ELEZIONI, PD: RENZI SI DIMETTERA’, POI LA FASE CONGRESSUALE

Roma - Matteo Renzi si dimette. Ma contemporaneamente convoca l’assemblea del Pd “per l’inizio di una fase congressuale”. Alla fine, dopo molte ore di riflessione, l’annuncio del segretario del Partito democratico è arrivato:

“È ovvio che dopo questi risultati io lasci la guida del Pd – dice Abbiamo riconosciuto con chiarezza che si tratta di una sconfitta netta, una sconfitta che ci impone di aprire una pagina nuova all'interno del Pd”. Renzi però guarda già avanti, e non è detto che lasci del tutto: “Ho già chiesto a Orfini di convocare l'assemblea per aprire la fase congressuale al termine della fase di insediamento del parlamento e della formazione del nuovo governo”. Quindi Renzi passa a parlare dei vincitori: “Siamo orgogliosi del lavoro strepitoso di questi anni, ma la sconfitta è chiara ed evidente. Oggi in Italia chi ha vinto politicamente le elezioni non ha i numeri per governare. Per onestà intellettuale, chi oggi ha vinto dovrebbe ammettere che l’attuale ingovernabilità nasce dal voto referendario di un anno e mezzo fa. Chi oggi ha vinto è stato vittima di se stesso e dei suoi marchingegni, di aver detto no a quella semplificazione del sistema elettorale che avrebbe permesso oggi di avere un governo per il paese”. Ma l’atteggiamento di Renzi non convince tutti all’interno del Pd: per esempio secondo Luigi Zanda, capogruppo uscente del Pd al Senato, “la decisione di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo. Le dimissioni di un leader sono una cosa seria, o si danno o non si danno. E quando si decide di darle, si danno senza manovre. In un momento in cui al Pd servirebbe il massimo di quella collegialità che è l'esatto opposto dei cosiddetti caminetti, annunciare le dimissioni e insieme rinviarne l'operatività per continuare a gestire il partito e i passaggi istituzionali delle prossime settimane è impossibile da spiegare".(NoveColonneATG)

ELEZIONI, SALVINI: ACCORDI CHIARI, LEGA ALLA GUIDA DEL CENTRODESTRA

Milano - “La squadra con cui ragionare e governare è quella di centrodestra”, “la squadra a cui mancano meno numeri per avere la maggioranza alla Camera e al Senato”. Il leader della Lega Matteo Salvini il 5 marzo mette i paletti e in conferenza stampa nella sede del partito di via Bellerio a Milano esclude con nettezza “coalizioni strane” (“Mi incontrerò con tutti, anche con la Boldrini, ma non mi piace cambiare squadra a partita in corso”). “È una vittoria straordinaria che ci carica di orgoglio, gioia e responsabilità: milioni di italiani ci hanno chiesto di riprendere per mano questo Paese” esordisce il numero uno del Carroccio, aggiungendo: “Sono uso mantenere la parola data con milioni di italiani, che riguarda un impegno con una coalizione di centrodestra con cui abbiamo il diritto e il dovere di governare”. “La Lega ha vinto nel centrodestra e resterà alla guida del centrodestra” ribadisce Salvini, che esclude “governi di scopo, governi a tempo, governi istituzionali. La squadra è quella con cui abbiamo giocato la partita”. Sui rapporti interni al centrodestra il leader della Lega chiarisce: “Non ho ancora sentito Berlusconi, ma gli accordi fra amici sono chiari: quello faremo e quello farà”. “Nel centrodestra – aggiunge – l’accordo prevedeva che chi avesse preso più voti avrebbe avuto l’onore e l’onere di guidare il Paese fuori dalle sabbie mobili, la squadra è pronta”. Anche se, puntualizza il leader del Carroccio, “deciderà il presidente della Repubblica qual è il presidente del Consiglio con numeri più vicini alla realtà”. Da Salvini arriva poi un duro affondo contro il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker (“ringrazio Juncker per le parole in campagna elettorale, perché più parla e più voti prendiamo, speriamo resti presidente della Commissione europea il meno possibile”) e una precisazione sull’euro e sull’Europa: “L’euro è e rimane una moneta sbagliata e una scelta sbagliata, ma i referendum di cui parla qualcun altro non sono pensabili e sarebbero un problema”. “Al governo lavoreremo per cambiare trattati e vincoli europei” aggiunge il leader della Lega, sottolineando che “il sistema della moneta unica è destinato a finire non perché lo dice Salvini ma perché lo vuole il buon senso e l’economia reale”. “Ora comincia il ritornello dello spread. Il voto dice che per l’Italia decidono gli italiani e i mercati non hanno nulla da temere, anzi” puntualizza Salvini, visto che “tasse più basse e giustizia più veloce dovrebbero stimolare gli investimenti” ma “per l'Italia decidono gli italiani, non Berlino o lo spread”. (NoveColonneATG)

