BELMONTE MEZZAGNO: LA STORIA

Della storia di Belmonte Mezzano non si conosce molto. Tutto quello che si sa è che l’origine del nome è abbastanza articolata, infatti, Belmonte Mezzagno (Bellumunti) in siciliano, è chiamato anche semplicemente U Minzagnu

o, più modernamente, U Mizzagnu nel locale dialetto belmontese). Il primo nome è dall'omonimo pizzo Belmonte mt 740 s.l.m. che sovrasta la città, sul secondo nome le ipotesi sono più di una, anticamente doveva esistere un casale di origine araba di nome Mezzagno, un'altra ipotesi un po' leggendaria che fa risalire il nome alla parola mezz'agno, mezzo agnello con questo i contadini che avevano le terre in enfiteusi dovevano pagare ogni anno al Principe. Un'altra ipotesi del nome è il termine che probabilmente significherebbe terra di mezzo o territorio situato fra diverse valli o ancora mezza altezza. Belmonte è un comune italiano di 11.265 abitanti, fa parte dell'Area metropolitana di Palermo, benché non ci sia alcuna continuità urbana fra il centro urbano e il proprio capoluogo, essendo entrambi separati dalla barriera orografica di Monte Grifone che vi si frappone. Si sa che il paese fu fondata da Giuseppe Ventimiglia Principe di Belmonte nel XVIII secolo. Dopo alterne vicende, la baronia di Belmonte passò nelle mani della famiglia Afflitto Baroni di Belmonte. Di questa famiglia, il comune mantenne lo stemma fino al 1987, ed esattamente fino al 06 aprile del 1987, data in cui l’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat con proprio decreto lo sostituì con quello attuale.

ARCHITETTURE RELIGIOSE CHIESE CATTOLICHE

Matrice del Santissimo Crocifisso La chiesa madre (1752) (1756) del paese è dedicata al SS. Crocifisso e si trova in piazza Garibaldi (la piazza principale del paese). Oltre alla chiesa madre è da citare la chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, (1843) con l'attiguo convento delle Suore Francescane di Madre Maria di Gesù Santocanale. Altre costruzioni rilevanti sono la cappella del Rosario, alla periferia Sud-Ovest, e la chiesetta della Madonna dei Poveri, già sede di sepolture per i cittadini nei secoli scorsi.

ARCHITETTURE CIVILI LO STAGNONE

Lo Stagnone era un importante opera idraulica ipogea del XVIII Secolo. Serviva per approvvigionare il paese. Costruito a ridosso della matrice e progettato da Giovanni Battista La Licata per volere del Principe Giuseppe Ventimiglia .Oggi è un vano libero di 350 m² ed è stato restaurato dal comune che ha provveduto a creare pure un accesso indipendente da via Stagnone; in futuro dovrebbe ospitare il Museo dell'Acqua. FONTANE Abbiviratura vecchia risale al 1902, sita in piazza Tenente Chinnici VILLE COMUNALI Villa comunale Madre Teresa da Calcutta, zona via Michelangelo Buonarroti.

AREE DI INTERESSE NATURALISTICO GROTTE DI ORIGINE CARSICA

Nel territorio belmontese sono presenti diverse grotte di origine carsica, Antro scala dei Muli, Grotta dei Laghetti, Pozzo Fiandra, Pozzo Landro, Sette Camere, Zubbietto Pizzo Neviera, Zubbio.

