ROMA - Un processo rivoluzionario, una vittoria a metà: il 15 febbraio i protagonisti del processo Plan Condor, che chiede giustizia per 43 desaparecidos di origine italiana, discuteranno della sentenza dello scorso 17 gennaio. In quella data la III Corte di Assise di Roma ha condannato all’ergastolo 8 dei 27 imputati per le sparizioni e gli omicidi di 43 desaparecidos argentini, cileni e uruguaiani, tutti di origine italiana. Gli imputati sono ex militari e civili inseriti dentro le strutture amministrative e poliziesche del Piano. In attesa delle motivazioni della sentenza e della probabile ricorso in appello da parte del Pubblico Ministero, il 15 febbraio dalle 17.00, presso la Sala del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre, i protagonisti di questo processo storico si confronteranno in un convegno organizzato dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili – in collaborazione con Antigone, Progetto Diritti e Università di Roma Tre. Al convegno parteciperanno Tiziana Cugini, Pubblico Ministero al Processo Condor; Luca Ventrella, Avvocatura dello Stato; Arturo Salerni, Avvocato di parte civile; Mario Panizza, Rettore Università Roma Tre; Patrizio Gonnella, Presidente CILD; Giovanni Serges, direttore dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tre; Adrian Arena, Oak Foundation; Jorge Ithurburu, Associazione 24 marzo; Rodrigo Olsen, Consigliere dell'Ambasciata del Cile in Italia; Luis Sanchez Gomez, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata di Bolivia in Italia; e Marco Ruotolo, Docente di Diritto Costituzionale all’Università Roma Tre. Il Piano Condor (noto anche come Plan Condor o Operación Condor) è l’accordo tra le intelligence delle dittature militari sudamericane finalizzata alla sparizione di persone. Il processo nasce dalle denunce dei familiari delle vittime, di origine italiana, ed è il secondo in assoluto, dopo quello in Argentina, a occuparsi esplicitamente degli intrecci del coordinamento repressivo tra queste dittature. “Questo sul Plan Condor è un processo rivoluzionario - dichiara Patrizio Gonnella, presidente della Coalizione - poiché ha dato la possibilità di affrontare un argomento che era stato quasi dimenticato, almeno in Europa, offrendo al contempo un contributo di verità e di giustizia relativamente ai tragici fatti che avvennero in alcuni paesi del Sud America negli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso”. (aise)