ELEZIONI, MELONI LANCIA SALVINI A PALAZZO CHIGI

Roma - “I cittadini scelgono il centrodestra, diremo a Mattarella di dare l’incarico esplorativo alla prima coalizione e crediamo che sia giusto che quell’incarico spetti a Matteo Salvini. Ci aspettiamo che Forza Italia faccia la stessa cosa”. Nel “derby” tra Fi e Lega la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni dichiara apertamente in una conferenza stampa organizzata il 5 marzo di sostenere il numero uno del Carroccio nella strada verso Palazzo Chigi. Sul fatto che Berlusconi voglia chiedere al capo dello Stato di dare l'incarico a Salvini "non ho motivo di dubitarne - sottolinea Meloni - ci siamo dati una regola (che sarebbe stato indicato come premier il leader di partito con più voti, ndr) che valeva per tutti e sul quale tutti si sono detti disponibili, Fdi manterrà gli impegni e mi auguro che lo faccia anche Forza Italia”. Ma come ovviare al problema che il centrodestra non ha la maggioranza? “Parleremo con tutti per quanto riguarda il sostegno ai nostri provvedimenti ma non intendiamo allargare il perimetro della coalizione ad altre forze politiche. Poi se i singoli intendono sostenerci e sostenere i nostri programmi noi ne saremo felici ed è quello che secondo me bisogna cercare", spiega la leader di Fdi. Rispetto all'ipotesi avanzata da Berlusconi di ospitare fuoriusciti dei cinque stelle "non ho problemi - sottolinea Meloni - mi pare più difficile fare accordi organici con altre forze politiche per allargare il perimetro della coalizione, ma se i singoli per senso di responsabilità vogliono aiutarci a portare a casa i nostri provvedimenti questa è una buona notizia”. “Fratelli d'Italia – precisa - non ci sarà per alcun governo diverso da quello composto dalla maggioranza con la quale ci siamo presentati alle elezioni: non tradiremo il voto popolare, no a governi di inciucio, non cambiamo idea il giorno dopo del voto”. Meloni rivendica con orgoglio il risultato di Fratelli d’Italia: “Questa elezione è un punto di partenza per la costruzione di un partito forte e radicato. In un’elezione in cui crollano tutti Fratelli d’Italia ha quintuplicato i suoi parlamentari e raddoppiato i suoi elettori”. Queste elezioni, spiega Meloni, hanno portato a “una rivoluzione del panorama politico, sono stati puniti tutti i partiti che hanno governato negli ultimi anni, c’è stata una grande richiesta di discontinuità ed è stata punita una sinistra insensibile ai problemi dei cittadini e autoreferenziale, compresa quella della Boldrini”. (NoveColonneATG)

FALEG (PD): LABORATORI DI INNOVAZIONE E PARTECIPAZIONE PER RILANCIARE IL PARTITO DEMOCRATICO

WASHINGTON - “Il voto all’estero è in controtendenza con i risultati in Italia. Gli elettori in America settentrionale e centrale hanno scelto la continuità, riconfermando alla Camera le due deputate uscenti: On. Nissoli (Forza Italia) e On. La Marca (Partito Democratico). Forza Italia ha strappato al PD il seggio al Senato, con Francesca Alderisi. Il PD rimane comunque il secondo partito nella nostra ripartizione (29%), ed il primo nella circoscrizione estero (26%). Complimenti e buon lavoro alle tre vincitrici, in particolare alla nostra Francesca La Marca per aver ottenuto un alto numero di consensi”. A scrivere è Giovanni Faleg, segretario del Circolo Pd di Washington, che, candidato democratico alle elezioni politiche, è arrivato secondo nella graduatoria PD, con le sue 3.767 preferenze nella ripartizione Centro e Nord America. “Siamo giunti a questo risultato costruendo una campagna da zero, in cinque settimane”, sottolinea Faleg. “Un risultato enorme, per il quale desidero ringraziare il mio team di volontari, ma anche le tante persone che mi hanno sostenuto attivamente in questa avventura”. Un risultato, aggiunge, che “non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per continuare a lavorare su un "cambio di passo" che non sia rivoluzionario, giacobino, distruttivo. In Italia hanno prevalso sentimenti anti-sistema ed estremisti, volti a scardinare lo status quo. In questo momento delicato per il nostro paese, dobbiamo quindi lavorare per mostrare ai cittadini che il cambiamento migliore si ottiene costruendo”. “All'estero – sottolinea Faleg – abbiamo generazioni di italiani che incarnano un desiderio di crescita non distruttiva. Il nostro messaggio durante la campagna ha messo in risalto queste forze buone per il futuro del paese. Dobbiamo dargli voce, permettergli di far arrivare le loro idee in Italia, renderli rilevanti per il rilancio dei movimenti progressisti e democratici nel nostro paese. Su questo – sottolinea l’esponente Pd – dovremo lavorare insieme nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, nei prossimi anni. Non solo in Parlamento, ma puntando al cuore della società civile. Non solo a Roma, ma sul territorio. Coinvolgendo la base, prendendo per mano i simpatizzanti uno ad uno, utilizzando al meglio i circoli PD, in Italia e all'estero, come laboratori aperti per innovare e costruire la leadership politica del futuro, uscendo dalle vecchie logiche e ideologie di partito. Imparando dagli errori e costruendo un'onda di entusiasmo e passione democratica travolgente”. “Si ricomincia subito, - conclude – perché quando si deve ricostruire, non c'è un minuto da perdere”. (aise)

8 MARZO: CREATO ALLA FARNESINA UN PUNTO INFORMATIVO IN TEMA DI PREVENZIONE ONCOLOGICA FEMMINILE

ROMA - In occasione della Giornata Internazionale della Donna, è stato allestito presso il Ministero degli Affari Esteri un punto informativo dove dottoresse e dottori del Poliambulatorio ASL Roma 1 presso il MAECI hanno offerto orientamento in tema di prevenzione oncologica femminile. Il Segretario Generale, Ambasciatore Elisabetta Belloni, ha inaugurato il desk ed ha sottolineato la “concretezza dell’iniziativa” rivolta a tutte le donne del Ministero. Con l’occasione è stata realizzata una nota informativa dedicata ai percorsi gratuiti di screening offerti dal sistema sanitario regionale. L’iniziativa è stata realizzata dal Comitato Unico di Garanzia e dall’Ufficio Affari sociali del MAECI con il sostegno dell’associazione delle donne diplomatiche. (aise)