarie che diviene, nel caso in cui la persona diventi incapace, il soggetto chiamato ad intervenire sulle decisioni riguardanti i trattamenti sanitari stessi. L’ordine del giorno approvato dall’Aula fa riferimento alla normativa nazionale ed internazionale, come la “Dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari” introdotta per legge negli Stati Uniti nel 1991 e in molti paesi dell’Unione Europea, anno in cui la maggior parte dei paesi occidentali ha legiferato in materia. In Italia l’art. 32 della Costituzione stabilisce che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e che la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Il testo approvato fa riferimento anche alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che sancisce che il consenso libero ed informato del paziente all’atto medico è considerato come un diritto fondamentale del cittadino afferente i diritti all’integrità della persona ed alla Convenzione sui Diritti umani e la biomedicina di Oviedo del 1977. Anche il nuovo codice di deontologia medica adottato dalla federazione Nazionale dei Medici chirurghi ed odontoiatri, dopo aver precisato che “il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato…..”, sancisce che “il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito ed informato del paziente … In ogni caso, in presenza di un documento rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento contro la volontà della persona”. “L’ordine del giorno impegna il Sindaco a istruire presso il Comune apposito registro per accogliere, autenticare e conservare le dichiarazioni dei cittadini in ordine alle proprie “direttive anticipate” o “testamento Biologico” nel quale, liberamente, la persona dichiara quali terapie accettare o meno in caso di incapacità e nomina un fiduciario al quale affidare l’esecuzione della propria volontà. Ritenuto pertanto di dover disporre che nel registro, riservato ai cittadini residenti nel Comune di Messina, siano raccolti i testamenti biologici al fine di garantire la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza. Di istituire, fatta volontà salva l’approvazione di una apposita normativa Nazionale in materia un registro di raccolta dei testamenti biologici (c.d. “dichiarazioni anticipate di volontà “) che saranno redatti utilizzando il modello predisposto dalla Fondazione Umberto Veronesi di dare atto che tale registro è riservato ai soli cittadini residenti nel comune di Messina ha come finalità la raccolta e conservazione dei testamenti biologici ordinati per numero progressivo, con lo scopo di garantire la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza”. (fonet: tempostretto.it - R.Br.)
 
CATANIA: ETNA DI NUOVO IN ERUZIONE, COLATA LAVICA DAL CRATERE DI SUD-EST
 
E' iniziata stamattina intorno alle 11 una nuova fase eruttiva sull'Etna. Nella sella del cratere di Sud-Est si è aperta una nuova "bocca" dalla quale viene fuori la colata che si espande e procede su un ripido pendio. Le telecamere termiche dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania stanno riprendendo i movimenti lavici. L'ingv rileva anche un aumento sia dell'intensità che dell'ampiezza del tremore nei condotti magmatici interni al vulcano. Non è presente, in questo momento,attività stromboliana dai crateri e la cenere nera è quella che si sviluppa da crolli di vecchie colate laviche al passaggio di quella nuova. L'osservatorio etneo ha emesso Vona, un allerta volo, arancione, ma la nuova eruzione dell'Etna, sino ad ora non ostacola l'operatività dell'aeroporto internazionale Fontanarossa di Catania. (fonte: cataniatoday.it)
 
SIRACUSA VERSO IL 25 APRILE: CASSIBILE TRA I LUOGHI SIMBOLO DELLA RESISTENZA ITALIANA SCELTI DA HUNDREDROOMS
 
“Tratto da SiracusaNews.it” - Sono passati 72 anni da quando gli italiani hanno riconquistato la libertà negata da anni di guerra, invasioni e persecuzioni, chiudendo così una delle pagine più brutte della Storia del mondo. Il 25 aprile 1945 segna uno spartiacque importante tra morte e vita, oppressione e democrazia, declino e rinascita. Una data da ricordare non soltanto per onorare gli eroi del passato, partigiani e antifascisti che hanno combattuto con coraggio contro gli occupanti tedeschi, ma anche e soprattutto per tramandare alle generazioni future una lezione che non ci faccia ripiombare nei vecchi oscurantismi. Hundredrooms – un comparatore online di alloggi turistici – suggerisce per questo un itinerario storico, fatto di tappe, eventi e luoghi simbolo della Resistenza italiana che i turisti potrebbero visitare, magari con i figli al seguito, per educarli sin da piccoli ai valori della pace e del mutuo rispetto tra i popoli. Tra i luoghi scelti da Hundredrooms anche la piccola frazione siracusana di Cassibile, dove fu firmato lo storico armistizio del 3 settembre 1943. La frazione è famosa per la firma dello storico armistizio siglato segretamente il 3 settembre del 1943, con il quale il Regno d’Italia poneva fine alle ostilità nei confronti degli Alleati. Nel luogo esatto della firma fu subito apposta la “Pietra della Pace”, successivamente trafugata. Oggi, grazie all’impegno dell’associazione Lamba Doria, una nuova lapide è stata riposizionata in ricordo di questa importante pagina storica, seppure non esattamente nel luogo della firma, dove adesso sorge un resort.
 
