ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE IN SICILIA, APPROVATA LA NUOVA LEGGE REGIONALE

Prevista l’istituzione di un Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio e di un albo per i mediatori culturali L’Assemblea regionale siciliana ha approvato all’unanimità lo scorso 20 luglio la nuova legge sull'integrazione e l'inclusione sociale degli stranieri.

La legge frutto di un lavoro importante di ‘democrazia partecipata’, si compone di un pacchetto di norme che, nel rispetto delle competenze statali e sovranazionali, va incontro a diverse ‘esigenze quotidiane’ dei migranti che arrivano in Sicilia e si fermano nella regione. Diversi gli ambiti disciplinati, dall’assistenza sanitaria all’istruzione scolastica, dalle politiche abitative al sostegno all’integrazione sociale ed all’inclusione lavorativa, dal ruolo degli enti locali a quello delle associazioni ed enti del terzo settore. Sempre nei limiti delle competenze regionali, vengono individuati interventi integrativi a sostegno del diritto d’asilo, con particolare attenzione per i minori stranieri non accompagnati. La legge prevede anche l’istituzione di un elenco dei mediatori culturali, determinando il riconoscimento di una figura professionale centrale nel settore dell’accoglienza e dell’inclusione e colmando in parte un vuoto normativo che negli anni ha reso fragile la tutela di chi lavora in questo settore. Nell’ambito delle politiche per il lavoro, l’articolo 18 reca misure di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo e si pone come norma di particolare rilievo non solo per la tutela dei lavoratori immigrati, ma anche per gli inevitabili effetti sui lavoratori cittadini italiani, spesso vittime di sfruttamento al pari dei primi. “La Sicilia ha una storia millenaria di accoglienza e di solidarietà, di integrazione di culture differenti: in un momento storico come quello che stiamo vivendo – ha dichiarato il capo gruppo PD all'ARS Giuseppe Lupo - questa legge assume un alto valore non solo dal punto di vista normativo, ma anche culturale”.