Nella mia condizione di Presidente del CEIAUSEF di Rosario, mi vedo nell’obbligo di rispondere le offese che l’ingegnere Carmelo Pintabona , presidente di Fesisur ha espresso. Il signor Carmelo Pintabona manda una mail in Sicilia dinunciando una falacia, ció ci fá riflettere per chiarire la situaione che lui stesso ha provocata.
1) E evidente che Carmelo Pintabona non conosce tante cose, tra di esse, quella di dirigersi in Sicilia denunciando l’USEF Rosario, istituzione inessistente da parecchio tempo. E evidente che non ne sá delle particolaritá della realtá delle diverse istituzioni in Argentina. Bene, qui a Rosario esiste il Centro Studi Italo-Argentino-Unione Siciliani Emigrati e Famiglie, lo segnaliamo perche a noi che rispettiamo la storia e l’identitá particolare di ogni istituzione, ci offende. Senza dimenticar le nostre radici siciliane, abbiamo deciso di costituire un Centro Studi Italo-Argentino, con un criterio ampio d’integrazione. Se sono necessari piú dettagli, il numero della personeria giuridica é il 63280/9.Un dirigente deve conoscere le instituzioni amiche o no, no puó confondere, é lo stesso del aftto che io chiamassi un amico col nome di un ‘altro. Questo dimostra la mancanza di vero interesse e la poca conoscenza della persona, o chissá la sintoma di qualche malattia come l’Alzheimer o la senilitá.
2) Continuando con questo argomento, facciamo arrivare al signor Carmelo Pintabona la notizia, non insignificante, che il CEIAUSEF ha un presidnete que abita qui, a Rosario. Lo stesso che l’anno scorso, dopo una serie di riunioni informali, convocó i presidenti delle altre istituzioni siciliane (Alcara Li Fusi, Siciliani al Mondo, Famiglia Siciliana) a una serie di riunioni que si son fatte con l’intenzione di superare certe differenze tra le istituzioni nominate, e firmare un accordo tra di loro per realizzare attivitá culturali. Questo fu uno sforzo senza precedenti tra le istituzioni, quelle che firmarono y quelle che no.E quelle che non firmarono, le ricordo al signor Pintabona, : l’istituzione che non firmó, non lo fece grazie alle pressioni portate avanti da uno dei membri di Fesisur che forma parte di quella istituzione (famiglia Siciliana), Malgrado questo, il presidente,( Mateo Ignacolo), una persona che ha capito la necessitá di unificare almeno le attivitá culturali, dato che esistono troppe istituzioni siciliane a Rosario e che sempre dimostravano di essere divise, cercó ed ammisse l’unitá, con la quiale questo dirigente, mai collaboró, in segnale di separatismo e di “padrone degli spaziâ€. Uno dei rappresentanti di fesisur partecipó alla innaugurazione della nostra sede e fu ben accolto. Se non lo sá, ( a questo punto credo di sÃ) le attivitpá culturali si chiamarono “De vuelta al mundo†e compresero tra altre, un ciclo di cinema, dichiarato d’interesse municipale dall’Onorevole consiglio Municipale e dalla Camera dei Deputati della Provincia di Santa Fe. Lo stesso accordo non si poté fare a Funes per ordine del siglor Pintabona (detto dal presidente della Famiglia Siciliana di quella cittá), quando gli invitammo per realizzare l’attivitá che abbiamo realizzato alla comuna di Funes assime al Municipio. I principi basici dell’accordo firmato , le ricordo, consistevano nel rispetto delle differenze istituzionali e la colaborazione nelle coincidenze, questa salvetá la segnalo perche la maggioranza delle istituzioni dichiarano nei loro principi, la no partecipazione in politica, questa é la differenza che noi sottiliniamo, perche siamo diversi, tutta la colletivitá a Rosario sá che noi facciamo politica ed abbiamo ben chaiara la differenza tra polÃtica culturale e identitá ideologica.Siamo democratici e rispettiamo i principi delle altre instituzioni. Sfortunatamente , per la sua negativa alla possibilitá di realizare questa attivitá a Funes, i siciliani abbiamo mostrato una immagine meschina, della quale no posso far risponsabile a nessun altro che a lei, signor Carmelo Pintabona.
