*Il Cile si avvia verso una nuova fase democratica che comporta una cesura rispetto al “recente passato dittatoriale”. 

Tutto è iniziato nel 2019, anno durante il quale soprattutto la capitale Santiago del Cile è stata attraversata da scontri di piazza, scaturiti dall’approvazione di una misura che comportava l’aumento del prezzo del biglietto della metropolitana.

Il clima di tensione ha portato il Presidente Piñera a dichiarare lo stato di emergenza e a imporre il coprifuoco notturno con il conseguente ritorno dei militari in strada. Le proteste sono state guidate principalmente da studenti under 30, i più istruiti nati dopo la fine della dittatura del Generale, che si sono mobilitati contro la forte disuguaglianza sociale e la corruzione dilagante della classe politica cilena. Nonostante il Cile sia migliorato dal punto di vista economico negli ultimi anni, persistono ancora la distanza tra ricchi e classe media e il basso livello salariale (400 mila pesos, per un massimo di 490€ mensili), che mal si concilia con l’aumento dei prezzi di luce, acqua e mezzi pubblici. La crescente mobilitazione ha portato al Plebiscito Nazionale nell’ottobre 2020: un evento utile a decidere se mantenere in vigore la Costituzione vigente (redatta durante la dittatura) o riscriverne una nuova e a scegliere l’organo incaricato di crearla. A prevalere, con il 78%, è stata la voglia di cambiare e di eliminare uno degli ultimi simboli della dittatura. eADV Il 15 e 16 maggio 2021 si sono tenute le elezioni costituenti per scegliere i 155 membri dell’Assemblea Costituente, con partecipazione di genere egualitaria; elezioni che si sarebbero dovute tenere in Aprile e che sono state rinviate a causa dell’impatto della seconda ondata di contagi da Covid 19, che ha messo in ginocchio il sistema sanitario nazionale. A seguito dei seggi, più del 50% dei candidati eletti sono state donne: di conseguenza, nel rispetto della regola della parità di genere alcune sono state costrette a dimettersi. Il vento del cambiamento ha determinato anche l’elezione della candidata comunista e femminista Irací Hassler a Sindaco della Capitale. Nel luglio scorso si è tenuta la prima sessione della Convenzione costituzionale nell’edificio del Congresso Nazionale della Capitale. La nuova Carta è in fase di stesura e il testo dovrà essere ratificato dai cittadini, che saranno chiamati nuovamente al voto presumibilmente in primavera. A novembre si sono tenute le elezioni presidenziali, volte a rinnovare il Parlamento, dalle quali è uscito vincitore: al ballottaggio l’ha spuntata il candidato Gabriel Boric, con il 55,87% delle preferenze. Quest’ultimo ha battuto l’ultraconservatore José Antonio Kast, prevalendo nell’area di Santiago, nella regione di Valparaiso e anche ad Antofagasta. L’11 marzo, Boric, leader della coalizione Apruebo Dignidad, a soli 36 diventerà il più giovane Presidente della storia del Paese. Il nuovo Governo è formato da 14 donne su 24 ministri, tra le quali spiccano alla Difesa Maya Fernàndez, nipote del presidente Allende, morto nel 1973 durante il golpe, agli Interni Izkia Siches, presidente dell’Ordine dei Medici, e la Portavoce Camila Vallejo, ex leader della sinistra studentesca. Il nuovo presidente, per rassicurare i mercati crollati nel giorno della vittoria della sinistra, ha nominato al Ministero delle Finanze il presidente della Banca Centrale Mario Marcel. Le sfide del governo sono molteplici, tra le quali quella di conciliare le caratteristiche amministrative di Marcel con il programma elettorale redistributivo, il tutto di fronte alle forti disuguaglianze socio-economiche e alle differenze che dividono indigeni e non indigeni. Storici ed esperti si dividono circa la capacità di Boric di debellare il “pinochettismo”, tra chi crede che si possa chiudere definitivamente il capitolo della dittatura e chi sottolinea il pericolo che il giovane presidente, dovendo scendere a compromessi, possa deludere il suo elettorato. Ciò a cui si è assistito nel Paese sudamericano è una lenta rivoluzione democratica e un progresso civile innegabile. Il vero cambio di passo sarà segnato sicuramente dall’entrata in vigore della nuova Costituzione, che dovrà tenere conto, tra le tante tematiche, anche della crisi climatica ed ecologica che affligge il territorio, ricco di minerali come il rame e il litio, il cui sfruttamento sta compromettendo l’ecosistema cileno. (Margherita Mantione)

About Margherita Mantione

Margherita Mantione è una studentessa fuorisede che coltiva un vivo interesse per la politica, la storia (contemporanea) e la lettura di quotidiani e libri. Sogna di diventare una giornalista stimata. I suoi punti di riferimento sono giornalisti come Oriana Fallaci, Marta Gellhorn, Marco Damilano e Diego Bianchi. Cresciuta a pane e talk show, crede nella partecipazione attiva alla vita sociale e politica del Paese. Ama ascoltare il cantautorato italiano e nello specifico Fabrizio De André, Rino Gaetano e Lucio Dalla. Strano ma vero, ascolta anche artisti contemporanei come Brunori Sas, Cesare Cremonini e i Coldplay. Spera di poter girare il mondo per scoprire culture e tradizioni diverse.

FONTE: https://www.vocidicitta

FOTO: archivio S. Augello