di Andrea Vento Nella mattina di giovedì 31 gennaio come previsto il Parlamento Europeo con ampia maggioranza trasversale (439 favorevoli 104 contrari e 88 astenuti) ha approvato una risoluzione che riconosce l’autoproclamato Juan Guaidò

come presidente del Venezuela confermando ancora una volta come l’Unione Europea rusulti priva di una politica estera autonoma e soprattutto afflitta da una persistente subordinazione assoluta ai dettami di Washington. Prendono le distanze il movimento 5 stelle e la Lega che si sono astenuti per non acuire le divisioni interne al governo nazionale in merito alla vicenda, mentre contraria in blocco ha votato la Sinistra Europea. Il voto del Parlamento Europeo ignora completamente l’esito elettorale delle elezioni presidenziali del 20 aprile svoltesi con tutte le garanzie procedurali di correttezza e trasparenza, le stesse utilizzate nelle elezioni parlamentari del 6 dicembre 2015 vinte dall opposizione. Una parte dell’ opposizione, facente capo al partito di estrema destra Volundad Popular, nella primavera scorsa decise consapevole della certa sconfitta e su forti pressioni Usa di boicottare il voto e di non presentarsi facendo fallire la lunga e difficile mediazione che aveva portato ad un faticoso accordo fra governo e opposizioni. Opposizioni che in Venezuela sono sempre state divise e incapaci negli ultimi anni di esprimere programmi e candidati comuni. Dal voto al Parlamento Europeo esce una poco edificante ammucchiata che va da Mdp a Fdi, gli stessi partiti che hanno sostenuto la guerra in Libia e in Siria e il golpe in Ucraina. Una risoluzione non vincolante ma dall’alto valore politico che disprezza il diritto internazionale, la presa di posizione dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa), che nei giorni scorsi ha respinto il progetto golpista di Guaidò e apre le porte ad una nuova guerra dagli esiti imprevedibili visto la reazione della Russia che sta spostando mezzi navali nei Caraibi per una imponente esercitazione militare congiunta con l’esercito bolivariano. Di seguito il dettaglio del voto della pattuglia italiana al Parlamento Europeo.

Voti a favore:

ECR Fitto, Leontini, Sernagiotto

PPE Cesa, Cicu, Cirio, Comi, Gardini, La Via, Mussolini, Patriciello, Salini,(Forza Italia)

S&D Bonafè, Bresso, Caputo, Chinnici, Costa, Danti, De Castro, De Monte, Ferrandino, Gasbarra, Giuffrida, Panzeri, Paolucci, Picierno, Sassoli, Toia, Zanonato, Zoffoli; (tutti PD tranne Panzeri, Paolucci e Zanonato che sono Art.1 MDP)

Voto contrari:

GUE

Forenza, Spinelli

S&D Cofferati * (dal verbale risulta astensione causa errore tecnico. Sarà aggiunta al verbale una correzione di voto)

Astenuti:

EFDD (5 Stelle) Adinolfi, Aiuto, Beghin, Castaldo, Corrao, D’Amato, Evi, Ferrara, Moi, Pedicini, Tamburrano, Valli, Zullo ENF

(Lega) Bizzotto, Borghezio, Ciocca, Lancini, Scottà, Zanni Non Iscritti Borrelli, (ex 5Stelle)

S&D Benifei, Bettini, Briano, Cozzolino, Gentile, Kyenge, Schlein (tutti PD tranne Elly Schlein)

Andrea Vento 31 gennaio 2019 Gruppo insegnanti di geografia autorganizzati