3)Il signor Pintabona dipinge male la realtá di Rosario nella sua mail, la dirige al presidente dell’USEF Internazionale a Palermo, non rispettando la nostra autonomia. Aspettavamo, dato che lei si dice dirigente, l’intenzione di dialogare, sollecitare il nostrto telefono, il telefono dei giovani rappresentanti del CEIAUSEF, per conoscere da noi i motivi, dato che i nostri giovani sono proffessionisti che hanno un criterio proprio e la loro identitá, é un insulto che un “dirigente†li subestimi e parli di loro cosà leggeramente nella sua mail, come se fossero bambini che possono essere portati per mano. Con grande rispetto le commento per sua conoscenza, che il signor segretario genrale dell’USEF Internazionale, ci tratta con rispetto come dirigente e sempre che ci visita, conoscendo le differenze tra le istituzioni, sempre si riunisce con i presidenti, o come minimo li invita a dialogare, per conoscere le loro preoccupazioni. Il suo attegiamento corrisponde ad una mancanza di rispetto incredibile, dato che se il problema esiste qui, come un getso di cortesia doveva, chiamarci per conoscere il nostrto pensiero. Pero evidentemente abbiamo criteri diversi della parola democrazia, per noi é partecipazione, dialogo, rispestto dell’altro, anche se pensa diversamente.
4) Deve lei assumere che non hanno partecipato i nostri giovani nella attivitá proprosta perche si é cambiato l’obbiettivo , tanto é cosà che i giovani si ritirarono della attivitá politica, demagogica che lei ha realizzato, ma non della culturale. Per informazione sua le segnalo che i miei figli, che avevano il compromesso di partecipare -formano parte del gruppo di ballo di Alcará Li Fusi, il quale ci riempi di orgoglio per l’importanza e la storia del gruppo e per i vincoli istituzionali sviluppati- hanno ballato sabato 23 d’aprile alle ore 17.00.
5) Noi non abbiamo proscritto l’attivitá politica alla nostra istituzione, siamo orgoglioso di sentirci militanti attivi delle nostre idee democratiche, participative, d’inclusione, ma anche conosciamo lo scenario dove abitiamo e per rispetto allle idee diverse proponiamo una chiara differenza tra politiche culturali, politiche socialii , politiche istituzionali e politica partitistica. Se lei ci convoca un atto politico, dove ci fará consocere le sue idee, deve farlo con chiarezza a una attivitá politica partitistica e seceglieremo di andarci o no, pero se c’invita a una attivitá dove i giovani faranno interscambio delle loro idee e necessitá, le loro spettative, le loro visioni della realtá, signor Pintabona, non contamini; questa foma di fare politica é vecchia, i giovani vogliono altra cosa, loro devono essere ascoltati. I padrini sono di altro tempo e luogo. Le cose sono cosà di chaire signor Pintabona, noi non finiamo di capire , ad esempio, perché la signorina Sandra Calafiura si é ritirata dell’organizzazione, sará perche é stata lei ad invitarci all’attivitá e per questo castigata?
6) Nella sua email le manifesta assurditá come: ...che si definiscono loro stessi come “democratici e difensori dei Diritti Umani... Le comunico che non é chiara la sua allussione ai diritti umani, una manifestazione fuori di contesto dato che i diritti umani non appartengono a nessuno, sono di tutti, esiste un accordo internazionale che da la definizioni dell’incumbenza in termini giuridici, parlarne fuori contesto nel parrafo che intenta aggraviare la nostra istituzione, ripsonde ad un pensiero xenofobo ed arbitrario, signor Pintabona che puo perdonarsi a una persona che non abbia il concetto basico elementale, ma ad un dirigente, come lei dice di essere, é imperdonabile dato che il suo “lavoro†come tale esige una chiara risponsabilitá di fronte alla societá, questo non si tratta di una chiacchiera di caffé, dove le persone che dialogano non rappresentano nessun altro che le loro proprie opinioni di caffé, che fino questo contesto si puó soportare la caratteristica di fascista, perche al caffé non si formano oppinioni ne se ha influenza piú in lá dei familiari e gli amici. Se lei si considera un dirigente deve essere all’altezza dei fatti e delle risponsbilitá che questi comportano.
7) Per finire, signor Pintabona, sono io, Salvatore Finocchiaro, presidente del CEIAUSEF di Rosario e resto a disposizione.