(Antonina Cascio) - “Sorridi, dio ti ama”, diceva una famosa frase all’epoca della dittatura militare argentina, che trovavi sulle macchine, nei negozi, a scuola, sul dietro dei camion,etc. Oggi sono andata al Sindacato dei docenti di Mendoza. C’era una convocazione per i docenti che siamo andati in pensione tra il 2005 ed il 2006,

cosa che mi toccava in diretta. Dalla consultazione dell’anagrafe che ha mandato l’ANSES (il nostro INPS) al sindacato, ho saputo che mi tocca davvero un trattamento diverso. Insomma, sono tra i docenti che da vari anni siamo stati derubati, negandoci l’82% dello stipendio , cifra per la quale abbiamo dato allo stato mese dopo mese e anno tra anno, tra il 14% ed il 16 % del nostro stipendio di lavoratori attivi, mentre altri dovevano subire lo sconto dell’ 11 % soltanto. Lo stato finalmente dice che é vero, che é cosí- ci mancherebbe, dopo tante prove alla mano, come ad esempio, lo scontrino della banca, lo scontrino dello stipendio, l’archivio delle scuole singole dove ho lavorato e l’archivio del Governo Provinciale dove si trovano tutte queste prove stampate su carta, perché io appartengo all’epoca della “no sistematizzazione” , la quale ho provato soltanto gli ultimi anni, quelli di questo secolo. Ma non bastano queste prove. Perche adesso l’ANSES mi chiede una certificazione degli anni che ho lavorato a scuola come insegnante e degli anni che sono stata direttrice. Vuole che presenti questa certificazione un’altra volta per essere sicuri che sono andata in pensione regolarmente dopo minimo 25 anni di lavoro, dei quali al meno 10 in classe con gli allievi. Per questo il mio ricordo di questa frase cosí stimolante, certamente dio non ci ama a noi docenti argentini, giustamente dal fatto che anche le istituzioni del governo ci prendono in giro- per dirlo con certa eleganza, perché altre frasi meno eleganti in dialetto siciliano mi vengono in mente, ed anche in italiano, in spagnolo ed in inglese, lingua che ho studiato parecchi anni e si sá quello che prima s’impara. Detto questo, devo ancora spiegare che questa certificazione é indispénsabile per andare in pensione? Impossibile andare in pensione senza avere 25 anni di anzianità nel lavoro docente e senza dimostrarlo. Questo credevo io fino ad oggi. Ma succede, m’informa il ragazzo che collabora al sindacato, che si sono scoperte molte “docenti” in pensione con meno di 10 anni di lavoro. Miracolo delle istituzioni private di pensione, quelle che sono state chiuse dalla presidente un paio di anni fá con uno scandalo maiuscolo agitato dalla stampa avversaria. Strada facendo mi son messa a riflettere in quanti settori della vita di una nazione e del mondo la bugia é il modus facendi e modus vivendi. Mettiamo l’Egitto, per caso. Per quel che sembra gli egiziani stanno tornando a casa contenti delle dimissioni di Mubarak, pensando che tutto cambierá con un presidente membro dell’esercito ed amico del dimissionario. Purtroppo, se non stanno allerta, si troveranno nella stessa situazione di prima in breve tempo. E tutti noi, freschi e contenti, nessuno dirá niente, meno ancora dalla parte dell’ occidente fino a quando sarà sicuro l’accesso al petrolio ed il controllo del Medio Oriente. Esaminiamo un’altro caso: Berlusconi. Lui si porta dietro le veline, lei ragazzine, fa le feste nere , gialle e rosse nelle sue ville, si conosce tutto sui giornali, anche quelli stranieri, lo sanno fino ai bambini lattanti quello che fa, ma ancora lui, pagando prebende a destra e sinistra, riesce a sgridare i piú fieri giornalisti, i politici dell’ opposizione, gli impiegati della RAI, sua moglie, sua sorella e anche mia nonna se fosse viva-meno la figlia avvocatessa che gioca nella sua squadra- ed a sventolare in alto la bandiera della sua innocenza e della persecuzione politica che sta a subire da piú di una quindicina di anni. (Porco mondo incapace di rendere onore alla sua onestá). Posso darvi qualche esempio in piú di Mendoza: il governatore ha dato l’approvazione ad un progetto per sfruttare una miniera d’argento sulle Andes, precisamente in Uspallata, in un posto chiamato San Jorge, da dove passano le acque del ghiacciaio che da secoli danno da bere a questa provincia, alla sua capitale ed a tanti quartieri vicini, i piú popolati di questa enorme estensione. Certamente l’acqua scenderá contaminata dalle sostanze chimiche che si utilizeranno in questa miniera a cielo aperto, lo dicono gli esperti della Universidad Nacional del Cuyo e di altre istituzioni specializzate. Stranamente, non dicono lo stesso quelli della commissione creata ad hoc, che chissá per quali segrete influenze e compensi ricevuti, hanno dichiarato che non ci sará nessun danno ecologico. Ma , il fatto , per fortuna , é che noi, in Argentina, tante volte non crediamo ai componenti di queste commissioni, non crediamo ai governi, e non crediamo nemmeno alla mamma. Meno ancora crediamo a dio, questo dio, che secondo un vecchio proverbio umoristico – é nato in Argentina ma riceve soltanto nel suo ufficio di Buenos Aires. Gli altri, il resto degli argentini, dobbiamo pensarci noi stessi a badare per il nostro benessere. Chi sá, se in questo periodo berlusconiano, gli italiani non impareranno (gli italo-argentini in questa regola non ci siamo) a badare a sé stessi ed a proteggere le risorse ecologiche, umane, culturali ed economiche da tutti i personaggi mafiosi e le loro decisioni ,non importa sotto quale veste si presentino. Sorridi, se puoi, ma ama té stesso come ti piacerebbe essere amato da dio.