TRADIZIONI LOCALI

Belmonte Mezzagno è di fondazione più recente rispetto ad altri comuni contigui (seconda meta del '700) e questo ha significato che il centro del palermitano ha gradualmente assorbito popolazione dall'esterno, anche grazie alla prossimità del capoluogo regionale, in modo dinamico, vista la tendenza naturale degli abitanti all'accoglienza ed all'integrazione di nuovi afflussi di popolazione; pur essendo un comune confinante con il capoluogo, Belmonte è però riuscita a mantenere una propria atmosfera peculiare senza trasformarsi in un classico "paese-dormitorio" tipico di molte aree prossime a grandi concentrazioni urbane. A causa di questa fondazione recente anche le tradizioni sono abbastanza recenti (ad esempio, mentre la tradizione della "Vampa di San Giuseppe" (vedi oltre) ha un'origine cristiana recente mancano riti folkloristici ancestrali di origine anche occulta o leggende di origine rurale millenaria o plurisecolare connessi con il paganesimo presenti altrove in Sicilia, come il celebre Ballo dei diavoli di Prizzi); dette tradizioni locali, che riguardano più la fede religiosa che la superstizione, sono state preservate dagli abitanti perché considerate parte del proprio patrimonio culturale nonostante la trasformazione da centro prevalentemente agricolo a centro ad economia diversificata. Pizzo Belmonte sullo sfondo, sovrasta il centro urbano Una tradizione locale vuole che i cittadini si rechino il 3 maggio di ogni anno sul Pizzo Belmonte (detto la Santa Croce a causa della presenza di una Croce sulla vetta) per ricordare il Calvario di Gesù Cristo. Si tratta di una vera e propria escursione di tipo alpinistico data la natura impervia del Monte, il quale è cosparso di 13 cappelle che fungono da tappe della Via Crucis Altri due pellegrinaggi tradizionali erano quello del 7 ottobre alla Cappella del Rosario e quello alla Chiesa di Madonna dei Poveri in maggio. Belmonte conserva anche diverse tradizioni ormai non più molto comuni nel resto della Sicilia, come la tradizione della Vampa di San Giuseppe, che consiste nell'accensione di una catasta di legna che viene piazzata in un ampio luogo appropriato; (piazza Giuseppe Mazzini) durante il rito vengono pronunciate delle invocazioni scandite ripetutamente in lingua siciliana locale rivolte proprio al Santo come omaggio devozionale finché la catasta non viene consumata dal fuoco. Ciò avviene la vigilia del 19 marzo. Organizzato dalla confraternita di San Giuseppe. Il centro del Palermitano mantiene anche la tradizione delle Confraternite o Congregazioni, associazioni cattoliche consacrate a diverse figure religiose come santi o rappresentazioni varie di Gesù Cristo o di Maria di Nazareth le quali sono molto presenti nella vita sociale di molti cittadini. Queste si occupano, fra l'altro, dell'accompagnamento (obbligatorio) dei defunti appartenenti alla propria congregazione lungo il corteo funebre dalla Parrocchia del SS Crocifisso al Cimitero Comunale, una pratica molto comune a Belmonte, snodandosi quindi per le vie principali del centro urbano e di alcuni compiti legati al funerale della persona deceduta. Esse precedono il feretro nel corteo funebre, appena dopo la banda musicale (con una marcia funebre) che a sua volta apre il corteo funebre. Le confraternite diffondono anche l'annuncio dei compiti ed obblighi dei confratelli attraverso un banditore che gira per le vie del paese. I membri della Confraternita del Crocifisso (o in dialetto, I Fratelli r'u Signuri) hanno il compito particolare di presiedere ad alcuni momenti religiosi della Settimana Santa in parrocchia, a turno e in maniera continuata durante la giornata, indossando un cappuccio appuntito che ricopre interamente il volto e che lascia scoperti solo gli occhi, oltre agli indumenti propri della Confraternita a cui appartengono. Tale copricapo è analogo a quelli portati dalle Confraternite Spagnole durante la Settimana santa specialmente quelle di Sioviglia.

I Tamburinai sono delle figure ancora molto vive nel folklore belmontese e annunciano con la loro presenza, determinandolo, il percorso di processioni che si svolgeranno per le vie nei giorni seguenti alla loro comparsa. Il Corteo Nuziale dalla casa della sposa alla Parrocchia per le principali strade belmontesi, già caduto per qualche decennio in disuso, è stato ripreso recentemente in diversi casi da giovani coppie. Nella settimana che comprende il 4 ottobre, festa di San Francesco D’Assisi è ormai tradizione portare i propri animali domestici alla celebrazione della Benededizione degli Animali, evento che riscuote grande apprezzamento in particolare da parte dei più piccini. Nei giorni precedenti alle festività dell'Immacolata Concezione e del Santo Natale, nelle chiese belmontesi vengono inoltre eseguiti due rispettivi lunghi canti religiosi dialettali molto caratteristici prima delle Sante Messe(le Novene).

ETNIE E MINORANZE STRANIERE

Secondo i dati istat del 2011 i cittadini stranieri residenti a Belmonte Mezzagno sono 42

RELIGIONE

La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico, fa parte dell'Arcidiocesi le chiese sono elencate su monumenti e luoghi d'interesse. L'altra fede cristiana presente è quella evangelica, nata alla metà degli anni 50 oggi sono presenti tre comunità:

CHIESE CRISTIANE EVANGELICHE

• Chiesa Cristiana Evangelica A.D. I.

• Chiesa Cristiana Evangelica Gesù Vivè.

• Chiesa Cristiana Evangelica l'Emmanuele.

ECONOMIA INDUSTRIA E ARTIGIANATO

Nel territorio di Belmonte Mezzagno negli ultimi anni, ha avuto sviluppo il settore terziario e industriale: quest'ultimo consiste principalmente nelle aziende specializzate in ceramica e nell'utilizzo e raffinazione di materiali estratti a fini edilizi, vi è presenza di onice. AGRICOLTURA Il territorio ha una diversa orografia del terreno. A volte è impervia. Fra le essenze coltivate in prevalenza vi è l'olivo per la produzione di Olio di oliva anche se mai si è puntato alla valorizzazione; altre colture in atto sono le mandorle, i mandarini nella valle del Landro e radi sono i fichi d’India. In passato sviluppati erano il frassino da manna e il sommacco per la produzione di tannini e coloranti. (SA da vikipedia)