SINDACO ENNA, NORMA SU MANCATO APPROVAZIONE BILANCIO: “PORCHERIA ISTITUZIONALE”
 
Ricorrerà al Tar l’Anci siciliana per protestare contro la norma che manda a casa anche i sindaci, oltre al consiglio comunale, di quei Comuni dove non viene approvato entro i termini il bilancio. Già nei mesi scorsi anche Enna è stata vicina a questo epilogo e nel corso dell’Assemblea dei sindaci il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, l’ha definita una “porcheria istituzionale” tant’è che sono state definite una serie di dure azioni. La prima è il ricorso al Tar, in aggiunta a quello dei sette sindaci decaduti, per denunciare l’incostituzionalità e l’irragionevolezza della norma; i sindaci hanno poi deliberato di organizzare degli incontri con il ministro Costa che ha la delega per l’impugnativa delle leggi regionali incostituzionali, con il commissario dello Stato a cui resta il potere di vigilare sulla Regione Siciliana ed eventualmente di proporne lo scioglimento per gravi e reiterate violazioni dello Statuto e con il presidente dell’Ars, Ardizzone, al quale chiedere la modifica immediata della norma; c’è inoltre la ferma volontà di recarsi tutti i sindaci il 26 aprile all’Ars per manifestare lì e non è da escludere una occupazione dell’Aula. «Ho partecipato attivamente e convintamente alle iniziative assunte dall’Anci perchè reputo, in assoluto accordo con il presidente Orlando, che sia stata fatta una “porcheria istituzionale”, un modo per disattendere la volontà elettorale dei cittadini che eleggono direttamente un sindaco che poi può essere mandato a casa da un numero imprecisato di consiglieri comunali» ha detto Dipietro aggiungendo che insieme ad altri sindaci ha registrato in Sicilia «un fenomeno diffuso, e per quello che si capisce anche ad Enna, in cui c’è qualcuno e non mi riferisco ai consiglieri comunali, che pensa solo a distruggere o a impedire che vengano attuate le riforme alle quali l’amministrazione sta lavorando». Dipietro ha ritenuto che si tratti di una battaglia «per la democrazia e per il rispetto della volontà popolare che si è espressa eleggendo un sindaco dandogli fiducia e verificando l’attuazione del programma nei tempi che la legge prevede, ossia nei cinque anni, senza assoggettarlo due volte l’anno, con il bilancio consuntivo e preventivo, alla tagliola di una mozione di sfiducia mascherata dalla bocciatura del bilancio». (da vivienna.it)
 
COMISO, REFENDUM SU PRIVATIZZAZIONE CIMITERO
 
Comiso, refendum su privatizzazione cimitero La mozione, presentata dai gruppi di opposizione, avente come oggetto l'indizione di un referendum che permetta ai cittadini di decidere se il Cimitero comunale debba essere o meno privatizzato, è stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. Lo annuncia il consigliere comunale, Giorgio Assenza. “Attendiamo - commenta Assenza - ancora la convocazione del massimo consesso cittadino per procedere, così come si era deciso, alla nomina di una Commissione di studio per l'elaborazione del Regolamento sui Referendum. Auspichiamo che ciò avvenga al più presto e che si coinvolgano i cittadini in una decisione che avrà conseguenze, positive o negative, che dovranno vivere sulla loro pelle. Non vorremmo che nel timore di affrontare il giudizio popolare, la maggioranza stia adottando una tattica dilatoria volta a evitare il Referendum e far passare a colpi di maggioranza una decisione che ricadrà, a nostro avviso negativamente, su tutti i cittadini per i prossimi 25 anni”. (da www.quotidianodiragusa.it)