(Antonina Cascio) - Ognuno ha la propria storia ed ogni storia ha un mese piú o meno triste se si parla del calendario. Mia mamma, a settembre, piangeva sempre. Il 20 settembre morí mia nonna Leonarda a Mongiuffi, tanti anni prima della mia nascita. Lei ne aveva 18 ed aveva motivi per piangere. La morte della mamma cambió la sua vita. La mia amica Fany, morta a 92 anni l’8 settembre scorso, aveva sempre paura del mese di settembre.

A settembre si uccisero alcuni amici ed amiche suoi nei ’60 (un tempo di delusione sul futuro per tanti giovani) ed arrivando la primavera lei si sentiva colpevole di essere viva ancora, non sapendo, nemmeno per sogno, che anche lei se ne sarebbe andata a settembre! Settembre é stato così per me, per questi ed altri motivi un mese speciale. Il 18 settembre, il giorno dell’indipendenza cilena, quando Mendoza é dalla mia infanzia piena di cileni che vengono qua a fare la loro festa, quando la radio piú antica della provincia (La LV10) celebra anche il suo anniversario, oggi 81 anni, mio marito celebrava ogni anno il suo compleanno dal 1977 quando-sposati dal ’75- ci siamo radicati qua. Oggi avrebbe 63 anni. Ma anche lui se n’é andato piú di 5 anni fá. Attaccato alla terra, alla sicurezza della terra, come lo indica il suo segno zodiacale (Vergine), avrebbe sofferto troppo in questi 5 anni di globalizzazione e di cambiamenti bruschi e negativi, polica, economica, culturale e socialmente. Difficile accettarli anche per me, ma ci provo. Ho cercato sempre di difendere i diritti delle persone, i miei, la giustizia infine. Ed il poco rispetto per le leggi, per le conquiste ed i diritti degli operai e della societá, mi fa sentire male, senza dubbio. Guardavo ieri la RAI, per fare un esempio immediato, rustico, quasi ordinario, come la striscia di programmazione che appartiene alle donne –dalle 10 del mattino fino alle ore 19 o 20- continua a peggiorare sempre di piú (molto simile alla TV argentina, dedicata ai programmi delle stelline ed ai rumori, ma con piú alternative almeno). Ora si parla un’altra volta contro il divorzio. Appaiono le donne “pentite” –stile mafia negli U.S.A.- Che chiedono alle loro conterranee di “rispettare “ le altre donne evitando di dar retta agli uomini sposati, poveretti, che nel loro ruolo maschile sono piú deboli di fronte al sesso e l’attrattiva sessuale, comunque resta alla donna l’obbigo di” respettare” il matrimonio e dare pace alle altre donne. Si parla anche d’altro su quella striscia (quella delle donne, tanto stupide e negate alla riflessione) della pronta soluzione ai problemi economici dell’Italia che é giá praticamente”uscita dalla crisi” e che nel 2013 ne sará totalmente fuori. E resta alle donne, una’altra volta, nel loro ruolo di econome sostegno della famiglia, di far capire al resto della societá che dobbiamo essere ottimisti e contenti della realtá italiana. Finalmente- badando alla idiosincrasia italiana, alle tradizioni ed alla solidale campagna contro gli immigrati , tocca alle donna badare ai propri vicini, stare attenti al fatto che uno o due asassini, lo sono in quanto ed in tanto cubani, latinoamericani, albanesi, neri africani, russi, ucraniani, etc, e non in riferimento al delitto, macché, badiamo alla loro caratteristica di stranieri, diversi tra i nostri vicini, anche chissá un pó piú grossi, piú alti, piú scuri o piú rossi di capelli. Si parlava in questa strisci alla RAI- pochi mesi fá, due o forse tre, di malattie e di cure, di violenza contro le donne e contro i bambini, di rispetto dei diritti dei diversi di ogni tipo. Non piú. Indietro parecchi anni, realtá che mi colpisce. Come mi colpisce in Argentina la realtá della quale non se ne parla alla TV. La mia amica Aurora, docente italiana in pensione, ha voluto poco fá comprare pesos cileni per andare a farsi una settimana a guardare il mare. Aveva pagato il biglietto e l’albergo attraverso una associazione di pensionati ed é andata a comprare con 400$ (ARS) argentini –immaginate, l’equivalente di 80E-. Le hanno risposto che lei é insolvente, che il suo stipendio basta appena per sopravvivere e che lei non ha diritto a spendersi questi soldi perché andrebbe in rovina. Ebbene, a noi mendosini, risulta più facile e piú economico andare a guardare il mare nel Cile, a 400Km , che andare sull’Atlantico, a 2000 Km, con l’aumento dello sforzo che significa fare un viaggio di questi in maniera economica , cioé per terra e non per aereo. Vuol dire che in Argentina, da ora in poi, é negato il diritto di guardarsi il mare ogni tanto, a noi delle Andes metre quelli del mare non vedranno mai la montagna? Non lo só, come nemmeno só perché non se ne parla e si riflette sul tema alla TV e si fá soltanto sulle reti sociali. Non parliamo poi del diritto che ognuno ha di farsi il proprio programma di vita, pagando certamente le tasse. Perché io, italiana che ho lavorato qua, che ho contribuito sempre col mio lavoro, non avrei il diritto di andare in Italia a godermi un mese la mia terra ogni tanto? E per ché se , mettiamo per caso, vendessi un pezzo di terra in Italia, non potrei avere cosí Euro da risparmiare per il mio prossimo viaggio e dovrei percepire soltanto in pesos, al prezzo piú basso, questi Euro che una volta in pesos dovrei spendere immediatamente ? (Inflazione al 37%) Parlo di fare ogni cosa in maniera legale, invece di obbligare la gente a trovare sempre piú diversi ingegni per sfuggire a piú diverse ed improvvisate regole che non rispettano minimamente la Costituzione Argentina. Abbiamo a Mendoza una astrologa che ci augura ancora piú diversi e peggiori vaticini per il futuro immediato. Ma non bisogna essere indovini per farlo, con gente che ha questa mentalitá al governo, cosa che purtroppo non succede soltanto in Italia ed in Argentina. Oggi é stata una giornata di pioggia e freddo. Glicine, alberi di frutta, e gigli fioriti, tremano in questo tramonto grigio. Ma la pioggia non sempre é cattiva. Nemmeno settembre; venerdí 21 incomincia ufficialmente la primavera: tempo di seminare e di fiorire. Speriamo sbocci qualcosa di meglio nell’aria dei nostri paesi e nella testa dei nostri governanti. O almeno dentro la nostra, per le prossime elezioni. I siciliani avranno modo di provarci presto.