(Antonina Cascio) - L’uomo si è messo prima in piedi, ha camminato dritto su due gambe e dopo, soltanto alcune migliaia di anni dopo, ha incominciato a parlare partendo dai suoni gutturali dei primi tempi. Da che il mondo è mondo allora, da quando abbiamo la certezza di essere umani , cioè, animali con intelletto, con capacità di migliorare e di comunicare, sappiamo tutti, anche senza esprimerlo,
che la lingua è una risorsa incalcolabile e uno strumento valorosissimo per concretizzare le nostre aspirazioni e per comunicare le nostre capacità e desideri, per farci conoscere e per segnalare agli altri chi siamo nel contesto di un mondo altamente tecnicizzato e politicizzato. Non c’è dubbio che l’Europa, il sistema Europa, questa convenzione che agisce sotto l’ala dell’euro, è una convenzione politica e che per arrivare ad essere anche una convenzione culturale e sociale ci vogliono tanti anni di esperiena, tante forze unite allo scopo di arrivare all’obiettivo prefissato e tanta energia disposta ad essere canalizzata verso questo obiettivo. Ma questo obiettivo qual’è? Quali paesi di questo gruppo o convenzione favorisce di più? Quali sono i paesi più forti, cioè dominanti della convenzione e quali continuano ad essere soltanto risorse, strumenti utili ma dominabili allo scopo comune dei più forti? Sessanta e più anni sono passati dalla grande guerra che ha messo i paesi d’Europa in ginocchio, sopratutto l’Italia, che ha subito un feroce e duro castigo alla sua pretesa di dominazione, sogno di bambini cattivi ma immaturi che non capivano di essere un giocattolo in mano dei più forti. L’Italia, oggi come allora, è alle prese con un capo del governo dall’immagine simpatica e “machistaâ€, uomo elegante e capace di avere una troupe di donne che cadono ai suoi piedi, bugiardo consuetudinario e fantasioso che finisce per credere le proprie bugie e si pensa in un mondo dominato dalla sua capacità , intelligenza e sapienza. Chissà complice, ma chissà anche strumento , ignorante nel suo allegro e poco serio Atteggiamento di “dandy†americano, il nostro capo del governo, porta passo passo l’Italia al posto di un paese antidemocratico,pieno di ingiustizie e ineguaglianze per i propri abitanti, piccola repubblica “bananera†dell’Europa, giusto come le grandi espressioni europee la vogliono. In questi giorni, messa in evidenza la poca importanza che ha l’Italia per questi paesi della “convenzione Europaâ€, è stata proposta la possibile eliminazione dell’italiano (anche dello spagnolo) lasciando come lingue obbligatorie nell’Unione Europea, il francese, l’inglese, ed il tedesco nel futuro. Certamente alcuni parlamentari e molti politici italiani hanno manifestato dissenso nei confronti di questa pretesa. Ma il fatto è che l’idea c’è. Che dopo 60 anni torniamo sempre allo stesso punto in questa ciclica Europa che ha la triste pretesa di dominare il mondo chissà adesso con altre armi e risorse, ma sempre allo stesso scopo: agire come il centro dell’umanità , essere il paradiso virtuale da dove si muovono i fili del mondo. Se si facesse una statistica seria si potrebbe capire meglio la situazione. Mettiamo da parte l’inglese, che è la lingua madre di una buona percentuale di persone e che è stato studiato ed imposto come lingua convenzionale per il resto del mondo. Ma il francese e il tedesco sono lingue che paragonate allo spagnolo e al nostro italiano, evidentemente appartengono ad una piccola fascia dell’umanità . Perchè vogliono essere imposte allora come più importanti? E perchè il nostro capo di governo sta a giocare alla politica di grande stratega ma non riesce ad imporre l’Italia ad un posto migliore in questa convenzione europea? È anche il nostro super-eroe una risorsa dei paesi che un’altra volta si fanno posto, spingendo dal centro verso l’abisso della povertà e la eterna crisi sociale gli altri paesi? Chissà , forse dobbiamo domandare a Berlusconi queste cose, o meglio a noi stessi, per avere una risposta più onesta e più centrata.